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Autore: Violet Tyrell    10/03/2012    6 recensioni
«Ho sempre amato questo gioco, credo sinceramente che il suo fascino non dipenda dal risultato finale, ma dalle molte combinazioni che si possono ottenere per risolvere il suo enigma».
A casa, nessuno ha compreso le mie parole; papà ha strabuzzato gli occhi, la mamma si é limitata a guardarmi con aria confusa e mio fratello ha ruttato. Bello, no?
A volte mi chiedo perché la zia Lily mi dice sempre che assomiglio tanto a mio padre. Sono sempre più convinta che stia perdendo il senno.

Immaginiamo un mondo in cui non esiste alcun Prescelto: Lord Voldemort ha potuto ascoltare la profezia per intero, decidendo forse di aspettare.
Immaginiamo quindi un Harry senza cicatrice, con i genitori e gli amici che gli vogliono bene.
Ma tutto questo rischia di far dimenticare che la guerra può essere in agguato e che il futuro di molte persone è a rischio.
Immaginiamo quindi che Petunia abbia conosciuto qualcuno, in passato, che forse non ha mai dimenticato... e da qui inizia la storia.
Long sul folle pairing a cui già ho dedicato una one-shot che è piaciuta. Spero possa piacere anche questa storia che sarà una cosa grossa, come amo dire :=)
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Le Follie della Vio'
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Verità, il tuo volto é un cubo di Rubik
Premesse.

Qualche giorno fa ho scritto una one shot dedicata al pairing folle Petunia Evans - Quirinus Raptor.
A quanto pare é piaciuta, oltre ogni mia previsione, tanto che voglio ringraziare tutti coloro che l'hanno letta e apprezzata, con commenti privati e pubblici(recensioni). Alcuni mi hanno chiesto - se possibile - di scrivere una long su di loro e io ho promesso di pensarci.
Ho, invece, agito, perché si é delineata nella mia mente una trama contorta che può diventare una cosa molto grossa; questo perché ho in testa da tempo qualcosa del genere, ma temevo di avventurarmici. Ci tengo a dire che si tratta di un What If? come immaginerete e che, prima di leggere, darò qualche dettaglio al fine di chiarire alcune cose:

- il titolo é curioso, ma più in là - forse alla fine - lo capirete;
- la storia parte con un pezzo ambientato nel 1990, ma poi riprenderà il suo normale corso anni prima, più o meno nel 1978-1979 circa;
- ci saranno, oltre al pairing accennato, Lily e James, nonché i Malandrini, Severus Piton, i Mangiamorte, quindi Voldemort e quasi tutti i personaggi conosciuti. Avremo anche un nuovo personaggio, Sarah Priscilla Dursley, che comparirà all'inizio e poi al momento giusto;
- per quanto non sappiam molto del caro Quirinos Raptor, ho raccolto quelle poche cose di lui che sappiamo e poi elaborato. Come capirete non vi anticiperò tutto, avrete di volta in volta i dettagli;
- per quanto What If? , ho deciso di lasciare il canon Lily/James per motivi... beh io amo le Lily/Severus, ma mi serve il canon in questo caso^^ i due saranno abbastanza presenti;
- il rating é arancione per via della trama, dubito troverete scene lemon o totalmente esplicite.Inoltre desidero che sappiate che al momento mancano gli avvertimenti principali perché dal pc di casa non mi va il tasto per selezionare più elementi(avvertimenti e personaggi) trppo distanziati tra loro. Lunedì sistemerò le cose come si devono, é per evitare che mi venga fatta notare la cosa.

Vi lascio alla lettura, ci vediamo a fine capitolo per qualche chiarimento supplementare^^





Godric's Hollow, 17 Luglio 1990


Il viale era sgombro, tranne per un vecchio gatto che dormiva soporitamente all'ombra dell'albero; il mago scostò leggermente il mantello, maledicendo la stoffa pesante che lo avvolgeva, e invidiando i giovani Babbani che aveva incontrato.
Loro non avevano nessun bisogno di avvolgersi in indumenti del genere; Quirinus rifletté che, in effetti, neppure i maghi erano vincolati da obblighi particolari, ma sembrava tipico del loro mondo. Un segno che li contraddistingueva, perciò si rassegnò a sopportare il calore di quel giorno di metà luglio e proseguì per la sua strada.
Suonò il campanello, anche se la sua visita era stata annunciata; la porta si aprì qualche istante più tardi e l'uomo vide un bambino con gli occhiali e una scopa giocattolo stretta in una mano.
Harry. Era cresciuto in quegli anni, lui non lo vedeva da... Chiuse per un istante gli occhi nel tentativo di scacciare il ricordo, e sorrise. «Ciao, Harry. I tuoi genitori sono in casa?»
La domanda era semplicemente assurda e il mago non riuscì a biasimare l'espressione sul volto del bambino: pareva leggermente esasperato, come solo a quell'età si poteva esserlo di fronte ad adulti non in grado di rapportarsi ai bambini.
Proprio in quel momento comparve sulla porta Lily; il suo arrivo sollevò Quirinus, che non si sentiva a proprio agio di fronte a un bambino. «Ciao, entra pure, ti aspettavamo» disse la donna, spostandosi affinché il mago potesse varcare la soglia senza problemi. Harry parve decidere che la sua presenza era di troppo, perciò si divincolò dalle braccia della madre e si precipitò su per la scala. «Scusalo, ma quando sua cugina é qui, fatichiamo persino noi a vederlo» disse Lily, ma l'altro le fece capire che non aveva nulla di cui preoccuparsi.
Era piuttosto normale che un bambino preferisse la compagnia degli amici a quella degli adulti. Solo dopo essere entrato nel salotto si rese conto che i Potter non erano soli: salutò James, per poi rivolgere lo sguardo a Sirius Black - comodamente sdraiato sul divano - e a Remus Lupin.
Mancava solamente Peter Minus del loro gruppo, tanto che Quirinos si chiese dove fosse. I due uomini lo salutarono. «Scusatemi per l'intrusione, non sarei neppure venuto se Silente non avesse insistito» disse Quirinos, rivolto soprattutto ai due padroni di casa, ma la risposta fu la risata di Sirius.
«Non c'é problema, vuoi qualcosa da bere?» L'uomo fece cenno di no alla proposta di Lily, prendendo posto sul divano come era appena stato invitato a fare da James. Gli piaceva l'atmosfera serena che si respirava a casa Potter, così diversa da quella carica di pericolo che respirava ogni volta che andava a caccia di vampiri.
Dopo aver trascorso i primi quindici minuti a scambiarsi notizie più o meno certe di un possibile attacco di Lord Voldemort al loro mondo, Lily alzò lo sguardo sul soffitto: da sopra provenivano chiaramente i rumori e gli strilli di bambini intenti a giocare e ad azzuffarsi.Quirinos si chiese addirittura se non si stessero ammazzando a vicenda, ma James scoppiò a ridere.
«Di certo Harry imparerà presto a difendersi dall'esuberanza delle donne. Tesoro, dovresti dire a tua sorella di mandarci Sarah più spesso. Potrebbe essere fondamentale per la crescita di nostro figlio, imparare a... » ma l'uomo con gli occhiali tacque improvvisamente dopo aver notato l'espressione sul volto della moglie. «Dai, scherzavo, non fare quella faccia. Però dovresti davvero dirle di portarla qui più spesso, almeno non rischia di diventare nevrotica come sua madre» disse James, mettendosi a sedere. Lily alzò gli occhi al cielo, cercando di immaginare la faccia di sua sorella Petunia se avesse potuto sentire la proposta di suo marito. Probabilmente avrebbe chiuso la bambina in soffitta piuttosto che permetterle di far loro visita più spesso.
Quirinos aveva ascoltato quello scambio di battute, ma senza intervenire. Forse in un altro momento non avrebbe esitato a dare i propri consigli - da esperto Babbanologo -, tuttavia aveva capito di chi stavano parlando e temeva segretamente l'incontro con Petunia. Non era tanto la bambina a preoccuparlo, ma la reazione della madre, che non sarebbe stata diversa da come ricordava. Lily lo aveva scrutato con aria nervosa, inducendo James e gli altri a cambiare argomento; stava proprio per domandare a Quirinos cosa Silente gli avesse domandato di riferire, quando udirono chiaramente i due bambini scendere le scale... rotolando.
Sirius scoppiò a ridere nel vedere i due monelli atterrare sul tappeto, entrambi con i capelli scompigliati. Mentre James li riprendeva per il loro comportamento sconsiderato in presenza di ospiti, lo sguardo di Quirinos si posò sulla bambina che era appena stata rimessa in piedi da James.
Era alta come Harry, anche se non si somigliavano per nulla. Aveva gli occhi castani, lo stesso colore del vestito estivo che indossava, e che sarebbe risultato incredibilmente anonimo se non fosse stato per una piccola rosellina appuntata all'altezza del petto. Inoltre aveva una corporatura decisamente esile ed era così sottile che, ne era convinto, avrebbe potuto essere portata via da un fuscello di vento; i capelli erano lunghi fino alla vita e portava alcune forcine dall'aria anonima in testa.
Nell'insieme aveva un aspetto molto severo e Quirinus si sorprese: era la stessa piccola monella che giocava con Harry al piano superiore? Pareva difficile crederlo; sentiva il suo sguardo indagatore e il mago era certo che Sarah si stesse chiedendo chi fosse lui e perché portasse un vestito tanto strano. Infatti Sirius, James, Remus e persino Lily e Harry avevano abiti Babbani, mentre lui... Beh, di certo doveva crederlo un idiota dato che portava un manello in piena estate.
«Mamma, Sarah può venire almeno quest'anno alla mia festa di compleanno?» Harry si rivolse a Lily, che scambiò un'occhiata preoccupata con il marito: quella richiesta veniva fatta ogni anno e ogni volta, Petunia si dimostrava ferma. Era fuori questione, quindi, che quell'anno cambiasse idea, anche se lei ogni volta lo sperava. Perché includere anche i bambini in quell'odio irrazionale verso la magia?
La bambina rimase in silenzio, ma Quirinus la osservò senza dare nell'occhio. Gli ricordava molto qualcuno - e sospettava proprio che si trattasse di Petunia - e pensò a quanto fosse grottesco il destino: non aveva ancora avuto modo di poterlo dire, ma era giunto lì per consegnare la lettera per Hogwarts proprio a quella bambina dall'aspetto tanto diffidente. Avrebbe dovuto recarsi a Little Whinging, ma Silente - e gli era grato per averlo suggerito - aveva ipotizzato che Petunia Dursley sarebbe stata più facile da convincere se lui si fosse presentato da lei assieme ai Potter.
Era una bella idea, ma il mago era anche convinto che sarebbe stato tutto inutile, tanto che si era già chiesto se la donna - messa di fronte alla notizia di aver partorito una strega - non sarebbe stata vittima di un attacco mortale. Di sicuro sapeva che Silente era un pazzo, altrimenti perché mandare proprio lui quando aveva tanti altri insegnanti? Severus, per esempio, o anche Minerva, Filius... l'elenco era infinito.
Invece aveva inviato lui, come se il passato non fosse stato abbastanza traumatico.



1978

Gli occhi di Petunia si strinsero, rabbiosamente. Aveva dimenticato che i genitori si erano recati a Londra, per andare a prendere quel mostro di ritorno da quella diabolica scuola in cui era stata accettata.
Già da anni aveva ridotto a piccoli coriandoli la missiva di quello strambo Albus Silente; non che Petunia avesse propriamente desiderato diventare un mostro, ma un tempo era affascinata da quelle piccole magie che Lily era in grado di fare. Era fermamente convinta che tra di loro non ci fossero differenze, ma la risposta di quel mostro l'aveva costretta a scontrarsi con la dura realtà.
Così gli anni erano trascorsi: Lily a Hogwarts, mentre lei frequentava la scuola locale come tutte le persone normali. Era stato proprio quello a convincerla che la sorella fosse seriamente malata; nessuna persona da lei incontrata era andata a Hogwarts, pertanto doveva essere un male incurabile, che andava distinto dal loro mondo.
Tutto sommato le piaceva l'idea di non essere un mostro: i vicini l'avrebbero segnata a dito e quel marchio terribile sarebbe rimasto sempre su di lei, e lei non lo desiderava affatto. Più volte aveva fatto notare ai genitori quel modo di vedere le cose, ma loro avevano sempre lasciato cadere l'argomento e insistito affinché amasse Lily come loro.
Quella era stata la spaccatura totale: con quelle parole non aveva compreso che i genitori volevano bene in egual modo a entrambe, perciò aveva ingoiato l'amara sensazione di essere - per loro - meno importante di Lily. La sorella, che pareva incarnare l'emblema della perfezione, era diventata perciò la persona da detestare e di cui essere invidiosa: non faceva nulla di speciale, eppure tutti l'adoravano. La maggior parte dei vicini non faceva che lodare il bellissimo aspetto di Lily, la sua perfetta educazione e mille altri pregi di cui Petunia non voleva assolutamente sentir parlare.
Così quel giorno decise di approfittare dell'assenza dei genitori e di uscire; la giornata non era bellissima, ma a lei la presenza del sole dava solamente fastidio. Da quando suo padre aveva definito Lily il suo piccolo sole, Petunia aveva cessato di amare le belle giornate; da quel momento sorrideva ogni volta che la pioggia sorprendeva la sorella, bagnandole i capelli quando se li era appena pettinati. Del resto i temporali avevano il loro fascino, così come il cielo plumbeo che rendeva grigio il colore delle giornate.
Sarebbe andata a Londra per conto proprio: era in grado di guidare e c'era una macchina a disposizione in garage. Si preparò con cura, poi uscì di casa senza lasciar scritto dove andava. Ormai aveva diciannove anni e poteva fare quello che desiderava; con un sorriso avviò il motore, sentendosi libera.
Conosceva Londra abbastanza bene da quando - pochi mesi prima - aveva iniziato a lavorare come dattilografa in un'azienda piuttosto importante; anche quello era stato un modo per sentirsi utile e iniziare a costruire il proprio futuro. Le piaceva la vita di città e aveva molte amiche, con cui andava sempre a prendere il the.
Quel giorno, invece, era da sola quando varcò la porta di Harry's, il bar più alla moda che lei e le amiche frequentavano prima di recarsi al lavoro, e dopo averlo terminato. Gli altri clienti erano persone importanti - banchieri, direttori di uffici, commesse - e tutte rispettabili: si sentiva a proprio agio, molto più che a casa propria.

Un rumore soffocato avrebbe potuto attirare l'attenzione, ma nessuno fece caso al giovane che era apparso apparentemente dal nulla; aveva il classico aspetto di tutti i londinesi che camminavano freneticamente, ma lui non aveva fretta.
Si guardò attorno, assicurandosi che la bacchetta fosse accuratamente nascosta; era abituato a muoversi tra i Babbani e nessuno avrebbe potuto indovinare la sua reale natura di mago. Come molti uomini, teneva sotto braccio un giornale, ma nessuno avrebbe potuto notare le figure in movimento: aveva gettato un incantesimo per renderlo normale agli occhi dei Babbani, così da non dover rispondere a domande imbarazzanti.
Per fortuna aveva terminato il suo primo viaggio a caccia di vampiri: si era divertito molto, ma doveva ammettere di aver sentito il richiamo della città ed era tornato. Ora lo attendeva solo il colloquio con Albus Silente, ma era quasi sicuro che tutto sarebbe andato per il meglio; aveva fissato un appuntamento per il giorno successivo, ma aveva ugualmente voluto raggiungere Londra il prima possibile.
In verità la sua meta era un paese Babbano lontano dalle mille luci di Londra, ma non aveva trovato chi desiderava incontrare, perciò era giunto lì. A volte si era detto di essere completamente pazzo, ma allo stesso tempo non poteva impedirsi di essere ottimista.
Aveva incontrato i signori Evans di ritorno da King's Cross, scambiato qualche parola con Lily, ma si era sentito dire che no, Petunia non era in casa; dall'espressione non aveva lasciato trapelare la propria delusione, ma era quasi certo che Lily avesse sorriso.
Quella ragazza era troppo intuitiva secondo lui, ma le era grato per non aver mai rivelato nulla di sé alla sorella: sapeva che lei e Petunia non avevano un buon rapporto, ma non aveva mai approfondito le ragioni di ciò. Sicuramente l'invidia era presente - ed era normale -, ma non aveva mai fatto domande.
In ogni caso la più giovane delle due sorelle Evans gli aveva fornito un dettaglio criptico, ipotizzando che Petunia potesse essere a Londra, pur senza esserne del tutto certa. Ed eccolo lì, alla ricerca di quel bar di cui aveva sentito parlare proprio da Lily; ne conosceva vagamente la locazione, perciò non aveva perso tempo. In fondo la ragazza poteva essere ovunque e lui non aveva neppure voglia di farle sapere che era arrivato lì solo per vederla.
In effetti era una follia.
I rapporti tra il loro mondo e quello Babbano erano regolati da norme severe che lui aveva sempre rispettato, però era anche consapevole di non essere il primo a provare interesse per loro. Conosceva streghe che avevano avuto storie più o meno serie con dei Babbani, pur non avendo mai approfondito l'argomento.
In fondo non erano affari suoi e poi lui non credeva fosse necesario arrivare a quel punto. Non poteva negare che la ragazza avesse attirato la sua attenzione, ma non sapeva ancora in che modo e neppure quanto. Per il momento poteva bastargli parlare, come avevano già fatto un paio di volte durante gli anni precedenti.
Sorrise al ricordo di quella mimosa che le aveva regalato quasi due anni prima, cogliendo l'occasione per avvicinarsi a lei per la prima volta; da quel momento era accaduto che conversassero assieme e ogni volta gli era sembrato che Petunia fosse molto particolare.
Era molto chiusa e l'aspetto severo con cui si vestiva non incoraggiava di certo eventuali coreggiatori, eppure a lui era sempre sembrata molto sola, sensazione che scompariva quando era a contatto con lui. In quei momenti, la ragazza si dimostrava più incline a sorridere, facendolo sentire importante.
Forse era lì per quello, per capire quanto potesse davvero esserlo. Forse doveva comprendere a fondo se rivelarle la propria natura: era convinto che per lei non sarebbe neppure stato sconvolgente dal momento che aveva una strega in casa. Sospirò, mescolandosi alla folla che percorreva le strade di Londra; sorrise quando arrivò a pochi metri da Harry's, apprestandosi a entrare.


Angolo Autrice _


Dunque eccoci^^ L'inizio é un po' generico, ma credo mostri vagamente alcune delle cose che saranno presenti nell'intero arco della storia.
Ebbene si, Lily e James sono vivi, non esiste alcun Prescelto perché Voldemort ha avuto modo di essere messo a conoscenza di tutta la profezia, pertanto ha atteso prima di agire... o forse no? Beh, questo non posso assicurarvelo lol
In ogni caso il pezzo iniziale é - come detto - dedicato al futuro che si vedrà più avanti; abbiamo un Quirinus che si reca a casa dei Potter e palesemente dalla parte di Silente.
In verità noi  non abbiamo idea di cosa pensasse Raptor prima dell'incontro con Lord Voldemort in Albania; considerando che non c'é stato nessun attacco a baby Harry, ne potete dedurre che l'Oscurissimo ha ancora il proprio corpo(anche il naso? nd Tom - non te lo dico, curioso u.u nd Vio), pertanto non é segregato in Albania.
L'ho detto che sarà una cosa grossa lol
Comunque non potevano certo comparire tutti i personaggi, però ho dato il suo iniziale spazio a Sarah Priscilla Dursley, che appunto si trova dai Potter... forse avete capito chi é? Beh, non ve lo dico, indovinate u.u
Come anche promesso ci si sposta al tempo della storia, ovvero nel 1977-1978, dove troviamo le giovani sorelle Evans e i loro spasimanti lol Lily é all'ultimo anno di Hogwarts, mentre Petunia, di un anno più grande della sorella, sembra avere uno spasimante u.u ebbene chi é mai? Ma il nostro Quirinus u.u
Su di loro si sposta ora l'attenzione di tutti noi: a livello di cronologia, la one shot sulla festa della donna che ho scritto risale ad alcuni anni prima, circa nel 1975-1976. A occhio e croce, Quirinus ha qualche anno in più delle sorelle Evans, pertanto mentre Petunia ne ha 18, lui è sui 23 circa.
Spero di poter vedere qualche commento - positivo sarebbe il massimo, ma le critiche costruttive sono ben accette - così da sapere la vostra opnione. A occhio e croce aggiornerò - per ora - questa storia ogni 20 giorni circa a causa di una long a scadenza che ha la precedenza. Terminata quella, gli aggiornamenti saranno più regolari.
Vi invito, se vi va a leggerla, la trovate qui :  Profumo di tenebra
Se invece volete leggere la one shot citata che fa da prequel a questa storia, la trovate nella stessa serie di questa, ma vi lascio comunque il link:

Inoltre vi invito ad aggiungermi su Facebook se volete -questo é il mio profilo- e a seguire la mia pagina autore.
Un bacio a tutti!

Violet.
   
 
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