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Autore: beautyofsilence    11/03/2012    10 recensioni
Jared Leto, primadonna che si ritrova a fare il padre.
Shannon Leto, uno zio che si prende un po' troppe libertà.
Hailey Blunt, giovane diciassettenne, viene catapultata in una realtà a dir poco assurda, dove il suo sogno erotico le fa da padre e suo zio tenta spudoratamente di vederla in mutande. Decisamente traumatico, o forse no... Ne vedremo delle belle!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono imperdonabile, lo so. E il titolo fa pena. Anzi no, prendetevela con la mia professoressa di filosofia, quella di storia, di chimica, di francese, quello di latino, italiano e matematica. E' colpa loro, non mia. ç_ç Penso che abbiate aspettato fin troppo, perciò non vi ruberò molto tempo. Capitolo immensamente lungo, non c'è che dire, penso che con questo possa farmi perdonare. :D L'unica cosa da dire è che ho scritto questa parte in un solo pomeriggio, non so cosa ne sia uscito fuori, la pubblico solo perché è da tanto che aspettate anche se non ne sono molto convinta. Spero che vi piaccia! Chiedo davvero scusa, spero di poter aggiornare presto ma non garantisco nulla. Buona lettura e grazie a tutti, come sempre. :)



Shannon si sdraiò al sole godendosi finalmente un po' di riposo: Hailey pesava più di quanto immaginasse. A malincuore posò a terra la ragazza, entrambi si sdraiarono al caldo per asciugarsi. Il batterista chiuse gli occhi, lasciando che i raggi del sole gli sfiorassero piacevolmente il viso: ad un tratto, però, qualcosa li ostacolò. Notando che improvvisamente si fosse fatto tutto scuro, Shannon sollevò le palpebre.
-Bro! - disse allegro. Jared era fermo, in piedi davanti a lui, che gli faceva involontariamente ombra. Aveva dipinta in faccia un'espressione piuttosto seria.
-Allora, mi avete portato da mangiare? - chiese Shannon noncurante della sua faccia. Jared non disse una parola, Tomo nel frattempo li aveva raggiunti seguito da Vicki, che ancora non capiva il motivo di tutto quel suo entusiasmo. Jared sollevò il braccio e lanciò addosso a Shannon l'hot dog, quello che aveva custodito controvoglia durante il viaggio in macchina destinato a suo fratello. Ormai di quel panino restava solamente un wrustel ricoperto da una poltiglia deforme che tutto sembrava tranne che pane: lo aveva stretto troppo forte, lo aveva distrutto. Shannon fece una faccia schifata, prendendolo con due dita.
-Ma che cos'è!?
-Il tuo pranzo. - disse Tomo allegro, Jared continuava a fissare il fratello con fare maligno. Hailey scoppiò a ridere vedendo la faccia di Shannon, anche Vicki sogghignò.
-Ma che schifo! - esclamò Shannon.
-Saresti comunque in grado di mangiartelo. - disse Vicki tranquilla, Hailey le batté il cinque.
-Uhm. Forse. - disse Shannon annuendo, non troppo convinto. -Ma chi lo ha ridotto in queste condizioni? - chiese. Jared finalmente prese parola.
-Io.
-E perchè? - chiese aggressivo Shannon. Quella freddezza da parte di Jared iniziava ad irritarlo. Cambiava umore con uno schiocco di dita, neanche fosse stato una donna incinta.
-Perché... sì.
Shannon sbuffò, alzandosi dal telo.
-Dove vai? - chiese Hailey notando che stesse cercando le sue ciabatte.
-A comprarmi qualcosa che sia commestibile. 
-Vengo anche io. - disse Hailey allegra, sorridendo.
-NO! - esclamò Jared, facendo voltare addirittura una signora dietro di loro. Tutti lo fissarono perplessi, Hailey in primis.
-Perché? - chiese stupita.
-Perché.. non hai fame. Cioè, non c'è bisogno, no? Tomo ha preso quello per te. - disse indicando il tramezzino tra le mani del chitarrista, che lo fulminò con lo sguardo. In realtà quello era per lui, se lo era scelto accuratamente tra tanti optando per l'insalata di pollo e maionese. Jared lo implorò con lo sguardo e non poté rifiutarsi.
-Tieni. - disse imbronciato porgendolo ad Hailey.
-Ma io... - disse la ragazza, Jared non la fece neppure continuare.
-Te l'ho preso con tanto amore! - esclamò. Ok, Hailey iniziava a spaventarsi. Perché si comportava così? Che aveva? 
In realtà Jared non voleva che sua figlia andasse in macchina da sola con suo fratello, non sapeva esattamente il perché ma la cosa lo preoccupava più del dovuto. 
-Ma io non voglio andare da solo. - protestò Shannon.
-Ti accompagno io. - rispose Jared cambiando radicalmente tono, facendosi improvvisamente serio. Shannon lo fissò per un po', sospettoso. 
-Forza, andiamo! - disse Jared iniziando ad incamminarsi verso l'auto. Nessuno ebbe l'opportunità di replicare, così Shannon lo seguì e gli altri rimasero in spiaggia.

Il viaggio in macchina fu molto imbarazzante per entrambi: Jared avrebbe tanto voluto dire qualcosa a suo fratello ma non sapeva cosa, e Shannon, che aveva capito che avesse qualcosa da dirgli, era ansioso di ascoltare la sua confessione. Ma cosa avrebbe mai potuto dire? Insomma, accusarlo di aver scambiato effusioni con sua figlia gli parve un po' esagerato e soprattutto ridicolo, dato che era sua nipote e che si basava solo su delle supposizioni. Si era messo in testa che tra quei due ci fosse qualcosa, chissà, forse per il modo in cui si guardavano o si toccavano. A vederli da fuori sembravano tutto meno che zio e nipote, questo bisognava ammetterlo. Jared iniziava a sospettare che potesse esserci qualcosa sotto, ma conoscendosi ed essendo una persona razionale (?) decise di autoconvincersi che tutto quello era assurdo, che stava andando un po' oltre con la fantasia e che suo fratello fosse un bravo ragazzo, che non avrebbe mai approfittato di sua figlia. Un momento: e se invece fosse lei quella arrapata? Jared scosse la testa cacciando via quei pensieri.
 
-A che diavolo pensi? - chiese Shannon al volante.
-Io? A niente, tsk. - disse lui disinvolto, Shannon rise.
-Certo. Prima mi incenerisci con lo sguardo, poi fai digiunare Tomo per non far venire Hailey con me e adesso pensi a chissà quali cose sconce. Mi devo preoccupare?
-No! - disse prontamente, Shannon lo guardò per niente convinto, alzando un sopracciglio.
-E' solo che.. niente, volevo stare un po' con te. - disse rivolgendogli un sorriso forzato. Shannon fece finta di credergli e continuò a guidare tranquillo.
-Sai che Hailey ha un ragazzo? - disse. Shannon strabuzzò gli occhi, per poco non uscirono dalla loro corsia. Che cavolo gli era saltato in mente? Quella reazione non fece che alimentare i dubbi del fratello.
-Ha un... che? - chiese Shannon incredulo.
-Un ragazzo. - ripeté Jared sicuro di sé. -Me ne ha parlato qualche tempo fa, non appena sono tornato dal set. Ci siamo visti solo un paio di volte perché aveva da studiare, però me lo ha detto lo stesso.
Shannon non disse una parola. No, non poteva essere vero. Si rifutava di crederci. Non dopo tutto quello che era successo! ... Shannon rifletté un momento, e in conclusione ipotizzò che forse tutto quello che era successo era stato rilevante solo per lui: alla fin fine, basandosi sui fatti, non era successo niente. Avevano passato tanti pomeriggi insieme, avevano riso, scherzato, niente di più. Era lui quello ad essere innamorato, non lei, per quale motivo quei giorni passati insieme per lei avrebbero dovuto significare qualcosa di importante? Shannon si era montato la testa. 
-E' un bel ragazzo, alto, biondo.. - disse Jared mimando dei gesti con le mani. Alto, biondo. Tutto quello che non era lui, pensò Shannon sarcastico.
-E gioca a football. - concluse. Shannon inspirò ed espirò lentamente, cercando di non prenderla troppo a male o sul personale. Non aggiunse altro, quelle furono le ultime parole pronunciate da qualcuno all'interno di quella macchina quel pomeriggio. Data la freddezza e il silenzio di Shannon, Jared capì di aver fatto centro. Almeno adesso, sempre che le sue paure fossero state fondate, avrebbe potuto dormire sonni tranquilli: Shannon l'aveva presa male, probabilmente non avrebbe neppure più rivolto la parola ad Hailey per i prossimi giorni, figurarsi toccarla. Lei gli avrebbe sicuramente chiesto spiegazioni, ma lui orgoglioso com'era non le avrebbe spifferato nulla. Se però lo avesse fatto allora sarebbero stati dolori, eh sì. Ma a questo ci avrebbe pensato se e quando si sarebbe presentata l'occasione.





 
Ora non sto qui a raccontarvi per filo e per segno cosa accadde nei giorni seguenti. La scuola finì, Hailey superò gli esami con successo, lo spettacolo andò alla grande. Finalmente dopo quel periodo così buio e stressante era venuto fuori il sole. Ora mancava solamente la cerimonia della consegna dei diplomi per poter dire definitivamente addio a quella fase della sua vita. La ragazza ad ogni modo poté finalmente liberare la mente da ogni pensiero e concentrarsi sulle due cose alle quali ormai aspirava da tempo: relax e suo zio. Aveva in mente un sacco di idee, un sacco di proposte da fargli, voleva passare ogni singolo giorno della sua estate con lui. D'altronde non aveva programmato nulla, e da quanto le risultava non lo aveva fatto nemmeno Shannon. Vicki e Tomo avrebbero passato un mese in Croazia, Jared avrebbe continuato le riprese del film, che inaspettatamente gli avrebbero occupato più tempo del previsto e lo avrebbero tenuto lontano da casa più di quanto si aspettasse e Shannon non aveva programmi. Jared non ne era sicuro, ma temeva che la cosa non fosse stata accidentale. Aveva aspettato che Hailey fosse stata finalmente libera da ogni impegno per decidere cosa fare in quei mesi, e sembrava che l'idea del finto fidanzato non fosse servita proprio a niente. Shannon continuava a comportarsi esattamente come prima, anzi, era ancora più sicuro di sé. Il batterista si era autoconvinto, dopo ore di riflessione, che se Hailey avesse avuto un ragazzo lo avrebbe saputo prima, dato che passavano quasi ogni momento libero insieme gli risultava difficile crederci che un ipotetico fidanzato avrebbe accettato la cosa. E poi lei glielo avrebbe detto, era semplice. La cosa che adesso iniziava a preoccuparlo, più che altro, era il fatto che Jared stesse iniziando a sospettare qualcosa. Comunque non ci pensò più di tanto, ora avevano la casa libera e l'assenza del fratello avrebbe sicuramente contribuito a farli avvicinare ancora di più. Sarebbe rientrato un paio di giorni per assistere alla cerimonia e poi via, di nuovo sul set per chissà quanto altro tempo. Quell'estate sarebbe stata quella giusta, Shannon era convinto che avrebbe combianto qualcosa di importante, o almeno ci sperava davvero. Continuava tranquillamente ad ingorare legami di parentela e/o eventuali reazioni da parte di Jared, Sarah, Tomo o chiunque altro e a fantasticare su quella ragazza, che ormai da tempo gli aveva rubato il cuore.
 
-Hails, posso dirti una cosa? - chiese Shannon giocherellando con una sua ciocca di capelli.
-Da quando mi chiami Hails? - chiese lei sospettosa. 
-Jared una volta ci ha chiamato Hayley Williams così.
-Uh, fico. Comunque no, non puoi.
Shannon mollò i suoi capelli e tornò a sorseggiare la sua birra. Erano in giardino, distesi su un telo all'ombra. Avevano passato l'intero pomeriggio a poltrire, Hailey era di ottimo umore. Dopo qualche momento di silenzio riprese a parlare.
-Da quanto tempo è che non vedi tua madre? 
L'espressione di lei si fece subito seria, come se avesse nominato chissà chi. In fin dei conti era legittima come domanda, si stava per diplomare e nemmeno l'aveva invitata alla cerimonia. O almeno non ancora.
-Non lo so. - tagliò corto.
-Di sicuro qualche mese. - continuò lui, intenzionato a protrarre a lungo tale conversazione.
-Shan, ho detto che non lo so. - s'inacidì.
-Ok, va bene, non ne vuoi parlare. - disse, alzando le mani in aria. Lei sbuffò.
-Non ce l'ho con te.
-Lo so. - fece lui tranquillo. Si aspettava una reazione del genere, non se l'era presa, sapeva che in un modo nell'altro sarebbero riusciti ad affrontare l'argomento.
-E' da tanto che non pensavo a lei. - disse lei rompendo poco dopo il silenzio che andò creandosi. Lui rimase in silenzio, intuendo che avesse qualcosa da confessargli.
-Chissà come sta. 
-Ti manca? - chiese Shannon rivolgendole uno sguardo. Lei scosse la testa.
-Non lo so. Forse. Forse avrei avuto bisogno di lei in certi momenti, ma poi ripenso a quello che mi ha fatto e mi convinco che è meglio così.
-Quello che ti ha fatto? Andiamo Hailey, non ti ha fatto niente. 
-No, ha semplicemente omesso il nome di mio padre per diciassette anni, niente di che.
Lui sospirò, tenendo testa a quel sarcasmo che proprio non sopportava, anche se in genere le sue battutine gli scivolavano addosso.
-Ragiona bimba. - disse, mettendosi a sedere. Fino ad allora era rimasto sdraiato a pancia in su, con la maglietta tirata su per metà che mostrava i suoi addominali scolpiti. Forse lo aveva fatto apposta. Hailey fece fatica, ma riuscì ad ignorare tutta quella disinvoltura.
-Come avresti vissuto il resto della tua vita se Jared non si fosse magicamente presentato alla tua porta e se lei ti avesse detto chi fosse il tuo vero padre a tredici anni?
-Tredici anni? - chiese.
-Era per dire. Se lei ti avesse svelato prima l'identità di tuo padre probabilmente non avresti avuto l'occasione di conoscerlo. Sai che siamo stati in tour per molto tempo, ha voluto aspettare che avessimo esaurito i nostri impegni e soprattutto che tu fossi abbastanza grande per poterlo accettare. Riflettici, hai accettato di malgrado questa verità adesso a diciassette anni, figurati prima.
-Certe cose non sono tollerabili, Shan.
-Cosa non è tollerabile? Che tua madre possa aver avuto una relazione sessuale diciotto anni fa?
Lei tacque.
-Lo ha fatto per proteggerti. Non voleva che ricevessi una delusione, tutto qui. Ha aspettato che entrambi foste abbastanza maturi per rivelare i dettagli, non penso che in diciassette anni voi due non abbiate mai affrontato l'argomento "papà". 
-Entrambi? - chiese.
-Tu e Jared. Forse non dovrei dirtelo, ma è molto più immaturo di quanto sembri. Era sul punto di non accettare la richiesta di tua madre, sai? Era convinto che fare il padre lo avrebbe vincolato, che gli avrebbe dato un'aria da vecchio. Certe responsabilità non se le è mai volute prendere, se ha avuto dubbi ora immagina come avrebbe potuto reagire prima, quando era un ragazzino.
Hailey rimase in silenzio ascoltando avidamente le parole dello zio che si era rivelato un pozzo d'informazioni. Davvero Jared non aveva intenzione di conoscerla, di riconoscerla come sua figlia?Wow.
-Non so molto sui tuoi genitori, però ricordo che erano molto legati. Quando si sono lasciati, parlo per Jared almeno, è stata molto dura, ha trovato rifugio soltanto nella musica. Credeva che non ne sarebbe uscito, ma alla fine l'ha superata, così come ne ha passate tante altre. Io credo che tua madre non gli abbia detto di te per.. salvarlo.
-Eh? - chiese lei non capendo.
-Sì, salvarlo. Jared non avrebbe potuto essere un buon padre e un buon musicista allo stesso tempo, era troppo giovane, e credo che tu sappia meglio di me quanto lui sia ostinato, testardo, ambizioso. Sarebbe crollato, era solo una questione di tempo. Avrebbe considerato la sua vita un fallimento, avrebbe iniziato ad odiare tua madre per averlo costretto a scegliere, e tu non avresti avuto un buon futuro. Non si può amare un figlio e odiare la donna che lo ha generato, avrebbe finito col dare di matto e con lo sprecare tutto il suo talento. Sarah non avrebbe voluto che facesse qualcosa contro la sua volontà. Lo ha fatto per lui, ma soprattutto per te. 
Quelle parole bruciarono un po', in fin dei conti erano la pura verità.
-Credi sia stato giusto privarmi di un mio diritto, di negarmi la possibilità di avere un padre? Hai idea di quante volta mi sia sentita diversa per questo, di quante volte abbia dovuto spiegare ai bambini che giocavano con me che io un padre non ce lo avevo, che dovevo farmi bastare mia madre? 
-Lo so Hailey, nessuno può capirti più di me. Ma prova a metterti nei suoi panni. Ti ha cresciuta da sola, senza l'aiuto di nessuno, senza un uomo al suo fianco, ha abbandonato le sue aspirazioni per te, ha faticato tanto per mantenerti, per non farti mancare mai niente. Tua madre ha sacrificato la sua vita per te, e non credo che se ne sia pentita dati i risultati.
Hailey abbassò lo sguardo, iniziava a sentirsi in imbarazzo, a sentirsi in colpa, e questo per colpa (o per merito) di Shannon, che si stava rivelando insapettatamente profondo.
-Sta a te decidere, ma non credo che dovresti tagliarla fuori dalla tua vita, non se lo merita.
Shannon le prese la mano e la strinse, facendole capire con un semplice gesto che indipendentemente dalla sua decisione lui sarebbe stato dalla sua parte.
Ma forse questo lei già lo sapeva.
 
 
 
 
 
Era bello come il sole, sul serio. Ok, forse può sembrare esagerato, senza contare il fatto che Hailey non fosse una che parlava per metafore, ma davvero, Shannon quel giorno era di una bellezza sconvolgente. Indossava uno smoking, niente cravatta, papillon nero e camicia bianca. Tutta quell'eleganza lo rendeva ancora più virile, sempre che gli fosse possibile essere più virile di quanto già non lo fosse prima. Sembrava un vero e proprio gentleman, non il solito morto di figa o il solito buffone. Era perfetto. Hailey barcollò alla sua splendida vista, ma fortunatamente ci fu Sam a tenerla in piedi. Anche Jared era agghindato a regola d'arte per l'occasione, anche lui dimostrava la metà degli anni che aveva e attirò non poco l'attenzione tra il pubblico femminile. A differenza del fratello indossava un completo blu notte e la cravatta sostituiva il papillon, bello da mozzare il fiato, ma questo mi sembra di averlo già detto. Quel colore era in perfetta sintonia con gli occhi. Shannon si guardò intorno, non tardò ad incrociare lo sguardo della ragazza, che non appena lo riconobbe le sorrise. Hailey era come paralizzata, temeva che non sarebbe riuscita a parlare. Shannon fece cenno a Jared di seguirlo, il quale non appena inquadrò la figlia da lontano sorrise notevolmente sollevato. Era quasi più nervoso di lei, era molto emozionato per l'occasione.
-Mademoiselle. - disse Shannon baciandole la mano. Ecco, se adesso si metteva anche a fare il galante sarebbe stata proprio la fine.
-Menomale che ti abbiamo trovata subito. - disse Jared strappandola via dalle mani dello zio per poi stringersela a sé.
-Sai com'è, qualcuno ha passato un'intera ora a specchiarsi in bagno e abbiamo fatto tardi. - puntualizzò Shannon.
-I capelli Shan, i capelli. Guardali, sono perfetti. - disse altezzoso. Hailey rise, sciogliendo l'abbraccio.
Non appena il padre glielo permise la ragazza iniziò a guardarsi nervosamente intorno, alla ricerca dell'unica persona che avrebbe potuto rendere quel giorno migliore di quanto già non lo fosse. La chiacchierata con Shannon del giorno prima le era servita a molto, le aveva chiarito le idee, l'aveva aiutata a smaltire tutto quel rancore che aveva dentro da mesi e che aveva deciso di scaricare su sua madre. Aveva capito che non aveva poi tutte quelle colpe, aveva compreso le sue ragioni, o almeno in parte, ci aveva provato. Era pur sempre sua madre, per quanto si fosse ositnata ad odiarla non ci sarebbe mai riuscita.
Sarah d'un tratto comparve su quell'immensa distesa d'erba che era stata addobbata a regola d'arte per la cerimonia della consegna del diploma, che fosse incerta e nervosa lo si vedeva da metri di distanza. Hailey sorrise, sapeva che sua madre odiava quel tipo di occasioni e vederla così in tiro per lei la fece sentire importante, anche se poi era una piccolezza. Sarah si guardava nervosamente intorno, sistemandosi di tanto in tanto il vestito pericolosamente corto dorato che le stava d'incanto. I capelli raccolti in un'acconciatura elaborata, qualche ciocca le ricadeva sul collo scoperto dandole un'aria principesca. Era bella da mozzare il fiato, quasi al pari di suo padre. E aveva delle gambe da modella, Hailey non se la ricordava così figa sua madre. Lasciò lo zio e il padre immersi un'assurda discussione delle loro e si avvicinò ansiosa a lei, urtando più di una volta qualcuno nella fretta. L'attenzione di Sarah venne attirata da una chioma rossa che spiccava più delle altre nella folla, e sorrise inconsciamente. Dopo qualche istante furono abbastanza vicine, le separavano pochi metri. Sarah eliminò quella distanza e si avvicinò ancora di più. Ecco, ora erano solo pochi centimetri. Aveva gli occhi lucidi, la guardava con orgoglio, Hailey si sentiva quasi in imbarazzo.
-Sei bellissima. - disse, stampandosi in mente l'immagine della figlia con la toga. Hailey non disse nulla e l'abbracciò, inspirando profondamente quel profumo di mamma che le era tanto mancato in quei mesi. Era come se magicamente fosse stato tutto cancellato, come se non fosse successo niente. Jared e Shannon si erano avvicinati nel frattempo, entrambi inteneriti da quella visione. Non appena Hailey si separò dalla madre Jared poté notare con piacere che Sarah non era cambiata di una virgola, era rimasta la stessa stangona d'una volta. Belle gambe, bel fisico, bello sguardo. Lei gli rivolse un mezzo sorriso, stupendosi di quanto quello che una volta era stato il suo uomo potesse star bene in giacca e cravatta. Si salutarono, scambiarono qualche chiacchiera e qualche minuto dopo iniziarono a prendere i posti tra le prime file di sedie che erano state disposte sotto il palco montato qualche giorno prima in onore di tale cerimonia. Alcuni studenti erano alle  prese con le lacrime dei genitori, altri troppo nervosi per fare qualsiasi cosa, altri ancora, come Sam, già si stavano rimpinzando al buffet. La preside Wycliffe la richiamò più volte ma alla fine decise di lasciarla stare, in fin dei conti era un giorno di festa anche per lei. Charlie si sedette accanto a Sarah, era l'unica persona che conosceva, non è che avesse una vita sociale poi così movimentata. Riconobbe Shannon, il quale evitò il suo sguardo più di una volta e si sentì fortmente in imbarazzo. Dietro il palco, lo si vedeva dalla platea data l'assenza ti tende o quant'altro, vi era un'ansiosissima Ashley Cooper, nominata valedictorian in quanto miglior studentessa del suo corso, che ripassava nervosamente il suo discorso. Hailey accompagnò la sua famiglia tra le prime file, c'erano ancora un po' di posti liberi. Shannon decise di godersi la cerimonia in piedi, sotto il palco, dato che erano rimasti solo due posti che cedette a Sarah e Jared, e poi voleva evitare Charlie il più possibile, temendo che l'avrebbe messo in imbarazzo. 
-Adesso devo andare. - disse Hailey, notando uno strano movimento tra la folla: era evidente che tutti gli studenti si stessero preparando per salire sul palco, la cerimonia stava per iniziare. Sarah le sorrise, Jared l'abbracciò per un'ultima volta. Prima di andare Hailey si rivolse a Shannon, ma solo dopo che i suoi genitori si allontanarono.
-Sono fiero di te. - disse lui.
-Smettila. - rispose la rossa, nascondendo un sorriso.
-Perché dovrei?
-Perché sì.
Lui ridacchiò. Restarono qualche istante fermi a guardarsi piombando in una magica atmosfera, dovuta anche al fatto che fossero entrambi agghindati a dovere per l'occasione. Hailey fece per andarsene ma lui la fermò: le si avvicinò e le baciò dolcemente la fronte facendola rabbrividire. Nessuno dei due aggiunse altro, ognuno se ne andò per la sua strada.

Hailey raggiunse il retro del palco in fretta, quasi correndo, temendo che non l'avrebbero aspettata.
-Dove diavolo eri? - chiese Sam sollevata. Era la sua compagna, gli studenti sarebbero saliti sul palco in fila per due. Poi però notò il suo sorrisetto ebete e pensò che il suo ritardo avesse a che fare con Shannon.
-Incestuoso Hailey, decisamente incestuoso. - la canzonò, Hailey le diede un pugno.
-Silenzio! - disse la preside con tono ammonitore, zittendo tutti i ragazzi. Erano parecchi quell'anno, saranno stati un'ottantina. La vicedirettrice salì sul palco guadagnandosi un bell'applauso dalla platea, che, osservò Hailey, era strapiena di gente di tutte le età. Alcuni ex studenti, altri più piccoli che erano venuti a salutare i loro veterani, genitori, fratelli, sorelle, cugini, nonni e chi più ne ha più ne metta. La signorina Heifer fece un breve discorso introduttivo e presentò la preside, la quale annoiò allo stesso modo la platea per ben mezz'ora con i suoi soliti discorsi riguardanti la storia e il prestigio dell'istituto, i numerosi premi vinti nel corso degli anni, bla bla bla. Fu poi il turno dei ragazzi, tutti quanti elettrizzati all'idea di dire finalmente addio a quella fase della loro vita. Per motli fu una fase problematica, per altri fu decisamente piacevole: in ogni caso era la fine di un'era e l'inizio di una nuova. In molti erano spaventati all'idea di lasciare i banchi di scuola, sebbene avessero continuato gli studi al college non avrebbero più avuto la sicurezza del liceo, altri erano spensierati, felici, in fin dei conti il bello doveva ancora venire. Ogni ragazzo prese ordinatamente posto sul palco accompagnato dall'applauso della platea, un applauso ininterrotto di qualche minuto. Hailey scorse tra la folla persino alcuni bidelli, c'erano davvero tutti a dirle addio. Lanciò un'occhiata malinconica all'edificio che l'aveva accompagnata durante la sua adolescenza, era lì alla loro destra, non troppo distante. Dopo qualche altro minuto di lagna la preside presentò finalmente Ashley, ragazza che Hailey aveva sempre detestato e in parte invidiato, ma che almeno avrebbe tenuto un discorso un po' meno noioso. Inutile dire che Hailey non ascoltò una sola parola di quel discorso, così come molti altri studenti, era troppo emozionata per prestare attenzione alle chiacchiere di una cheerleader, stava pensando al suo futuro, a cosa avrebbe fatto una volta lanciato quello scomodo cappelo in aria e aver detto addio a quella fase della sua vita.
-..ed è così che giunge al termine questa fase, questa strada percorsa da tutti noi con impegno e passione. Non dimenticheremo mai il vostro appoggio, quello delle famiglie e quello delle istituzioni, che ci hanno sempre sostenuti con dedizione e serenità.
Istituzioni? Era forse un tribunale o una scuola? Oh cielo, e menomale che era la migliore del suo corso. Chissà quante altre cavolate aveva sparato in quei sette minuti di discorso che Hailey non aveva minimanete ascoltato. Immersa tra le sue riflessioni e fantasie in cui Ashley Cooper veniva accidentalmente ricoperta dallo sterco di uno stormo di uccelli passante di lì durante il suo discorso, Hailey venne richiamata alla realtà da un nuovo applauso, applauso che aveva segnato la fine del discorso e l'ennesimo e ultimo trionfo di quella cheerleader. Dopo qualche altro convenevole, intervento di altri studenti e alcuni genitori, arrivò il momento tanto atteso da tutti, Hailey in primis: il lancio dei cappeli. I ragazzi pronunciarono assieme una piccola strofa, alcuni versi tratti da un'opera contemporanea studiata qualche tempo prima degli esami, opera che trattava appunto di un nuovo inizio, inizo che loro decisero di identificare in quello delle loro vite. Finita la recita lanciarono tutti i cappelli in aria, accompagnati da fischi, urla e applausi della platea. La maggior parte dei genitori era in piedi, quasi tutti in lacrime, così come gli studenti. Hailey scorse un Jared più fiero che mai in piedi, esultante. La ragazza venne soffocata da abbracci da parte di gente che nemmeno conosceva, per alcuni istanti perse addirittura di vista Sam. Quando riuscì a rimettersi in equilibrio e a sfuggire a tutte quelle braccia, Hailey assistette allo spettacolo più bello che avesse mai visto all'interno di un qualsiasi contesto scolastico: studenti in lacrime, anche maschi, chi inginocchiato a terra in preda ad un pianto liberatorio, chi invece saltava ed intonava cori da stadio, chi salutava i propri compagni di classe, chi era già sceso ad abbracciare i propri parenti. Quella era davvero la fine. Ad Hailey passarono davanti tutti i momenti, belli e brutti, vissuti all'interno di quelle mura. Le ansie, le insicurezze, i momenti di rabbia e di sconforto, ma anche tutte le risate e le emozioni provate in quegli anni. Pensò che l'unica persona che l'aveva semrpe accompagnata era stata Sam, l'unica persona che c'era stata sia nel bene che nel male, e non appena se la ritrovò davanti in lacrime le saltò in braccio.
-Sam! - urlò -Che fai, piangi!?
-Lo so, è che vedo tutti questi idioti piangere e mi commuovo anch'io!
Le due rimasero strette in quell'abbraccio realmente sentito, al quale poco dopo si aggregarono altre compagne di corso con cui avevano legato durante l'anno.
Shannon era a pochi metri di distanza da loro, proprio sotto il palco. Avrebbe tanto voluto salire lì sopra, prenderla in braccio e portarsela via. Adesso era finita, non aveva più vincoli, avrebbe potuto andare con lei ovunque, nascondendo a sé stesso il fatto che avesse ancora una madre e un padre a dir poco asfissiante. Aveva omesso il solito particolare, quello che fosse sua nipote. Niente di che, insomma. Si godette la scena con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia e aspettò che arrivasse anche il suo turno per essere abbracciato.
 
 
-Non me la ricordavo così sentimentale tua madre, davvero. - disse Jared sfottendo Sarah, in lacrime ormai dall'inizio della cerimonia. Hailey prese le sue difese e gli fece una smorfia, prendendo la madre sotto braccio.
-Sai, - disse Sarah - non mi aspettavo che mi avresti chiamata.
-Nemmeno io. - ammise Hailey.
-E' che ne abbiamo passate tante, vedere finalmente questo capitolo chiuedersi è.. emozionante.
-Non dirlo a me, per colpa sua ho dovuto leggere non sai quante cose. - si lamentò Shannon, entrambe risero.
-Allora non può averti fatto che bene. - ironizzò Jared.
-Scherzi a parte, ho prenotato per quattro in un ristorante fuori città.
Hailey gli rivolse un'occhiata stupita.
-Cos'è che hai fatto? - chiese, lui annuì. Credeva che avrebbero mangiato a casa, che Sarah avesse preparato un pranzetto dei suoi e che la giornata sarebbe finita lì.
-E Shannon ha...
Shannon si schiarì sonoramente la voce comprendo quella del fratello.
-E' una sorpresa, bro. - lo ammonì, Jared alzò le mani in aria.
-No, adesso me lo dici. - disse lei impuntandosi, ma Shannon la ignorò. Lei lo torturò per tutto il viaggio, lui arrivò quasi al punto di gettarsi dalla macchina in corsa pur di non sentirla più sbraitare, ma inaspettatamente resistette. Quando ci si metteva sapeva essere proprio fastidiosa, e il suo intento era quello di farlo crollare.
Jared si era impegnato, aveva prenotato in un posto adorabile. Era una piccola trattoria dall'atmosfera decisamente intima, con una grande terrazza sul retro coperta da un porticato che dava sul mare, non c'era anima viva. Hailey poi scoprì che aveva prenotato tutto il locale, e lì iniziò a lagnarsi.
-Queste si chiamano manie di protagonismo! Per quale motivo hai prenotato tutto il locale? Non ce n'era bisogno! 
-Un po' di gratitudine, figlia! - esclamò lui fingendosi scocciato, lei lo ignorò e mise su il muso. Shannon sorrise, adorava quell'espressione, sembrava un cartone animato. Prese il telefono e iniziò a digitare dei numeri, poi l'avvcinò all'orecchio.
-Hey maschione! Sì, aspettiamo solo te. - disse. Aspettò la risposta dall'altro capo del telefono, scoppiò in una grassa risata e poi riagganciò. Sarah era stregata dalla bellezza di quel posto, iniziò a percorrere il portico ombrato che dava sul mare insiprando profondamente quell'arietta fresca, il vento le scompigliava i capelli dandole un'aria incredibilmente innocente. Shennon fece cenno al fratello di avvicinarsi a lei, non avrebbe avuto un'altra occasione per parlarle da soli e lui ne approfittò. Così rimase solo con la sua benamata nipotina, il cui buon umore sembrava davvero essere svanito nel nulla.
-Non fare così, su..
-Non sono io quella viziata, casomai è lui che deve sempre farsi riconoscere.
Shannon alzò gli occhi al cielo, ignorando quell'atteggiamento. Chiunque altro sarebbe stato contento di un gesto come quello, lei invece no. Sospirò, aprì bocca per risponderle ma non fece in tempo ad emettere un solo suono che un cameriere gli si avvicinò e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Hailey lo guardò accigliata, lui sorrise ascoltando le parole dell'anziano signore tenendo lo sguardo fisso in quello di lei.
-Grazie mille. - disse, il signore si dileguò all'interno del locale.
-Si può sapere che diavolo..!? - cominciò lei, lui le afferrò le spalle e la fece voltare verso l'entrata. La mascella di Hailey cadde letteralmente a terra tanto fu lo stupore che la colse, questa davvero non se l'aspettava.
-Guarda un po' chi è venuto a trovarti? Da uno a dieci quanto ti è mancato il tuo amichetto peloso, eh?! - esclamò qualcuno dall'interno del locale. La figura uscì dalla penombra e un Terry più sorridente che mai si fece strada nel porticato, andando incontro a Shannon e Hailey. 
-Ti prego Terry, ti prego. - disse un'altra voce, stavolta femminile, esasperata. Ok, Hailey iniziava ad avere le palpitazioni. Shannon la lasciò per abbracciare Terry, che ingorò quasi del tutto la ragazza. Li fissò per un po', scioccata, poi si voltò tornando alla voce femminile, voce che aveva subito riconosciuto, appartenente ad una donna dalla maestosa bellezza che era già uscita dall'edificio e si stava avvicinando a loro. Hailey non fece nulla, era la seconda volta che la vedeva e la seconda volta che rischiava l'infarto. La donna le sfiorò i capelli dolcemente, sorridendole.
-Un uccellino mi ha detto che oggi per qualcuno inzia una nuova vita! 
Hailey si perse nei due oceani di Amy, non ne aveva mai visti di più belli, e si lasciò abbracciare affettuosamente dalla donna. Terry e Shannon si erano lasciati da un pezzo e si stavano godendo quel quadretto, soprattutto l'espressione di Hailey che sembrava aver visto uno zombie. La stessa espressione dell'altra volta, identica.
-Ma davvero faccio questo effetto? - chiese Amy ridacchiando, Shannon le rispose subito.
-Oh no, non a me. - disse malizioso. Amy gli mollò un pugno, gesto decisamente poco aggraziato ma che ci stava tutto. Scoppiarono tutti a ridere, Hailey compresa, che inziava a realizzare solamente allora quello che stava succedendo.
Amy Lee e Terry Balsamo erano di fronte a lei per la seconda volta in vita sua, due membri della sua band preferita le si presentavano davanti di sorpresa. E questo solo grazie a quell'arrapato di suo zio, che per lei avrebbe fatto davvero di tutto. Hailey si guardò intorno alla ricerca del resto della band, ma Amy l'avvertì subito:
-Oh, purtroppo Troy e Tim non sono potuti venire, hanno avuto un contrattempo.
-Nah. Ieri sera si sono ubriacati. - smentì tranquillamente Terry. Amy gli alnciò un'occhiataccia.
-Grazie Terry. - disse sarcastica, lui sorrise mostrando i denti.
-E Will? - chiese Hailey ansiosa.
-Eccolo! - disse Terry indicando l'entrata. Hailey riconobbe da subito la chioma bionda del batterista e gli corse incontro, ormai aveva ripreso possesso delle sue facoltà motorie. 
-IL MIO BATTERISTAAAAA! - urlò buttandogli le braccia al collo, un'espressione amareggiata comparve sul volto di Shannon.
-Tranquillo, ci sono io. - disse Terry battendogli affettuosamente una mano sulla spalla in segno di conforto. Jared e Sarah, rimasti fino ad allora isolati dal mondo qualche metro più in là si avvicinarono. Mentre Hailey aveva iniziato una conversazione con Will sull'uscio del ristorante Shannon presentò a Sarah i mebri della band, Jared li salutò non appena li riconobbe.
-Lui mamma, è lui! - disse trascinandosi dietro Will. Ok, stava facendo la figura della fangirl, ma quello era il suo giorno, quando più le sarebbe ricapitato?
-Oh, quello in camera tua. - disse Sarah annuendo.
-Non le piacciono i tuoi capelli, sai? - sussurrò Hailey, Sarah rise.
-Però sei bravo. - ammise la madre. Will ringraziò compiaciuto, Shannon alzò le braccia amezz'aria come per chiamare l'attenzione, ma Hailey continuò ancora un po' a stuzzicarlo ignorandolo. Adorava quell'intesa, adorava tenerlo sulle spine.Jared spiegò che la band aveva da poco finito il tour ed erano rincasati due giorni prima. Disse che era partito tutto da Shannon, che aveva pensato di proporre a Terry un pranzo tra amici un giorno di quelli. Poi però pensò ad Hailey, alla cerimonia, al suo regalo, e si disse che invitare gli Evanescence al suo pranzo sarebbe stato geniale. I ragazzi accettarono tranquillamente, in fin dei conti avevano già conosciuto Hailey e si erano trovati bene con lei, non era una appiccicosa o quant'altro. Dopo una decina di minuti di chiacchiere e di battute Jared invitò i presenti a prendere posto a tavola: fu allora che Hailey decise di dare corda a Shannon. Il batterista si diresse sconsolato verso la tavola apparecchiata al centro della terrazza, lei lo fermò prendendogli delicatamente la mano. Lui alzò lo sguardo.
-Tanto lo so che sono il tuo preferito. - disse sorridendo timidamente.
Lei alzò gli occhi al cielo e annuì. Quella doveva concedergliela, dopotutto.
-Sì, forse.
-No, niente forse.
-Probabile.
-Nah.
Hailey sbuffò.
-Andiamo, ti ho dato un briciolo di soddisfazione, davvero vuoi prenderti tutto il merito? Uno ti dà un dito e tu ti prendi tutto il braccio.
Lui continuava a sorridere e a tenere la sua mano, tranquillo.
Dal centro della terrazza Terry stava osservando la scena, e c'era da ammettere che l'intesa tra quei due fosse davvero notevole, attirava l'attenzione. Sarà stato forse lo striminzito tubino di Sarah a tenere Jared occupato, fatto sta che lui non se ne accorse. 
-Che ti ridi? - chiese Amy al capellone, sorridente quasi più di Shannon. Lui non rispose, lei guardò nella sua stessa direzione e capì.
-Se non sapessi che quella è sua nipote direi che si piacciono. - disse Amy. Terry abbassò lo sguardo e smise di sorridere, imbarazzato. Amy gli rivolse un'occhiata, notando che l'amico aveva fatto ben attenzione ad evitare il suo sguardo. Sgranò gli occhi, allarmata.
-Cosa..!? - disse in un sussurro, colpita. Non gli si poteva nascondere niente, eh?
  
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