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Autore: ilcantastorie    11/10/2006    1 recensioni
Estate tra il quinto e il sesto anno: Harry Potter decide che non vuole piu' mettere in pericolo i suoi amici. Tre persone, tra cui una che si firma R.A.B., partiranno alla ricerca degli oggetti che possono far tornare Voldemort mortale. Ma non sara' facile. Pericoli li aspettano, razze ritenute ormai scomparse potranno intralciarli o aiutarli. E certamente L'Oscuro Signore non stara' a guardare. Ora il Bambino-Che-È-Soppravissuto non deve piu' rimanere tale.
Genere: Drammatico, Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Privet Drive aveva l’aspetto che qualunque strada suburbana aveva alle quattro del mattino:

Privet Drive aveva l’aspetto che qualunque strada suburbana aveva alle quattro del mattino:

Le tende tirate, i giardini ben curati, le villette a schiera, una uguale all’altra…

E nessuno, in quel quartiere, sapeva che un ragazzo occhialuto era fuori dal proprio letto quella notte.

Non che importasse a qualcuno, il ragazzo era sempre stato mal visto dal vicinato, sia per la sua trascuratezza nel vestire, sia perché frequentava il Centro di San Bruto per Ragazzi Irrimediabilmente Criminali.

Ma nessuno di loro probabilmente lo avrebbe più rivisto, adesso Harry Potter era lontano.

Veramente neanche lui sapeva quanto lontano…probabilmente si era perso.

E come per completare l’opera, a causa della lunga corsa, aveva il fiato corto e respirava affannosamente.

Il mantello dell’invisibilità’ era scivolato ai suoi piedi nel momento in cui si era fermato, e lui non si dava ancora la pena di raccoglierlo.

“Bene…”pensò “ il primo passo l’ho fatto”

Adesso, come aveva progettato, la sua destinazione era la Gringot.

Un lampo illuminò la sua mente.

Nella fretta di progettare dove andare non aveva pensato a come andarci!

Con la Firebort?

Neanche a parlarne; I problemi erano innumerevoli: primo tra tutti la segretezza, poi in effetti non sapeva nemmeno come arrivarci a Diagon Alley.

“Un bell’inizio Harry Potter, non c’e’ che dire” penso’ sarcasticamente.

Beh, l’alternativa era il Nottetempo…ma cosi’ la segretezza sarebbe andata a farsi fott…

Non riuscì a terminare il pensiero.

Capì di non essere da solo.

Non sapeva come avesse fatto.

Era come se l’aria e la notte stessa gli dicessero che non era solo.

Ma a quale grandioso sesto senso era dovuta questa sensazione?

Nell’oscurità che lo circondava non riuscì a scorgere niente che non fosse fuori dall’ordinario.

Nessuna figura con cappuccio nero che gli puntava contro una bacchetta.

Nessun Dissennatore.

Tutto era calmo.

Lui si era sbagliato.

“Non c’e’ niente che non va” disse tra se e se “Nient…”

Harry Potter?”

La voce che parlava proveniva da dietro di lui.

La voce era inconfondibilmente femminile.

E fredda come il ghiaccio.

Si girò su se stesso, bacchetta in mano e maledizione sulle labbra.

Ma non vide nessuno.

“Ehi, sono qui”

“Qui dove?” stava per dire, ma si trattenne.

Quella ragazza non poteva essere un nemico, altrimenti non avrebbe palesato la sua posizione senza prima averlo ucciso, o perlomeno, tentato di farlo.

“Ma sei cieco?”chiese, esasperata

Dal nulla, Harry vide materializzarsi prima una testa, e poi, mano a mano, tutto il corpo di una ragazza.

I capelli, biondi, incorniciavano un volto dagli occhi di ghiaccio. I capelli erano lunghi fino alle spalle ed era davvero bella. Era alta quasi quanto Harry e indossava una veste da mago nero notte.

Solo adesso Harry capì che era disillusa.

“Chi sei?” le chiese

“Alice”rispose quella, seccamente

“E cosa vuoi?”

Gia, cosa voleva se non ucciderlo?

E ancora, come aveva fatto a trovarlo?

“Aiutarti” rispose, con lo stesso tono di prima

Aiutarlo? A scappare? Come faceva a sapere che stava scappando? L’aveva dedotto?

E come, se non sapeva nemmeno lui dove sarebbe dovuto andare?

“So perché sei scappato” continuo’ con voce atona

Era una Legimens?

Non solo sapeva che era scappato(cosa abbastanza evidente a pensarci), ma sapeva anche il perché?

Sapeva che se ne era andato per non mettere in pericolo i suoi amici?

“Voldemort”

Harry non riflette’ prima di parlare:

“Voldemort?”

“Si, voglio aiutarti ad ucciderlo”

Non era una Legimens, per fortuna.

Non era il caso che un estranea penetrasse nella sua mente e scoprisse tutti i suoi segreti.

E perché Alice pensava che lui fosse scappato per andare ad uccidere niente popo di meno che il mago oscuro più potente di sempre?

Ci riflettè un po’ su.

Da come lo descrivevano adesso i giornali, lui era un eroe.

Il prescelto…cosi’ lo chiamavano adesso.

E forse si aspettavano questi atteggiamenti da lui, questi atteggiamenti da eroe Hollywodiano; da eroe senza paura e senza debolezze.

Ma lui, per quanto fosse coraggioso, non era immune alla paura…ed era tutt’altro che senza debolezze.

Ma in fondo, secondo la profezia era l’unico in grado uccidere Voldemort…

Quindi tanto valeva cercare di ucciderlo.

E quindi tanto valeva cercare di ucciderlo con un aiuto esterno.

“Perché; mi vuoi aiutare? Perchè dovrei fidarmi di te?”

“Beh- il tono di Alice cambiò un poco, diventando più umano- ho anch’io i miei motivi per odiare Voldemort

Per quanto riguarda sul perché dovresti fidarti di me…

Beh….non ti ho ancora ucciso no?

E inoltre ho delle risposte.

Risposte a domande che sono importanti per te, e per Voldemort”

“Per esempio?”

“Vuoi sapere perché Voldemort non è morto quando l’Avada Kedavra gli è rimbalzata contro?”

Un lampo attraversò la mente di Harry.

Gia’ in effetti se l’era chiesto.

E, come aveva fatto con molte altre domande su Voldemort, l’aveva accantonata in un angolo buio della sua mente.

Ma doveva andare?

Il suo istinto gli diceva di farlo.

“Lo voglio sapere”

“Non qui- disse ritornando al suo abituale tono di voce- e non io; adesso andremo nel luogo in cui verrai messo al corrente di tutto”

“E come ci arriveremo?”

“Col Nottetempo; sbrigati mettiti quel mantello”

Annuendo, Harry obbedì

Alice mise fuori la bacchetta.

BANG!

Harry alzò le mani per ripararsi da una luce accecante.

Dalla luce uscì un pullman di tre piani, di color viola.

Un attimo dopo, un autista in uniforme, in tinta col bus, balzò giu’ dal veicolo e prese a parlare in tono professionale:

“Benvenuti sul Nottetempo, mezzo di trasporto di emergenza per maghi e streghe in difficol-“

“Si, si la tiritera la sappiamo, mi fai salire?”chiese in tono acido

“C-certo” disse un intimidito Stan Picchietto, il bigliettaio del Nottetempo

La ragazza, salendo fece cenno ad un Invisibile Harry di seguirla.

Aveva qualche secondo per decidere, solo pochi secondi.

Poi le porte del Nottetempo si sarebbero chiuse e lui, Harry, avrebbe passato il resto della sua vita a rodersi il fegato su tutte le domande a cui lei avrebbe potuto dare risposta.

Quindi fece l’unica cosa che gli sembrò logica al momento.

Salì.

Era esattamente come se lo ricordava:

Dove su un normale pullman babbano avreste visto i sedili, c’erano una mezza dozzina di letti, vicini a finestrini, chiusi da tende.

Il tutto era lievemente illuminato da delle candele accese.

“Voglio andare a Londra”disse Alice a Stan, con un tono che non ammetteva repliche

“Sono unidci fal…”

“Te ne do tredici se mi ci mandi subito”

s

L’autobus partì con un altro BANG

“Dove di preciso, signori…”

Non gli fece nemmeno finire questa frase:

“Notturn Alley”

Stan decise che meno aveva a che fare con quella meglio era.

Notturn Alley?

Non era un buon segno.

Da quanto sapeva, quello non era posto per brave persone;anzi, coloro che lo frequentano erano per di più maghi oscuri.

Aveva veramente fatto la scelta migliore seguendola?

“Ma- pensò- se fosse stata veramente una strega oscura non avrebbe dovuto insospettirmi, andando a Notturn Alley”

Il ragionamento filava.

MA si poteva presupporre che Alice sperasse che lui facesse quel ragionamento.

Quindi poteva comunque trattarsi di una trappola. Come poteva non esserlo.

“Ma…”mormorò

C’era una cosa a cui non aveva pensato.

Perché aiutare proprio lui, un normale mago?

Finora aveva presupposto che lo sapesse ma…

Ma gli unici a conoscenza dell’intera profezia erano lui e Silente.

Non sarebbe stato più logico dare aiuto a Silente o a qualche Auror?

Bang!

I suoi pensieri vennero interrotti dal fermarsi del Nottetempo.

Anche perché era difficile pensare distesi a terra.

Ma per fortuna, il mantello lo comprì.

Alice fece per scedere.

Alzandosi, si accorse che i dubbi erano molti.

Ma decise comunque di seguirla.

Con un altro Bang il nottetempo ripartì.

“Mi hai seguito?”chiese Alice

Ci fu un attimo di pausa

“Si” rispose infine

“Togliti quel mantello- aggiunse- non ti serve più”

Ed era vero.

Guardando intorno Harry non riuscì a vedere altro, se non oscurita’.

Era come se ci fosse una densissima nebbia di color nero.

“Dove stiamo andando?”Chiese Il ragazzo-che-sopravisse

“Nella casa della persona che ti chiarirà tutto”

La ragazza estresse una mano umana.

Prima che Harry potesse anche solamente avere una reazione, lei disse:

“La mano della Gloria…se si mette sopra qualcosa che fa luce, la fa solo a colui che la porta…

Adesso seguimi”

Sarebbe stato inutile avere un ripensamenti adesso.

Inutile e stupido.

Camminarono per qualche minuto nell’oscurità, girando prima in una direzione, poi verso un’altra e poi verso un'altra ancora.

Harry stava ben attento a memorizzare il percorso: non si poteva mai sapere.

Quando il ragazzo sentì un “Ci siamo” detto da Alice, non vide niente.

“Leggi e impara a memoria”disse passandogli un biglietto.

La grafia gli era sconosciuta.

Il biglietto recitava:

“La dimora di R.A.B. si può trovare al numero 25 di Grindelwald Street, Notturn Alley”

Per Kagomechan: Sono contento che ti piaccia, in effetti sto scrivendo questa ff proprio per come è trattato male Harry nel 6.

Qui, c’e’ solo un accenno del nuovo personaggio, ma non credo sia una Mary-Sue.

  
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