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Autore: Natalja_Aljona    10/03/2012    1 recensioni
Natal'ja vende fiammiferi e sogna la Rivoluzione.
Siberiana fin nelle ossa e nel sangue, nel cuore e nell'anima, nipote di uno dei capi dei Decabristi ed ultima erede della famiglia russa più temuta dallo zar, è quasi impazzita in prigione ma sa che non è finita.
Geórgos vive per la guerra e per il cielo di Sparta.
Nato durante la Guerra d'Indipendenza Greca e nipote del capo dei Kléftes, i briganti e i partigiani del Peloponneso, ogni notte spara alle stelle perché ha un conto in sospeso con gli Dei.
Feri è uno zingaro ungherese, il terzogenito di Kolnay Desztor, il criminale del secolo, e il più coraggioso dei suoi fratelli.
Legge il destino tra le linee della mano, e tre anni di galera e lavori forzati non sono bastati a fargli smettere di credere nel suo.
Nikolaj, ussaro polacco e pianista mancato, crede di aver perso tutto.
Sa che l'epilessia, i complessi d'inferiorità nei confronti del padre morto, l'ossessione per sua cugina e i suoi sogni infranti lo uccideranno, ma la sua morte vuole deciderla lui, e a ventidue anni s'impicca per disperazione e per vendetta.
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Centonovantaquattro


Centonovantaquattro

Il posto sbagliato

 

E non guardiamo in faccia nessuno

Che nessuno ci guarderà

(Viaggi e Miraggi, Francesco De Gregori)

 

Arden Stoeva aveva folti capelli castani, luminosi occhi scuri e un vestito elegante.

Lys la fulminò con un’occhiataccia.

-Pare che tuo padre ci stia facendo aspettare- commentò Jànos, beffardo.

Arden era inquieta.

Natal’ja la guardava con occhi fiammeggianti, senza lasciare la mano del fratello del Capitano.

Se prima era indifferente nei suoi confronti, ora era semplicemente furiosa.

Arden si rese conto di non essere stata troppo comprensiva, con lei.

Ma la biondina sembrava esserci abituata.

-Io sono il dio che mi credo, in ogni caso-

Natal’ja tirò una gomitata al ragazzo, con un sorriso quasi dolce, uno sguardo adorante.

-Certo, Szöcske-

-Quanti anni hai, Desztor?- domandò Arden, come turbata dalla loro complicità.

-Io ventiquattro. Lys ventidue-

-Lys?-

-L’abbiamo sempre chiamata così. Lys o Alja. Problemi?-

-Ma Natal’ja, Lys…-

-Natalys-

-Assurdo…-

-Sì, può darsi-

-Beh, io di anni ne ho diciassette. E mio padre ve la farà pagare-

-Sei ricca, Arden?-

-Ricca e nobile-

Un istante dopo averlo detto, Arden si morse la lingua.

-Sì, però…-

Gli occhi di Jànos scintillarono.

-Fantastico…-

-Non sarò il vostro ostaggio!-

-Lo sei già-

Arden inarcò un sopracciglio.

-Voi di chi siete figli?-

-Io di Harold e Julyeta. Papà alleva falchi, la mamma fa biscotti-

-Incredibile…- sussurrò la Stoeva.

Lys intuì il suo sarcasmo, ma restò fieramente impassibile.

-Io di Kolnay e Zsófike. Papà ruba, la mamma è stata fucilata-

Il sorriso di Jànos era serafico.

-I miei genitori non lavorano…- mormorò la ragazzina, perdendo la baldanza.

-E certo, son ricchi e nobili!-

-Capirai!-

-Sono persone perbene…- tentò di difenderli Arden, con un fil di voce.

-Lo immagino, purtroppo-

-Purtroppo?!-

-Se si spaccano le ossa di lavoro e sono onesti, hanno il nostro rispetto. Se manco si alzano dal talamo e predicano l’onestà, al patibolo.
E’ questa, Forradalom-

-Non potete giudicarli per questo…-

-Infatti giudicherò il tuo paparino da come tiene in mano la pistola. Molto cordialmente-

-Siete matti…-

-Ascolta, dato che ti piace parlare a vanvera… Vuoi sentire la storia di mio marito?-

Arden annuì, tremante.

Natal’ja la gelò con uno sguardo.

-E’ nato a Sparta nel ’21, in Grecia c’erano i Turchi. E’ scoppiata la Guerra d’Indipendenza.

Nel ’28, a sette anni, l’han venduto come schiavo al figlio del Governatore d’Egitto, Ibrahim Pascià, ch’era dalla parte degli Ottomani.

Bambino soldato, capisci? L’anno dopo è scappato, la Grecia ha vinto. Era libera. Lui no.

Aveva più cicatrici che battaglie. Ferite di guerra.

Ma i Turchi non hanno perdonato la sua fuga e l’anno scorso l’han chiamato in Arabia con l’inganno.

Lontano da Sparta, dalla sua Patria. Da me e dai nostri figli. Dalla nostra Rivoluzione.

L’hanno impiccato e poi, come niente, han massacrato il suo cadavere. Per…punizione.

Aveva ventisei anni. Era un eroe, era una stella. Era il mio Gee.

Non ti dirò di quando l’ho conosciuto, nel ’34, cosa abbiamo vissuto, quanto l’ho amato e mi ha amato…

No. Non te lo meriti. Mi dispiace-

Arden distolse lo sguardo, con un nodo in gola.

-Avevate dei figli?-

-Céline ha nove anni, Nikolaj otto e Aiace dodici. Cioè, quasi. Lui li adorava… Anche se era un disastro, come padre-

-E tu?-

-Io ero peggio di lui! Sono peggio di lui-

-Perché me l’hai raccontato?-

-Perché non farò niente per salvarti, in questi giorni. E forse hai il diritto di saperne il motivo-

-Salvarmi?-

-Sei a Forradalom, cara. Feri lo conoscerai. E’ un angelo, ma un poco impulsivo.

Fortunata se torni a casa, Arden-

-Ma…-

-Sai, nessuno ha salvato Gee. Nessuno salverà noi. Sorrideremo finché avremo sangue e luce negli occhi, ma non chiedeteci la pietà-

-E se mio padre vincesse il duello?-

-Vincere con Jànos Desztor?-

Natal’ja la guardò con una tale compassione negli occhi che Arden fu costretta ad abbassare i suoi.

Maledizione.

 

 

 

 

 

Note

 

Alja, nei primi mesi del ’48…

Alja, dopo la morte di Gee…

Non è molto “disponibile”, ecco.

Se già prima su alcuni argomenti non voleva sentire ragioni, con la ragazzina piovuta a Forradalom con la presunzione di cavarsela con poco non vuole proprio avere a che fare.

Siamo nel Gennaio del ’48, appunto, e l’atmosfera è particolarmente tesa.

C’è la Terza Sezione, la polizia segreta di Nikolaj Romanov I, che li perseguita anche dopo il massacro dei Newàr, i veri incaricati di sorvegliare il quartiere, da parte di Feri.

Ci sono gli Zaristi in generale, che i forradalmi temono poter penetrare tra di loro da un momento all’altro, e chi si trova per le loro strade senza dichiararsi Rivoluzionario corre un grande rischio.

Vedremo un Jànos molto meno angelico e adorabile del solito, con l’arrivo di Arden Stoeva.

Vedremo una Natal’ja sempre più distrutta, ma mai arrendevole, mai sconfitta.

E’ capitata nel posto sbagliato al momento di sbagliato, la Stoeva, sebbene sia un luogo comune ;)

Ma li vedremo anche sorridere, i nostri ragazzi, eh!

Lys è distrutta dentro, per le strade del suo quartiere non perde l’allegria.

E poi… Poi ci sono Line, Niko e Aiace, che a loro volta incontreranno Arden, anche se non sarà proprio un bell’incontro.
Avrà a che fare con Feri, e questo per lei non sarà rischioso, ma quasi letale ;)
Del resto lo sappiamo fin troppo bene, com'è il nostro Capitano ;)

Conosceremo Jethro Stoev -anche i Bulgari, come i Russi, hanno le loro piccole variazioni di cognome in base al sesso-, il padre di Arden, che, sfidato a duello da Jànos, non passerà un bel momento, mentre con Alja…

Oh, insomma, non devo dire altro. ;)

Spero vi sia piaciuto, comunque!

 

A presto ;)

Marty

  
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