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Autore: Daisy Pearl    12/03/2012    4 recensioni
Questo è un amore tra due persone diverse ...
… vissute a lungo lontane per poi trovarsi ...
… questo è un amore sincero ed eterno ...
… questo è un amore che sfida tutte le leggi del mondo …
… Un Amore che va oltre il tempo e oltre lo spazio …
… un amore di cui solo le stelle sono testimoni silenziosi …
… un amore così non esiste sulla terra …
… ma solo TRA LE STELLE.
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Utilizzo …
… ecco cosa fanno le persone senza scrupoli  …
… utilizzano gli altri per creare la propria fama …
… ed io chiedo vendetta …
… quel che è giusto è giusto!

 

 
 
Un raggio di luce attraversò le mie palpebre chiuse. Aprii gli occhi, stiracchiandomi in quel letto morbido.
Ripensai allo strano sogno che avevo fatto quella notte.
Mi trovavo lontano da casa, tante persone mi circondavano e io avevo paura.
Poi ricordavo due splendidi occhi verdi.
Sorrisi sperando di rivederli quando avrei richiuso gli occhi.
Feci per alzarmi quando la realtà mi colpì come un pugno nello stomaco. Quella non era la mia stanza!
Il mio letto era a baldacchino, avevo uno specchio logoro e un’enorme lampadario pendeva dal soffitto.
Quella non aveva lampadari né baldacchini. Nella penombra scorsi oggetti strani, non osavo nemmeno pensare cosa fossero.
L’avventura di quella notte non era stata un sogno. Sospirai.
Guardandomi attorno trovai una sedia con sopra degli strani indumenti ed un biglietto. Presi quest’ultimo piuttosto incuriosita.
 
Buon giorno stellina!(sorrisi consapevole di chi fosse il mittente)
Dormito bene? Spero di sì! Scusami! Se stai leggendo questo biglietto significa che non sono ancora tornato!  Mi dispiace! In cucina c’è una specie di armadio argento, aprilo troverai all’interno tutto ciò di cui avrai bisogno per fare colazione. Per quanto riguarda i vestiti, indossali! La gente potrebbe prenderti per pazza se vaiin giro con i tuoi abiti tradizionali :) (cosa significavano due punti seguiti da una parentesi??? Mah sicuramente era un vocabolo dell’epoca, a me totalmente sconosciuto!).
Se ti va di leggere i libri sono sullo scaffale davanti a te (alzai lo sguardo e lo vidi).
A presto! :)
Eric
 
Indossare quegli strani capi non fu un’impresa facile!
I pantaloni non gli avevo mai messi, e poi quelli erano così rigidi e così freddi! Poi sopra c’era una specie di maglietta, ma fatta di qualcosa simile alla lana, ma che non pizzicava sulla pelle.
Tornai nella sua stanza e mi trovai dinnanzi ad uno specchio che prima non avevo notato. Non era lercio come il mio. Mi avvicinai.
Le immagini riflesse al suo interno erano visibili chiaramente, era argentato, sembrava etere.
Lo toccai speranzosa di poter tornare a casa, ma rimasi lì dov’ero.
Delusa mi diressi verso quella che doveva essere la cucina.
Totalmente diversa da quella del mio palazzo, ma ormai c’avevo fatto l’abitudine.
Trovai l’armadio argento e lo aprii. Una folata di gelo mi invase e mi affrettai a richiuderlo. Che stregoneria era mai quella? Mi voleva far morire dal freddo? Bel modo di trattare un’ospite.
Indecisa su come sentirmi decisi di rinunciare alla colazione e di immergermi nella lettura.
Presi un libro grosso. Le scienze naturali.
Lo sfogliai e notai con piacere che era colmo di figure. Poi un particolare attirò la mia attenzione. Un nome scritto in nero marcato. Il testo recitava così: “Approfondimento : Keplero.”.
Sorrisi a causa del’assonanza che aveva quel cognome con quello del mio promesso sposo e mi misi a leggere con nostalgia. Mi mancava casa.
Una serie di dati anagrafici volarono sotto i miei occhi senza che prestassi particolare attenzione alle parole. Il testo parlava di tre leggi. Sfogliai il libro e le trovai alla pagina successiva. Orbite ellittiche, velocità dei pianeti che si modificavano, e poi una formula strana.
Sorrisi, quello era un pazzo. Continuai poi a leggere curiosa della sua vita.
 
Keplero, grazie alle sue leggi passò alla storia (wow era addirittura passato alla storia! Quindi qualcosa di giusto doveva averlo detto!), e fu grazie ai numerosi dati raccolti da Tycho Brahe che riuscì a superare il suo modello.
 
Spalancai gli occhi incredula.
Perplessità.
Incomprensione.
Sbalordimento.
 Rilessi il nome.
TYCHO BRAHE. Girai le pagine indietro alla ricerca del nome, magari il libro parlava anche di lui. E fu così.
Si trattava di un uomo ricco che possedeva numerosi osservatori.
Aveva creato un modello di movimento dei pianeti proprio, che si discostava da quelli preesistenti,  e aveva osservato per due anni una stella comparsa dal nulla. Sbiancai.
Quell’uomo aveva assunto come assistente un noto astrologo dell’epoca Johannes Kepler, Keplero. 1600. Ma dopo un anno era morto.
Morto? 1601. Ormai non avevo più dubbi. Quel Tycho Brahe era mio zio. La stella comparsa dal nulla, il modello di movimento dei pianeti, la ricchezza. Tutto coincideva! Persino le date.
 E quel che è peggio era che mio zio era morto! Quello zio che mi aveva accolta in casa sua, che mi aveva cresciuta, che mi aveva amata come una figlia.
Le lacrime iniziarono ad inondarmi il viso.
Com’era possibile?
Piangevo per una cosa che non era ancora successa, ma che trovandomi avanti nel tempo era già successa.
Piangevo perché adoravo, mio zio, gli volevo un bene dell’anima.
Piangevo perché Kepler, il suo preferito, il suo assistente, il mio promesso sposo era stato meschino. Aveva usato i lunghi studi di mio zio per rendere le sue ipotesi superate e aveva così creato la sua teoria, che era giusta ed era passata alla storia.
Provai un profondo odio per quell’uomo che si voleva infiltrare con numerosi tentacoli nella nostra famiglia, prima con mio zio poi con me. Come si era permesso?
Volevo vendetta.
Sarei tornata indietro, non so come, e avrei avvertito mio zio della persona che aveva accanto. Forse avrei potuto impedire la sua morte. Mi portai le ginocchia al viso e continuai a piangere.
Non so quanto tempo passò quando due forti braccia mi strinsero.
Dolcemente. Comprensive. Valevano più di mille parole.
“Shh shh … non piangere Cassidy. Va tutto bene. Nessuno ti farà del male!”. Disse Eric cullandomi dolcemente. Poi con una mano raccolse il libro che io avevo abbandonato sul pavimento.
“Capisco perché piangi” lo sentii sorridere “Se leggi i miei libri scolastici delle superiori a voglia se c’è da piangere!” ridacchiò della sua battuta, ma io, non avendola capita, piansi ancora più amaramente.
Mi strinse più forte a se e mi fece alzare il viso dalle ginocchia, in modo tale da guardarlo. Era troppo bello. Una visione. Mi aveva salvato la vita, mi aveva dato un posto dove dormire e mi stava abbracciando nel momento più triste della mia vita. Gli dovevo una spiegazione.
“Ho letto di Johannes!” lui sembrò stupito da quel nome così ritentai “Keplero!”.
Gli si illuminò lo sguardo.
“Oh! Non ci avevo pensato! Lo conoscevi?”. Annuii.
“Immagino che anche all’epoca fosse un vero genio!”.
Lo fulminai con lo sguardo. Genio? Poteva anche darsi, ma era anche un vile approfittatore. Sospirai. Mi asciugai le lacrime col dorso della mano e incrociai i suoi occhi verdi.
“Sono Cassidy Brahe, nipote di Tycho Brahe, promessa sposa a Johannes Kepler!” incredula delle mie stesse parole, vidi lo stupore dipingersi sul suo bel viso. Non un accenno di ironia, mi credeva incondizionatamente.
“E Keplero, ha utilizzato le conoscenze di mio zio per affermare che tutti i suoi calcoli erano errati, l’ha reso ridicolo agli occhi della storia!” singhiozzai. Era una questione d’onore! Per noi l’onore era tutto.
“Ommioddio, tu sei Cassidy!” esclamò indicandomi. Non ricordavo di aver letto sul libro di me. Vedendo il mio sguardo interrogativo rispose alla mia tacita domanda.
“Sono Eric Stevenson, studente di astronomia, primo anno. E ho fatto una ricerca su tuo zio. Ho scoperto che aveva chiamato Cassidy la stella apparsa dal nulla nel cielo, e che ne era rimasto affascinato …”.
“Era la sua ossessione!” confermai con nostalgia. Sorrise.
“Curioso, ti hanno dato quel nome, e tu ieri sera sei apparsa a me dal nulla, e io ne sono rimasto totalmente affascinato …”.
Il mio cuore accellerò i battiti. Sentii le guance che prendevano fuoco e la sua presa aumentare mentre il suo sguardo si faceva dolcissimo.
Mi sarei potuta sciogliere come neve al sole. Era la cosa più carina che un uomo mi avesse mai detto.
Le sue labbra si avvicinarono alle mie, pericolosamente.
Non sapevo se fosse giusto o meno.
Non sapevo cosa ne sarebbe stato di me, non avevo alcuna certezza se non che infondo avevo ottenuto quello che volevo.
Ero ad anni di distanza da casa, avevo a portata di mano tutte le conoscenze sull’universo che l’umanità aveva fatto dopo il 1600. Avrei avuto molte risposte. E soprattutto ero tra le braccia dell’essere più angelico e gentile che avessi mai incontrato.
Fu così che decisi. Coprii il poco spazio che separava le nostre labbra.
Le farfalle svolazzavano allegramente nel mio stomaco. La sua bocca era morbida e giocava dolcemente con la mia.
Senza irruenza. Senza impeto.
L’avrei definito casto se il mio corpo non si fosse sentito in quel modo.
Mi sentivo bollire. Ok il bacio poteva essere casto, ma aveva portato il mio corpo a reagire in un modo a me sconosciuto.
Mi avvicinavo a lui senza un motivo razionale, ma solo perché mi sentivo spinta a farlo.
Posai una mano sul suo petto.
Se fosse stato un sogno non avrei MAI voluto svegliarmi.
 
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Alloooooooora … prima di tutto secondo me Keplero è stato un gradissimo astronomo! Quindi l’odio di Cassidy non è assolutamente il mio!
Di Tycho Brahe non ne avevo mai sentito parlare finchè non me lo sono trovato da studiare in scienze. Insomma si trattava di un uomo molto ricco, appassionato di stelle che possedeva moltissimi osservatori. Creò un modello di rotazione dei pianeti che era una via di mezzo tra quello copernicano e quello tolemaico.
Osservò per due anni una stella misteriosa comparsa nel cielo, che dopo tale periodo svanì, ma che naturalmente non chiamò Cassidy.
Nell’ultimo anno della sua vita, attratto dalla fama di Keplero come noto astrologo, lo volle come assistente.
Alla sua morte, Keplero, grazie alle numerose osservazioni di Brahe, postulò le sue tre leggi, le prime in grado di spiegare fisicamente il comportamento dei pianeti.
Proprio questo particolare ha risvegliato il mio interesse. Ed ecco che nasce “Between Stars”!!
Spero di non avervi annoiate con le mie note teoriche, ma mi sembravano necessarie!
Fatemi sapere cosa ne pensate!! E’ molto importante per me!
Ringrazio di cuore Swadowdust e Alydragnee!! come farei senza di voi?? 

   
 
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