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Autore: Bloodred Ridin Hood    06/10/2006    3 recensioni
Tutto quello che successe dall'arrivo di Xiaoyu in Giappone, sino al Terzo Torneo di Tekken.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heihachi Mishima, Hwoarang, Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Quella mattina mi svegliai con la luce del sole che mi batteva sul viso.

Aprii gli occhi e mi guardai intorno. Ci misi un bel po’ prima di capire dove ero, prima di ricordarmi della mia nuova stanza. Della mia nuova casa.

Mi girai verso il comodino per vedere l’orario. Le sei e mezza.

Maledizione a me che il giorno prima non avevo chiuso le persiane!

Scalciai via le coperte per riuscire ad alzarmi.

Mi piaceva tantissimo la mia nuova stanza. Era spaziosa e moderna, con dei grandi finestroni che si affacciavano sulle pareti.

In quel momento però non volevo molto bene a quei finestroni. Perchè proprio grazie a loro mi ero svegliata così presto…

Camminai fino alle finestre e cercai di capire come potevo aprirle per poter chiudere le persiane all’esterno.

Cavolo! Questo non me lo avevano spiegato!!

Non c'erano maniglie normali, ma degli strani aggeggi laterali che non riuscivo ad utilizzare.

Mi mordicchiai il labbro inferiore, poi fra me e me feci un mezzo sorriso.

“Avranno pensato che era una cosa talmente ovvia, che non hanno perso tempo a spiegarmelo…”

Ok, però in quel momento, ancora tutta intontita dal sonno, sarà per quello o sarà per altro, non riuscivo proprio a trovare il modo per aprire la finestra.

- Uffa…

Sbuffai e mi lasciai cadere sulla poltroncina di pelle vicina alla finestra.

Era inutile, non mi andava di continuare a provare a vuoto. E comunque, ormai mi ero alzata ed ero completamente sveglia, quindi in ogni caso forse avrei avuto anche problemi a riaddormentarmi.

“Pazienza” pensai “Vorrà dire che scenderò adesso e che mi farò spiegare da qualcuno come aprire le finestre”.

Entrai in bagno. Avevo un bagno tutto mio, mitico!!

Decisi di farmi una doccia prima di scendere. Così forse mi avrebbe aiutato ad essere un pochino più sveglia, alle sei e mezza del mattino.

“Da pazzi” pensai “In piedi a quest’ora in periodo di vacanze”.

Sarei rimasta in vacanza ancora per poco, la scuola sarebbe iniziata due giorni più tardi.

Non vedevo l’ora!! Volevo conoscere nuove persone, fare nuove amicizie, conoscere un nuovo ambiente.

Non avevo ancora conosciuto nessuno, a parte tutti quelli che lavoravano in casa.

A dire la verità non avevo nemmeno ancora visto Heiachi Mishima.

Era impegnato in un viaggio d’affari, sarebbe tornato a breve. La casa comunque, era tutt’altro che vuota.

C’era gente dappertutto, nei corridoi, nelle stanze a fare le pulizie, nel giardino, in cucina… in ogni luogo della casa, insomma.

Certo che rispetto al luogo dove ero abituata a vivere, questo era tutto un altro mondo! Però mi piaceva…

Mi finii di asciugare i capelli davanti allo specchio. Dopo una bella doccia rivitalizzante, mi sentivo molto più sveglia.

Decisi di lasciarmi i capelli sciolti. Un tempo facevo sempre i codini, un tempo però…

Mi infilai una felpa azzurra sopra un paio di jeans bianchi, qualche colpo di spazzola, prima di uscire dalla mia stanza.

Nel corridoio c’erano già due domestiche che passavano l’aspirapolvere sulla moquette.

“Questo posto è peggio di un albergo!” pensai fra me e me.

Scesi al piano di sotto e trovai la governante che mi aveva accolto la sera prima, la signora Kishi, intenta nello spolverare un grande pianoforte che si trovava in soggiorno.

- Buongiorno!- mi salutò cordialmente vedendomi

- Buongiorno…- risposi

- Dormito bene?

- Ehm sì… solo che… ecco, ho alcuni problemi con le finestre.- sorrisi della mia ingenuità

La signora Kishi rispose al sorriso e annuì.

- Non preoccuparti. Più tardi vediamo di cosa si tratta. Vuoi iniziare a mangiare qualcosa?

In effetti avevo un buco nello stomaco. La sera prima, quando ero arrivata, ero talmente stanca che mi ero coricata subito senza cenare.

- Volentieri…- risposi genuinamente, ignorando i miei brontolii allo stomaco.

Notai con piacere che i giapponesi hanno delle buone abilità culinarie.

I camerieri rimasero a guardarmi un po’ stupiti, mentre mangiavo con gusto e in modo abbastanza veloce, ma in quel momento non mi importava se stavo mostrando forse poca educazione in rapporto al posto dove mi trovavo.

Avevo una fame tremenda e l’unica cosa che mi premeva era… farla passare!!

Mentre mangiavo, ad un certo punto sentii il rumore di una porta che si apriva dietro di me.

La signora Kishi uscii dalla cucina per vedere chi era entrato.

- Ah, ciao… bentornato!

- Grazie…- le rispose una voce maschile.

Mi girai verso chi aveva parlato. Alle mie spalle, era appena entrato dalla porta dell’andito… un ragazzo.

Avrà avuto circa diciotto anni, indossava un paio di jeans e sopra una felpa nera col cappuccio abbassato. Era alto e atletico. Aveva capelli neri e lisci, tenuti sparati all’indietro con alcuni ciuffi che ricadevano sulla fronte. Una pettinatura piuttosto… insolita…

Aveva un bel viso, e uno sguardo profondo che… fissava me!

In quel momento mi ricordai che avevo un pezzo di cibo che mi spuntava dalla bocca e che mi stava gocciolando sulla felpa.

Mi sentii avvampare. Ecco che la mia faccia doveva essere appena diventata più rossa dei gamberi che avevo nel piatto.

- Urgh!

Presi il tovagliolo e cercai di pulirmi sia il mento che la felpa.

Non mi sorprende se in quel momento mi sentivo tutti gli occhi presenti nella stanza puntati su di me.

E io mi sentivo sempre più in imbarazzo.

Chi era quel ragazzo? Cosa ci faceva a casa di Heiachi Mishima?

Per quale oscuro motivo mi continuava a guardare così… sconvolto?

Che vergogna! Avrà pensato che fossi una selvaggia!

La signora Kishi ruppe quell’imbarazzante atmosfera.

- Sei tornato presto…

Finalmente il ragazzo distolse lo sguardo di chi ha appena visto un fantasma da me. Si girò dalla signora Kishi.

- Sì, il treno è arrivato qua alle sei. Ehm…- iniziò a dire chissà cosa, facendo un cenno con la testa, quasi invisibile, verso di me.

- Oh…- la signora Kishi si accorse solo in quel momento che né io, né il ragazzo stavamo capendo molto della situazione.

Meglio tardi che mai, la governante sorrise ed iniziò a spiegare… a lui, però.

- Abiterà qui…- iniziò

Notai lo sguardo del ragazzo, mi guardò ancora con aria sempre più incredula.

- Il signor Mishima ha deciso di prenderla in custodia, permettendole di studiare qui in Giappone.

Un paio di lunghi secondi di imbarazzante silenzio. Lui che continuava a scrutarmi come se non riuscisse a credere alle parole della donna.

- Viene dalla Cina

Abbozzai un mezzo sorriso, la sua espressione invece rimase immutata.

- Si chiama Ling Xiaoyu.

Di nuovo silenzio.

- Ah…

Fu l’unica cosa che riuscì a dire un bel po’ di tempo dopo. Un misero “ah”.

Ma insomma!! Tutti sembravano essersi dimenticati della mia ignoranza!!

“Chi cavolo è questo qua?”

Mi scocciava chiederlo a voce alta davanti a lui, però…

Subito dopo invece, riprese a parlare lui.

- Bene…- iniziò, mi guardò per un ultimo momento, poi distolse lo sguardo e lo spostò in direzione della signora Kishi- vado a portare i miei bagagli in camera mia, torno più tardi.

- Come vuoi…- la signora annuì.

Il ragazzo fece dietrofront e uscì dalla porta dalla quale era entrato.

Una volta che fui sicura del fatto che si fosse allontanato abbastanza, azzardai la domanda:

- Ehm… e lui abita qui?

La signora Kishi, che in quel momento stava sparecchiando assieme agli altri due camerieri, mi sorrise.

- Il signor Mishima non ti ha detto nulla?

Cercai di fare memoria lo stesso, ma ero praticamente sicura al cento per cento di…

- Ehm… decisamente… no!

- Strano.- la signora aggrottò le sopracciglia, poi alzò le spalle- Comunque sì che abita qui. È il figlio di Kazuya, il povero figlio defunto del signor Mishima.

“Povero figlio defunto?” Non avevo mai saputo assolutamente nulla di questo. Notai lo sguardo un po’ rattristato della signora Kishi mentre ne parlava.

Chissà da quanto tempo aveva avuto a che fare con questa famiglia.

Probabilmente erano discorsi infelici, che avrei fatto meglio a non approfondire ulteriormente.

Tanto per il momento ero riuscita a sapere quello che volevo.

Quel ragazzo viveva qui. Ed era il nipote di Heiachi Mishima, il mio nuovo tutore.

  
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