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Autore: Satellite_29    11/03/2012    2 recensioni
Sono Lavinia Merryweather, una sedicenne con una paura folle per il Latino. Perchè? Non me lo so spiegare neanche io.
So solo che per colpa di questa stupida lingua morta Kyle Hunter, un figo da paura, mi farà da professore di ripetizioni per aiutarmi. Riuscirò a resistere al fascino del bel professorino?
Dal capitolo 1:
Chissà com’è ‘sto tizio. Sarà il solito sfigato che per racimolare un po’ di soldi per cambiare città è disposto a fare ripetizioni ad una ragazzina come me. Deve stare messo proprio male per voler iniziare così presto.
"..." Tutte le teorie sul povero sfigato figlio di una povera vedova erano sbagliate, completamente. Nella mia stanza c’è un bellissimo ragazzo, che non ha nulla a che vedere con la vecchia amica di mia madre. E io dovrei fare lezioni con questo tizio che potrebbe benissimo essere uscito da Abercrombie? Prevedo giorni duri, molto duri.
Dal capitolo 7:
Si avvicina all’orecchio e mi sussurra con voce sensuale – Tu mi piaci molto, Lavinia. Però com’è che hai detto .. Ah già, al momento le relazioni di coppia non sono la tua priorità. Beh sappi che ti farò cambiare idea. Ad ogni costo.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 6: Heaven doesn't seem far away

Prima mi abbandona e poi crede pure di decidere quello che non devo fare. Ma mi faccia il piacere! Se ho voglia di ballare non può certo impedirmelo.
Mi posiziono al centro della pista e inizio a ballare.

- Dimmi come hai fatto. – una voce mi solletica il collo, ma so che è Daniel che è incavolato per la scommessa.
- Come ho fatto a non vomitare? Io un bicchiere lo reggo, peccato che tu non potevi saperlo. – gli dico sorridendo.
- A scuola ti darò i venti euro. Intanto balla con me. – dice, e abbracciandomi da dietro, inizia a ballare. E io ballo insieme a lui.
Chissà se Kyle mi sta guardando.
Chissà che starà pensando ora di me.
- Ma lo sai che sei proprio bella stasera? Mi piacerebbe stare più tempo con te .. – le mani dalla vita passano ai fianchi e scendono sulle mie gambe.
- Che cosa vuoi fare? – Daniel cerca di mettere le mani sotto al vestito, ma io mi scanso subito.
- Ma come, non vuoi stare un altro po’ con me? – i suoi occhi si fissano nei miei, e cerca di bloccarmi di nuovo.
- Non sai quello che stai facendo. Puzzi di alcool.
- Scusami per la puzza allora. Ma stasera mi divertirò un po’ con te – dice, avvicinandosi ancora di più.
- E’ la convinzione che ti frega! – dico, e poi gli ficco un tacco nel piede. Mentre lui saltella per il dolore, ritorno al divanetto dove ero seduta prima.
Non c’è nessuno. I miei amici mi staranno cercando.
Inizio a cercarli in mezzo alla pista ma non li vedo. Poco male, loro volevano portarmi a casa. Prima fanno tanto per convincermi a venire e poi non mi vogliono far rimanere.
Meglio approfittare di questo momento senza di loro per ballare ancora un po’.
Dopo cinque minuti, dei ragazzi si avvicinano a me e mi ballano intorno. Dopo dieci i minuti i ragazzi si moltiplicano e diventano almeno il triplo di quanti ce n’erano prima.
Forse dovrei andarmene. Ma che m’importa? Almeno ballo un po’! Ma questi si avvicinano troppo e quando cerco di andarmene mi bloccano.
- Ragà fatemi andare! – urlo, ma non serve a niente. Poi qualcuno mi tira dal braccio e finalmente riesco ad uscire da quella bolgia.
Quando il mio salvatore si gira vorrei sputargli in un occhio.

- Kyle, perché non sei tornato dalla tua amichetta?
- Semplicemente perché quella è mia cugina. Era andata in Germania dai suoi fratelli che studiano lì e non la vedevo da un anno. – O cavolo. Che stupida sono stata! E io che pensavo fossero stati fidanzati!
- Ma mi hai lasciata sola! E non c’erano né Lucas né Brooke.
- Così hai pensato di farti offrire da bere per attirare l’attenzione?
- Me l’ha offerto quel pervertito di Daniel di sua spontanea volontà. – dico, girando la testa per non guardarlo. I suoi occhi lampeggiano di rabbia, e forse c’è anche della preoccupazione.
- Allora era lui quello che stava ballando con te prima! – Doppia figura di merda: non solo ho scambiato sua cugina per la troia di turno, ma mi ha anche vista mentre Daniel cercava di ficcare le sue mani nelle mie mutande.
Per fortuna che in quel momento ero abbastanza lucida da capire che mi dovevo allontanare da quel pervertito. Io annuisco e abbasso la testa.
- Perché te ne sei scappata quando stavamo sul divanetto?
- Lucas e Brooke hanno fatto tanto per portarmi qui, e ora volete farmi andare via. Ma io mi voglio divertire! – quasi urlo, sbattendo le mani chiuse a pugno sul suo petto.
- Allora scendiamo ad un compromesso – dice, prendendomi i pugni tra le sue mani - Ti faccio ballare qualche altra canzone e poi ce ne andiamo, ok?
- E va bene. – Mi appoggio a Kyle e iniziamo a ballare.

Intanto inizio a perdere la lucidità che avevo acquistato con l’incontro con Daniel e inizio a sparare cose senza senso.
- Kyle ti posso fare una domanda?
- Dimmi pure. – dice sorridendo.
- Mi sai dire il coccodrillo come fa?
- Cosa? – scoppia a ridere.
- Si, voglio sapere come fa il coccodrillo!
- Perché lo vorresti sapere?
- Perché .. perché sì! – dico ridendo.
- Ma ogni volta che bevi inizi a fare queste domande assurde? – chiede, continuando a ridere.
- Forse.
- Allora non bere mai più quando ci sono io, perché non ti saprei rispondere! – ridiamo tutti e due insieme, all’unisono.
In questo momento penso che siamo fatti l’uno per l’altra, solo perché l’unione delle nostre risate ha un suono quasi cristallino. Intanto il dj cambia tipo di canzone e mette A Drop In The Ocean, la canzone che prima avevamo sentito alla radio. Ripenso a quando abbiamo urlato contro Brooke perché aveva cambiato la stazione radio. E rido.
- Ora ti metti a ridere da sola? – mi chiede Kyle.
- Si. Stavo pensando a prima, quando abbiamo detto all’unisono a Brooke di rimettere questa canzone alla radio.
- E ridi da sola per questo? – chiede ridendo.
- Sì.
Kyle sorride – Sei proprio ubriaca.
Io gli prendo la cravatta e lo tiro vicino al mio viso – Lo so – poi lo bacio. Oddio, perché lo sto facendo? Non lo so nemmeno io! Mi stacco e Kyle mi guarda sorpreso. – Non sei ubriaca, sei uscita proprio fuori si senno.
- Perché?
- Non l’avresti mai fatto da sobria.
- Ho fatto male a baciarti? Oddio non dovevo .. – ma prima che mi esca una fontana di parole Kyle mi zittisce poggiandomi l’indice sulla bocca.
- Non ho mai detto che hai fatto male. – e detto questo, stavolta mi bacia lui. Al contatto delle sue labbra con le mie mi sento strana. E’ una sensazione che non ho mai provato prima.
Mi sento proprio bene. Non riesco a capire se nella mia pancia ci sono delle farfalle che volano per l’emozione o se è solo la Vodka che gira nel mio stomaco. Mi sento più leggera.

Heaven doesnt’ seem far away anymore. No, no, heaven doesn’t seem far away. ‘Cause you are my heaven.

Mi levo di dosso le coperte. Per essere Aprile, mi sembra che faccia troppo caldo. Quant’è comodo il mio letto morbido, il cuscino è bello fresco. Il mio pigiama poi è .. aspetta.
- Dov’è il mio pigiama?! – urlo mettendomi a sedere. Al posto del mio pigiama azzurro indosso una maglietta rossa, fin troppo larga.
E guardando bene la stanza, mi rendo conto che non ho dormito nella mia camera. Né in quella di Brooke, o in quella di Lucas.
- Finalmente di sei svegliata, buongiorno!  - Kyle appare nella stanza. Indossa solo un asciugamano bianco legato in vita, ha i capelli bagnati che gli coprono la fronte.
- Tu .. Io .. Ti prego dimmi che non ..
- Non ti preoccupare, non abbiamo fatto niente. In realtà, fosse stato per te avremmo fatto qualcosa.
Mi tiro indietro i capelli con una mano e con l’altra mi copro la bocca spalancata per lo stupore.
- Io non mi ricordo nulla. Mi ricordo solo che ero incavolata con te, che ho bevuto, che Daniel ci ha provato con me e che mi hai salvato da un cerchio di ragazzi con le stesse intenzioni di Daniel. E poi.. – Poi mi ricordo cos’è successo, ma mi vergogno troppo a dirlo. Però dopo il bacio sul serio nono ricordo più nulla.
- Dimmi con esattezza cos’è successo – guardo un po’ preoccupata Kyle e stringo le coperte con le mani per calmarmi.
- Dopo ci siamo baciati.
- Non me lo ricordo.
- Dovresti, visto che mi hai baciato tu.
Ci guardiamo fisso negli occhi. L’ambra e il grigio. Grigio che ora sarà diventato azzurro per la luce del sole. che arriva dalla finestra.
- Ma dopo che è successo? – Mi ricordo fin troppo bene che mentre mi venivano i sensi di colpa lui mi ha baciata di nuovo, lo deve ammettere!
- E’ successo che dopo il primo bacio, ti ho baciata di nuovo. – grattandosi la testa, si gira a guardare la finestra. Ah – ah, l’ha ammesso!
Io guardo la maglietta che indosso. Mi arriva a metà coscia e io cerco di coprirmi un po’ di più.
- E dopo che è successo? – gli chiedo, un po’ ansiosa.
- Brooke voleva farti dormire da lei, ma i suoi genitori avrebbero chiamato i tuoi. Stessa cosa per Lucas. Così ti ho portato a casa mia e Brooke ha chiamato tua madre dicendo che avresti dormito da lei.
- Prima accennavi al fatto che, se fosse stato per me .. insomma hai capito!
- Si – ride – Dopo che ti sei tolta i tacchi mi hai buttato sul letto e hai iniziato a sbottonarmi la camicia. Io ti ho bloccato e sono andato a prenderti la maglietta. Quando sono tornato in stanza mi hai chiesto di aiutarti a togliere il vestito, perché non arrivavi alla cerniera. – Lo fisso, arrabbiata ma preoccupata allo stesso tempo.
In fondo lui è ancora il mio professore di Latino! Non posso provarci così spudoratamente e pretendere che non ci siano conseguenze.
– Non ti preoccupare, non ti ho toccato! – continua lui - Dopo, visto che avevi fame, ti ho fatto mangiare un panino e poi ti ho fatto addormentare.
- Mi hai fatto addormentare? – chiedo incuriosita.
- Sì. Non so perché non riuscivi a prendere sonno, e ti sei messa a cantare “Le tagliatelle di nonna Pina” e  “Ho tante noci di cocco splendide”.
- L’ultima non è qualcosa che centra col Re Leone? – chiedo ridendo.
- Non lo vedo da tanto tempo, ma mi ricordo di sì. – ride anche lui.
Ripenso a ieri sera, quando ho pensato all’unione delle nostre risate. Ripensandoci, non sarebbe così strano se io e Kyle ci mettessimo insieme.
Siamo quasi sempre in sintonia, anche se ci conosciamo da soli quattro giorni. Però devo ricordarmi che è il mio professore di ripetizioni, quindi devo stare attenta a quello che faccio.
- Comunque ho fame, mica c’hai qualcosa da mangiare? – gli chiedo mentre il mio stomaco rumoreggia sdegnato.
- Ho una fetta di torta Kinder, ti conviene mangiarla ora prima che mi venga fame.
- Allora corro! – mi alzo dal letto e puntualmente, inciampo nei miei passi. Kyle per fortuna mi prende e io riesco a non cadere.
- Sarà la decima volta che cadi in dodici ore – dice Kyle  ridendo.
- Non puoi capire quanto mi fanno male i piedi in questo momento – dico imbarazzata, cercando di salvare la situazione.
Mi gratto la testa e poi mi dirigo verso la cucina.

Apro il frigo e trovo una fetta enorme di torta Kinder. Mi appoggio sulla sedia e ne mangio metà, poi faccio un giro di perlustrazione per la casa.
L’arredamento è molto spartano. Solo il salotto e lo studio si salvano. La prima stanza è grande e luminosa, con una grande finestra da dove si vede una gran parte della città.
Lo studio invece ha i mobili completamente in legno ed è pieno di libri. Probabilmente studia qui visto che ci sono molti libri di Latino e Greco. Mi avvicino a una delle librerie e noto una porta chiara.
La apro e vedo una stanza completamente bianca, con una finestra grande quanto tutta la parete. C’è un pianoforte al centro, e su una parete è appoggiata una chitarra, dove affianco c’è un piccolo scaffale dell’Ikea pieno di fogli e quaderni. Ne apro uno con una copertina azzurra e vedo tantissime note. Mi siedo affianco allo scaffale e inizio a sfogliare un po’ di quaderni.
Ci sono gli spartiti di tantissime canzoni moderne. Alcune sono state corrette, perché vedo delle cancellature e degli asterischi che portano a pagine successive.
Mentre rimetto a posto il quaderno che stavo leggendo, trovo un quaderno dove è disegnato un tramonto sul mare sulla copertina. Lo apro e trovo un indice di tutte le canzoni che contiene.
All’inizio trovo i titoli di molte canzoni che conosco, come la colonna sonora del nostro bacio, altre non le ho mai sentite prima. Vado a vedere gli spartiti, mi sembrano abbastanza complicati dalla quantità di note disegnate sopra. Alla fine di questi spartiti sconosciuti è sempre segnato un simbolo. Sembra una H, ma all’interno ci sono dei segni diagonali che ricordano una K.
Ma certo! Queste canzoni le ha composte lui, e il simbolo sarebbe la sua firma.
Sento Kyle chiamarmi, così ritorno nella camera da letto.
Ora indossa dei jeans e una maglietta bianca, i capelli sono ancora un po’ bagnati e gli ricadono sul viso, nonostante li mandi all’indietro ogni cinque secondi.
- Vedi che tua madre ha chiamata Brooke, lei le ha detto che eri appena scesa per tornare a casa quindi preparati così ti accompagno.
- E cosa mi metto, il vestito e i tacchi? – gli chiedo guardandolo un po’ storto.
- Mi sono fatto portare un cambio da mia cugina mentre tu dormivi, te l’ho messo in bagno – mi dice, indicando una porta alla mia destra.
- Ah ok. Comunque scusami per tutto il disturbo che ti ho dato, mi dispiace davvero. – dico, chinando la testa e guardandomi i piedi.
- Non ti preoccupare scricciolo, non ti avrei mai lasciata sola nel momento del bisogno – mi si avvicina e mi accarezza la testa sorridendo. Poi mi abbraccia e io lo stringo forte.
– Tu non capisci. Io ho bevuto perché ero gelosa della tua amica .. cioè di tua cugina che avevo scambiato per una tua amica. Se non fossi stata così stupida non sarebbe successo niente di tutto questo.
- Tu eri gelosa? – mi chiede. Io annuisco – Per colpa sua mi avevi lasciato sola come una fessa, e non l’ho presa per niente bene.
Kyle inarca il sopracciglio, poi scoppia a ridere e mi stringe forte.
- Allora devo ringraziare mia cugina.
- Perché?
- Perché se tu non fossi stata gelosa e non avessi bevuto tu non mi avresti mai baciato.
  
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