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Autore: Doomsday_    11/03/2012    1 recensioni
Melanie, una ragazza di soli 15 anni, scappa di casa con le sue tre migliori amiche perchè rimasta incinta. Si rifugiano a Los Angeles, città di infinite oppurtunità e successi. Cinque anni dopo Melanie viene ingaggiata come costumista nel film di New Moon. Nascerà da subito un rapporto di "amicizia" fra lei e Robert Pattinson, ma questo sarà intercettato dal sexy Kellan Lutz
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kellan Lutz, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mentre fai la tua scelta di vita,
non dimenticarti di vivere.

< Ehm... signorina non penso che sia poi un problema... si tratta sempre di un attore del cast >, provò a ribattere il ragazzo dello staff cercando di calmarmi, ma le sue parole parvero sempre più flebili.
Lo lasciai andare bruscamente e neppure dovetti lanciare un'occhiata a Susan per assicurarmi che mi seguisse. Con passo pesante mi diressi verso il camerino di Kellan. La porta era aperta e quindi mi ci fiondai letteralmente dentro.
Li trovai seduti a terra, l'uno di fronte all'altro che giocavano con i due dinosauri pupazzo di mio figlio.
Adam stava ingurgitando una merendina al cioccolato che aveva reso non meno riconoscibile e stringeva fra le manine paffute un succo di frutta. E ridevano. L'unica cosa che mi colpì seriamente fu la loro risata spensierata e non più l'angoscia di dove Kellan poteva aver portato Adam a mia insaputa – perché, diciamocelo, da soli loro due potevano perfettamente finire sotto una macchina.
Misi da parte per un attimo i miei pensieri da mamma troppo apprensiva e mi lasciai andare ad un sorriso sollevato e spontaneo.
< Adam >, Amy spuntò al mio fianco, una mano posata sul cuore; fu solo un soffio ma mi riscosse portandomi nuovamente presente a me stessa e, quando Kellan sollevò finalmente lo sguardo rendendosi conto della nostra presenza, la furia tornò ben visibile sul mio viso.
L'espressione divertita di Kellan mutò all'istante e a quel punto anche Adam si voltò per capire cosa stesse succedendo e, vedendomi, sorrise raggiante. Mi si strinse il cuore, mi era mancato così tanto poterlo vedere, osservare il viso di un perfetto tondo regolare e i grandi occhi castani. Neppure mi ero accorta che fino ad allora era come se avessi trattenuto il fiato.
Trattenevo in attesa di poterlo vedere di nuovo e, solo adesso, avevo finalmente liberato i polmoni.
Allungai una mano nella sua direzione, < Vieni, Adam. Andiamo >, mormorai solo. Lui non si fece intimorire dalla mia espressione scura, mantenne il suo sorriso spensierato, continuando ad agitare il Tirannosauro su e giù. Mi prese la mano e per un attimo pensai davvero di chiudere lì la faccenda. Continuare ad ignorare Kellan come facevo da quando lo avevo visto in allegra compagnia fingendo che fra noi due non c'era mai stato nulla. Come al solito, non diedi retta alla ragione; pronta nel bene o nel male a buttarmi nel modo in cui purtroppo facevo sempre.. come feci anche cinque anni fa.
Quindi passai la manina di Adam in quella di Amy e dissi loro di andare ad aspettarmi fuori.
Mi chiusi la porta della roulotte alle spalle e il silenzio piombò fra di noi come un macigno pesante.
Io lo fissavo con intenzione, mentre lui puntava gli occhi a terra dove pochi istanti fa c'erano i due dinosauri.
< Cosa pensavi di fare con mio figlio? >, gli chiesi ostentando un tono di voce piuttosto duro. Mi vergognai, perché era la stessa voce che usavo per sgridare Adam.
Kellan sollevò lo sguardo, inchiodandomi con un'occhiataccia e per un attimo pensai davvero che fosse come litigare con quel testardo di mio figlio.
< Aveva fame e anche sete. Sai benissimo che non c'è molta scelta per un bambino fra le cose per il cast... >, sbuffò, < Tu, piuttosto, non mi sembra che te ne sei preoccupata più di tanto >.
Arrossii violentemente, presa in contropiede.
< Non hai nessun diritto di dirmi una cosa del genere! Neanche lo conosci mio figlio >, alzai la voce, punta nel vivo, < e se per questo non conosci neanche me, però mi stai comunque rendendo la vita un inferno! >.
A queste parole, rispose con un'espressione disinteressata, aprendosi una birra < Non ho fatto proprio nulla >.
< Bugiardo... AnnaLynne McCord che è spuntata fuori dalla tua camera mezza nuda, come lo dovrei interpretare? >.
Lui scrollò le spalle, < Gelosia? >.
Rimasi letteralmente spiazzata da quelle parole che per me non avevano senso.
< Come? >
< Ma dai, non te ne fregherebbe nulla se tu provassi davvero qualcosa per Robert! >, esclamò esasperato.
Incrociai le braccia al petto, arretrando, < Infatti non me ne frega nulla >, affermai anche se la mia voce tradì una nota di insicurezza.
Lui rise scuotendo la testa, < Sei proprio testarda >. Posò bruscamente la birra sul tavolino.
< Va bene, Robert è arrivato prima di me. Io ti ho iniziato a conoscere quando già voi vi iniziavate a piacere e mi sono messo in mezzo... non vuol dire che sono sbagliato solo per questo! >.
< No, infatti. Sei sbagliato perché non ti rendi conto di che vorrebbe dire mettersi con me! Sei un uomo da storie brevi, ma io non ho bisogno di questo. Quindi, per favore Kellan, se almeno un po' hai iniziato a volermi bene... >, non mi lasciò finire la frase.
Mi afferrò con forza per le braccia, guardandomi negli occhi con intensità, < No. Non ho intenzione di farmi da parte finché non mi spiegherai perché lui è adatto mentre io no! >.
< Te l'ho già detto! >, esclamai, liberandomi dalla sua stretta.
< Non è solo questo. Non può essere solo questo, Melanie! >, agitò con nervosismo le braccia, ma non provò a riafferrarmi, < Si, va bene, non sono il massimo con le relazioni durature. Ma questa volta voglio provarci... vorrei >,
< Cosa? Fare da padre ad Adam? Perché è questo che succederà. Lui è piccolo, si affezionerà a te e ti vedrà subito come suo padre perché fino ad oggi non ha fatto altro che cercare una figura paterna fra le troppe materne con cui è cresciuto. Vorresti provarci davvero lo stesso sapendo questo? > gli occhi mi si riempirono inconsapevolmente di lacrime, ma feci di tutto per non lasciarle andare, < Perché poi... anche io ho bisogno di certezze Kellan >, mormorai con voce rotta, addossandomi con la schiena al muro.
Il suo volto si addolcì e, ancora una volta, si avvicinò per prendermi fra le sue braccia ma, questa volta, con dolcezza.
Mi abbracciò senza pretendere nulla di più per una volta. Un abbraccio che mi tolse il fiato; e per la prima volta lo sentii forte e stabile contro il mio corpo. Qualcuno a cui, infondo, mi sarei anche potuta affidare.
Mi baciò i capelli e prepotenti tornarono i ricordi di quei baci che invece mi aveva lasciato sulle labbra. Per ultimo l'immagine di lui ed Adam che giocavano insieme e che mi scaldò il cuore.
< Sarebbe solo una relazione insana e sbagliata >, mormorai contro il suo petto, senza lasciarmi ancora sciogliere in lacrime.
< Lo sarebbe anche instaurare una relazione per soffocarne un'altra >, ribatté, sorridendo contro la mia fronte.
Trattenni il fiato a quelle parole e lui rise.
< Non è un crimine se ammetti che io ti piaccio, Melanie >, scherzò con disinvoltura. Ormai la tensione che si era accumulata fra di noi parve essersi dissolta.
Con difficoltà riuscii a sottrarmi da quel lungo abbraccio che non avrei mai voluto sciogliere.
< Credo che mi serva del tempo per pensare Kellan. Sono combattuta da tanti pensieri e tutti contrastanti >, provai a spiegargli, < Devo capire cosa sento davvero verso di te... ma anche per Robert. Non voglio pentirmi di nuovo delle mie scelte... ritrovarmi a scontare i miei sbagli. Questa volta devo essere coerente e per farlo devo stare lontano da entrambi >, decretai, dirigendomi con passo incerto verso la porta.
Lui annuì distrattamente, tornando alla sua birra. Poco prima che potessi richiudermi la porta alle spalle disse < Ti farò cambiare idea >.
Sorrisi fra me, mentre facevo scattare con lentezza la maniglia e mi avviavo verso le mie amiche che mi attendevano accanto ad un taxi.
Non potevo sfruttare oltre la macchina che mi aveva concesso di utilizzare il set per quella giornata.
Forse per miracolo, Robert era riuscito a trovare loro una stanza nel mio stesso albergo e quindi ora solamente tre piani ci avrebbero diviso. Un bel traguardo considerando che solamente ieri ci trovavamo in due stati differenti. Il cuore mi scoppiava di felicità solamente per il fatto che quella notte avrei avuto di nuovo il respiro lento e regolare di Adam che mi soffiava sul viso. Sdraiata sul letto leggendo un libro di Agatha Christie, lo sbirciavo furtivamente mentre usciva dal bagno fra i fumi dell'acqua calda, avvolto dagli asciugamani. Si infilò con difficoltà il pigiama con difficoltà, e solo quando con voce titubante, mi chiese di asciugargli i capelli mi lasciai andare ad un sorriso elettrizzato. A Los Angeles non succedeva spesso che avessi il tempo di curarmi in questo modo di lui. Eravamo sempre così tanto impegnate che Adam era diventato presto autosufficiente. Ma adesso, mentre gli sfregavo con cura il panno sui capelli, mi accorsi di quanto mi erano mancate queste piccole cose che prima facevo anche con impazienza e troppo di fretta. Mi resi conto con un sussulto di ciò che mi stavo perdendo per rimanere al passo con la mia vita. E mi dissi fra me che non ne valeva la pena. Abbracciai forte Adam al petto, affondando il viso nella morbida flanella del suo pigiamino e lo sentii ridere per il solletico mentre gli facevo le pernacchie sulla pancia. Lo adagiai sul letto e rimboccai le coperte. Pensai ad Amy, Savy ed Anne, tre piani più sotto. Il viaggio e lo girovagare per tutto il pomeriggio le aveva tolte di tutte le forze e dubitavo che sarebbero salite una volta sistemati i bagagli; le immaginai svenute per la stanchezza già nei propri letti a dormire profondamente e mi scappò un altro sorriso. < Mamma oggi ti brillano gli occhi > mormorò Adam. Anche lui si stava abbandonando alla stanchezza e le palpebre spingevano per chiudersi. Mi sdraiai accanto a lui e presi ad accarezzargli i capelli < Perché sono con te, Adam. La mamma è felice. Tanto felice > sussurrai. Lui chiuse gli occhi, l'espressione soddisfatta. Spensi la luce e mi accucciai appoggiata a lui. Quando pensai che oramai si fosse addormentato mi strinse invece la mano < Non voglio tornare a Los Angeles... >.

Angolo Autrice:

Ed eccomi di nuovo qui, stranamente puntuale! Spero che questa diventerà un'abitudine :P
Bene, direi che a questo punto l'indecisione della protagonista è poco meno che palpabile! Direi ormai che l'uomo della sua vita non è altro che Adam! xD Ma una donna non può essere solo madre alla fine... e Melanie è fin troppo giovane quindi non le resta davvero altro che l'imbarazzo della scelta! Da una parte Robert, dolce, sicuro per cui sente un sentimento profondo; dall'altra parte Kellan a cui non riesce a rinunciare in tutti i sensi e che inizia a sentire perfino più adatto!
Inizialmente, quando ho ripreso in mano questa storia, ho avuto seri dubbi sul farla finire come avevo precedentemente pensato... però credo che alla fine lascerò tutto com'era prima nella mia testa xD
Spero che tutti abbiate apprezzato il nuovo capitolo e prometto che questo tira e molla si concluderà presto con una scelta definitiva (o almeno quasi xD) Un bacio <3
Ringrazio per la stupenda recensione:
AngelDisguise: Devo essere sincera, non mi aspettavo nessunissima recensione ma direi che la tua è stata una splendida sorpresa! Ne sono rimasta davvero felice e quindi ti ringrazio davvero con tutto il cuore, prima di tutto per esserti dovuta sorbire dei personaggi che non ami e, ancora di più, per aver creduto così tanto nelle mie capacità da fidarti ugualmente ed immergerti nella lettura. Be', in effetti Summer Colors l'ho scritto molto tempo dopo di quando ho iniziato questa fan fiction e di storie originali non ne avevo scritta neanche una... quindi diciamo che non avevo proprio tutta questa padronanza xD Ma mi fa comunque un enorme piacere che l'hai apprezzata lo stesso! Hai subito inquadrato perfettamente i personaggi e mi sono accorta che hai notato tutti i particolari, perfino quelli più futili! Purtroppo oramai credo di aver perso praticamente tutti i miei vecchi "sostenitori", ma non posso dargli torto! Per le storie originali vedi... sono piuttosto restia a pubblicarle su efp e le mie uniche lettrici sono le mie amiche xD Hai proprio ragione, le nostre storie sono pezzi della nostra anima, parti integranti di noi stessi e dovresti assolutamente riprendere a scrivere! Con la speranza che continuerai a seguirmi ti mando un grosso bacio! Alla prossima <3
   
 
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