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Autore: Bloodred Ridin Hood    11/10/2006    3 recensioni
Tutto quello che successe dall'arrivo di Xiaoyu in Giappone, sino al Terzo Torneo di Tekken.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heihachi Mishima, Hwoarang, Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Punto di vista di Jin

 

Punto di vista di Jin

Cosa ci faceva quella ragazzina in casa nostra?

Perché nessuno mi aveva detto niente?

Da quanto tempo era arrivata?

E soprattutto… per quale motivo il vecchio aveva deciso di prendersela in casa?

Non di certo perché era diventato un benefattore tutto d’un tratto.
Ci doveva essere per forza qualcosa sotto.

Qualche profitto…

Entrai in camera mia trascinando la valigia dietro di me. Gettai lo zaino che tenevo con l’altra mano sopra la poltrona. Non avevo voglia di disfare i bagagli in quel momento.

Ero troppo occupato con quella marea di domande che mi affollavano i pensieri.

Ero appena rientrato da un torneo regionale di arti marziali. Ero stato via per circa una settimana.

“Sto via per una settimana e mi ritrovo una ragazza che gira per casa…”

Mi sdraiai sul letto a pancia in su e rimasi a pensare.

Chi era? Perché l’aveva portata qui? Dalla Cina?!

Quel vecchio, egoista e scorbutico di natura, per quale motivo aveva deciso di fare un favore a qualcuno?

Era una faccenda così strana…

La cosa mi turbava.

Volevo avere risposte. Volevo vederci chiaro. Volevo capire quello che si era messo in testa.

E… sapere chi era Ling Xiaoyu.

Probabilmente avrei fatto meglio a chiederlo subito a lei, sarei potuto andare a cercarla e avrei potuto chiederglielo direttamente. D'altronde, era proprio lei l’interessata.

Non mi andava però di parlarci.

Non sono bravo nel partire con il piede giusto con la gente, probabilmente mi sarei trovato male.

Decisi che avrei aspettato sino al ritorno di Heiachi.

Sarebbe tornato quella sera. Gli avrei chiesto le dovute spiegazioni.

Evitai di farmi vedere in giro per casa sino all’orario dell’allenamento.

Mi preparai e mi diressi verso la palestra.

La palestra si trovava al pian terreno, sul retro.

In genere mi allenavo sotto l’addestramento di mio nonno, ma quando lui non c’era mi allenavo da solo.

Entrai in palestra ed accesi la luce.

Velocemente tutte le lampade al neon appese al soffitto illuminarono la sala.

Era una stanza rettangolare, per un lato era comunicante alla casa, dall’altra parte invece la parete era composta solo di vetrate che davano sul giardino.

Andai al centro della stanza ed iniziai a fare degli esercizi di riscaldamento.

Mentre mi riscaldavo, ad un certo punto ebbi l’impressione di scorgere qualcosa che si muoveva fuori.

Di scatto mi fermai e mi girai per guardare oltre le vetrate.

Era quasi buio e la visibilità era quella che era. Però fuori sembrava comunque tutto a posto.

Non sembrava esserci niente… o nessuno.

“Strano” pensai. Probabilmente era stata solo una mia impressione…

Ripresi l’allenamento.

Dopo essermi riscaldato, passai ad esercitarmi sulle tecniche.

Avevo appena iniziato a provare delle mosse, quando di nuovo con la coda dell’occhio intravidi qualcosa di chiaro muoversi nell’oscurità.

Mi girai di nuovo di scatto e mi avvicinai alla vetrata.

Questa volta ne ero sicuro, si era mosso qualcosa là fuori. Qualcosa di bianco.

Aprii la porta che dava direttamente sul giardino ed uscii all’esterno.

Lo sbalzo di temperatura mi fece rabbrividire.

Dentro l’aria era climatizzata, e fuori iniziava ad esserci piuttosto freddo.

Feci qualche passo, a piedi nudi sull’erba. Davanti a me c’erano delle aiuole.

Ero sicuro di aver visto qualcosa lì dietro.

Davanti a me… il buio totale. Passai oltre un cespuglio per andare oltre l’aiuola quando…

- Ouch!

Scivolai in avanti e finii dentro ad una specie di fosso.

- Aaah!

Non ero stato io a gridare!

Sbam

Caddi sulle ginocchia tenendo le mani in avanti per attutire la caduta.

Un dolore acuto mi salì velocemente dalle ginocchia sino al bacino.

Mi lasciai cadere all’indietro appoggiando la schiena su una parete dello scavo.

Uno scavo. Un fosso in mezzo al giardino. Ma che diamine ci faceva un fosso in mezzo al giardino??

Guardai verso l’alto. Era troppo profondo. Non sarei mai riuscito ad arrampicarmi sino al bordo da solo.

Quella era proprio una di quelle che si definiscono “giornate strane”.

Era iniziata con una ragazzina spuntata da chissà dove che gironzola per casa e…

- Ehm…

Mi alzai di scatto per la sorpresa. Non ero solo nel buco.

- Chi…??

Iniziai a parlare, ma i miei occhi si stavano abituando a quell’oscurità ed iniziavo ad intravedere una sagoma seduta davanti a me.

Avevo già capito chi era prima di mettere a fuoco il viso.

- Che ci fai qui?- chiesi con voce acuta

Davvero, non mi sarei mai aspettato di finire in un buco camminando per il giardino, ma tanto meno di trovarlo già occupato!!

- Forse sono qui perché sono caduta prima di te, no?- rispose

Aveva un tono di voce irritato.

- Che cosa è questo fosso?- chiesi

- Beh, tu abiti qui da prima di me… dovresti essere tu a spiegarmelo!- ribattè acida

- Senti non è mica colpa mia se siamo finiti qua dentro… anche se abito qui da prima di te! E non c’è bisogno di usare quel tono!!

In genere sono una persona molto calma, ma non sopporto quando la gente alza il tono di voce senza motivo!

Xiaoyu sbuffò rumorosamente.

Tentai di arrampicarmi per provare in qualche modo ad uscire.

Sapevo che era piuttosto difficile riuscirci, ma sempre meglio di starsene con le mani in mano.

Tentai una volta, ma si staccò la zolla di terra dove mi ero aggrappato con la mano.

Tentai una seconda volta, ma scivolai buttandomi solo più terra addosso.

Decisi di non continuare, anche perché ero scalzo e mi stavo facendo male ai piedi.

- Te ne sei accorto che era inutile…

Lo disse con un tono di superiorità che non mi fu per niente gradito.

- Almeno ci ho provato. E tu potresti provare ad essere un tantino meno insopportabile!

- Non sono insopportabile, sono realista. Non riusciremo mai ad uscire da soli. E non ci troveranno prima di domani mattina…

In quel momento mi accorsi che aveva la voce di chi sta per scoppiare in lacrime.

- Hey, ma che ti prende?

Lei non mi rispose. Ma ero più che sicuro che stesse per iniziare a piangere.

Prima mi schernisce e poi piange? La volli stuzzicare per ripicca.

- Tsk, alla tua età non dovresti piangere per così poco…

Tornando indietro non avrei fatto quel commento. Di certo non mi aspettavo quella reazione.

A dire il vero, mi aspettavo che si arrabbiasse e che mi rispondesse di nuovo acida, invece…

Iniziò a piangere a più non posso tutto in una volta!!

- Insomma calmati!!

Non sapevo che fare, Xiaoyu piangeva di brutto, e io ero riuscito solo a farla piangere di più!!

Mi avvicinai e… rimasi davanti a lei a guardarla come uno scemo.

Non sapevo proprio cosa inventarmi, perché si era messa a piangere in quel modo?

Insomma, ok… eravamo in un buco spuntato da chissà dove in mezzo al giardino, era buio, c’era freddo, non potevamo uscire, ma non c’era mica bisogno di piangere!

…o forse sì??

- Senti, mi vuoi spiegare perché stai facendo così?- le chiesi con il tono più gentile possibile

Non volevo rischiare di peggiorare la situazione.

- Stavo scherzando prima, non inten

- No! Hai ragione invece…- mi interruppe- Io… io… ero da tanto che non piangevo… tu non puoi capire… sono nervosa…

- Ehm… va bene… però…- non sapevo come consolarla, mi lasciai andare- Vedi di piantarla, insomma!! Non è il caso di piangere!!

Niente, lei continuò senza riuscire a smettere.

Sospirai e mi sedetti anche io rassegnato. Non c’era molto spazio, eravamo praticamente uno affianco all’altro.

C’era un freddo cane. Mi slegai la felpa legata in vita, rimproverandomi per non averlo fatto prima, e me la infilai.

In quel momento, pensai a lei e la guardai per vedere se era coperta abbastanza. C’era davvero freddo…

Sì, aveva una felpa bianca indosso.

Un momento… una felpa bianca?? Era lei che avevo visto prima?

Quella cosa chiara che avevo visto muoversi fuori dalla palestra?

Glielo avrei chiesto, se non fosse per quel piccolo particolare che continuava a piangere ininterrottamente.

Poco dopo comunque, sembrò calmarsi.

Aveva esaurito le lacrime?

La guardai. Lei continuava a tenere il viso basso, con le braccia che tenevano le ginocchia.

- Adesso penserai che sono una stupida…

Non risposi. Continuai a guardarla, lei invece evitava il mio sguardo.

- Nemmeno mi rispondi… certo… devo aver fatto proprio la figura dell’idiota.

- No…- non sapevo che rispondere.

L’unica cosa che sapevo è che non volevo si offendesse. E che magari riprendesse a piangere.

- E invece sì…

- Non dire così. Non ti conosco. Non posso giudicare…- risposi, anche se in effetti un po’ stranuccia mi era sembrata fin dall’inizio…

Teneva la testa sempre bassa, con gli occhi lucidi.

- Bugiardo.

Ah, ma non mollava mai? Voleva essere triste per forza?

- Senti basta. Ti ho detto come la penso, e punto. Non ho voglia di continuare. Non so perché ti sei messa a piangere, e probabilmente non riuscirò mai a capirlo, visto che non me lo dici. Quindi lascia perdere

- Non lo so nemmeno io…

Rispose con un soffio di voce.

- Non sono riuscita a trattenermi. È che… questo è un periodo difficile per me.

Si fermò di nuovo. Aveva la voce tremolante.

Io ero sempre più confuso. Non solo l’intera situazione mi confondeva… adesso ci si metteva anche lei! Cosa poteva esserle successo? Perché reagiva così?

- Capisco…- non sapevo che altro aggiungere.

Quella situazione mi aveva davvero messo in croce.

Prima finisco in un fosso spuntato fuori misteriosamente, poi scopro che il fosso è già occupato da una ragazzina, anche lei spuntata fuori misteriosamente, poi questa attacca a piangere senza motivo apparente…

Oddio, non sapevo proprio cosa pensare…

- Ultimamente… mi succede spesso… ma…- si bloccò qualche secondo- …non mi era mai successo davanti ad un’altra persona. Di avere un attacco di pianto così…

Quella frase in qualche modo mi aprì gli occhi. In qualche modo mi fece capire il suo stato d’animo.

A volte succede che trattieni frustrazioni, preoccupazioni per molto tempo, queste si accumulano e… le butti via tutte in una volta anche per un motivo molto stupido.

Io… riuscivo a capirlo…

- Senti, non hai bisogno di giustificarti.

Finalmente alzò gli occhi verso di me.

Anche se era buio, la luce proveniente dalla casa le illuminava lievemente il viso.

Sembrava così triste… in quel momento sentii come una stretta al cuore. Mi faceva pena…

- Anche io ho passato momenti difficili…- cercai di confortarla- So cosa si prova…

Lei annuì senza dire niente e spostò lo sguardo altrove.

Non so quanto tempo passammo in quell’imbarazzante silenzio. Mezz’ora? Un’ora? Un’ora e mezza?

Finché lei non ruppe di nuovo l’atmosfera…

- Tu sei… Jin, vero?

- Uh? Sì… mi chiamo così.

- JinKazama

Annuii. Ero quasi sicuro che non avesse affatto bisogno di conferme, evidentemente stava cercando solo di fare conversazione. Decisi di approfittarne per chiarire alcune cose che volevo sapere.

Tanto per iniziare…

- Ehm… posso chiederti cosa stavi facendo prima di finire qua dentro?

Lei cambiò espressione, aveva una faccia visibilmente imbarazzata.

- Ehm… giravo… per il giardino…

Non ero troppo convinto che quella fosse la verità, ma non insistetti. Io ero sicuro di averla vista.

Era lei, non avevo dubbi. L’avevo vista, ben due volte

Ma non si era comportata come se stesse facendo una semplice passeggiata in giardino. Si stava nascondendo… Perchè? Per chissà quale strano ed oscuro motivo, non voleva dirlo…

- Ok…- decisi di non continuare.

Passai invece ad un altro argomento.

- Come mai Heiachi ti ha offerto di venire a vivere qua?

Lei mi guardò per qualche secondo inarcando le sopracciglia e studiando il mio sguardo.

- Ti da tanto fastidio? Io non sapevo che ci fossi anche tu…

- Non l’ho detto perché mi da fastidio!- precisai sospirando.

Ma quanto era permalosa!!

- …è che mi sembra strano…- continuai

- Cosa ti sembra strano? Tuo nonno è un bravo uomo! Mi ha accolto in casa sua, offrendomi la possibilità di continuare lo studio delle arti marziali! Cosa ci trovi di strano?

Io non risposi subito. Mi stavo trattenendo a forza dal non ridere quando sentii “tuo nonno è un bravo uomo”.

Ingenua, ancora non lo conosceva affatto.

Mio nonno non era affatto un bravo uomo che si faceva condizionare dai sentimenti.

Di certo c’erano altri motivi sotto, che nemmeno lei sapeva. Di certo non altruismo…

- Se lo dici tu…- aggiunsi alla fine.

- Dovremo allenarci insieme…- riprese poco dopo

- Cosa?!- risposi sorpreso

- Sì, me lo ha detto prima la governante. L’ha saputo da tuo nonno.

Risi debolmente.

- Non credo proprio sia vero…

Lei mi guardò accigliata.

- Perché??

- Per il semplice motivo che i miei allenamenti non sono quelli che ti immagini.- spiegai con semplicità- Non so come tu sia abituata a questo genere di cose, ma puoi stare certa che non è nulla che tu riusciresti a sostenere.

Lei continuò a guardarmi con aria quasi offesa per quello che avevo appena detto.

Quando non era d’accordo con qualcosa che dicevo, mi scrutava con un’espressione imbronciata…

Un espressione imbronciata ma… che in qualche modo mi ispirava simpatia.

- Mi stai sottovalutando?!- stava iniziando ad irritarsi

- Fidati, è come dico io…

Lei si alzò in piedi di scatto e mi guardò dall’alto verso il basso.

- Senti, tu non mi conosci e non mi hai mai vista all’opera. Come puoi dire che non ne sono all’altezza?

- Lo so e basta…- risposi- Non sono allenamenti tanto per fare… è una cosa seria!

- Nemmeno io la prendo alla leggera, cosa credi?! E comunque… pensala come vuoi, tanto ho ragione io!

- Ah, ti ricrederai…- ribattei con un mezzo sorriso

Lei per tutta risposta sbuffò e si risedette affianco a me a braccia conserte.

La osservai… era… come dire? Buffa…

Era permalosa e si incavolava facilmente, ma nonostante tutto… c’era sempre qualcosa di allegro in lei.

Aveva tutto un suo modo di essere… particolare.

C’era sempre una nota di vitalità in lei, anche se era triste o arrabbiata.

- Che ora sarà?- mi chiese ad un certo punto

- Non lo so… mi stavo allenando e non avevo con me l’orologio.

- Io l’ho rotto cadendo…- aggiunse borbottando

- Deve essere tardi comunque.

C’eravamo già da un bel po’ dentro quel fosso.

- E’ possibile che non se ne accorgano?!- esclamò Xiaoyu imbronciata

Mi faceva sorridere vederla fare quelle smorfie quando si arrabbiava.

- Come hai detto tu prima… mi sa che non ci troveranno prima di domani mattina.

- Beh, certo… a chi verrebbe in mente di andare a cercarci in un fosso? Questo fosso maledetto!!- pestò i piedi dicendolo- Ma perché scavate buchi nel giardino?

- Guarda, sinceramente non rientra nelle mie abitudini…

Xiaoyu rise della mia risposta.

Era la prima volta che la sentivo ridere, se pure debolmente.

Sembrava così… spontanea.

Nessuno ci trovò, e passammo la sotto tutta la notte.

Ogni tanto riprendevamo a parlare, finché entrambi non ci addormentammo.

La mattina, lei si svegliò per prima.

- Jin, svegliati!!

Aprii a fatica gli occhi.

All’inizio non capivo perché sentivo un fastidioso dolore alla schiena, poi però, dopo aver visto il “buco” ed essermi ricordato della scorsa nottata, mi accorsi della scomoda posizione in cui ero messo.

- Ci ha trovati il giardiniere! Gli ho chiesto aiuto ed è andato a prendere una scala…

Poco dopo infatti, tornarono il giardiniere, Heiachi, altre due persone e… una scala in alluminio.

Salì prima Xiaoyu, dopo io.

Heiachi ci scrutò arrabbiato per qualche secondo, poi si decise finalmente a parlare.

- Che cavolo ci facevate la sotto?! Vi abbiamo cercato per tutta la notte! Stavamo per chiamare la polizia e invece… vi ritroviamo dentro al fosso per il serbatoio!

- Il serbatoio?!- chiesi sorpreso- Io non sapevo nulla sull’esistenza di questo buco!!

- Sì, devo inserire un serbatoio per l’acqua della piscina. Ma cosa ci sei andato a fare?!!- sbraitò

- Sono caduto, vecchio genio! Non è la mia massima ambizione infilarmi dentro ai buchi che tu fai scavare in incognito nel bel mezzo del giardino!!

- Non usare questo tono con me!! Non azzardarti!!- poi si girò a guardare Xiaoyu- E lei perché era con te? Magari, casualmente siete caduti insieme?

Finì la frase con un chiaro tono sarcastico.

- No…- iniziai

- Io sono caduta prima di lui.- aggiunse lei in fretta

Heiachi aggrottò le sopracciglia, per niente convinto.

- Cioè, anche ammettendo che una persona, per ragioni sconosciute, si metta a camminare al buio in mezzo al giardino di notte… e che distrattamente finisca in un buco che non aveva visto… seriamente, quante possibilità ci sono che nella stessa notte un’altra persona distratta, camminando in mezzo al giardino al buio, per ragioni sconosciute, finisca nello stesso fosso già occupato dalla prima??

Io e Xiaoyu ci scambiammo un’occhiata veloce.

- Fareste meglio ad organizzare una scusa più credibile la prossima volta.- ringhiò Heiachi guardando me- E’ colpa tua, tanto… lo so!

- Non è vero! Lo so, sembra una cosa assurda a dirlo così, ma… è andata veramente in questo modo!!

- E’ vero…- intervenne anche Xiaoyu

Heiachi continuò a guardarci severo e poco convinto.

- Va bene, non mi interessa adesso… andate a lavarvi che siete luridi!! Poi scendete nel mio studio che devo parlarvi. Tutti e due!!

In effetti, da quello che potevo vedere eravamo davvero sporchi.

Avevamo terra e foglie secche dappertutto, nei capelli, nei vestiti, in faccia…

Assieme ad Heiachi e alle altre due persone che aveva chiamato per aiutarci a risalire dal fosso, ci dirigemmo verso casa.

Quella è stata sicuramente una delle giornate più insolite di tutta la mia vita…

  
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