09/03/2012
2 recensioniEra così sconvolto che se ne era andato dalla sua stessa casa. Avrebbe potuto chiedere agli altri di andarsene, ma non lo fece. Forse perchè credeva che avrebbe dovuto, successivamente, dare delle spiegazioni su quella strana richiesta ma, riflettendoci un po', la sua fuga aveva portato le stesse conclusioni.
Brian correva. Se ne stava in mezzo alla strada con il vento che gli scompigliava i capelli, incurante di tutto.
Era solo. Solo con i suoi pensieri.
Era talmente distratto che non si accorse che una macchina stava arrivando proprio nella sua direzione. L'auto cercò di fermarsi, ma il tentativo fu vano: Brian fu completamente investito.
Un attimo dopo ci fu il buio più totale.
- Non si vedeva nulla, eccetto delle immagini sfuocate che, piano piano, si avvicinavano e diventavano più nitide. Rappresentavano una ragazza; bionda, bellissima. No, non era Michelle; non l'aveva mai vista prima.
Lei sorrideva, stava abbracciando un ragazzo; quando lui si girò, Brian riuscì finalmente a capire di chi si trattava: era Zacky, il suo Zacky.
Sorridevano entrambi; lui si inginocchiò ai suoi piedi, aprì una scatoletta contenente un piccolo anello, lo mostrò alla ragazza e le fece una proposta che, anche se non si riusciva a sentire, era facile da intuire.
Lei era in lacrime, lacrime di gioia, felicità, amore. La sua risposta fu un semplice bacio, seguito da altri sorrisi e abbracci.
I due erano felici, Zacky soprattutto; non lo aveva mai visto così, sembrava l'allegria sottoforma di persona. Era bellissimo, doveva ammetterlo, il più bel ragazzo che aveva mai visto. -
Matt, Johnny, Jimmy e Zacky stavano ancora a casa di Brian; nessuno aveva più detto niente dopo la sua "fuga". Erano in silenzio, si sentiva solamente il rumore delle birre scorrere nelle loro gole.
Matthew decise di chiamare l'amico scomparso, compose il numero e attese senza dire una parola.
Il cellulare squillava, senza risultati. Solo dopo svariate telefonate rispose qualcuno. La voce non era quella di Brian.
Era quella di un uomo, e stava balbettando. "L-lei è amico d-del proprietario di questo c-cellulare?"
"Sì, sono un suo amico, è successo qualcosa?", Matt si stava seriamente preoccupando.
"Ecco, s-sì, ehm..."
"Mi dica cosa cazzo è successo!", era fuori di sé.
"Il s-suo amico è stato p-preso in pieno da una m-macchina."
Matt era diventato pallido, bianco come un cadavere. Esattamente, proprio come immaginava che Brian fosse in quel preciso istante.
"E lei è forse il fottuto bastardo che lo ha investito?!"
Gli altri componenti della band sgranarono gli occhi, non riuscivano a capire.
"S-stia c-calmo. Lui s-stava correndo in mezzo alla s-strada, ed io non ho fatto in t-tempo a f-frenare. Ora è appena a-arrivata l'ambulanza." Si fece dare l'indirizzo dell'ospedale in cui si stavano recando, e chiuse la telefonata.
Appena mise giù il cellulare, gli altri tre gli andarono incontro per avere delle spiegazioni: il pallore c'era ancora, e non aveva detto una parola.
"Dobbiamo andare in ospedale, vi spiegherò tutto in macchina."
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Ehm, salve!
Lo so, ci ho messo tantissimo per questo capitolo, e fa pure un po' schifo, ma chiedo perdono çwç
Non potevo aggiornare perchè avevo il pc a riparare :/
Comunque ho una "notizia", questa FF sarà di soli dieci capitoli, quindi ne mancano ancora 2!
Grazie per aver aspettato così tanto e per non avermi abbandonato, vi amo çwç
Okay.... ciao <3