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Autore: hale    10/03/2012    5 recensioni
Mi ha chiesto perdono.
Io gli ho risposto che avvolte le scuse non guariscono le ferite.
La storia è stata modificata, leggerla qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1421627
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno
Here I Am

I’m gonna pick up the pieces,
And build a Lego house
When things go wrong we can knock it down

 


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Julie's Chapter.

E poi ti ritrovi estraneaalla tua propria vita. Ti ritrovi sola, abbandonata. Eppure tutto ciò me lo aspettavo, mia madre non sarebbe riuscita a mantenermi per molto altro tempo. Sapevo che quel giorno sarebbe arrivato ma non l'ho mai atteso o temuto, l'ho ignorato fino al momento del suo arrivo decisivo. Ero già pronta a dire addio alla mia Italia, a mia madre, la mia unica famiglia. Devo procedere gli studi a Londra, come scusa. Mia madre non riesce a mantenermi più, troppi problemi, molti di essi causati da me. Andrò a vivere da una sua amica di fiducia, da quello che ho capito è ricca sfondata. Non so nient'altro, è tutto una sorpresa, un'abominevole sorpresa. 
"Juliette! E' ora di andare o perderai l'aereo." Sentivo il mio nome intero pronunciato con tono forte e deciso da mia madre. 
Era giunta l’ora di andare, con malinconia salutai la mia stanza, la stanza dove sono cresciuta. Non la riconoscevo senza tutti i miei strambi oggetti. 
Era completamente vuota, o almeno a me pareva così nonostante la presenza dei soli i mobili. Era come un nido senza le vespe e la regina.
Julie, è questo il mio nome, Julie Coppola, sto per andare a vivere da un'altra famiglia di cui non so nulla, questa è la mia storia.
Il mio nome è straniero, al contrario delle mie origini. Non vi racconterò quella della mia vita, forse la scoprirete, chissà. Per il momento il passato è passato, così come il futuro. Preferisco badarmi sul presente.
"Mi mancherai." Sorrise mia madre, con le chiare lacrime agli occhi. Solitamente mia madre non piangeva mai di fronte ai miei occhi, eppure sapevo che lo faceva spesso.
Quella volta non tentò neanche di nascondere le lacrime e il dolore, era inutile farlo.
"Anche tu." Abbracciai quella donna, debole all'apparenza ma forte se conosciuta. E' noto a me che mia madre sarà sempre la persona più stimata in vita mia, anche se ora mi ha ceduto a qualcun altro. 
Dal finestrino dell'aereo riesco a vedere la mia città farsi sempre più piccola, istintivamente la salutai con la mano. 

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Harry’s Chapter

Di malavoglia mi sedetti sul lungo divano situato nel soggiorno.
"Non avevi il consenso di fare un'ennesima festa." Mi guardò male per l'ennesima volta mio padre. 
"Non puoi fare tutto quello che ti va." Replicò mia madre.
Aspettai la fine della ramanzina per poi tornarmene in camera per i fatti miei. Ero abituato a discorsi simili ma non ci davo peso. 
Sono Harry Edward Styles, ho molte personalità. Per chi mi vede uscire di casa sono un ragazzino viziato che può avere tutto non appena richiesto. Per le ragazze sono il classico puttaniere. Per gli amici sono simpatico. Per nessuno sono una persona speciale. 
Sentì bussare alla mia porta, risposi scorbuticamente. 
Mi trovavo straiato sul mio letto, quella giornata non avevo il consenso di uscire. Lanciavo verso il muro la pallina che avevo tra le mani, senza darle tregua.
Bussarono alla porta, essa si aprì istantaneamente senza un mio permesso.
Mi alzai scocciato per vedere chi fosse.
"Oggi arriverà la nuova ragazza." Mi avvisò mia madre. 
Feci cenno di sì con il capo e mi ristesi sul letto. 
Mi chiedo come sarà avere una ragazza in giro per casa mia, io ho intenzione di comportarmi come sempre ho fatto. Sarà magari lei è trovarsi a disagio ma io cercherò di evitarle situazioni scomode.
Non potrò toccarla, però. Non potrò averne nulla a che fare. Magari, io riuscirò a resistere, ma è possibile che sarà lei a non farcela.
Passai il pomeriggio così, lanciando la palla verso il tetto della mia stanza, massaggiando il migliore amico o con qualche ragazza e sopportando il caldo che si era presentato quel giorno.
Sentì il campanello suonare e successivamente l'esclamare di mia madre.
"Harold! E' arrivata."Urlò dal piano terra facendosi sentire per tutta la casa.
Bene, sarà meglio presentarsi.

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Julie’s Chapter 

L’aria londinese era tutt’altra cosa, così come gli edifici, i quartieri e gli abitanti.
Esploravo tutto ciò che mi circondasse con molto interesse, trovavo tutto così meraviglioso.
Vidi immediatamente quella grande villa che da quel momento in poi avrei dovuto chiamare casa. Ad una ed una presi le mie numerose valigie e le avvicinai al portone d'ingresso fatto in ferro battuto per poi suonare al campanello. Riuscii a sentire il suono provenire da dentro la costruzione. 
Una signora giovane, molto affascinante, mi aprii la porta con un sorriso a trentadue denti che partiva da un orecchio e arrivava all'altro. 
Se avessi dovuto darle un’età avrei detto che era una donna con un’età che girava attorno ai venticinque anni. Nel suo viso non c’era presenza di alcune righe. I suoi occhi erano visibilmente verdi e i suoi capelli scuri cadevano lisci lungo le spalle.
A primo impatto pareva amichevole.
Mi accolse gentilmente in quella dimora fantastica, enorme e lussuosa. 
"Salve! Io sono Susanne. Non sarò spesso in casa, sono una discografica e sono impegnata." Si presentò lei.
Non riuscivo a parlare troppo a causa dell'imbarazzo.
"Harold vieni a presentarti!" Esclamò poi lei, voltandosi verso le grandi scalinate dell’ingresso.
Mi si gelò il sangue. Pensai che potesse essere il marito della signora. 
"Arrivo." Invece sentii questa voce profonda provenire dal piano superiore. 
Vidi questo ragazzo da una folta chioma castana e due occhi trasparenti in cui mi persi all'istante. 
Il mio cervello era in perfetta armonia tutt'altro del mio cuore, che sembrava che volesse distruggermi il petto. 
Mantenni la calma e sorrisi. 

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Harry’s Chapter 

Non mi feci chiamare due volte da mia madre allora di corsa scesi le scale.
Mi diressi dalla ragazza immobile alla porta presa ad ascoltare le chiacchiere di Susanne. 
Notai subito i due occhi da cerbiatto della ragazza, occhi scuri e infiniti. 
Ci sorridemmo a vicenda per diminuire il disagio che si stava creando. 
Non riuscivo a non guardarla, era bella ma non poteva essere mia. 



Spalsh.
Ecco il primo capitolo della mia prima FF, è un'esperienza nuova per me, abbiate pietà çç
Spero che vi sia piaciuto, se volete ditemi la vostra in una recensione c:
Seguitemi su Twitter @AnotherHoran
Un bacio, Ale.

  
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