Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: lynn12    12/10/2006    5 recensioni
In attesa della mia prossima fanfic (che, purtroppo per voi, arriverà molto presto...eh eh) eccovi una one shot. L'ho scritta di getto, perciò non so com'è venuta...Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora non ci credeva. Quello era davvero il colmo. Di tutte le cose che quei due si erano inventati, questa di sicuro le superava tutte. Con un sospiro, Kaori appoggiò la fronte al vetro della finestra, continuando a fissare il vorticare della neve all’esterno. Erano bloccati lì già da due ore e la tempesta non accennava a smettere. Doveva ammetterlo, questa volta Miki e Umibozu l’avevano pensata proprio bene. Due giorni prima, i loro due amici li avevano invitati a passare il weekend nella baita in montagna che avevano appena acquistato, assicurando loro che era molto grande e che quindi Ryo e Kaori avrebbero potuto avere stanze separate. Non era stato facile convincere il socio, ma alla fine questi aveva accettato, dicendo che così avrebbe potuto passare un po’ di tempo con la sua Miki. Ovviamente, si era preso un pugno in testa da Umibozu per quel commento. Kaori aveva intuito subito che sotto quell’invito si nascondeva qualcos’altro. Certo, era già capitato che i loro due amici li invitassero per una vacanza in compagnia, ma solitamente anche Mick e Kazue si univano a loro. Quella volta, invece, non era stato così. Miki aveva detto qualcosa sul fatto che Kazue era impegnata in un convegno con il Professore, ma Kaori aveva capito subito che mentiva. Oramai era diventata brava nell’indovinare quando la sua amica ne stava pensando una delle sue. D’altronde, dal giorno del suo matrimonio, la barista non perdeva un’occasione per lanciare una frecciatina o per cercare di creare una situazione in cui lei e Ryo potessero rimanere soli. Quell’impicciona di Miki! Sapeva bene che, dal giorno del suo matrimonio, le cose non andavano bene tra lei e il suo partner. Come al suo solito, dopo aver fatto un passo avanti, Ryo ne aveva fatti tre indietro. Sembrava che quello che le aveva detto in quella radura non contasse nulla. Come se quelle bellissime parole non ci fossero mai state. Che era quello che succedeva ogni volta che lui si apriva un po’ con lei, d’altronde. E così Miki aveva deciso di fare qualcosa. Però, accidenti, stavolta c’erano andati giù pesante! Con la scusa di dover sistemare ancora delle cose al bar, Miki e Umibozu avevano detto a lei e Ryo di precederli alla baita, promettendo di raggiungerli subito. Ma così non era stato. Inoltre, i loro due cari amici avevano omesso di avvertirli di un piccolissimo particolare: per quel weekend era prevista una violenta bufera di neve. Kaori e Ryo erano riusciti ad arrivare giusto pochi minuti prima che questa iniziasse. Oh, e non dimentichiamo il fatto che quella che doveva essere una grande baita con numerose camere e provvista di ogni comfort era in realtà poco più di un capanno, accogliente sì, ma formata da un’unica stanza. E, cosa più importante, con un unico letto. Ovviamente non c’erano telefoni e, vista la tempesta che imperversava all’esterno, di tornare in città non se ne parlava nemmeno. Erano bloccato lì per almeno due giorni.

Non c’era bisogno di dire che Ryo si era arrabbiato moltissimo quando aveva scoperto il brutto tiro che Miki e Umibozu gli avevano fatto. Alla fine, però, si era arreso all’evidenza e si era messo all’opera per accendere il fuoco. Anche Kaori aveva finto di essere infuriata, ma in realtà era ben felice di avere la possibilità di passare due giorni con l’uomo che amava. Certo, sarebbe stato meglio se si fossero rivolti la parola, ma non si poteva avere tutto dalla vita! Dal giorno del matrimonio di Umi e Miki, le conversazioni tra lei e Ryo erano ridotte al minimo, quasi fossero due estranei. Non usava nemmeno più i suoi martelli... A che pro? Non avevano mai cambiato le cose in quei sette anni, perchè mai avrebbero dovuto farlo ora?

Con un altro sospiro, chiuse gli occhi. Due giorni di silenzi e tensioni...Eh sì, le si prospettava proprio un bel weekend! Poi, però, le tornarono in mente le parole che Miki le aveva rivolto qualche giorno prima: “Hai un atteggiamento troppo passivo nei riguardi di Ryo! Perchè non provi a metterlo di fronte a quello che provi per lui! Voglio proprio vedere se ha il coraggio di tirarsi indietro anche di fronte all’evidenza!”

Doveva ammettere che non era una cattiva idea. Forse quella era l’occasione giusta per obbligare Ryo a parlare chiaro e per far cambiare le cose. Di certo, non potevano andare avanti così. E poi, qual’era la cosa peggiore che poteva succedere? Che lui si arrabbiasse? Era pur sempre un modo di comunicare! Di sicuro, stavolta non avrebbe potuto scappare e rifugiarsi in qualche bar...“Ma sì, o la va o la spacca!” si disse per farsi coraggio. Riaprendo gli occhi, Kaori si voltò a guardare Ryo che stava aggiungendo un altro ciocco al fuoco. Il riflesso delle fiamme danzava sulla sua pelle, donandole una sfumatura ancora più scura. Dio, com’era bello...Con quei jeans slavati e il maglione nero a collo alto che gli aveva regalato a Natale aveva quell’aria allo stesso tempo virile e rilassata che lo rendeva ancora più affascinante.

-Hai acceso davvero un bel fuoco- disse per rompere il silenzio

Nessuna risposta. D’altronde, non si era aspettata una reazione diversa.

-Vuoi che prepari qualcosa da mangiare?- tentò di nuovo

-Non ho fame-

Breve e conciso. Kaori alzò gli occhi al cielo. Non sarebbe stato per nulla facile, ma questo già lo sapeva. Tuttavia, era fuori discussione rinunciare e perdere quell’occasione. Decise di andare dritta al punto.

-Bene, allora parliamo- disse con decisione

Era un’affermazione, non una domanda. Accucciato davanti al camino, Ryo le lanciò una breve occhiata, poi tornò a fissare le fiamme, smuovendo leggermente la legna con un attizzatoio.

-E di cosa vuoi parlare? Del tempo?- le chiese lui ironico

-Ha-ha, molto spiritoso- ribatté lei –No, voglio parlare di noi-

 

Ryo imprecò mentalmente. Imprecò contro Kaori, che aveva deciso di mettere le carte in tavola. E sapeva che non avrebbe demorso per nulla al mondo, testarda com’era quando si metteva in testa qualcosa. Contro Miki e Umibozu per quello stupido scherzo. E contro se stesso per non essersi accorto di niente, troppo impegnato a nascondere quello che provava per la sua partner per accorgersi di quello che gli accadeva intorno. D’altronde, era cosciente che prima o poi quel giorno sarebbe arrivato. Erano state troppe le volte in cui dava l’impressione di volersi finalmente aprire con lei e poi si tirava puntualmente indietro e il giorno del matrimonio aveva decisamente superato il limite. Sapeva che prima o poi Kaori avrebbe preteso una spiegazione. Solo che non sapeva se era pronto a dargliela. Come spiegarle che il motivo per cui si comportava in quel modo nei suoi confronti era dettato dalla paura? Paura di perderla. Paura di lasciarsi andare completamente a quel sentimento che sentiva per lei. Quel sentimento che gli riempiva il cuore e l’anima così intensamente da stordirlo e da fargli perdere la testa ogniqualvolta lei era in pericolo.

-Non capisco cosa intendi dire- borbottò alzandosi e iniziando a camminare nervosamente per la stanza

-È inutile che fai così, Ryo- gli disse Kaori con un leggero sorriso –Questa volta non puoi andartene sbattendo la porta come fai di solito. Siamo bloccati qui, perciò sei costretto ad affrontarmi stavolta-

-Affrontarti?- lo sweeper fece una risata che suonò falsa persino alle sue orecchie –Non siamo nemici, Kaori-

-Eppure è proprio questa l’impressione che ho a volte. Ho l’impressione di essere una nemica per te, qualcuno da cui devi difenderti- la sua partner fece una pausa –Oppure è dai tuoi stessi sentimenti che ti stai difendendo, Ryo?-

Con un sospiro, Ryo si passò una mano tra i capelli in un gesto nervoso.

-Che cosa vuoi sentirti dire, Kaori?- le chiese guardandola –Cosa vuoi da me?-

-Voglio la verità- Kaori ricambiò lo sguardo con intensità –Voglio che tu mi dica la verità sui tuoi sentimenti, su quello che provi per me, sul perchè mi hai tenuto al tuo fianco in questi sette anni. Non intendo accettare niente di meno- gli puntò un dito contro in modo minaccioso –E non pensare neanche un secondo di mentirmi, Ryo, perchè non ti lascerò in pace finché non sarò certa che quello che mi dici è vero-

-E se io non volessi parlare?-

Si diede mentalmente dello stupido. Stava tentando di evitare l’inevitabile. Sapeva che era arrivato il momento della verità. Dopo quel giorno niente sarebbe stato più come prima. Stava a lui decidere se il cambiamento dovesse avvenire in meglio o in peggio.

-Non mi interessa quello che vuoi tu, Ryo. Per una volta voglio essere egoista. Voglio smetterla di mettere al primo posto i tuoi sentimenti e al secondo i miei per paura che tu mi mandi via dalla tua vita. Sono sette anni che cerco di comprenderti, di capire quello che pensi e che provi per dare un senso al tuo comportamento. Ora voglio che sia tu a cercare di capire me-

-Io capisco, Kaori. Capisco più di quanto tu non creda-

-Davvero? Ne sei sicuro, Ryo? Hai capito il motivo per cui sette anni fa ho deciso di diventare la tua partner? Il motivo per cui in questi anni ti sono rimasta accanto nonostante il modo orribile in cui mi tratti? Il motivo per cui tutte le volte che ti tiravi indietro dopo avermi aperto uno spiraglio sui tuoi sentimenti ti ho sempre perdonato?-

-Sì. Lo so-

-Allora dillo-

-Kaori...-

-Dillo!- ripeté lei con rabbia  

-Perché mi ami- disse lui dopo una breve esitazione

-Bene. Sono contenta che almeno tu sia cosciente dei miei sentimenti per te, visto che tu hai paura di ammettere i tuoi- Kaori gli sorrise, ironica –Perchè è di questo che si tratta, vero? Paura. Tu hai paura di lasciarti andare, di amare e lasciarti amare-

 

Kaori non sapeva da dove le veniva il coraggio di parlargli in quel modo. Forse dalla disperazione. O forse proprio dall’amore che nutriva per lui. O forse da entrambi. Ma era stanca di stare a guardare mentre Ryo si negava – e negava a entrambi – la felicità che avrebbero potuto assaporare se solo lui lo volesse. Perciò continuò imperterrita per la sua strada:

-Beh, è ora che tu superi le tue paure, Ryo. Perchè la paura ti impedisce di vivere la tua vita pienamente, tu stesso me lo hai detto una volta. Perciò, qui ed ora, mi dirai quelle tre parole che sto aspettando di sentirmi dire da sette anni-

Kaori mantenne lo sguardo fisso in quello di Ryo, senza distoglierlo nemmeno per un secondo, nonostante il cuore le martellasse nel petto al punto che si aspettava che scoppiasse da un momento all’altro.

-E se non lo facessi?- le chiese Ryo dopo qualche secondo –Che cosa succederebbe, Kaori? Mi odieresti? Te ne andresti per sempre?-

Lei scosse la testa con uno strano sorriso sulle labbra.

-Già, è quello che hai cercato di fare in questi sette anni, vero? Cercare di farmi andar via perchè tu non avevi il coraggio di cacciarmi. Beh, scordatelo, caro mio. Non me ne sono andata in tutto questo tempo e non ho nessuna intenzione di farlo adesso. Io non ti lascio, Ryo, rimarrò al tuo fianco per sempre, perciò sarà meglio che ti abitui all’idea. Senza contare che il fatto che tu non mi dica quello che io voglio sentirmi dire non è contemplato nel mio piano. Dovessi metterci delle ore, tu mi dirai quelle parole, Ryo Saeba-

 

Questa volta Ryo doveva ammettere di essere stato preso in trappola. Ma perchè quella sciocca non voleva capire che in quel modo metteva ancora più in pericolo la sua vita? Essere la partner di City Hunter era già di per se molto pericoloso, ma essere la sua donna lo era ancora di più. Si avvicinò a Kaori di qualche passo, in modo da trovarsi uno di fronte all’altra.

-Kaori, anche se ti dicessi quelle parole, non cambierebbe niente- le disse serio

-Oh, sì invece. Cambierebbe e molto anche- rispose lei –Avanti, dimmelo-

-No-

-Dimmelo. Dai, sono solo tre parole-

Ryo stava per perdere la pazienza.

-Dillo- insistette Kaori

-Maledizione, ma perchè sei così testarda?!- esplose lo sweeper

-Mai quanto te. Forza, dimmelo-

Non sapeva se era per la tensione degli ultimi giorni, per l’insistenza di lei, per quella strana situazione o chissà che altro...Sta di fatto che Ryo si ritrovò a cedere.

-E va bene. Ti amo!- esasperato, la prese per le spalle –Ti amo così tanto che a volte mi sembra di impazzire. Ogni notte sei tu la protagonista dei miei sogni. Sogno di baciarti, di accarezzarti, di farti mia. E ogni notte mi sveglio roso dal desiderio di compiere i pochi passi che dividono le nostre stanze e infilarmi nel tuo letto- la lasciò andare all’improvviso –Ora sei contenta? Sei soddisfatta?-

 

Kaori aveva sentito il cuore fermarsi, tanto intensa era la felicità che aveva provato sentendo quelle parole così tanto e così a lungo desiderate.

-Non sai quanto- gli rispose con un sorriso

-Questo, però, non cambia il fatto che io e te non possiamo stare insieme. Sarebbe troppo pericoloso- sentenziò Ryo

-Pericoloso? Pericoloso?! Ryo, sono la tua partner da sette anni e so cos’è il pericolo. Perchè pensi che stare insieme sarebbe diverso?-

-Certo che sarebbe diverso! Se tu fossi la mia donna ti prenderebbero di mira con ancora più intensità di quanto non facciano adesso!-

-Sono pronta a correre il rischio- si limitò a dire lei

-Beh, io no!- sbottò Ryo –Non sono pronto a vederti morire davanti ai miei occhi!-

Kaori fu colpita da quelle parole e dal tono con cui le disse. Sembrava...disperato.

-Ryo, ti stai nascondendo ancora dietro alle tue paure. Lo so che ti preoccupi per me, ma so cavarmela oramai. So sparare bene da quando Mick mi ha insegnato e so prevedere con facilità le tue mosse...-

-È proprio questo il punto!- la interruppe lo sweeper –Tu non dovresti saper sparare, non dovresti vivere nel pericolo! Dovresti vivere una vita normale come qualsiasi altra ragazza! È questo che tuo fratello avrebbe voluto per te!-

-Ma qui non stiamo parlando di quello che avrebbe voluto mio fratello- Kaori gli si avvicinò e, prendendogli il viso tra le mani, piantò lo sguardo in quello di lui –Qui stiamo parlando di quello che voglio io. E io voglio stare con te. Questa è la scelta che ho fatto sette anni fa quando ho voluto diventare la tua partner ed è la stessa scelta che faccio ora, qui, davanti a te. E sono più che sicura che Hideyuki sarebbe molto fiero della persona che sono diventata-

Ryo posò le mani sulle sue.

-La solita testarda- mormorò

Capendo che stava per cedere, Kaori gli sorrise.

-Già, ma è anche per questo che mi ami. Come io amo te, con i tuoi pregi e i tuoi numerosi difetti-

-Numerosi, eh?- replicò lui alzando un sopracciglio con finto rimprovero

-Ryo, promettimi una cosa- gli disse lei tornando seria

-Che cosa?-

-Promettimi che quello che è successo oggi...quello che ci siamo detti...non resterà in questa stanza-

-Te lo prometto- rispose Ryo sapendo quello che c’era dietro a quella frase –D’altronde, con una tiranna come te, non ho altra scelta!- fece poi scherzoso

-Tiranna a chi?- replicò Kaori colpendolo ad un braccio.

-Ti amo, Kaori-

Il fatto che fosse stato Ryo il primo a dirlo, di sua iniziativa, significò molto per Kaori.

-Anch’io ti amo, Ryo- gli rispose commossa

Prendendole il viso tra le mani, lui le catturò le labbra in un bacio esigente. Poi, senza porre fine al bacio, la sollevò tra le braccia e si diresse verso il letto. Forse, dopotutto, avrebbero risparmiato Miki e Umibozu...

 

THE END

 

  
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