11/03/2012
3 recensioni
SCUSA
Si guardò intorno con fare circospetto: non poteva permettere che qualcuno lo vedesse.Fissò la sua immagine riflessa nello specchio, esaminando tutte le imperfezioni che riusciva a scovare: le labbra troppo fini, il naso adunco, gli zigomi pronunciati, il fisico striminzito.
Scosse la testa con aria sconsolata: che cosa poteva trovarci lei in lui?
“Severus?”
La sua voce dolce fu come una doccia fredda, che lo riscosse dai propri pensieri.
“Lily! Perché sei qui?”
La donna nello specchio gli rivolse un sorriso come quello di una madre che insegna al proprio figlio a camminare.
“Sono quello che sogni ogni notte. Sono qui perché tu mi vuoi, perché tu hai bisogno di me.”
L’uomo aprì la bocca, senza proferire parola: Lily aveva la capacità di ammutolirlo anche con poche parole.
L’immagine continuava a sorridere.
“C’è qualcosa desideri dirmi, Severus?”
Piton non riuscì più a sostenere lo sguardo di Lily e abbassò gli occhi sul pavimento.
C’era una cosa che voleva dirle da circa trent’anni: non ne aveva avuto il coraggio quando erano bambini e non ne ha avuto la possibilità quando sono cresciuti.
“Lily…”
“Guardami Severus!”
La voce imperiosa della donna tradì una nota di malinconia.
“Guardami Severus. Guardami per l’ultima volta. Non avrai più un’opportunità come questa.”
Severus spostò velocemente lo sguardo sullo specchio, con il cuore che batteva all’impazzata.
“Che cosa vuoi dire?”
Il sorriso di Lily vacillò.
“Il professor Silente ritiene inappropriata la collocazione di questo specchio nel castello. Ultimamente è molto ricercato. Rischia di distogliere i visitatori dai loro obbiettivi.”
L’uomo sgranò gli occhi: Silente non poteva fargli questo! Sapeva quanto le sue visite notturne allo specchio fossero importanti!
“C’è qualcosa che desideri dirmi, Severus?” ripeté Lily, riconquistando la sua espressione serena.
Un sorriso amaro comparve sul volto di Piton.
“Che senso avrebbe? Ormai non esisti più. Sei solo un’immagine, un ricordo. Nulla cambierebbe. Tutto rimarrebbe tremendamente triste e reale.”
“Hai ragione. “
“Io ho sempre avuto ragione”
“Anche quando mi hai chiamata Sanguesporco? Anche quel pomeriggio avevi ragione?”
L’uomo strinse un pugno: no, quella volta aveva sicuramente avuto torto.
“Scusa. Ho perso un’amica, la donna che ho amato e che amo ancora. Come avrei potuto aver ragione?”
Il sorriso di Lily si aprì ancora di più.
“Grazie amico mio. Mi mancherai.” Sussurrò la donna.
Severus portò una mano sul vetro dello specchio, ma la figura di Lily era scomparsa.
Piton si lasciò scivolare, fino a toccare terra.
“Mi dispiace ragazzo mio. È giusto così.”
Albus Silente pose una mano sulla spalla dell’uomo, che permise al suo dolore di liberarsi.
Aveva perso Lily per l’ultima volta.
Per sempre.