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Autore: Fierb    13/03/2012    4 recensioni
Questa è la mia prima FF, quindi spero vi piaccia. Sono un ragazzo e quindi ho scelto appositamente la nostra tanto amata Larry come bromance. niente, spero vi piaccia davvero.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo soli in casa, io e lui. Nessun'altra persona a respirare la nostra aria, a osservare quello schermo, a osservarci come io osservavo lui.

Osservavo ogni suo piccolo particolare mentre vedeva Tre Metri Sopra Il Cielo che una fan italiana ci aveva spedito con i sottotitoli inglesi.

A me neanche piaceva quel film, ero steso sul divano a guardarlo solo perché lo voleva lui, che poi più che guardare il film guardavo lui.

Il mio Louis..

Lui e quei capelli tirati in su da una parte, tutti un po' incasinati ma allo stesso tempo perfetti.

Lui, quel ventenne che piange anche per un film, perché sapevo che sarebbe scoppiato a piangere da un momento all'altro e io ci sarei voluto essere a dirgli 'Louis, è solo un film, è tutto ok'.

Lui in tutta la sua perfezione nel guardarmi per un secondo, sorridermi, e ritornare a quel film.

È una cosa così bella che ogni tanto osservi per poi chiederti 'È tutto un sogno questo?' Perché ti sembra di aver visto un angelo proprio al tuo fianco.

Ormai lo amo da tanto, non me ne vergogno. Insomma, non posso vergognarmi di amare quella carota angelica in tutta quella stupenda sua perfezione.

 

Eravamo alla fine del film e lui, di punto in bianco stoppa il filmato e mi guarda con occhi dolci.

Hazzino...” disse subito dopo, facendo sentire la sua voce da bambino sforzata “mi porti i popcorn che son sul tavolo? Questi son finiti” disse poi, mettendo su il broncio osservando il sacchetto vuoto.

Lou, il film è quasi finito, puoi resistere senza popcorn per cinque minuti, no?” risposi con voce assonnata, di chi voleva abbracciarsi quel ventenne e dormire, fottendosene del film.

Tu mi vuoi bene, non puoi farmi morire di fame!” potresto', mettendo su ancora quella sua vocina da bambino.

In quel secondo mi passo' un solo pensiero in mente.

Non era quello di tirare su le chiappe dal divano e portargli del cibo ma ben si, mi soffermai su quel 'tu mi vuoi bene'. Se fosse stato il mio ragazzo avrei sorriso dicendogli che non gli volevo bene ma che lo amavo, pero' era uno di quei momenti in cui le parole si mangiavano da sole, al posto dei popcorn.

Non potevo rovinare tutto quell'amicizia. Dovevo farmene una ragione.

Non morirai di fame per cinque minuti” risposi abbassando lo sguardo, per non guardarlo negli occhi e farmi, ancora una volta, dopo due anni, convincere a prendere cio' che voleva.

Per piacere...” mormoro', avvicinandosi a me “Non ti chiedo tanto.” rispose poi, lasciando i nostri visi a pochi centimetri di distanza, tanto da sentire i nostri nasi sfiorarsi e quelle labbra cercarsi come una calamita e un magnete.

Sapeva che quando faceva così impazzivo e non ci vedevo più.

vai tu...” risposi, con un filo di voce guardando il pavimento.

Lui con uno scatto non molto chiaro, si butto' sopra di me, accarezzandomi il petto. Il mio cuore stava andando a puttane. Andava troppo veloce quel fottuto cuore, come se mi stesse per venire un attacco d'infarto.

Non ho più voglia di vedere il film senza i popcorn.” disse sbadigliando, continuando ad accarezzarmi il petto.

Sussultai, piano, cercando di non farmi sentire “e poi è più bello sentire il tuo cuore andare così veloce.” continuo', alzando il viso, per poi fissarmi.

Mi sentivo bene ogni volta che stavo con lui.

Sentivo come se, ogni mio problema, con lui, svanisse.

Sentivo ogni cosa farsi più bella solo stando a contatto con lui.

Guardai un attimo lo sgabello affianco al divano, c'erano dei dolcetti al cioccolato.

Sorrisi, beffardamente.

Mi avvicinai e d'un tratto, glieli lanciai, ridendo.

Che cazz...” sbotto' lui alzandosi e prendendo un paio di cioccolatini e, facendo come me, iniziando a lanciarli.

AHAHAHAHAH SEI UNO STUPIDO!” risi io, di gusto, lanciando ancora quei cioccolatini.

STOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOP” urlo', nel bel mezzo della battaglia.

Ma... non puoi fermare tutto nel bel mezzo della battaglia!” risposi io, buttando tutto a terra, sconsolato.

Lui afferro' un cioccolatino che stava volando magicamente sulle sue mani “UNA BANCONOTA!” continuo' a urlare, come se un bambino avesse trovato il suo tesoro... si, di cioccolato. Ma subito dopo, me la lancio', facendomi cadere sul divano dietro di me.

Sei un deficiente!” dissi portando le mani sui miei capelli, sistemandomi.

Ah si?” disse lui, con fare minaccioso “Sono ancora un deficiente stupido ora?” continuo' mettendomi i cioccolatini in bocca, togliendogli la carta che li copriva e infilandomeli dentro.

Continuavamo a ridere, come non si poteva ridere con lui?

Smettila” dissi ridendo, cercando di non sputare con tutto quel cioccolato dentro la bocca

Che?” disse lui, fingendo di non sentirmi, o forse perché davvero non mi aveva sentito... sinceramente, non gliel'ho mai chiesto...

Così affoghero'!” sbottai.

Lui rise, come se avesse già sistemato con se stesso queste azioni.

E tu non vuoi affogare, vero?” rispose, avvicinandosi al mio viso.

Scuotei la testa, guardandolo dritto negli occhi.

Mi sorrise portando la sua mano sinistra sulla mia guancia e la mano destra sui miei capelli.

  
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