SECONDO TENTATIVO: ESSERE CHIARA
Lo Scienziato per il suo “dialogo” cercava, e non senza difficoltà, bambini che avessero al massimo una settimana: la mente dei neonati infatti è ancora assopita, e permette un contatto più libero da contaminazioni sociali. Per il secondo tentativo il primo bambino era già cresciuto troppo, tuttavia LS aveva trovato una femminuccia.
LS. Ciao
B: cosa?
LS: niente.. lascia stare.
B: (silenzio)
LS: Tu sei Chiara giusto?
B: no
LS: ma Chiara è il tuo nome.
B: quello è il suono che i più grandi emettono ripetutamente quando mi vedono… quindi si, probabilmente.
LS: sai cos’è un nome?
B: un insieme di suoni atti a rimpicciolire, fino al livello d’intelligenza dei grandi, le nostre esistenze.
LS: quanta superbia!
B: quanto orgoglio!
LS: Se non sei Chiara, chi sei?
B: non lo vedi? Sei di fronte a me
LS: non intendevo cosa sei ma chi sei.
B: sono quello che vedi, ne più ne meno.
LS: è da sempre che l’uomo si chiede chi sia, non credi che se fosse cosi semplice l’avrebbe già capito?
B: evidentemente l’uomo è inferiore alla donna, e no voi grandi non vedete quello che guardate ma vedete quello che volete.
LS: quanto hai ragione… ma vedrai che crescendo succederà anche a te.
B: che schifo crescere…
LS: eh già... quindi sostieni di essere semplicemente ciò che sei ora e in questo luogo.
B: si
LS: ora ho bisogno di riflettere. Parleremo un’altra volta… Ciao…
B: (silenzio)