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Autore: xMurderScenex    09/10/2006    5 recensioni
Piccola esperienza personale. :)One shot molto piccola. im sorry.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io non capisco.

Forse sono io quella che sbaglia o forse mi sto solo facendo delle illusioni, ma perché si comporta così?

Perché sono sempre io quella che lo deve osservare mentre lui bacia sulle guance tutte? Perché io sto qua ad attorcigliarmi un ricciolo crespo, mentre osservo il movimento della sua mano che accarezza la chioma bionda e liscia di Lavanda. La mia forchetta picchietta sul piatto di ceramica bianca, mentre le uova strapazzate sono ormai sparse per tutto il tavolo. Sento il mio cuore ribollire di rabbia e di gelosia. Quei capelli lisci e lucenti, quelle mani così morbide che accarezzano i suoi capelli e non i miei ed infine i loro baci. Profondi e dolci.

“Herm?”

Una pallina di carta vola verso di me e rimane intrappolata tra i miei folti capelli. Mi volto e vedo Ginny con la sua piccola fronte corrugata e gli occhi chiari preoccupati. Ha già capito tutto.

“Non guardarlo, gli darai solo una grande soddisfazione” mi sussurra piano in un orecchio. Annuisco morsicandomi un labbro e continuo a mangiare senza posare nemmeno una volta lo sguardo su di lui. So benissimo che mi sta guardando, ma Hermione, non guardarlo. Ingoio a piccoli morsi il toast bruciato che ho fra le mie mani, ma ogni boccone mi sembra ferro che mando giù.

“Ron-Ron, che facciamo oggi?” la sua voce stile gallina in menopausa trafora i timpani. Brutta babbuina, mi vuoi solo fare ingelosire. Non ascoltare Hermione, non ascoltare. Ma lui dice la goccia che fa traboccare il vaso.

“Tutto quello che vuoi zuccherino.”

La sua voce è dolce e profonda e non ha l'aria di stare scherzando. Un coro di voci disgustate e infastidite riempe il tavolo, ma sento le lacrime inondarmi gli occhi. Sento un nodo alla gola che non riesco a mandare giù neanche con un estintore.

“Herm..”

No. Questo è veramente il massimo. Mi alzo e corro verso i bagni femminili. Mentre corro per i corridoi, sento un fresco sulle guance, ormai sto piangendo a dirotto. Per uno stupido ragazzo con i capelli rossi. Spingo la porta di legno color grigio del bagno femminile e mi chiudo dentro un gabinetto.

Ormai singhiozzo.

Come ho potuto essere stata così sciocca da poter pensare di piacergli? A lui piacciono le bionde con i capelli lucenti e un fisico slanciato. Non una ricciuta con capelli crespi e maniaca dei libri. Quel filo di trucco che avevo, se ne è andato lasciando delle macchie nere. Stupidi trucchi da babbani.

“Herm? Dai su..”

La voce di Ginny risuona per tutto il bagno e mi fa sobbalzare. Mi lascio scappare un sighiozzo e le lacrime aumentano. Come ha potuto illudermi così? Però lì, seduta su un cesso sporco con il cuore a pezzi, capisco che non è stata colpa sua, ma semplicemente mia. Io mi sono illusa. Io ho interpretato quegli sguardi come segni di interessamento. Al pensiero di quella riflessione, comincio a piangere ancora di più.

“Herm! Ti prego! Lascia stare mio fratello, è solo un fannullone!”

Ginny. Amica mia. Non potresti mai capire come io mi possa sentire ora. Tu, con i capelli ramati e splendidi, tu con quel sorriso da copertina e tu con quella risata contagiosa. Ad ogni tuo gesto, la gente s'innamora. Un problema come il mio è troppo lontano dal tuo mondo. Mi asciugo gli occhi, sicuramente arrossati dal grande flusso di lacrime, e dico con voce sicura “E' tutto a posto. Vado a farmi un giro nel giardino”.

Posso vedere la fronte corrugata di Ginny rilassarsi e poi sento i suoi passi leggeri e da fata che se ne vanno. Tiro un lungo sospiro ed esco dal gabinetto. Giro la manopola del rubinetto e un getto d'acqua esce lentamente dal tubo di ferro. Resto per un paio di minuti a guardare l'acqua che scende lentamente e poi decido di guardarmi allo specchio. La mia chioma è esageratamente voluminosa. Ho gli occhi uguali ad un fntasma e le lentiggini si vedono fin troppo. Prendo quella matita per gli occhi e me la passo un po' sopra le palpebre. Mpf io, Hermione Granger, che mi metto la matita. Sorrido fra me e me e decido che devo solo fregarmene.

Io sono una persona splendida. Sarà la ventesima volta che mi ripeto questa frase nella mente, ma nessun risultato. I miei piedi calpestano l'erba piena di rugiada mattutina, di solito vengo sempre a farmi una passeggiata nel giardino immenso della scuola. A quest'ora di mattina, non c'è mai nessuno. O almeno, così credevo.

La prima cosa che noto sono i suoi occhi. Azzurri come il mare. Li sento persi nei miei, come al solito. Ha qualcosa di bianco fra le mani, sembra anche qualcosa di voluminoso, ma mi volto di scatto facendo finta di niente. Cerco di essere concentrata su un punto impreciso davanti a me, ma non funziona. Lui st venendo verso di me. Che dannazione vorrà? Ecco, sicuramente gli avrò fatto pena e verrà a scusarti. Non me ne faccio niente della sua compassione. Stringo i pugni dalla rabbia e trattengo il respiro.

“Come mai sei così livida?”

Le mie cavità nasali stanno facendo ormai un'overdose del suo dolce profumo. Mi volto guardandolo negli occhi e sento che la tensione e la rabbia stanno scomparendo. Solo a causa di quei occhi color acqua marina. Mi sorride con dolcezza, una ciocca di capelli color carota gli va sopra la fronte. Lui se la sposta, ma quella ricade di nuovo.

Gli angoli delle mie labbra si incurvano in un sorriso e anche lui ricambia il suo sorriso. Quella cosa bianca e voluminosa che aveva fra le mani da lontano, è scomparsa.

“Perchè te ne sei andata così bruscamente a tavola? Lavanda si è spaventata un mucchio?”

Siamo seduti sull'erba e sento di nuovo la rabbia prendere il sopravvento del mio corpo. Non è possibile, non può avere detto una cosa del genere. Non lo sto guardando, anzi il mio sguardo e diretto verso le grande catene montuose lontane da noi. Un ghigno e una risata soffocata mi fa voltare. Ron sta ridendo. Ronald Weasley sta ridendo.

“Credi sempre a tutto eh? Avresti dovuto vedere la tua faccia!”

Delle lacrime percorrono il mio viso, mi alzo e comincio ad urlargli di tutto. Del mio amore per lui e dei sentimenti che provo e che è un insensibile. Poi lui mi ferma e mi abbraccia. La sua mano mi appoggia la testa contro il suo petto muscoloso. Respiro in modo veloce e nervoso, le lacrime scorrono sempre di più, ma stando contro di lui in quel modo, a poco a poco tutto svanisce.

“Vuoi sapere una cosa?”

Mi alza la testa con un dito e mi guarda con un sorriso dolce stampato sulle labbra rosee. Annuisco con la curiosità stampata sulla faccia.

“Ce ne hai messo di tempo eh..Per farmi staccare da Lavanda, intendo..”

“Non capisco..”

Ron sospira rassegnato, ma felice da quella mia affermazione.

“Hermione, io ti amo”

Quella frase risuona nella mia testa come una pallina di gomma che rimbalza in una scatola. Tum. Tum. Penso che il cuore potrebbe uscire dal mio corpo ed atterrare proprio sui suoi piedi. Non è possibile, insomma.. Io non posso essere la sua ragazza. Non è corretto.

“Ron .. Insomma.. Non posso essere la tua ragazza ..” dico in modo confuso. “E perchè?” ride.

“Perchè andremmo contro le leggi della Natura..?”

Oddio. Che ho appena detto? Mi guarda con l'espressione di uno che non ha capito niente. La sua solita espressione. Sorrido in modo disinvolto e cerco di spiegargli qualcosa, ma mi sento ancora più goffa e impacciata.

“Insomma, guarda Lavanda. Capelli lisci e lucenti, pelle perfetta e carattere dolce. Io non sono come lei Ron, lo vuoi capire?”

Mi sorride come un imbecille e in questo momento gli vorrei tirare uno schiaffo, ma quello che sta per dire penso che mi sconvolgerà il cervello tanto da non farmi ragionare più.

“No infatti. Non sei come lei”

Stupido. “Tu sei meglio..” mi accarezza la testa e mi sorride in modo dolcissimo. Sento tutto il corpo sciogliersi fino alla punta dei piedi.

“Stammi a sentire. Con Lavanda non potrei mai accarezzare i capelli senza farli diventare lerci nel giro di due secondi, non potrei giocherellare con dei riccioli dolcissimi e che adori. Con il viso di Lavanda non posso contare le lentiggini sul naso prima di baciarla e sopratutto con Lavanda, non posso sentirmi me stesso”

La mia bocca deve essere aperta quanto una balena incinta. Lo so, sono un caso disperato, ma mai nessuno mi aveva detto una cosa del genere. E lì che da dietro la sua schiena tira fuori un mazzo di orchidee. Se ne è ricordato. Le orchidee. Il mio fiore preferito. Si avvicina e mi da un bacio. Il suo gusto dolce mi invade la bocca e mi sento volare fino alla luna. Ci stacchiamo e mi sussurra in un orecchio: “ E poi a me il profumo di Lavanda mi fa venire il mal di testa. Io odio la lavanda, adoro solo le orchidee. E tu sei una di quelle”

Risate, risate e risate.

  
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