Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: phoenix_esmeralda    12/03/2012    3 recensioni
Questa fic si colloca al n. 30 di CH, nell’episodio “Un legame profondo” e si aggancia quasi al finale della storia. I fatti precedenti:
Kaori ha un attacco di appendicite e in ospedale conosce sia Mayu, una bambina che ha perso la vista e la madre, che suo papà Uragami. Tra Kaori e Uragami si crea un certo feeling. Qualcuno però attenta alla vita di Mayu e Kaori scopre che la bimba era stata testimone di un omicidio e che gli assassini ora vogliono ucciderla. Kaori porta Mayu e Uragami a casa sua per proteggerli e lì Mayu propone a Ryo un’alleanza per far sposare suo padre e Kaori. Quando tempo dopo Uragami annuncia a Mayu che intende risposarsi con una persona che lei conosce bene, Mayu riferisce a Kaori che presto il padre la chiederà in moglie. In seguito, per aiutare Mayu, Kaori finisce per venir rapita dai “cattivi”, e poi salvata da Ryo il quale, a quel punto, viene colpito a sua volta da un attacco di appendicite. La mia storia prosegue da qui. Nel manga, Uragami voleva in realtà sposare l’infermiera di Mayu, nella mia ff invece, è realmente innamorato di Kaori. Che cosa succederà?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Nuovo personaggio, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ryo cambiò marcia e pigiò il piede sull’acceleratore. Era quasi arrivato.
Non nutriva dubbi sul fatto che Kaori e Uragami fossero stati catturati. Kaori negli ultimi anni aveva fatto notevoli progressi. Aveva acuito l’intuito, migliorato i riflessi, coordinato i movimenti… ma in una cosa era rimasta disperatamente uguale. Nella sua dannata impulsività!
Si era mossa nel momento in cui era più probabile che il nemico l’attendesse, trascinandosi dietro Uragami che non vantava alcuna esperienza nel campo e non poteva esserle minimamente d’aiuto.
L’uomo che li attaccava era furbo e Ryo temeva che avrebbe usato Kaori per eliminarlo.
Come già avevano provato in tanti, inutilmente.
Ma questa persona mirava al dominio assoluto della malavita, era scaltra, silenziosa… e molto astuta.
Parcheggiò davanti alla villa e scese di corsa. Il cancello e il portone erano spalancati e la cosa non lo mise di buonumore. Quel giorno avvertiva inquietanti presentimenti.
Erano le sette del mattino e il cielo si stava schiarendo.
Comprese immediatamente dai fiochi rumori che avvertì, che lo stavano attendendo al piano superiore, ma dopo aver salito due scalini, si bloccò.
Lo raggiunse un suono soffocato e tornò vicino alla porta d’ingresso. Il rumore proveniva dalla stanza accanto. Socchiuse la porta, ma non vide nessuno. Entrò, tenendo appoggiata una mano alla pistola. Il suono proveniva dal divano, di cui vedeva solo lo schienale.
Si avvicinò, e scoprì Uragami, legato e imbavagliato, sdraiato sul divano. Lo liberò in poche mosse.
Uragami balzò a sedere – Presto! Bisogna aiutare Mayuko e Kaori!!
Ryo gli mise una mano sulla spalla, cercando di tenerlo a bada – Dove sono? – domandò.
- Non so dove abbiano portato Mayu. Kaori è di sopra. È una trappola, Saeba! La vogliono usare per prendere te!
Ryo si guardò intorno.
Era l’ultima volta. L’ultima volta che avrebbero usato Kaori per arrivare a lui.
Osservò gli occhi apprensivi di Uragami. Con lui, Kaori non avrebbe più corso rischi.
- Resta qui – gli disse, passando anche lui al “tu” – Salirò al primo piano e tornerò con entrambe. Ma non ti muovere!
Salì velocemente le scale e percorse un lungo corridoio. Alla fine del quale vide Kaori.
Era legata ad una sedia, al centro di una stanza vuota, alla fine del corridoio. Ryo fece per raggiungerla, ma una voce lo fermò.
Vide una pistola comparire accanto alla testa di Kaori. Poi scorse l’uomo che la impugnava.
Gli parve vagamente di riconoscerlo, doveva aver visto la sua foto sui giornali. Si concentrò. Koji Tashikawa. O qualcosa del genere.
Da tempo, voci ricorrenti lo avvertivano circa quest’uomo. E adesso si era rivelato.
- Resta dove sei, Saeba! – gli intimò.
Ryo si fermò, a pochi metri dalla stanza.
- Molto bene. Adesso getta a terra la pistola!
Ryo scrutò Kaori. Stava bene, ma sembrava allarmata.
- Ryo, devi salvare Mayuko! – gli urlò.
L’uomo le sfiorò la fronte con la canna della pistola.
- Io invece ti ripeto di buttare a terra la pistola!
Non era uomo con cui scherzare. Ryo obbedì.
- E adesso? – domandò, cinico, vedendo uno degli scagnozzi dell’uomo raccogliere la phyton e portarla via.
L’uomo sorrise – Adesso hai due alternative! – indicò a Ryo l’ingresso della stanza. Non aveva porta, ma solo una spessa saracinesca elettrica.
- Tra cinque minuti azionerò il dispositivo e questa saracinesca si abbasserò lentamente, intrappolando senza scampo la tua assistente. Venti minuti dopo scoppierà una bomba e l’intero palazzo esploderà. Devo farlo sai – sorrise – Ci sono indizi in questo posto che mi potrebbero far incriminare!
- Quali sono le alternative? – domandò Ryo, con sguardo truce.
L’uomo indicò Kaori – Puoi venire qui, liberare la tua assistente dalle corde e farti sparare da  me. So bene che da quella distanza riusciresti a evitare i miei colpi,  Saeba. Sei un uomo pericoloso. Ma qui, di fianco a me, mentre sleghi la tua socia, non potresti cavartela.
- Ryo, non ascoltarlo! – urlò Kaori.
- Oppure..? – domandò lui.
Di nuovo l’uomo sorrise – Oppure puoi scegliere di salvare la bambina. I miei uomini la stanno portando ora in cortile per ucciderla e dopo di lei ammazzeranno suo padre. Se vai a salvare la bambina, non farai in tempo a liberare la tua assistente. Se resti a liberare la tua socia morirai, e con te anche la bambina e suo padre. – l’uomo osservò l’ora con indifferenza – Non hai molto tempo per decidere. Solo pochi secondi.
Ryo rimase immobile a osservare Kaori. Per un istante che parve eterno, i due rimasero a fissarsi.
Poi Kaori comprese che Ryo era realmente indeciso.
- Ryo! – gli urlò – Non fare lo sciocco! Vai a salvare Mayuko, sbrigati!
Ryo mosse un passo, facendo per voltarsi. Fissò ancora un momento Kaori e tra i due passò una corrente d’intesa.
- Vai! Corri! Non c’è più tempo! – ripeté Kaori – Mayuko e Uragami non devono morire per colpa nostra!
Ryo girò su se stesso e senza più voltarsi prese a correre verso le scale.
Kaori osservò la sua figura sparire all’ orizzonte e il cuore le tremò.
Non l’avrebbe più rivisto.
Sentì l’uomo ridere al suo fianco e lo squadrò aggressiva – Cosa ci trova di divertente?
- È successo quello che speravo! – esclamò lui – Le cose non potrebbero andare meglio! Tu morirai intrappolata qui dentro e Saeba ucciso dai miei uomini. Ce ne sono venti ad attenderlo in cortile, tutti armati!  Saeba invece è disarmato, neppure lui può cavarsela in quella situazione. Quando sarà morto, uccideremo anche la bambina e suo padre e di voi non resterà più traccia!
Kaori si dimenò. Quell’uomo l’aveva fatta perquisire togliendole dagli abiti qualsiasi aggeggio utile per liberarsi.
- Un’esplosione non passa inosservata – commentò.
L’uomo sorrise – So il fatto mio – disse. Poi si diresse verso la porta – È ora che me ne vada, tra poco qui la situazione sarà poco vivibile. Addio ragazza!
Kaori lo lasciò uscire e subito prese ad agitarsi sulla sedia. Tentò di muoverla in avanti, ma le sue caviglie erano fissate alle gambe della sedia, e non si spostò di un millimetro.
Il suo pensiero corse a Ryo.
Ryo disarmò anche l’ultimo scagnozzo, assestandogli un colpo alla nuca che gli fece perdere i sensi. Il suolo del cortile era disseminato di uomini privi di coscienza.
Guardò l’orologio: 3 minuti e 10 secondi. Se l’era cavata bene.
Fece un gestaccio all’indirizzo di Tashikawa. Davvero credeva che girasse senza un’arma di scorta addosso?
Mayuko, che aveva assistito alla scena ad occhi sgranati, gli corse incontro – Ryo! Kaori è in pericolo! Devi andare a salvarla!
Ryo la prese in braccio e attraversò il cortile – Dobbiamo trovare tuo papà!
Mayuko si dimenò, prendendo a pugni il braccio di Ryo. – Mio padre è salvo! È da Kaori che devi andare! C’è una bomba nel palazzo!
Sulla soglia della casa videro comparire Uragami. Ryo mise a terra Mayuko.
- Ascoltatemi – disse – Tra venti minuti, qui scoppierà una bomba. Dovete trascinare questi uomini fuori dal cortile. Tirateli per i piedi, basterà che li lasciate sul marciapiede lì fuori. Poi allontanatevi anche voi e chiamate la polizia. Io vado da Kaori.
Mayuko gli tirò un braccio – Ryo, ti prego, salvala!
- Farò del mio meglio – sorrise lui.
- Se la riporterai qui, ti lascerò stare con lei! – sentenziò, seria.
Ryo evitò lo sguardo di Uragami e prese a correre verso l’interno del palazzo.
Mancava meno di un minuto.
 
 
Kaori osservò la pesante saracinesca, aspettandosi un movimento da un momento all’altro.
Era veramente spessa e probabilmente antiproiettile.
Si chiese se Ryo fosse riuscito a salvare Mayuko e Uragami. Non nutriva dubbi sul fatto che fosse ancora vivo.
Il rumore metallico della saracinesca la fece sobbalzare. Lentamente, la vide abbassarsi.
Kaori chiuse gli occhi e prese un gran respiro.
Non serviva a nulla lasciarsi prendere dal panico adesso.
Ryo è vivo – si disse, per consolarsi – Ryo è vivo!
Poi sentì la sua voce che la chiamava.
Credette d’aver sognato e aprì gli occhi. Stava correndo lungo il corridoio, verso di lei. Vedeva la parte inferiore delle sue gambe.
La saracinesca stava superando la metà. Lui non ce l’avrebbe mai fatta.
- Ryo, non venire! Sta fuori! – gridò, nel panico – Non c’è più tempo ormai!
Ma lui non si fermò. Prese lo slanciò e ruzzolò sotto la porta, balzando in un istante verso di lei. (Noto che la ferita dell’operazione non gli dà più problemi!! ^^ NdA).
Sparò nelle corde ce la tenevano bloccata e in un attimo ebbe mani e piedi liberi.
Scattarono contemporaneamente verso l’uscita, ma subito si bloccarono. Restava poco più di una fessura.
Ryo prese la decisione in un istante. Lui era troppo grosso, ma Kaori era sottile.
- Coraggio Kaori! – urlò, afferrandola e indirizzandola verso l’ultima apertura rimasta. Istintivamente lei si abbassò, lasciandosi sospingere, ma subito dopo comprese.
- No! – urlò, impuntandosi. Aveva le gambe già fuori, ma si puntellò all’indietro.
- Avanti stupida, sbrigati! – urlò Ryo, spingendola con violenza.
- No!! – con tutte le sue forze, Kaori si buttò all’indietro – Ryo, no!
Si dimenò con quanta forza aveva in corpo, in preda al terrore di vedersi separata da lui.
Poi cadde all’indietro, ruzzolò su se stessa, sbatté contro Ryo.. Si ritrovò stesa su di lui, viso contro viso.
Si fissarono per un istante, smarriti, poi il rumore della porta che si richiudeva li raggelò.
Ryo spalancò gli occhi e rimase in silenzio.
Imbarazzata, Kaori si risollevò. Aveva gli occhi pieni di lacrime.
L’angoscia che l’aveva attanagliata quando aveva compreso quello che Ryo voleva fare… quando si era resa conto che Ryo avrebbe salvato solo lei… era stata sconfinata.
Appoggiò una mano al pavimento e con il dorso dell’altra spazzò via le lacrime.
- Ryo perdonami… - disse piano – Io… non dovevi venire qui…
Lui non disse nulla. Si alzò lentamente e si diresse verso il muro. Lo tastò con le mani, in cerca di qualche cedimento.
- Aiutami – disse, senza guardarla – Assicuriamoci che non ci sia nessun’altra via d’uscita.
- Sì – rispose lei con più energia.
Per i successivi cinque minuti perlustrano la stanza da cima a fondo. Ryo non aprì più bocca.
È arrabbiato – pensò Kaori. E ne aveva il diritto. Era tornato indietro per salvarla e lei non era scappata. Così, Ryo sarebbe morto inutilmente.
- Non c’è niente da fare – concluse lui, alla fine – Siamo bloccati.
Tutto quello che avevano trovato era un timer, probabilmente collegato alla bomba nascosta nel palazzo. Tashikawa s’era voluto assicurare che chiunque fosse rimasto chiuso in quella stanza, potesse ben vedere gli ultimi minuti della propria esistenza ridursi in niente.
A quel punto avevano ancora quindici minuti.
Ryo sedette a terra appoggiando la schiena al muro. Senza dire una parola.
Kaori sedette accanto a lui.
- Mi dispiace Ryo – mormorò – Se sei chiuso qui dentro è solo  colpa mia! Non dovevo fare di testa mia e venire da sola con Uragami!
Ryo appoggiò la nuca al muro, fissando il soffitto.
Dopo un attimo di silenzio, ignorando le scuse di Kaori annunciò – Mayuko e Uragami sono salvi. A quest’ora si staranno allontanando.
- Credi… credi che non vedendoci tornare chiameranno la polizia?
- La polizia la chiameranno – convenne lui, con sguardo indecifrabile – Ma non faranno in tempo a salvarci. Quando capiranno che siamo rimasti intrappolati entrambi, sarà troppo tardi.
Kaori sprofondò in un silenzio riflessivo. L’affermazione di Ryo le aveva fatto prendere coscienza di quanto stava effettivamente accadendo.
Poi la voce di Ryo la fece sobbalzare.
- Perché sei rimasta Kaori? – Ryo fissava ancora il soffitto – Avevi una nuova vita che ti aspettava là fuori. Uragami è una brava persona, con un lavoro normale, un’esistenza tranquilla e una bambina a cui ti sei già affezionata.
- Gli ho detto di no.
Ryo si voltò a guardarla.
- Come..?
- Gli ho risposto che non volevo… - Kaori arrossì – Uragami è un uomo molto gentile, mi piace, ma… - la sua tinta si fece bordeaux - …è…troppo a modo, Ryo. Non avrei avuto più nessuno da buttare giù dal letto al mattino, nessuno da prendere a martellate, nessuno che mi prendesse in giro per i miei modi violenti… - Kaori ridacchiò imbarazzata – Uragami è una brava persona, è vero… ma non è quella per me!
Che discorso assurdo che ho fatto! – pensò Kaori. Ma come dirgli che non poteva stare con Uragami, perché amava lui?
- E per questo hai deciso di morire? – domandò infatti Ryo, scettico.
Kaori abbassò la testa avvampando – Ryo, io… non… - deglutì -… non potevo lasciarti morire da solo. Non sarei riuscita a sopportarlo!
- Sei una sciocchina! – disse lui, con un mezzo sorriso.
- Senti chi parla! – s’infuriò lei – Anche tu sei tornato indietro per salvarmi! Lo sapevi che non c’era abbastanza tempo!!
Ryo riappoggiò la nuca al muro e chiuse gli occhi – La gente lo dice, che per amore si fanno cose pazzesche.
Kaori sussultò.
- Ryo…
Lui rimase immobile qualche istante, a occhi chiusi. (Forse è un po’ imbarazzato… NdA)
Poi raddrizzò la schiena  e sorrise amaramente – È un detto comune. Innamorarsi per un killer significa la morte. Peccato che non riusciremo ad avvertire Miki e Umibozu! Spero che imparino qualcosa dalla nostra fine.
Kaori si guardò intorno sconvolta. Lo sguardo le si fermò sul timer. Avevano ancora undici minuti.
Guardò a terra imbarazzata.
Quelle frasi di Ryo allora significavano… che l’amava?
Deglutì, scioccata.
Accidenti a Ryo, dovevano trovarsi in punto di morte, perché lui le facesse capire qualcosa dei suoi sentimenti?(eh , appunto! -__- NdK)
Si passò nervosamente la mano sulla fronte: grondava sudore.
Non ha senso! – pensò – Ho ancora pochi minuti di vita, e mi sto preoccupando dei sentimenti di Ryo!
- Cosa racconterò a tuo fratello? – disse lui, a un tratto – Quando ci vedrà arrivare insieme, mi cambierà i connotati!
Kaori sorrise. Un sorriso di dolcezza al ricordo del fratello… al pensiero di rincontrarlo – Stai parlando di Hideyuki…
- È vero… - sorrise anche lui – Ma quando si tratta della sua sorellina, diventa molto protettivo.
È assurdo! – si ripeté Kaori –Stiamo per morire, non dovremmo essere così tranquilli!
Guardò il timer. Ancora nove minuti, eppure non aveva paura. Si trovava nell’unico posto dove sarebbe voluta stare in quel momento.
L’ultimo luogo che avrebbe visto.
Ripensò alla loro casa, dove avevano trascorso tanti anni, e per un momento le si strinse il cuore.
- Accidenti! – disse ad alta voce – Stamattina non avrai sicuramente rifatto il letto, e io ieri non ho riordinato per niente la casa! Lasciamo proprio una brutta impressione!
Ryo non rispose.
- Mi dispiace anche di non aver salutato Miki – continuò Kaori – È stata così gentile con me, mentre ero in ospedale! – si girò a guardarlo – Tu Ryo non hai nessun rimpianto?
Lui rimase immobile, fissando dritto davanti a sé, e non diede segno di averla sentita.
- Ryo..? – insistette Kaori – Non hai rimpianti tu?
Lui accennò un mezzo sorriso – Qualcuno.
- Quando si esce di casa al mattino, non si pensa mai che non si avrà più il tempo di fare le cose che si sono lasciate indietro. – sospirò – E adesso siamo qui e non possiamo più recuperare nulla!
Di nuovo il sorrisetto sulla bocca di Ryo – Non è detto. Forse io posso ancora recuperare.
- Eh? – Kaori si voltò verso di lui e un brivido le corse lungo la schiena.
Non sta parlando di me! – si disse – Mi sto sbagliando! (Effettivamente è una stanza talmente affollata di gente… NdA).
Lentamente Ryo le passò un braccio dietro alle spalle, stringendola contro di sé. Kaori si ritrovò appoggiata al fianco di Ryo, con il viso premuto sulla sua spalla.
- Hai paura? – le chiese lui.
Kaori deglutì – No.
- Stai tremando – Ryo gettò un’occhiata al timer – Sei minuti. Ormai siamo agli sgoccioli. Non ti stai pentendo di essere rimasta?
Kaori chiuse gli occhi – No
L’espressione di Ryo si fece trionfale – Il mio fascino è talmente devastante da portare le fanciulle alla morte! – ma subito dopo si portò un dito alla bocca, perplesso – Ma dov’è che è fanciulla, Kaori?
- Stupido! – urlò lei, appiattendolo al suolo con 400T.
Maledetto Ryo, e io che credevo che volesse essere romantico!
- Ahia! – si lamentò lui – Sei una donna spietata! Sono già in punto di morte!
La frase di lui, la riportò a controllare il timer. Cinque minuti.               
Ripensò alle frasi di Ryo sull’amore. Voleva morire senza aver chiarito la sua situazione con lui?

Si fece forza. Arrossì, fissò lo sguardo a terra e balbettò – Ryo… prima quando tu parlavi del killer che s’innamora… volevi dire che tu allora… con me… - s’impappinò avvampando.(sta evaporando… NdK)
Sussultò, sentendo la mano di Ryo sulla sua.
- Mi dispiace – lo sentì dire.
Alzò lentamente lo sguardo verso di lui. Il viso di Ryo era serio, e aveva un fondo di dolcezza.
- Hai ragione – le disse – Quando al mattino esci di casa, non pensi che non avrai più il tempo per recuperare quello che non hai fatto. E io adesso non posso pretendere di recuperare tutto in quattro minuti.
Kaori lo fissò sorpresa.
- Ryo… io sono stata bene con te – mormorò - … non devi scusarti.
Lui le passò una mano dietro alla nuca e l’attirò contro di sé.
- Lo so che ti ho fatto soffrire.(mi aspetto da un momento all’altro un “no, stavo male da sola”!^^ NdK)
Rimasero in silenzio a lungo, fermi in quella posizione.
Alla fine Kaori trovò il coraggio di aprire bocca.
- Ryo… quando… quando Uragami mi ha chiesto di sposarlo… cosa hai provato?
Il silenzio calò su di loro e per qualche istante Kaori pensò che lui non avrebbe risposto.
Poi Ryo mormorò – Paura.
Kaori trattenne il respiro, mentre Ryo sorrideva a se stesso – Non credo di aver mai avuto così tanta paura in vita mia.
Scossa, Kaori alzò lo sguardo.
- Ryo… tu… - il suo viso incontrò quello di lui, quasi per caso.
Con un attimo di ritardo, capì che si stavano baciando.
Quando Ryo si staccò, Kaori rimase immobile, in stato di trance.
Il cuore le tamburellava in petto a ritmo indecente.
Ryo non staccò gli occhi dai suoi, e Kaori comprese che per la prima volta non sarebbe fuggito da quello che provava per lei. In quell’istante Ryo era suo, totalmente e completamente suo, e lo sarebbe rimasto in eterno.
Kaori non avrebbe scambiato quei pochi minuti che stavano vivendo insieme, per tutti i decenni di vita senza Ryo che avrebbero potuto offrirle.
Quei brevi istanti le avevano assicurato il cuore di Ryo per sempre.
Era strano pensare all’eternità, nelle condizioni in cui si trovavano, eppure Kaori sentì che nonostante tutto era così che sarebbe stato.
Ed era per quello che si sentiva così tranquilla, nonostante i minuti fossero ormai divenuti secondi in un conto alla rovescia prossimo al traguardo.
- Ryo… - mormorò arrossendo – Dimmi qualcosa che mi piacerebbe sentire!
- Eh..? – fece lui, sorpreso.
- Sì… qualcosa di sincero… ma che non hai mai detto a nessuno.
Lui la guardò con una faccia strana, divertita, e Kaori pensò che le avrebbe risposto con una delle sue solite scemenze.
Invece le appoggiò una mano dietro la nuca, e attirandola verso di sé, le mormorò all’orecchio – Sei stata la miglior compagna che avrei potuto avere in tutti questi anni.
Kaori chiuse gli occhi in un moto di commozione, poi scrutò il timer.
Cinque… quattro… tre…
Alzò la testa, si strinse a  Ryo ed entrambi si mossero per baciarsi.
Sentì le braccia di lui avvolgerla con calore, senza paura.
Il timer si azzerò.
 
 
FINE.
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: phoenix_esmeralda