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Autore: Tommine    11/10/2006    10 recensioni
Richiestissimo seguito di "Tutto per una scommessa" (anche se è leggibilissimo anche senza aver letto la prima parte)...
Alla fine del "Principe Mezzosangue" Draco è fuggito insieme a Piton e si è rifugiato chissà dove... e Ginny è stata lasciata da Harry... cosa sarà successo quattro mesi dopo? RECENSITE NUMEROSI!!
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO!
La storia che vi apprestate a leggere, è il richiestissimo seguito della fanfiction “Tutto per una scommessa”, che trovate se cliccate qui (attenzione rating NC17), ma crediamo che possa essere letta anche senza aver letto la fic precedente…
Ora… buona lettura!!
Le Tommine
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“Passa dalla parte giusta, Draco!”

Era il primo di ottobre.
Solo un anno prima, Draco Malfoy frequentava la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Quante cose erano cambiate durante quell’anno…
Solo dodici mesi prima era un ragazzino di sedici anni arrogante e viziato, la cui vita era cambiata quando Harry Potter e i suoi amichetti avevano fatto in modo che suo padre andasse ad Azkaban e Lord Voldemort, il Signore Oscuro come lo chiamava lui, gli aveva messo il Marchio Nero sull’avambraccio sinistro e gli aveva dato l’assurdo incarico di uccidere Albus Silente.
Ora, il diciassettenne Draco Malfoy, abituato ad ogni tipo di lusso, sedeva in una piccola grotta in uno dei grandi boschi della Scozia, dove si stava riparando dalla pioggia, e stava ripensando agli avvenimenti degli ultimi mesi.
Perché se Draco Malfoy non era riuscito ad uccidere Silente, se Draco Malfoy non era un assassino, un motivo c’era, e questo motivo si chiamava Ginevra Weasley.
All’inizio aveva deciso di portarsela a letto solo perché si era messa insieme a Potter, e ogni anima, viva o morta, a Hogwarts sapeva che Draco Malfoy detestava Harry Potter. Poi, era successo qualcosa. Conoscendola, Draco si era accorto di provare qualcosa per quella ragazza. Qualcosa di molto più forte del semplice voler bene.
Draco Malfoy si era innamorato di Ginevra Weasley.
E fu quindi con un dolore immenso che affrontò quella sera, la sera in cui tutto cambiò, la sera in cui Silente gli aveva dato quel consiglio…
“Passa dalla parte giusta, Draco… tu non sei un assassino…”
Se solo non avesse esitato, probabilmente ora sarebbe stato tutto diverso… perché per lui quelle parole significavano “Passa dalla parte di Ginevra, Draco…”. Ma lui aveva esitato. E se l’aveva fatto era per sua madre Narcissa, che non sentiva da quasi quattro mesi oramai… dalla notte in cui era scappato da Hogwarts.
Sì, perché da quella notte Draco Malfoy era un ricercato.
Da tutte e due le fazioni del mondo magico.
Dalla parte “buona”, la parte giusta a cui stava per passare, per aver fatto entrare dei Mangiamorte ad Hogwarts e per essere stato complice dell’assassinio di Silente.
Dalla parte “cattiva”, la parte di Lord Voldemort, per non aver adempiuto al suo compito.
Solo una persona gli era rimasta vicina in quei quattro mesi. Severus Piton. Ex professore di Pozioni e di Difesa Contro le Arti Oscure a Hogwarts.
In quei quattro mesi l’aveva aiutato a nascondersi, gli aveva portato notizie di sua madre… e gli aveva raccontato cose che non poteva neanche immaginare…
Piton gli aveva detto che Silente lo sapeva, l’aveva sempre saputo… gli aveva raccontato del Voto Infrangibile tra lui e sua madre, gli aveva raccontato che Silente gli aveva ordinato di adempiere…
Ma questo non bastava a consolare Draco, visto che il ragazzo aveva sempre un chiodo fisso: se avesse ascoltato Silente, probabilmente in quel momento sarebbe stato con Ginevra, e non latitante in una grotta fredda e umida dispersa per la Scozia.
“Sentite, lo so che non è il massimo, ma possiamo ripararci qui” disse improvvisamente una voce femminile. Perché Draco conosceva quella voce?
In quel momento il ragazzo scorse le tre persone che meno avrebbe voluto vedere in quel momento.
Una bagnata Hermione Granger stava cercando di convincere Harry Potter e Ronald Weasley a ripararsi lì dentro.
Prima di tutto, che diavolo ci faceva il magico trio in un bosco della Scozia?
E poi… proprio dov’era lui doveva portarli la Granger?
Cosa poteva fare Draco? Nascondersi era pressoché impossibile… decise quindi di fare ciò che prima non avrebbe mai fatto. Lasciare che lo vedessero. Sicuramente finire ad Azkaban era una fine migliore dell’essere avadakevrizzati da Lord Voldemort.
“Lo facciamo solo perché stai…” Weasley si bloccò.
L’aveva visto.
“Malfoy…” disse Potter. Aveva l’aria di chi stesse per lanciargli uno schiantesimo.
La Granger lo guardò, con l’aria di chi sapesse qualcosa in più degli altri due. E non certo a livello scolastico.
Beh… forse attraverso di loro… avrebbe potuto avere notizie di Ginevra…
“Potter… che piacere vederti…” disse ironico. Beh, almeno il tono era rimasto lo stesso.
“Che ci fai qui…? Credevo che il tuo caro capo non ti lasciasse andare in giro tutto solo… se non lo sai… sei ricercato”
Draco non poté nascondere un sorriso… come se non lo sapesse di essere ricercato… certo che Potter certe uscite poteva anche evitarle…
“Harry… lasciamelo un attimo… devo parlargli”
Si era intromessa la Granger… chissà… magari lei gli avrebbe detto qualcosa su Ginevra…
Hermione lo portò all’ingresso della grotta. Era seria.
“Malfoy…” iniziò
“Granger” rispose serio Draco.
“Posso farti… qualche domanda?” chiese la ragazza intimidita.
“Dimmi”
“Malfoy… io so… noi sappiamo… che tu non sei un assassino…”
“Ma sono ricercato, o sbaglio Granger?” rispose infastidito lui.
“Sì… beh… lo sei Malfoy, ma… stavo pensando… di poterti dare un’altra chance… ti va?”
Sì, decisamente la Granger sapeva qualcosa. I suoi occhi mostravano che lei sapesse qualcosa… qualcosa che lui sapeva… ma anche qualcosa che lui non sapeva… ma che lo riguardava.
Draco decise di provare a chiederglielo. In fondo, cosa ci perdeva? Oramai la sua dignità era andata a farsi benedire…
“Tu… tu sai qualcosa… vero Granger?”
“Qualcosa… di che genere, Malfoy?”
Lui abbassò lo sguardo “Lasciamo perdere, Granger… comunque… a me può anche andare bene” almeno avrebbe saputo qualcosa su Ginevra… erano quattro mesi che non aveva sue notizie.
Hermione lo guardò ancora con l’aria di chi sapeva qualcosa che lui non sapeva, qualcosa che lui avrebbe dovuto sapere.
Poi lo guardò negli occhi. E sorrise.
“Sei davvero cambiato Malfoy…” sussurrò poi, allontanandosi, più parlando con sé stessa che con lui.
Ok, era ufficiale. La Granger sapeva qualcosa di troppo… che fosse successo qualcosa a Ginevra?
“NO! QUELLO CON NOI NON CI VIENE!” la voce di Lenticchia ruppe il filo dei suoi pensieri.
“E perché non dovrebbe, Ronald?” era la prima volta che Draco sentiva Hermione chiamare il rosso con il suo nome per intero… doveva essere veramente incazzata.
“Hermione… è… è… è Malfoy!”
“…e allora? Tutti hanno bisogno di un’altra possibilità!”
Gli altri due non sembravano d’accordo con lei; infatti Draco, dal suo angolino, vide le espressioni scocciate di Potter e Weasley, che alla fine, a malincuore, sussurrarono uno scocciato “Va bene”.
Il biondo sapeva perché. Sicuramente avevano accettato per averlo sotto controllo, ma soprattutto per prendersi gioco di lui, l’ex cattivo ragazzo, il “re” dei Serpeverde, sempre circondato dalla sua banda di seguaci fidati, ora Mangiamorte latitante, costretto a nascondersi da entrambe le fazioni del mondo magico… beh, non che a Draco dispiacesse. Lui sì che aveva saputo prendersi gioco di loro… in fondo era lui che per due mesi aveva fatto in modo che la ragazza di Potter, e sorella di Lenticchia, non dimentichiamolo, lo cornificasse… sì, in quanto a umiliazione aveva decisamente vinto lui!

Il mattino dopo, aveva smesso di piovere, e lo strano quartetto si avviò nella marcia. Draco non sapeva esattamente cosa aveva portato Potter, Weasley e la Granger in quella zona dispersa in Scozia, dove, solitamente, non passava nessuno…
Dai loro discorsi, però, sembrava che stessero cercando qualcosa. Dal canto suo, Draco sperava solamente che presto i discorsi dei tre avessero verto su qualcosa… o meglio… qualcuno… di sua conoscenza.
Ma a quanto pare, i tre non erano minimamente interessati alla sorella di Weasley… e il biondo, scocciato, continuava a seguire il trio, ovviamente a debita distanza da non sembrare pateticamente grato ad averlo, diciamo, “accettato” nel loro gruppo, ma non abbastanza lontano da fare in modo di non sentirli.
Fino a quanto tutti abbassarono la voce, e lui fu costretto ad avvicinarsi furtivamente per sentire di cosa, o meglio, di chi stavano parlando. Perché sicuramente se avevano abbassato la voce stavano parlando di lui…
“Lo so io cosa ne dobbiamo fare…” stava dicendo Potter in un tono quasi impercettibile.
“Cosa?” rispose scocciata la Granger “Se stai ancora parlando di spedirlo ad Azkaban…”
“Cos’altro vuoi fare eh, Hermione? Ti ricordi chi è? Ti ricordi cosa ha fatto?”
La ragazza rimase in silenzio per un po’. Sicuramente stava cercando il modo di prendere le difese dell’ex Serpeverde.
“Harry, tutti hanno bisogno di un’altra possibilità. Anche lui. L’hai data a Ginny non capisco perché…”
Ginny? I pensieri di Draco stavano andando verso tutte le congetture possibili, ma il ragazzo voleva, doveva ascoltare cosa avevano intenzione di fare di lui.
“Con Ginny è un’altra storia, ok Hermione? Non mi va di parlarne. E comunque Ginny non ha fatto entrare i Mangiamorte a Hogwarts… Malfoy sì.”
“E cosa ti fa pensare che lo volesse davvero eh? Tu eri presente quella notte… io l’ho visto per pochi secondi, e aveva l’aria di chi non volesse fare quello che stava facendo… possibile che tu che l’hai visto di più non l‘abbia capito?!”
“E’ stato bravo a mentire per un anno però… o mi sbaglio? Ricordati che il lupo perde il pelo ma non il vizio… Malfoy non è cambiato.”
“Malfoy non è mai stato così, Harry, è diverso!”
“E comunque non cambio idea Hermione… quello finirà ad Azkaban, che tu voglia o no”
“Lui non finirà ad Azkaban, Harry… e nulla mi farà cambiare idea”
La ragazza tornò indietro, verso Draco. Aveva un’aria, come dire… stranamente gentile.
“Malfoy… ti va di parlare un po’?”
Lui la guardò negli occhi. Da quando Hermione Jane Granger, da lui denominata Sporca Mezzosangue, o ancora peggio, voleva parlare, notiamo, parlare, con Draco Lucius Malfoy?
“Che vuoi, Granger?” disse freddamente lui.
“Niente… solo che… visto che siamo costretti a passare del tempo insieme… potremmo… ecco… iniziare a parlarci.”
“Parla, allora Granger. Non abbiamo mai avuto niente da dirci in sette anni…”
Lei lo fermò. Aveva un’aria grave.
“Malfoy… so che avevi una storia con Ginny.”
Lui si ritrovò come congelato. Sentiva che lei sapeva qualcosa… ma non immaginava che la Granger sapesse questo. Sì, decisamente era troppo intelligente.
“E so anche… che quella notte… tu non avresti voluto andare nella torre di Astronomia”
“Granger, che cosa…”
“Vogliono mandarti ad Azkaban, Malfoy” gli disse la ragazza in fretta. Lui lo sapeva… certo… ma era strano sentirselo dire con fare furtivo dalla Granger… ciò significava che lei gli voleva dare una mano.
Poi, gli venne un pensiero.
Che Potter sapesse tutto quello che era successo solo qualche mese prima? Che Ginevra, incazzata per le ultime cose che le aveva detto, aveva raccontato tutto, chiedendo a Potter perdono per quello che aveva fatto? O semplicemente la Granger aveva scoperto tutto grazie alla propria intelligenza? Ma allora, perché prima avevano parlato di lei?
“Harry non sa niente, Malfoy” gli disse lei, come se avesse letto nei suoi pensieri.
“E allora perché…”
“Ti vuole mandare ad Azkaban perché è convinto che tu volevi fare quello che hai fatto. Io so che non è vero, Malfoy… ma lo dobbiamo dimostrare…”
Forse sarebbe stato meglio non dirle qual era la vera domanda che lui voleva porle. Perché prima avevano preso Ginevra come esempio? Cos’aveva fatto per far incazzare Potter in questo modo? Perché lui non ne voleva parlare?
“E poi volevo dirti… che presto torneremo alla Tana… sai… la casa di Ron… degli Weasley. So quanto tu tenevi a Ginny… la rivedrai presto”
O la Granger era impazzita, o lui non l’aveva mai considerata in quel modo.
Lui se la ricordava come la ragazzina secchiona e innamorata di Weasley che lo guardava con lo stesso disprezzo con cui lui la trattava.
Invece… la Granger era a posto.
O almeno lo sembrava.
Beh… molto più dei suoi amici sicuramente.
“Come… come sta?” le chiese sussurrando. Era la prima volta che mostrava di preoccuparsi per qualcuno… ma non era colpa sua se si era ritrovato innamorato di Ginevra Weasley.
“E’ viva… se è questo che intendi.” finì come se non gli volesse dire altro. Sembrava gli stesse nascondendo qualcos’altro. “Andiamo ora… dobbiamo finire una cosa”
Non le chiese cosa.
Ormai aveva, più o meno, ottenuto quello che voleva.
A sentir parlare la Granger, presto l’avrebbe rivista.
Avrebbe rivisto Ginevra, la sua Ginevra… la ragazza che mai prima di ora gli aveva fatto provare quel qualcosa… che gli aveva fatto cambiare idea su quel Marchio che aveva sull’avambraccio.

Ancora Draco non capiva cosa Potter e i suoi due compari stavano cercando. Ogni tanto parlavano di qualcuno che si chiamava R.A.B., altre volte dicevano un nome strano… qualcosa che terminava in “crux”, ma che Draco non aveva idea di cosa fosse… poi pronunciavano il nome del Signore Oscuro, ma nonostante stesse a ogni ora del giorno insieme a loro, il biondo non riusciva a capirli. Beh, non che a lui importasse cosa stavano cercando. Voleva solamente arrivare al più presto a casa degli Weasley. Questo era il suo unico pensiero.
In più gli ronzavano sempre in testa le parole di Hermione…
“E’ viva… se è questo che intendi”
Che le fosse successo qualcosa?
Insomma… lui le aveva chiesto come stava… e lei non aveva dato una risposta normale…
La Granger stava nascondendo qualcosa. Che magari riguardava il discorso che aveva fatto con Potter quella mattina.
Doveva rivederla. Anche se fosse stata l’ultima cosa che avrebbe fatto. Non poteva non vederla… non ora… che finalmente sarebbe cambiato tutto…
“E’ viva… se è questo che intendi”
Quelle parole continuavano a ronzare nella testa di Draco.
Ginevra era viva. Quello era sicuro.
Ma le era anche successo qualcosa.
Altrimenti, perché la Granger non aveva detto semplicemente “Sta bene”? Perché gli aveva dato quella risposta incerta che lui non riusciva a interpretare? Doveva esserle successo qualcosa… ma se era ancora viva, per fortuna, non era stato nulla di grave… o almeno, così sperava…
Ma se le fosse successo qualcosa di grave, e ora Ginevra sarebbe viva come per miracolo? Perché Draco sapeva benissimo che questo potrebbe essere successo…
Però la ragazza era pur sempre viva. Era questo l’importante. Almeno avrebbe potuto rivederla… e magari parlarle ancora. Certo, sempre che lei volesse parlargli…

“Avanti Harry, non ci pensare” disse Hermione solo qualche giorno dopo, su una collina vicina a un villaggio che, Draco aveva notato, si chiamava Ottery St. Catchpole.
“Non ci pensare? Per te è facile, vero Hermione? Tu non lo sai come ci si sente…”
‘Ma come ci si sente a cosa?’ era questo che pensava Draco mentre sentiva le parole dei due. Weasley se ne stava un po’ in disparte invece, come se non volesse entrare in argomento…
Gli ultimi giorni erano stati, a dir poco, infruttuosi, secondo tutti e quattro.
Beh, Draco non sapeva esattamente cosa fosse successo, ma sicuramente il magico trio non aveva trovato quello che stava cercando… e ora, sperava, stavano andando a casa degli Weasley, a casa di Ginevra… e, a sentire i discorsi di Potter, sembrava che ce l’avesse con Ginevra per qualcosa… ma se, come gli aveva detto la Granger, Potter non sapeva niente della loro relazione, che diavolo poteva essere successo?
Quando entrarono nella Tana, Ginevra fu proprio una delle prime persone che videro…
Stava bene… o almeno così sembrava…
Era sempre bella… con quei lunghi boccoli rossi, che lui adorava accarezzare, che le ricadevano sulle spalle, quegli occhi di quell’azzurro cielo nei quali si perdeva spesso e volentieri… sì, certo, non sorrideva… ma…
No aspetta…
A Draco si gelò il sangue nelle vene.
Non poteva essere possibile…
A poco a poco tutto quello che Draco sentiva si fece ovattato. Non seppe cosa dissero la Granger, Weasley e Potter… non seppe cosa stavano facendo…
Sì, certo, Draco era un ragazzo…
Ma chiunque, ripeto, chiunque avesse visto Ginevra in quel momento l’avrebbe capito…
Era… inequivocabilmente logico…
Potter quasi non voleva sentire parlare di lei, anche se non sapeva che era stata con Draco…
Ginevra che aveva fatto un torto a Potter…
Hermione che cercava di difendere lei nello stesso modo in cui cercava di difendere Draco…
Mai come in quel momento Draco capì le parole di Hermione…
“E’ viva… se è questo che intendi”
Sì… Ginevra era viva… e stava anche bene…
Ma… Merlino…
Ginevra era incinta.
E lui sapeva benissimo chi era il padre.
Era impossibile non capirlo.
Chi era l’unica persona con cui Ginevra andava a letto qualche mese prima?
E per fortuna Potter non sapeva niente… altrimenti… altro che volerlo spedire ad Azkaban… probabilmente lo avrebbe ammazzato con le sue mani…

Ginevra era semi sdraiata sul divano a leggere il suo libro preferito, persa nei suoi pensieri senza leggere veramente le parole.
Pensava a quello che era successo in quei mesi… e a quel qualcuno che le mancava, e che non vedeva da troppo tempo…
La persona per cui aveva tradito tutti i suoi amici e famigliari, che doveva uccidere Silente le mancava da morire.
All’improvviso sentì la porta aprirsi e le voci di Ron, Hermione e Harry.
Stranamente erano già di ritorno… si vede che avevano trovato quello che volevano.
Ronald fu il primo a entrare in salotto dov’era lei. Aveva lo sguardo indifferente, ma la andò ad abbracciare chiedendole come stava.
Anche lui si era infuriato quando aveva scoperto che era incinta, ma era suo fratello in fondo… e tutti sapevano che Ron aveva un’adorazione per Gin.
Dopo lui entrò Harry, che non la degnò di uno sguardo e fece come se lei non fosse nella stanza.
Gin sapeva che ce l’aveva con lei per averlo tradito e per essere rimasta incinta di uno sconosciuto… almeno per lui…
Da quando aveva detto a tutti che era incinta, Harry era quello che l’aveva preso peggio… e non le rivolgeva più la parola.
Dopo un po’ arrivò anche Hermione, che la salutò abbracciandola come sempre chiedendole come stava, ma stranamente, Ginevra notò, era strana, quasi agitata e non riusciva a capirne il motivo.
“Herm, tutto bene?” chiese la rossa alla sua amica
“Sì, benissimo… come sempre…” rispose la mora un po’ titubante.
Mentre Gin cercava di capire il perché la sua amica fosse così strana, una quarta persona entrò nel salotto. Una persona che fino a quel momento era stato in disparte a guardare.
Ginevra alzò lo sguardo e incontrò due occhi grigi come il ghiaccio.
Quegli occhi che l’avevano fatta innamorare, e che non vedeva da mesi. Vide i suoi occhi.
E il respiro le mancò.
Che diavolo ci faceva Draco Lucius Malfoy lì, in casa sua, in compagnia del trio?
Ma ogni pensiero ragionevole abbandonò la mente di Ginevra.
Era persa in quello sguardo che tanto le mancava, per poi spostarsi e guardare i suoi capelli biondi, che adorava toccare, un po’ più lunghi.
I lineamenti più duri, quasi di un uomo, il viso più magro, con gli zigomi più accentuati; le sue labbra sottili e chiare, che adorava baciare e che le sfioravano il corpo ogni volta.
Per non parlare del suo corpo, sempre muscoloso, forse un po’ più asciutto ma sempre fantastico.
Ginevra si stava perdendo nei suoi ricordi, quando all’improvviso si riscosse notando lo sguardo del biondino su lei.
Non era stupido, aveva capito che era incinta, lo vedeva da come la guardava.
E sapeva anche che lui era il padre del bambino, non era stupido, lui era stato l’unico con cui fosse stata.
E aveva paura… sì quella che sentiva era paura… senza saperlo aveva paura di lui.
Non ne aveva avuta quando le aveva fatto vedere il Marchio, ma ora che l’aveva lì davanti, consapevole che lei fosse incinta, sotto i suoi occhi indagatori… aveva paura…
All’improvviso Hermione si avvicinò alla rossa toccandole la spalla, facendola sussultare.
“Gin, vieni con me di sopra, devo farti vedere una cosa” sapeva che Hermione la stava solo togliendo da una situazione imbarazzante.
La rossa distogliendo lo sguardo dal biondino, si girò verso l’amica e annuendo si allontanò con lei.
Hermione si fermò davanti a Harry e Ron e disse loro:
“Vedete di fare i bravi e di non saltarvi addosso ok?”
Nello sguardo di Potter passò una strana luce ma annuì, e la stessa cosa fece Ron… sapevano quanto poteva essere pericolosa Hermione Granger.

Quando arrivarono in camera della rossa, Hermione si sedette di fronte a lei e sospirando prese a fissarla.
Ginevra intanto guardava il vuoto, pensando sempre al biondo al piano di sotto…
“Perché è qui?” Chiese la rossa a fatica
Hermione sospirò, soppesando le parole e poi disse:
“Beh… l’abbiamo trovato in una grotta… e… beh… io so quello che è successo tra voi… e poi, so che non è stato lui a uccidere Silente, nemmeno voleva… no? E poi… è il padre di tuo figlio…”
“Peccato che Ron e Harry non lo sappiano, come tutti in questa casa tranne te e Bill…” disse ironica la rossa, poi continuò “Non so nemmeno se gli voglio parlare…”
Hermione la guardò con sguardo eloquente, come per dire ‘Chi vuoi fregare, so che ti mancava e che lo volevi vedere’.
Ginevra la guardò in silenzio per un po’, poi ammise: “Ok… è vero, volevo vederlo… mi mancava tutto di lui… ma, ora che è qui… ho… paura… non di lui… questo mai… ma… non so, immagini la reazione di Harry e Ron? E di tutti gli altri, quando sapranno che il ragazzo con cui ho tradito Harry e che mi ha messo incinta è Draco Malfoy?”
“Beh… hai ragione, ma per ora non lo diremo a nessuno… e poi troveremo il modo per dirlo a tutti” rispose Hermione “Se l’ho portato qui è perché ci può aiutare… e perché non sopporto di vederti sempre triste…”
Gin sorrise alla mora. Sapeva quanto si preoccupasse per lei, l’aveva sempre fatto…
“Grazie Herm… davvero…”
“Di niente Gin. Ora è meglio se scendo… non vorrei che quei due saltino addosso a Malfoy… sai… ne sarebbero capaci…” ironizzò la mora “Tu scendi?”
“No… sto un po’ su… ci vediamo dopo.”
“Ok…”
Appena la mora uscì dalla stanza, Gin si sdraiò sul letto, mettendosi a guardare il soffitto, mentre alcune lacrime caddero sulle sue gote.
Come era possibile che tra tutte le persone che c’erano al mondo, Hermione, Ron e Harry dovevano trovare e portare alla Tana proprio Malfoy? Quel Draco Malfoy, nei cui occhi si era persa tante volte… e nei quali avrebbe voluto perdercisi ancora… il Draco Malfoy di cui si era innamorata…

Quando scese le scale, Hermione trovò Malfoy solo, seduto sul divano.
“I tuoi amici sono andati via, Granger…”
“Ok…” lo guardò negli occhi. Si vedeva che stava male… ma doveva chiederglielo… “Come va?”
“Come deve andare Granger?” le rispose con tono arrogante “Ho appena scoperto che diventerò padre, come dovrebbe andare secondo te?”
Lei gli mise una mano sulla spalla.
“Mi dispiace che tu l’abbia scoperto così di botto… avrei dovuto dirtelo”
“No, è diverso, Granger… forse non avrei dovuto seguirvi” così dicendo uscì dalla stanza e si ritrovò in giardino. Non voleva vedere nessuno di quella casa… a dir la verità non sarebbe riuscito a stare lì un secondo di più…
Era certo che Ginevra non lo volesse neanche vedere di striscio… beh, l’aveva lasciata sola e incinta, aveva dovuto dire da sola alla sua famiglia che aveva tradito Potter e si era addirittura fatta mettere incinta… era stato un infame, lo sapeva… per quello era convinto che non lo volesse neanche vedere…
“Mal… Draco…” ecco. La Granger l’aveva seguito…
“Cosa vuoi?” non la guardò neanche negli occhi.
“Draco…” la sua voce era dolce… sì, decisamente, oltre che intelligente, era pure paziente… troppo paziente…
“Granger, voglio stare da solo”
“Draco…” ripeté, per la terza volta in pochi minuti, la Granger “Non è stando da solo che risolverai tutto… non è stando da solo che tutto si chiarirà”
“E cosa dovrei fare secondo te, eh?” il ragazzo si girò di scatto “Sono un fuggitivo, ricercato da praticamente tutto il mondo magico, il tuo amichetto Potter mi vuole spedire ad Azkaban e in più appena scoprirà quello che ho fatto con la sua ex ragazza dovrà solo decidere se scagliarmi una maledizione o uccidermi con le sue mani…” si girò di nuovo “Complimenti Draco… ottimo lavoro… degno di un Malfoy” si disse poi sussurrando e iniziando a camminare, non sapeva dove…
“No! Tu adesso ti fermi qui e mi spieghi perché fai così!!” lei lo inseguì e gli prese il braccio.
“Certo che sei testarda, eh, Granger?! Lasciami in pace”
“No, Draco… non ti lascio in pace…” la ragazza lo guardò negli occhi. E per l’ennesima volta vi vide tristezza… vide che quel ragazzo, il Draco Malfoy che l’aveva sempre presa in giro solo perché la sua famiglia era Babbana… quel ragazzo aveva paura… di cosa, non lo sapeva.
“Draco…” riprese lei “Lo so che l’hai presa malissimo… ma per favore… ascoltami”
Il ragazzo, per la prima volta, la guardò come per dirle “Dimmi”
“So che sei convinto che Ginny ce l’abbia con te… ma non è così… credimi…”
Lui rimase in silenzio. Nulla gli avrebbe fatto cambiare idea. In fondo, si era davvero comportato da infame.
“Per favore… so che io e te non ci siamo mai parlati… ma per favore Draco… credimi”
“Non riesco a crederti Granger… mi dispiace” disse lui.
“Senti… lo so che tra noi non c’è mai stato un bel rapporto… beh, a dir la verità non è che siamo poi parlati molto… ma… Draco… sono sicura di quello che dico…”
Un bambino. Questo era per Hermione Granger in quel momento Draco Malfoy. Un bambino fragile, che aveva bisogno di essere rassicurato. E questo era quello che aveva intenzione di fare Hermione Granger, rassicurare il fragile bambino che si era risvegliato nel vero Draco Malfoy… non in quello arrogante che aveva conosciuto a scuola, nel Draco Malfoy che si era innamorato di Ginevra…
“E cosa dovrei fare, secondo te, Granger? A vederla in faccia non sembrava molto felice di vedermi”
“E’ perché… perché ha paura Draco… per favore… vai a parlarle…”
Appena dette queste parole, nel giardino di casa Weasley si materializzarono Harry e Ron con aria grave. Guardavano Malfoy diffidenti, ma poi, con un cenno d’assenso, decisero che non cambiava nulla se parlavano davanti a lui.
“L’hanno trovato, Hermione…” non c’era bisogno di chiedere chi avessero trovato… si capiva dai loro sguardi, dai loro gesti…
“Come l’hanno trovato? E…”
“Anche l’ultimo Horcrux” ‘Horcrux’… ecco la parola che Draco non capiva.
“Distrutto” aggiunse Weasley.
“Quindi ci rimane solo lui” disse la ragazza.
“Sì… anche se…” Potter si girò verso Draco “Per la prima volta mi ritrovo a chiedere aiuto a te, Malfoy
“E come, Potter?” gli rispose freddamente lui, anche se a dir la verità non riusciva neanche a guardarlo in faccia, per paura che scoprisse quello che aveva fatto…
“Tu… dovrai pur sapere qualcosa in più di noi, Malfoy! Cioè… sei…” Hermione lo guardò con aria di rimprovero “Scusa… eri” il moro si corresse “Uno dei suoi!”
“No scusa… tu… mi stai chiedendo di darti una mano?”
Harry lo guardò negli occhi “Spero di non sbagliarmi, Malfoy… ma so quello che hai fatto quando dovevi uccidere Silente… so che non volevi… quindi… cercherò di fidarmi di te”
Così dicendo si allontanò. Sì… certo… lui sapeva quello che aveva fatto… il ragazzo cercò di nascondere una mezza risata; lui non sapeva perché, o meglio… per chi l’aveva fatto. E ora… se lo faceva non era solo per Ginevra… anche per il suo bambino… il loro bambino…
Si girò verso la Granger. Non sapeva perché, ma anche se non voleva… si fidava di quella ragazza… quindi, senza dire niente, si diresse verso la Tana… verso la camera di Ginevra.

Ginevra era ancora sdraiata sul suo letto, a fissare il soffitto, senza pensare a nulla, se non ad una persona in particolare.
Voleva tanto parlargli… ma per dirgli cosa alla fine?
Aveva tante domande… questo è vero… ma sapeva anche che se lui fosse andato da lei, l’avrebbe volutamente ignorato…
Non era ancora pronta per affrontarlo… per niente.
All’improvviso qualcuno bussò alla sua porta.
Stupita, si chiese chi fosse, in fondo Hermione era appena uscita…
Fissò un attimo la porta e poi disse: “Avanti”
Quando la porta si aprì davanti a lei si trovò la persona che più voleva vedere, ma che allo stesso tempo voleva evitare: Draco Lucius Malfoy.
Restò a fissare quella figura e i suoi occhi freddi per chissà quanto tempo, non riusciva a staccarsi da quei pezzi di ghiaccio; lo stesso valeva per lui, non riusciva a staccarsi dal suo viso, con i suoi occhi chiari e estremamente espressivi.
Dopo quella che sembrò un’eternità, la rossa staccò lo sguardo e cercando di usare un’espressione e un tono distaccato prese la parola.
“Che cosa vuoi?” Bene, ci stava riuscendo, pensò tra sé e sé.
“Quattro mesi che non ci vediamo e mi rispondi così, Ginevra?”
Ginevra… era bastato quel nome pronunciato da lui, e tutte le difese della rossa caddero… non riusciva mai a ragionare quando la chiamava con la sua voce così… roca e sensuale.
Cercando di rimanere fredda e inghiottendo il vuoto, lei rispose.
“E come ti dovrei trattare? Dovrei fare i salti di gioia nel rivederti?”
Lui la fissò con sguardo glaciale e cercando di soppesare le parole ribatté.
“Una volta eri felice di vedermi Ginevra e non eri così… fredda, nei miei confronti.”
“Forse perché ho imparato a conoscerti meglio… Malfoy. E vorrei proprio sapere, che diavolo è passato in testa a Hermione, mio fratello e Harry per portarti qui.”
Non ce la faceva, era più forte di lei… a guardarlo le veniva voglia di baciarlo… come faceva solo qualche mese prima, doveva rimanere lucida.. non poteva permettersi di cedere, doveva farsi vedere forte, molto forte.
“Beh…io servo a loro Ginevra, per questo sono qui…” Sì… serviva a loro… ma anche perché voleva rivederla… ma questo lei non doveva saperlo… “Potter all’inizio non pensava nemmeno di portarmi qui, anzi, voleva portarmi ad Azkaban”
“Forse avrebbe fatto meglio a farlo…” Ma cosa diavolo stava dicendo!? Lui ad Azkaban? Lei avrebbe finito di vivere!
Lo sguardo del biondo fu attraversato da qualcosa che però lei non riuscì a decifrare… forse rabbia.
Non voleva dimostrarglielo… ma per lui quella era stata una doccia fredda…
“Beh allora sai che ti dico, Ginevra?” questa volta aveva pronunciato il suo nome diversamente… “Ero venuto qui per chiederti di cercare di stare insieme come si deve, ma a quanto pare vuoi stare da sola… ma se per caso un giorno ti verrà in mente di ricordarmi che quel bambino è anche mio, sappi che non otterrai altro che un ‘no’ da parte mia!”
Così dicendo, il ragazzo uscì dalla stanza.
Se per una volta aveva deciso di fare la persona seria, a quanto pare non aveva altra scelta che lasciar perdere…
Quella… ragazza… era capace di farlo incazzare come nessun altro…
‘Beh, Draco… era così che doveva andare… volevi prenderti le tue responsabilità? Beh ti è andata male’

Ginevra era rimasta attonita, guardando la porta ormai chiusa dalla quale era uscito il ragazzo.
Stare insieme come si deve?
Lui voleva stare assieme a lei… e prendersi tutte le responsabilità?
Non sapeva cosa credere… doveva credere al ragazzo del quale si era innamorata, che l’aveva portata a letto solo perché stava con Harry?
Poteva fidarsi di un Malfoy?
‘In fondo, l’hai fatto quando eri a Hogwarts, ti piaceva stare con lui.’
Odiava quando la sua coscienza si metteva a parlare di cose… assolutamente vere…
Non sapeva perché l’aveva trattato male… forse… perché… non voleva soffrire ancora… sì, era per quello…
Ma allora perché quando l’aveva guardata con quegli occhi ed era uscito, si era sentita morire?
Era stata stupida, un’emerita, grande stupida…
Lei l’amava… da morire… e avrebbe fatto di tutto per stare con lui… però l’aveva trattato da schifo… era stata una stupida…
Mentre si continuava a maledire, altre lacrime cominciarono a cadere dai suoi occhi…
“Perché devo sempre piangere?” disse a bassa voce tra sé e sé “Non faccio che piangere da quella volta…”
E senza trovare risposta alla sua domanda, si accasciò sul letto.
Aveva bisogno di qualcuno… qualcuno che la confortasse…
Decise di andare dall’unica persona in quella casa che sapesse tutto… Hermione Jane Granger… non sapeva, però, che in quel momento qualcun altro stava parlando con lei…

“Avevi torto, Granger” come non riconoscere la voce di Draco Malfoy?
“Draco, cosa stai…”
“Mi ha praticamente mandato a quel paese, Granger… avevi torto”
“Ma…” Hermione si era zittita.
Ginevra sentì una porta che sbatteva. O Draco o Hermione se n’era andato…
Sperando che se ne fosse andato Draco, Ginevra entrò nella cucina.
Fortunatamente, trovò Hermione.
“Mi ha detto Malfoy che non volevi neanche parlargli…”
Ginevra rimase in silenzio un lunghissimo secondo. Beh… in parte era vero.
“Non mi sembra che lui si sia comportato benissimo con me… o sbaglio?”
“Ginny… guarda che ha la testa a posto… lui veramente vuole stare con te…”
“Sì… certo… forse sono stata troppo delusa da lui… non credi?”
C’era amarezza nella voce della rossa, amarezza e anche dispiacere.
“Gin, non eri tu quella che diceva sempre che tutti possono avere una seconda possibilità? Lo dicevi Gin… cosa c’è di diverso ora?”
“C’è di diverso che io sono incinta, e che lo amo ma… non riesco a perdonarlo Herm… non ce la faccio…”
La rossa aveva ripreso a piangere, era più forte di lei, ogni volta che parlava di lui, finiva in lacrime.
“E chi è il padre del bambino Gin? Chi?”
La rossa rimase un attimo in silenzio, guardando negli occhi la sua migliore amica, che la fissava con sguardo duro.
Mai aveva visto Hermione preoccuparsi per Malfoy, mai…
“E’ lui il padre… lo so che è lui… ma…”
“Ma cosa?”
“Ho paura di perderlo di nuovo… com’è già successo una volta… lo sta cercando Herm… lo sai… e potrebbe finire male… e io ho solo paura di perderlo di nuovo…”
La rossa si buttò tra le braccia della sua amica, mentre questa le accarezzava i capelli.
Non potevano sapere che qualcun altro aveva ascoltato la conversazione.
Un ragazzo moro che in questo momento aveva gli occhi pieni di rabbia.

Dopo aver accompagnato la rossa in camera sua, Hermione incrociò Harry. Un Harry dieci volte più nervoso di come lo era stato negli ultimi mesi… cioè da quando erano arrivati a casa, e Ginny aveva detto che aspettava un bambino… e non voleva dire il nome del padre…
“Harry… che c’è?”
“Tu sapevi tutto… ti credevo un’amica Hermione…”
“Harry, ma cosa…?” chiese la ragazza, anche se era sicura di quello che stava per sentire.
“Quella… quella troia! Non le bastava scoparsi un altro… si scopava Malfoy!!”
“Harry…”
“Altro che mandarlo ad Azkaban… lo ammazzerei con le mie mani quello… se non ci servisse…” sembrava che Harry non l’avesse neanche sentita… aveva praticamente parlato da solo…
“Harry…” ripeté Hermione.
“TU STA’ ZITTA!! SE FOSSI STATA VERAMENTE MIA AMICA ME L’AVRESTI DETTO… INVECE NO! TENIAMO NASCOSTO AD HARRY CHE LA SUA RAGAZZA SI SCOPA MALFOY! Sei della sua stessa pasta tu…”
A questa frase Herm non seppe trattenersi. Mollò uno schiaffo a Harry, e poi iniziò a urlare anche lei.
“FORSE, CARO IL MIO HARRY, GINNY HA TROVATO IN MALFOY QUELLO CHE IN TE NON HA TROVATO, NO?! Ora, se permetti, vado di sopra… perché di essere insultata da te non me la sento proprio”
Così dicendo la ragazza uscì dalla stanza…

Come diavolo si permetteva Harry James Potter a dirle quelle cose?
Se gliel’aveva nascosto un motivo c’era… e soprattutto se Ginny l’aveva fatto era perché davvero Malfoy era diverso… bastava sentire come parlava… sì, decisamente Malfoy era diverso da come si era fatto conoscere a scuola…
La ragazza si sedette sugli scalini. Sicuramente, se fosse passato qualcuno, non importava chi, poteva essere la signora Weasley, o Ron, o… qualcun altro; beh, sicuramente avrebbe notato che stava veramente male.
Le parole di Harry le ronzavano in testa, mentre delle lacrime le rigavano il viso… per la prima volta, Hermione Granger piangeva per colpa del suo migliore amico.
“Granger?” la voce di Draco Malfoy la distolse dai suoi pensieri. Non riusciva ad essere incazzata con lui, in fondo Malfoy non ne aveva colpa.
“Ehi…” gli rispose lei, cercando di sorridere.
“Vi si sentiva fino in giardino, a te e a Potter…” le si sedette di fianco “Ha scoperto tutto, eh?”
“A quanto pare…”
“Quando partiremo, Granger?” chiese poi all’improvviso lui.
“Domani, Malfoy… è sempre così… passiamo pochissimo tempo a casa…”
“Sai… forse… è meglio… se cerco sul serio di parlare con Ginevra…”
“Tu… non vuoi farla soffrire… vero?” cercò di accertarsi la ragazza.
“Io?” il ragazzo la guardò serio “Io non volevo farla soffrire nemmeno quattro mesi fa, Granger…”

In quel momento, Ginevra stava scendendo le scale, diretta proprio dove si trovavano i due ragazzi a parlare, come attratta da qualcosa che la stava chiamando.
Quando arrivò al punto dove i due si trovavano, si fermò di colpo vedendo la chioma bionda di Draco.
Vedeva che Hermione stava piangendo, anche se non capiva il perché.
All’improvviso il biondo alzò la testa e la vide, fissando i suoi occhi dentro quelli della ragazza.
Hermione, alla sua vista, si asciugò le lacrime, poi passò lo sguardo da Draco a Ginny e da Ginny a Draco… sì, decisamente era ora che si parlassero… che si chiarissero una volta per tutte.
Si alzò dal gradino in cui era seduta di fianco a Draco.
“Beh… io… vado di sopra… forse è meglio se mi sistemo un attimo… no?” disse sorridendo eloquentemente prima a Draco e poi a Ginevra, e poi, senza aspettare la risposta dei due, si diresse verso la stanza che divideva con Ginny.
Draco non sapeva cosa dire, sapeva che il giorno dopo sarebbe partito, e magari non sarebbe più tornato ma… doveva parlarle… dirle tutte le sue ragioni. Fece per aprir bocca, ma Ginevra lo precedette.
“Draco… scusa… per quello che ti ho detto prima… non lo pensavo veramente…”
Le dispiaceva davvero di averlo trattato così. Ma… aveva paura di perderlo… di nuovo…
Lui si alzò in piedi, e in silenzio le accarezzò la guancia.
“Non ti preoccupare…” disse poi “So che… posso esserti sembrato un infame all’inizio… ma… credo che ormai… tu sappia… il motivo per cui l’ho fatto…”
Ancora un attimo di imbarazzato silenzio.
“Sì… lo so… perché l’hai fatto… è che… quando ho scoperto… beh… di essere incinta… avrei tanto voluto dirtelo… forse è per questo… avrei dovuto crescere un bambino da sola… e…”
“Ma tu non dovrai crescere un bambino da sola…” le disse sorridendo.
E lì lei si illuminò.
“Non… non stai scherzando… vero?”
Draco sorrise. No, non stava scherzando. Quello che voleva in quel momento era stare con Ginevra… e con il loro bambino. Anche se non sapeva cosa sarebbe successo dal giorno dopo, sicuramente avrebbe fatto di tutto pur di rimanere vivo… e dare un padre a quel bambino.
“Draco… io…”
Draco non seppe mai cosa gli stava per dire Ginevra… in quel momento la baciò. La baciò nello stesso, passionale modo in cui l’aveva baciata l’ultima volta che l’aveva vista… la notte prima che la sua vita cambiasse…
Quando si staccò, come ogni volta la guardò negli occhi… quegli occhi in cui non si era perso da mesi… e che gli erano mancati da morire…
E, come ogni volta, la voce di Silente gli tornò in testa…
“Passa dalla parte giusta, Draco…”
‘Sì… è quello che ho fatto… Draco è finalmente passato dalla parte giusta’ si disse, prima di riappoggiare le labbra su quelle di lei e perdersi ancora in un lungo bacio.
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…ed eccoci alla fine del secondo capitolo!
Beh, abbiamo ricevuto talmente tante richieste di un sequel che ci è sembrato il caso di metterlo…
Allora, vorremmo ringraziare aletheangel, Nikaido, AivliS88, Aurora, Izumi, minau, Vanellerine, Samy, reppy, Pinca, leny, terry, strawberry, sery, koki, danymalfoy, Alyssa92, Elena Olsen e Nenad per aver recensito “Tutto per una scommessa”…
E ci auguriamo che sia piaciuto anche questo sequel!
Ce lo lasciate un commentino?
Un bacio
Le Tommine

  
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