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Autore: eilantha    13/10/2006    6 recensioni
Sirius si perde nelle proprie elocubrazioni mentali invece di studiare. James e Peter cercano di farlo uscire dalla trance, ma solo l'intervento di una persona potrà forse riuscirci...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Padfoot innamorato

 

Come faccio. Non riesco assolutamente a togliermelo dalla testa. Continuo a pensarci. E già questa è una cosa strana. Continuo a vederli. Mi fissano, ovunque io sia. E mi fanno sciogliere. Hanno sfumature tra il verde e l’ambrato che mai avevo visto in vita mia. Sono così belli ed intensi. Come i campi di grano in un’assolata giornata estiva. E mi ci perderei volentieri. Ogni giorno della mia vita. Ogni attimo della mia vita. Ogni respiro del-

- Padfoot? -

Ogni respiro della mia vita. E sto parlando solo dei suoi occhi. Anzi, sto pensando solo ai suoi occhi. Meglio non mi soffermi sul resto. Il suo adorabile corpo, a volte così fragile a volte così resistente a volte così perfetto. Non a volte. Sempre perfetto, anche nella sua fragilità. Per non parlare delle sue mani.

- Paddy, ci sei? -

Le sue mani. Così lunghe ed affusolate. Seguo ogni movimento delle sue mani, quando scorrono sulla costa dei libri con sentita reverenza, quando ne accarezzano la copertina con morbido tocco, quasi avessero para di sciuparla, o quando con accalorata devozione sfogliano pagina dopo pagina. Anche quando scrive sono così delicate da lasciare sulla pergamena solo un tratto talmente fine ed ordinato da sembrare la scrittura di una angelo.

- Sirius! -

E quando quelle leggiadre farfalle che sono le sue mani scorrono verso il viso a scostare una ciocca di capelli, piuttosto che quando si soffermano a giocare con le labbra, segno evidente del suo nervosismo… Ah, quelle labbra di rosa. Sembrano petali del fiore più delicato posati appositamente per me su quel viso dai lineamenti dolci e delicati, ma allo stesso tempo forti che ne denotano la caparbietà e la perseveranza. Dolci rosee labbra, quanto spesso ho sognato di giocare con voi, di mordicchiarvi e leccarvi, per imprimermi il vostro sapore nella memoria…

- Sirius, Insomma! E’ un ora che ti sto chiamando! Ti vuoi degnare di rispondermi? –

Scocciatore. Hai interrotto i miei pensieri. Eppure il tuo richiamo non è caduto invano. Ti guardo e mi accorgo, James, Fratello, che nemmeno a te posso confessare questi pensieri. E non perché, di sicuro, mi prenderai in giro, come io stesso faccio spesso con te e i tuoi vaneggiamenti sulla Evans, ma perché ancora non sono pronto ad ammettere con te di provare quegli stessi sentimenti, che ogni giorno mi decanti, nei confronti di… Ecco, nemmeno riesco a pronunciare il suo nome nella mia testa in questo momento, figuriamoci pronunciarlo ad alta voce nella stessa frase con “sentimenti”. Ah, me tapino, come ho potuto arrivare al punto che nemmeno riesco a parlare con il mio adorato fratello?

- Oddio, Prongs, è andato completamente. Ce lo siamo persi da qualche parte. Guarda lo sguardo, è vacuo… -

- Concordo, Wormtail. Sembra quasi non vederci mentre ci fissa. Non l’ho mai visto in questo stato. Dovevamo impedirgli di mettersi a studiare… -

Mi fissate in due, ci sei anche tu, Peter, fratellino? Nemmeno mi ero accorto della tua presenza. James sembra allarmato. Ma tu, Peter, sembri proprio sgomento. Faccio così tanta paura? Eppure non vorrei. Sono solo triste per me stesso. Triste perché non riesco a confidarmi con voi che mi siete più cari della mia stessa famiglia. E non per paura. Non riesco a confidarmi con voi, perché non è il vostro parere, che in questo momento voglio. Vorrei sentire quel parere tanto dolce e realistico di una persona che pur ritenendomi un fratello è capace di bastonarmi, nemmeno fossi un cucciolo sgarbato, con una sola occhiata dei suoi limpidi ed energetici occhi.

- Non date la colpa allo studio per l’apatia di quel nullafacente di Sirius. Di certo non è stato quello a mandarlo in tilt completo! -

Ah, voce soave. Il tuo proprietario è qui ed io nemmeno me ne ero accorto! Non oso voltarmi e fissarlo. Lui che così crudelmente inveisce contro la mia persona.

- Dici, allora, che è per quel colpo in testa che si è beccato dalla Evans per aver insultato un Serpeverde? Non mi era sembrato così forte… -

- Magari è colpa dei Bolidi che continua a beccarsi in testa, Wormtail. E’ tanto bravo a centrare gli avversari, ma altrettanto maldestro nello scansare i colpi diretti a lui! –

- Hai ragione, James! Ma vederlo così… Ecco mi fa un po’ pena. Non pensate dovremmo portarlo in infermeria? Moony, tu cosa ne dici? –

Oh, se solo potessero gli intrugli della dolce Poppy portare un po’ di sollievo al mio cuore dolorante. Se solo fosse così semplice dimenticare quello che provo ogni volta che incrocio quegli occhi d’ambra o che sento quella voce, quanto sarebbe più semplice la mia vita? Possibile che dovessi perdermi così profondamente in questi dolci-amari pensieri non più solo di notte, mentre con la fioca luce della luna, ovviamente non al culmine della sua pienezza, osservo quel profilo stagliarsi leggero nel letto a fianco del mio, assaporare il dolce suono dei suoi regolari respiri ed immergermi nei miei sogni di abbracci e baci e calore?

- Forse ha la febbre. Sembra non sentire le nostre parole… -

Una mano si posa sulla mia fronte. Mi volto di scatto per vederne il proprietario e rimango senza fiato. L’oggetto dei miei desideri mi affianca e mi scruta pensieroso. Come posso dirglielo. Rovinerei il suo già precario equilibrio con i miei stupidi pensieri su di lui. Dolce fratello, pensieroso come non mai. Non fissarmi a quel modo, te ne prego! Vorrei dirti che sto bene, ora che sei al mio fianco. Vorrei dirti che tutto andrà bene, come faccio dopo ogni luna piena. Ma le parole muoiono sulle mie labbra, perché i miei occhi fissano solo la vicinanza con le tue labbra che si muovono per parlare e vorrebbero zittirle nel più dolce dei modi…

- Non ha la febbre, ma non mi convince comunque. Forse è davvero malato, non parla, ma ci fissa soltanto… -

- Lo portiamo in infermeria, Moony? –

- No, Prongs. Secondo me ha solo bisogno di dormire. Non so se ve ne siete accorti, ma sono più di due settimane che non chiude occhio e passa tutto il tempo a fissare la finestra o il muro alle mie spalle… -

- Davvero? Cavoli, Remus! Io non mi sono accorto di nulla… -

- Per forza Wormtail, dormi e russi peggio di un ghiro! –

- E tu, Prongs. Lo sapevi? –

- In effetti, no, Moony. Nemmeno io me ne ero accorto. –

Parlate della mia persona. Lo sento. E so che vi state preoccupando. Ma in questo momento non potete sapere quanto io sia felice. Non solo la sua mano è ancora su di me, spostata dalla fronte alla spalla, è vero, ma non mi ha mai lasciato durante tutti i vostri discorsi. Ma soprattutto ora so che l’impressione che avevo avuto, che anche lui ogni tanto fosse sveglio, era vera! Lui si è accorto del mio disagio. E forse ne ha già capito la ragione. Forse non dovrei essere così disperato come mi sento. Lui è qui. Per me. Come fratello. E questo dovrebbe bastarmi, o no?

- Lo porto in dormitorio e vedo se riesco a farlo uscire da questo stato catatonico. -

- Hai bisogno di un aiuto Moony? –

- No, Prongs, penso di potercela fare. Ma… forse è meglio se tu e Peter vi trovate un’altra sistemazione per stanotte. Credo di sapere cosa ha Sirius e vi prometto che da domani sarà di nuovo lui, ma questa notte potrebbe avere bisogno di sfogarsi… -

- Qualcosa che ha a che vedere coi Black, vero Moony? Lo sospettavo. Gli ho visto leggere una lettera, l’altra settimana. –

- Forse, Wormtail. Forse. –

- Sicuro di non aver bisogno di noi, Moony? –

Il sorriso malizioso che si erge sul tuo viso a queste parole di James mi fa preoccupare e gioire allo stesso tempo. Cosa vorrai fare? Nessuna lettera dei Black mi ha mai mandato in tale crisi cerebrale quanto il tuo sorriso, e tu questo lo sai, caro fratello…

- Più che sicuro, Prongs. Sirius è sempre un cagnolino con me, soprattutto quando è in questo stato… Potrei fargli fare di tutto, per vendicarmi dei suoi scherzi di questi ultimi sei anni, e nemmeno me lo rimproverebbe! -

Davvero pensi questo di me? Vorrei risponderti che non è vero, che io ho il mio orgoglio e non sono il tuo cagnolino, ma ora stai passando il tuo braccio intorno alla mia vita per farmi alzare ed io non riesco più a connettere.

Sono il tuo cagnolino! Sarò sempre il tuo dolce cagnolino, BAU-BAU! Basta che tu non mi scacci mai via dalla tua vita, mio dolcissimo Moony!

 

 

  
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