Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: brarry    10/03/2012    2 recensioni
Se ne stava lì, con il cappuccio della felpa sui capelli per evitare di bagnarli, ad osservare le gocce di pioggia che giungevano nel Tamigi in attesa che Louis la passasse a prendere.
Lo aveva chiamato qualche minuto prima. -Vieni a prendermi, per favore? Sono senza ombrello. -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

You and I'll be safe and sound.



La pioggia fitta scendeva dal cielo in quel pomeriggio di marzo. Caterina si era ritrovata nel bel mezzo di Londra senza nemmeno un ombrello, dato che fino a due ore prima un sole che spaccava le pietre illuminava la giornata.
Se ne stava lì, con il cappuccio della felpa sui capelli per evitare di bagnarli, ad osservare le gocce di pioggia che giungevano nel Tamigi in attesa che Louis la passasse a prendere.
Lo aveva chiamato qualche minuto prima. -Vieni a prendermi, per favore? Sono senza ombrello. -
-Certo – le aveva risposto lui – sarò da te in meno di un quarto d'ora. Aspettami davanti al London Eye. -
Così Caterina se ne stava lì ferma, con le braccia incrociate e lo sguardo perso nei suoi pensieri, sotto il tetto di una casa. Il tempo sembrava non scorrere più.
Sfilò il cellulare dalla tasca e osservò l'orario. Era passata mezzora e di Louis nessuna traccia. Premette sul pulsante verde e provò a chiamarlo. Il telefono squillò fino a quando la fastidiosa voce della segreteria non iniziò a blaterare. Chiuse la chiamata.
Quel deficiente. Sto morendo di freddo. Ora quando arriva le sente.” pensò rimettendo a posto il cellulare e ritornando alla sua posizione originaria con le braccia conserte.
Dopo una decina di minuti una macchina rossa si fermò dinnanzi a lei. Era arrivato. Caterina attraversò velocemente la strada, spalancò la portiera e balzò nell'auto. - Finalmente – disse leggermente seccata.
Il ragazzo al volante le fece un sorriso a trentadue denti. - C'era traffico. -
La ragazza starnutì. - Se mi viene la febbre è la tua fine. Ti avverto che passerai il resto della tua vita in casa a prepararmi la colazione e a prenderti cura di me. -
Louis mise in moto la macchina e prese a guidare verso casa. - Mi farai fare lo schiavo, insomma. – disse ridacchiando.
- Esattamente, caro Tomlinson. - rispose la ragazza ridendo a sua volta.


 

**

 

 

- 38 e 5. Io ti uccido. - urlò Caterina mentre scuoteva il termometro su e giù per abbassare la temperatura.
Se ne stava sdraiata sul divano ricoperta da tre strati di coperte e con la borsa dell'acqua calda sui piedi. Era terribilmente stanca.
Louis era corso in cucina e si era messo a preparare un tè caldo per rimetterla in senso. Il tè Yorkshire, ovviamente. Era il suo preferito da sempre.
Dopo aver posizionato le tazze stracolme di quell'intruglio bollente sul vassoio si diresse in salotto e lo appoggiò sul tavolino di vetro che si trovava in mezzo alla stanza. - Ne vuoi un po'? - le chiese facendo un cenno verso il tè fumante. - No grazie, per ora sono a posto così. Grazie per il pensiero comunque. - sussurrò Caterina, per evitare di sforzare la sua gola, che era già abbastanza infiammata.
Louis la osservò per qualche secondo rimanendo in silenzio. Le sembrava così indifesa in quello stato. Ebbe l'istinto di abbracciarla, e infatti lo fece.
Senza neanche il tempo per accorgersene, si ritrovò sul divano bianco a stringere nelle sue braccia il suo amore più grande.
Caterina in quell'istante si sentì più protetta e amata che mai. Aveva incontrato Louis un anno prima, e da quel momento non era più riuscita a farne a meno. Amava il modo in cui lui scherzava con la gente, in cui riusciva sempre a farla sorridere e non farle perdere mai la speranza. A volte capitava che si arrabbiasse con lui per motivi idioti, ma non riusciva a tenergli il broncio per più di un'ora. Le bastava vederlo sorridere per farle dimenticare tutti i pensieri negativi. Lo stesso valeva per Louis.
Il ragazzo le passò una mano tra i capelli lisci e le diede un bacio leggero sul capo. - Sei la mia piccolina.-
Caterina arrossì leggermente. Succedeva sempre quando si sentiva dire questo genere di cose. Rimase in silenzio, dato che non sapeva come rispondere. Si limitò a rannicchiarsi tra le sue braccia, in modo che potessero stringerla un po più forte.
- Non credo che tu ti possa rendere conto di quanto io ti ami realmente.- continuò a blaterare lui – Non me ne rendo conto nemmeno io. - aggiunse.
- Grazie. - mormorò la ragazza chiudendo piano gli occhi. - Grazie di tutto.-
Louis si avvicinò al suo viso arrossato a causa della febbre. Era bella comunque. Malata, struccata, con le guance gonfie.
Posò piano le labbra sulle sue e le fece aderire per qualche istante. Non ricevette nessuna risposta.
Caterina sembrava essersi addormentata. Louis la accarezzò e si alzò piano dal divano per evitare di svegliarla.
Prese il vassoio con sopra il tè ormai tiepido e si avviò verso la cucina.
La voce stanca di Caterina lo bloccò. - Comunque ti amo anche io. -
Il ragazzo si girò per un ultima volta e le sorrise dolcemente. Poi uscì dalla stanza e spense la luce, lasciando la ragazza perdersi nei suoi sogni.


 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: brarry