Camminavamo mano nella mano sorridendoci a vicenda, il suo sorriso mi rassicurava, mi sentivo FELICE!
La neve era bianchissima mentre il cielo si opponeva a quel colore così puro: era grigio, e sembrava potesse iniziare a “piangere” da un momento all’altro.
Len si guardava intorno sorridendo; era meravigliato, abbagliato dalla bellezza del paesaggio circostante, ormai ricoperto da uno spesso manto di neve.
Sorridendo nascosi per bene il viso dentro alla sciarpa e camminai tranquillamente; poi, un dolore fortissimo al petto …
Iniziai a vedere il buio intorno a me, una sagoma bionda che correva, freddo e poi … più nulla.
Realizzai che era arrivato il mio momento; avrei voluto vivere di più, però ora ti prego, non cantare canzoni tristi.
Avrei voluto cantare ancora insieme a te, ma non mi è stato concesso …
Len, tu sei sempre stato gentilissimo con me, so di non essere mai stata sola perché, tu mi eri vicino.
No, ho sentito le tue lacrime sul mio viso.
Ti scongiuro, ti imploro: non piangere adesso.
Vorrei aprire gli occhi, tranquillizzarti, ma non ce la faccio!
Mi fa male il petto; ti prego smettila!
Poi un tuo abbraccio, posso sentirlo …
Un urlo; le tue mani che cercano di afferrare qualcosa dal cielo, dolorosi flashback.
Io e te, davanti ad un pianoforte, vicini … Poi tu mi abbracci e mi stringi la mano, ma questa volta, mi ritrovo distesa sul letto.
Cosa succede fratellino?
Perché non posso più continuare la mia vita terrena?
Perché non mi fanno rimanere vicina a te?
Questa malattia che mi allontana è l’ennesima prova del fato … Non ci lascia uniti, non ci vuole vedere insieme.
Len, non lasciarmi scappare, o per lo meno … Promettimi che mi verrai a trovare …
Ora però devo andare …
Fratellino …
“ Arigatou … “