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Autore: CABARETdelDIAVOLO    12/03/2012    3 recensioni
Benvenuti a voi viaggiatori del Web. Vi condurremo ora in un viaggio nel backstage di una delle nostre Fanfiction Hiddlesworth: "Insieme". Allacciate le cinture!
Starring: Robert Downey Jr, Jeremy Renner, Chris Evans & Mark Ruffalo
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We belong together'
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...Making of.

E' facile togliersi i vestiti e fare sesso. Le persone lo fanno continuamente. Ma aprire la tua anima a qualcuno, lasciarlo entrare nel tuo spirito, pensieri, paure, futuro, speranze, sogni... quello è essere nudi.

Erano trascorsi diversi minuti da quando il letto aveva ceduto lasciando tutti i presenti attoniti, ma oramai l'accaduto sembrava essere stato dimenticato perchè quando Samuel L. Jackson entrò nella camera, stavano ridendo beatamente ancora stravaccati tra le lenzuola.
"Ma cosa diavolo..." Esclamò l'uomo esterrefatto vedendo sei uomini adulti stesi su di un unico letto, sfatto e completamente distrutto, in quella che sembrava la stanza di un gruppo di studenti in una gita al college. Alle sue spalle, Clark Gregg aveva iniziato a ridere da quando avevano messo piede oltre la soglia e adesso si stava coprendo la faccia con una mano tentando di calmarsi, con poco successo.

"Sam! Clark! Saltate su! Tanto oramai è sfondato!" Le urla allegre di Jeremy arrivano fino alla porta dove una donna delle pulizie stava passando proprio in quel momento. La signora, basita, si affacciò nella stanza rimanendo per un attimo senza parole. "A disgraziati..."
Tutti i presenti si zittirono all'istante. Non avevano capito cosa la cameriera aveva detto ma il tono era stato più che eloquente. "Chi ha fatto tutto sto disastro?"

Ancora nessuno capì una parola ma la vaga assonanza con la loro lingua dell'ultima parola pronunciata aveva lasciato intendere l'intero significato della domanda. Subito, tutte le dita dei presenti si puntarono verso Chris Evans che, trovandosi spiazzato, si limitò a fare un sorrisino imbarazzato prima di essere violentemente trascinato fuori dalla camera per un braccio dalla donna, che continuò a sgridarlo fin sulle scale, fuori nel corridoio. Robert, Chris e Jeremy ripresero a sghignazzare sottovoce mentre Mark e Tom si scambiarono un divertito sguardo.

"Coraggio ragazzi..." Esordì Jackson incamminandosi verso l'uscita seguito da Clark e subito dopo da tutti gli altri che, uno alla volta, si alzarono dal letto salutando Chris e Tom con un gentile e amichevole cenno del capo. "...l'aereo parte fra un'ora e non vorrei che veniate sgridati dalle vostre mogli e fidanzate!" Concluse Sam uscendo e richiudendo la porta.

Istantaneamente, i due si ritrovarono di nuovo soli, seduti sul letto, nel silenzio.
La vita continua...
"A proposito..." Disse il moro infilandosi una mano in tasca ed estraendone un piccolo anello.
...anche se a volte...
"Credo sia tuo. Era rimasto di la, nella doccia..." Concluse quasi imbarazzato porgendo il gioiello all'australiano che, sorpreso, lo afferrò e se lo infilò subito all'anulare.
...vorremmo poterla fermare.
"Grazie! Mi ammazza se perdo la fede!" I gesti e le parole gli uscirono come un riflesso incondizionato, ma subito il biondo si accorse che quello che aveva appena fatto e detto li aveva inesorabilmente riportati alla realtà. Lavoro, famiglie, mogli, fidanzate. Li aveva trascinati di nuovo in quelle che erano le loro vite fuori da quella stanza, ancora piena di immagini e ricordi di una notte che sarebbe rimasta indelebile nella loro mente. Rimasero in silenzio per diverso tempo senza mai avere il coraggio o la forza di guardarsi negli occhi. Solo dopo alcuni istanti Tom si accorse di essere rimasto a fissare la fede, incastrata sul dito di Chris, e subito con uno scatto della testa, spostò lo sguardo verso la porta.
Avvertì qualcosa, come una morsa, avvolgerlo al petto rendendogli molto faticoso riuscire a respirare normalmente. Gli sembrò di perdere il terreno sotto i piedi, di sprofondare, di cadere senza poter fare nulla per fermarsi.

"Finiremo per fare tardi." Disse all'improvviso alzandosi dal letto e camminando a passo svelto verso la porta, rifiutandosi in ogni modo di voltarsi indietro.
Sentì il profondo desiderio di volersi nascondere.
Nascondersi dal mondo, dalla gente, da Chris...
Nascondersi da se stesso.

"Ci vediamo nella hall?" La voce dell'australiano lo fece arrestare di colpo. Con uno sforzo immenso, il moro si girò ritrovandosi subito a guardare quegli occhi azzurri che poche ore prima l'avevano tanto fatto sentire allo stesso tempo protetto e vulnerabile e che in quel momento lo facevano solo sentire terribilmente male.
Sorrise, provando dentro di sè un dolore indescrivibile.

Lo guardò ed ebbe la forza di non abbassare gli occhi.
"Si, certo!"
Lo guardò ed ebbe la forza di non smettere di sorridere.

Si voltò di nuovo uscendo dalla camera e dirigendosi velocemente verso le scale, verso la sua stanza. Proprio in quel momento, davanti a lui, uno sgabuzzino si aprì e un paio di cameriere uscirono riversandosi all'esterno. L'inglese si sentì improvvisamente a disagio con quelle persone che gli passavano accanto e chiedendo di passare si scusò quando inavvertitamente prese dentro negli gli angoli dei loro carrelli delle pulizie rischiando di cadere. Finalmente arrivò alla sua camera, aprì nervosamente l'uscio quasi con agitazione ed entrò richiudendoselo alle spalle.
Come se avesse trattenuto ogni cosa fino a quel momento, appena la serratura scattò, l'uomo si abbandonò ad una serie di profondi, rapiri e angoscianti respiri, poggiandosi contro la porta con un tonfo sordo. Scivolò con la schiena contro il legno fino ad arrivare a sedersi a terra mentre sentiva gli occhi bruciare e dentro al petto un battito frenetico. Si lasciò cadere il volto fra le mani, sentendolo caldo e quasi tremante. Aveva la gola chiusa e il respiro sempre più singhiozzante, ma nonostante questo, non una sola lacrima sembrava voler rigare le sue guance.
Era spaventato.
Aveva una paura tremenda del sentimento che si era accorto di provare.
E soffriva, soffriva da morire al pensiero che quella sera, arrivati in aeroporto, avrebbe dovuto sorridere guardando tornare a casa da sua moglie, l'uomo che era la perfetta metà del suo cuore.

MAKING OF - THE END

  
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