Punto di vista
di Jin
Cosa ci
faceva quella ragazzina in casa nostra?
Perché
nessuno mi aveva detto niente? Da quanto
tempo era arrivata?
E
soprattutto… per quale motivo il vecchio aveva deciso di prendersela in casa? Non di
certo perché era diventato un benefattore tutto d’un tratto. Qualche
profitto… Entrai in
camera mia trascinando la valigia dietro di me. Gettai lo zaino che tenevo con
l’altra mano sopra la poltrona. Non avevo voglia di disfare
i bagagli in quel momento. Ero troppo
occupato con quella marea di domande che mi affollavano i pensieri. Ero appena
rientrato da un torneo regionale di arti marziali. Ero
stato via per circa una settimana. “Sto via
per una settimana e mi ritrovo una ragazza che gira per casa…” Mi sdraiai
sul letto a pancia in su e rimasi a pensare. Chi era? Perché l’aveva portata qui? Dalla Cina?! Quel
vecchio, egoista e scorbutico di natura, per quale motivo aveva deciso di fare
un favore a qualcuno? Era una
faccenda così strana… La cosa mi
turbava. Volevo
avere risposte. Volevo vederci chiaro. Volevo capire quello che si era messo in
testa.
E… sapere
chi era Ling Xiaoyu. Probabilmente
avrei fatto meglio a chiederlo subito a lei, sarei potuto andare a cercarla e
avrei potuto chiederglielo direttamente. D'altronde,
era proprio lei l’interessata. Non mi
andava però di parlarci. Non sono bravo nel partire con il piede giusto con la gente,
probabilmente mi sarei trovato male. Decisi che
avrei aspettato sino al ritorno di Heiachi. Sarebbe
tornato quella sera. Gli avrei chiesto le dovute spiegazioni. Evitai di farmi
vedere in giro per casa sino all’orario dell’allenamento. Mi preparai
e mi diressi verso la palestra. La palestra
si trovava al pian terreno, sul retro. In genere
mi allenavo sotto l’addestramento di mio nonno, ma quando lui non c’era mi
allenavo da solo. Entrai in
palestra ed accesi la luce. Velocemente
tutte le lampade al neon appese al soffitto illuminarono
la sala. Era una
stanza rettangolare, per un lato era comunicante alla casa, dall’altra parte
invece la parete era composta solo di vetrate che davano sul giardino. Andai al
centro della stanza ed iniziai a fare degli esercizi di riscaldamento.
Mentre mi
riscaldavo, ad un certo punto ebbi l’impressione di scorgere qualcosa che si
muoveva fuori. Di scatto
mi fermai e mi girai per guardare oltre le vetrate. Era quasi
buio e la visibilità era quella che era. Però fuori sembrava comunque
tutto a posto. Non
sembrava esserci niente… o nessuno. “Strano”
pensai. Probabilmente era stata solo una mia
impressione… Ripresi
l’allenamento. Dopo
essermi riscaldato, passai ad esercitarmi sulle tecniche. Avevo
appena iniziato a provare delle mosse, quando di nuovo con la coda dell’occhio intravidi qualcosa di chiaro muoversi nell’oscurità. Mi girai di
nuovo di scatto e mi avvicinai alla vetrata. Questa
volta ne ero sicuro, si era mosso qualcosa là fuori.
Qualcosa di bianco. Aprii la
porta che dava direttamente sul giardino ed uscii all’esterno. Lo sbalzo
di temperatura mi fece rabbrividire. Dentro
l’aria era climatizzata, e fuori iniziava ad esserci piuttosto freddo. Feci
qualche passo, a piedi nudi sull’erba. Davanti a me c’erano delle aiuole. Ero sicuro
di aver visto qualcosa lì dietro. Davanti a
me… il buio totale. Passai oltre un cespuglio per andare oltre l’aiuola quando…
-
Ouch! Scivolai in
avanti e finii dentro ad una specie di fosso.
-
Aaah! Non ero
stato io a gridare!
Sbam Caddi sulle
ginocchia tenendo le mani in avanti per attutire la caduta. Un dolore
acuto mi salì velocemente dalle ginocchia sino al bacino. Mi lasciai
cadere all’indietro appoggiando la schiena su una parete dello scavo. Uno scavo.
Un fosso in mezzo al giardino. Ma che diamine ci faceva un fosso in mezzo al
giardino?? Guardai
verso l’alto. Era troppo profondo. Non sarei mai riuscito ad arrampicarmi sino al
bordo da solo.
Quella era proprio una di quelle che si definiscono “giornate strane”. Era
iniziata con una ragazzina spuntata da chissà dove che
gironzola per casa e…
-
Ehm… Mi alzai di
scatto per la sorpresa. Non ero solo nel buco.
-
Chi…?? Iniziai a
parlare, ma i miei occhi si stavano abituando a quell’oscurità
ed iniziavo ad intravedere una sagoma seduta davanti a me. Avevo già
capito chi era prima di mettere a fuoco il viso.
-
Che
ci fai qui?- chiesi con voce acuta Davvero,
non mi sarei mai aspettato di finire in un buco camminando per il giardino, ma
tanto meno di trovarlo già occupato!!
-
Forse
sono qui perché sono caduta prima di te, no?- rispose Aveva un
tono di voce irritato.
-
Che
cosa è questo fosso?- chiesi
-
Beh,
tu abiti qui da prima di me… dovresti essere tu a spiegarmelo!- ribattè acida
-
Senti
non è mica colpa mia se siamo finiti qua dentro… anche se
abito qui da prima di te! E non c’è bisogno di usare quel tono!! In genere
sono una persona molto calma, ma non sopporto quando la
gente alza il tono di voce senza motivo!
Xiaoyu
sbuffò rumorosamente. Tentai di
arrampicarmi per provare in qualche modo ad uscire. Sapevo che
era piuttosto difficile riuscirci, ma sempre meglio di starsene con le mani in mano. Tentai una
volta, ma si staccò la zolla di terra dove mi ero aggrappato con la mano. Tentai una
seconda volta, ma scivolai buttandomi solo più terra addosso. Decisi di
non continuare, anche perché ero scalzo e mi stavo facendo male ai piedi.
-
Te
ne sei accorto che era inutile… Lo disse
con un tono di superiorità che non mi fu per niente gradito.
-
Almeno
ci ho provato. E tu potresti provare ad essere un
tantino meno insopportabile!
-
Non
sono insopportabile, sono realista. Non riusciremo mai
ad uscire da soli. E non ci troveranno prima di domani
mattina… In quel
momento mi accorsi che aveva la voce di chi sta per scoppiare in lacrime.
-
Hey, ma che ti prende? Lei non mi
rispose. Ma ero più che sicuro che stesse per iniziare
a piangere. Prima mi
schernisce e poi piange? La volli stuzzicare per ripicca.
-
Tsk, alla tua età non dovresti piangere per così poco… Tornando
indietro non avrei fatto quel commento. Di certo non mi aspettavo quella
reazione. A dire il
vero, mi aspettavo che si arrabbiasse e che mi rispondesse di
nuovo acida, invece… Iniziò a
piangere a più non posso tutto in una volta!!
-
Insomma
calmati!! Non sapevo
che fare, Xiaoyu piangeva di brutto, e io ero
riuscito solo a farla piangere di più!! Mi
avvicinai e… rimasi davanti a lei a guardarla come uno scemo. Non sapevo
proprio cosa inventarmi, perché si era messa a piangere in quel modo? Insomma,
ok… eravamo in un buco spuntato da chissà dove in mezzo al giardino, era buio,
c’era freddo, non potevamo uscire, ma non c’era mica
bisogno di piangere! …o forse sì??
-
Senti,
mi vuoi spiegare perché stai facendo così?- le chiesi con il tono più gentile possibile Non volevo
rischiare di peggiorare la situazione.
-
Stavo
scherzando prima, non inten…
-
No!
Hai ragione invece…- mi interruppe- Io… io… ero da
tanto che non piangevo… tu non puoi capire… sono nervosa…
-
Ehm…
va bene… però…- non sapevo come consolarla, mi lasciai
andare- Vedi di piantarla, insomma!! Non è il caso di piangere!! Niente, lei
continuò senza riuscire a smettere. Sospirai e
mi sedetti anche io rassegnato. Non c’era molto spazio, eravamo praticamente uno affianco all’altro. C’era un
freddo cane. Mi slegai la felpa legata in vita,
rimproverandomi per non averlo fatto prima, e me la infilai. In quel
momento, pensai a lei e la guardai per vedere se era coperta abbastanza. C’era
davvero freddo… Sì, aveva
una felpa bianca indosso. Un momento…
una felpa bianca?? Era lei che avevo visto prima? Quella cosa
chiara che avevo visto muoversi fuori dalla palestra? Glielo
avrei chiesto, se non fosse per quel piccolo particolare che continuava a
piangere ininterrottamente. Poco dopo comunque, sembrò calmarsi. Aveva
esaurito le lacrime? La guardai.
Lei continuava a tenere il viso basso, con le braccia che tenevano le
ginocchia.
-
Adesso
penserai che sono una stupida… Non risposi.
Continuai a guardarla, lei invece evitava il mio sguardo.
-
Nemmeno
mi rispondi… certo… devo aver fatto proprio la figura
dell’idiota.
-
No…-
non sapevo che rispondere. L’unica
cosa che sapevo è che non volevo si offendesse. E che magari riprendesse a piangere.
-
E invece sì…
-
Non
dire così. Non ti conosco. Non posso giudicare…- risposi, anche se in effetti un po’ stranuccia mi
era sembrata fin dall’inizio… Teneva la
testa sempre bassa, con gli occhi lucidi.
-
Bugiardo. Ah, ma non
mollava mai? Voleva essere triste per forza?
-
Senti
basta. Ti ho detto come la penso, e punto. Non ho voglia di continuare. Non so
perché ti sei messa a piangere, e probabilmente non riuscirò mai a capirlo,
visto che non me lo dici. Quindi lascia
perdere…
-
Non
lo so nemmeno io… Rispose con
un soffio di voce.
-
Non
sono riuscita a trattenermi. È che… questo è un periodo difficile per me. Si fermò di
nuovo. Aveva la voce tremolante. Io ero
sempre più confuso. Non solo l’intera situazione mi confondeva…
adesso ci si metteva anche lei! Cosa poteva
esserle successo? Perché reagiva così?
-
Capisco…- non sapevo che altro aggiungere. Quella
situazione mi aveva davvero messo in croce. Prima
finisco in un fosso spuntato fuori misteriosamente, poi scopro che il fosso è
già occupato da una ragazzina, anche lei spuntata fuori misteriosamente, poi
questa attacca a piangere senza motivo apparente… Oddio, non
sapevo proprio cosa pensare…
-
Ultimamente…
mi succede spesso… ma…- si bloccò qualche secondo-
…non mi era mai successo davanti ad un’altra persona. Di avere un attacco di
pianto così… Quella
frase in qualche modo mi aprì gli occhi. In qualche modo mi fece capire il suo
stato d’animo. A volte
succede che trattieni frustrazioni, preoccupazioni per molto tempo, queste si
accumulano e… le butti via tutte in una volta anche per un motivo molto
stupido. Io… riuscivo
a capirlo…
-
Senti, non hai bisogno di giustificarti. Finalmente
alzò gli occhi verso di me.
Anche se
era buio, la luce proveniente dalla casa le illuminava lievemente il viso.
Sembrava così triste… in quel momento sentii come una stretta al cuore. Mi
faceva pena…
-
Anche io ho passato momenti difficili…- cercai di confortarla- So cosa si
prova… Lei annuì
senza dire niente e spostò lo sguardo altrove. Non so
quanto tempo passammo in quell’imbarazzante
silenzio. Mezz’ora? Un’ora? Un’ora e mezza?
Finché
lei non ruppe di nuovo l’atmosfera…
-
Tu
sei… Jin, vero?
-
Uh?
Sì… mi chiamo così.
-
Jin… Kazama… Annuii. Ero
quasi sicuro che non avesse affatto bisogno di
conferme, evidentemente stava cercando solo di fare conversazione. Decisi di
approfittarne per chiarire
alcune cose che volevo sapere. Tanto per
iniziare…
-
Ehm…
posso chiederti cosa stavi facendo prima di finire qua dentro? Lei cambiò espressione, aveva una faccia visibilmente
imbarazzata.
-
Ehm…
giravo… per il giardino… Non ero
troppo convinto che quella fosse la verità, ma non insistetti. Io ero sicuro di averla vista.
Era lei, non avevo dubbi. L’avevo vista, ben due volte…
Ma non si
era comportata come se stesse facendo una semplice passeggiata in giardino. Si
stava nascondendo… Perchè? Per chissà quale strano ed oscuro motivo, non voleva
dirlo…
-
Ok…-
decisi di non continuare. Passai
invece ad un altro argomento.
-
Come
mai Heiachi
ti ha offerto di venire a vivere qua? Lei mi
guardò per qualche secondo inarcando le sopracciglia e studiando il mio
sguardo.
-
Ti
da tanto fastidio? Io non sapevo che ci fossi anche tu…
-
Non
l’ho detto perché mi da fastidio!- precisai sospirando. Ma quanto
era permalosa!!
-
…è
che mi sembra strano…- continuai
-
Cosa ti sembra strano? Tuo nonno è un bravo uomo! Mi ha accolto in casa sua,
offrendomi la possibilità di continuare lo studio delle arti marziali! Cosa ci trovi di strano? Io non
risposi subito. Mi stavo trattenendo a forza dal non ridere
quando sentii “tuo nonno è un bravo uomo”. Ingenua,
ancora non lo conosceva affatto. Mio nonno non era affatto un bravo uomo che si faceva condizionare dai
sentimenti. Di certo
c’erano altri motivi sotto, che nemmeno lei sapeva. Di certo non altruismo…
-
Se lo dici tu…- aggiunsi alla fine.
-
Dovremo
allenarci insieme…- riprese poco dopo
-
Cosa?!- risposi sorpreso
-
Sì,
me lo ha detto prima la governante. L’ha saputo da tuo nonno. Risi
debolmente.
-
Non
credo proprio sia vero… Lei mi
guardò accigliata.
-
Perché??
-
Per
il semplice motivo che i miei allenamenti non sono
quelli che ti immagini.- spiegai con semplicità- Non so come tu sia abituata a
questo genere di cose, ma puoi stare certa che non è nulla che tu riusciresti a
sostenere. Lei
continuò a guardarmi con aria quasi offesa per quello che avevo appena detto.
Quando
non era d’accordo con qualcosa che dicevo, mi scrutava con un’espressione
imbronciata…
Un espressione imbronciata ma… che in qualche modo mi ispirava simpatia.
-
Mi
stai sottovalutando?!- stava iniziando ad irritarsi
-
Fidati,
è come dico io… Lei si alzò
in piedi di scatto e mi guardò dall’alto verso il basso.
-
Senti,
tu non mi conosci e non mi hai mai vista all’opera. Come puoi dire che non ne sono all’altezza?
-
Lo
so e basta…- risposi- Non sono allenamenti tanto per
fare… è una cosa seria!
-
Nemmeno
io la prendo alla leggera, cosa credi?! E comunque… pensala come vuoi, tanto ho ragione io!
-
Ah,
ti ricrederai…- ribattei con un mezzo sorriso Lei per
tutta risposta sbuffò e si risedette affianco a me a
braccia conserte. La osservai… era… come dire? Buffa… Era permalosa
e si incavolava facilmente, ma nonostante tutto… c’era
sempre qualcosa di allegro in lei. Aveva tutto
un suo modo di essere… particolare. C’era
sempre una nota di vitalità in lei, anche se era triste o arrabbiata.
-
Che
ora sarà?- mi chiese ad un certo punto
-
Non
lo so… mi stavo allenando e non avevo con me
l’orologio.
-
Io
l’ho rotto cadendo…- aggiunse borbottando
-
Deve
essere tardi comunque. C’eravamo
già da un bel po’ dentro quel fosso.
-
E’
possibile che non se ne accorgano?!- esclamò Xiaoyu imbronciata Mi faceva
sorridere vederla fare quelle smorfie quando si
arrabbiava.
-
Come
hai detto tu prima… mi sa che non ci troveranno prima di domani mattina.
-
Beh,
certo… a chi verrebbe in mente di andare a cercarci in un fosso? Questo fosso
maledetto!!- pestò i piedi dicendolo- Ma perché
scavate buchi nel giardino?
-
Guarda, sinceramente non rientra nelle mie abitudini…
Xiaoyu
rise della mia risposta. Era la
prima volta che la sentivo ridere, se pure debolmente. Sembrava
così… spontanea. Nessuno ci
trovò, e passammo la sotto tutta la notte. Ogni tanto
riprendevamo a parlare, finché entrambi non ci addormentammo. La mattina,
lei si svegliò per prima.
-
Jin, svegliati!! Aprii a
fatica gli occhi. All’inizio
non capivo perché sentivo un fastidioso dolore alla schiena, poi però, dopo
aver visto il “buco” ed essermi ricordato della scorsa nottata, mi accorsi
della scomoda posizione in cui ero messo.
-
Ci
ha trovati il giardiniere! Gli ho chiesto aiuto ed è
andato a prendere una scala… Poco dopo infatti, tornarono il giardiniere, Heiachi,
altre due persone e… una scala in alluminio. Salì prima Xiaoyu, dopo io.
Heiachi
ci scrutò arrabbiato per qualche secondo, poi si decise
finalmente a parlare.
-
Che
cavolo ci facevate la sotto?! Vi abbiamo cercato per
tutta la notte! Stavamo per chiamare la polizia e invece… vi ritroviamo dentro al fosso per il serbatoio!
-
Il
serbatoio?!- chiesi sorpreso- Io non sapevo nulla
sull’esistenza di questo buco!!
-
Sì,
devo inserire un serbatoio per l’acqua della piscina. Ma cosa ci sei andato a fare?!!- sbraitò
-
Sono
caduto, vecchio genio! Non è la mia massima ambizione infilarmi dentro ai buchi che tu fai scavare in incognito nel bel mezzo del
giardino!!
-
Non
usare questo tono con me!! Non azzardarti!!- poi si girò a guardare Xiaoyu-
E lei perché era con te? Magari, casualmente siete caduti insieme? Finì la
frase con un chiaro tono sarcastico.
-
No…-
iniziai
-
Io
sono caduta prima di lui.- aggiunse lei in fretta
Heiachi
aggrottò le sopracciglia, per niente convinto.
-
Cioè, anche ammettendo che una persona, per ragioni sconosciute, si metta a
camminare al buio in mezzo al giardino di notte… e che distrattamente finisca
in un buco che non aveva visto… seriamente, quante possibilità ci sono che
nella stessa notte un’altra persona distratta, camminando in mezzo al giardino
al buio, per ragioni sconosciute, finisca nello stesso fosso già occupato dalla
prima?? Io e Xiaoyu ci scambiammo un’occhiata
veloce.
-
Fareste
meglio ad organizzare una scusa più credibile la prossima volta.- ringhiò Heiachi guardando me- E’ colpa tua,
tanto… lo so!
-
Non
è vero! Lo so, sembra una cosa assurda a dirlo così, ma… è andata veramente in
questo modo!!
-
E’ vero…- intervenne anche Xiaoyu
Heiachi
continuò a guardarci severo e poco convinto.
-
Va
bene, non mi interessa adesso… andate a lavarvi che
siete luridi!! Poi scendete nel mio studio che devo parlarvi. Tutti e due!! In effetti,
da quello che potevo vedere eravamo davvero sporchi. Avevamo
terra e foglie secche dappertutto, nei capelli, nei vestiti, in faccia… Assieme ad Heiachi e alle altre due
persone che aveva chiamato per aiutarci a risalire dal fosso, ci dirigemmo
verso casa. Quella è
stata sicuramente una delle giornate più insolite di tutta la mia vita…
Ci doveva essere per forza qualcosa sotto.