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Autore: Tovie    13/03/2012    4 recensioni
Prequel di "La fine della notte"
"..Quello? Quello era il fratello del suo Capitano?
Sentiva il cuore pompare a mille, le guance terribilmente rosse e calde, la testa leggera persa nella visione di quel dio scolpito.."
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mugiwara, Nami, Portuguese D. Ace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 INCONTRO AD ALABASTA

dedicato a chi mi ha incentivato a scrivere la nascita della storia d'amore tra Nami ed Ace e a pubblicarla..voi sapete chi siete, grazie :-)



La ragazza si passò una mano tra i corti capelli arancioni imprecando quando si impigliarono nei fermagli sentendo il caldo infernale invaderla nonostante il vestito da odalisca che indossava. Ma come faceva Bibi a vivere in posto così?
“Acqua..voglio dell’acqua!”
Sentì Usopp mugugnare e sospirò un poco alzando gli occhi al cielo, anche lei pativa l’afa ma non vedeva il senso di sprecare fiato e ossigeno ulteriormente. Anche se..se si lamentava Usopp allora…
“HO FAMEEEE!”
Eccolo lì, puntuale come un orologio, l’urlo del loro Capitano! Ogni tanto si chiedeva cosa avesse fatto di male per avere una ciurma così sgangherata, ma sapeva perfettamente che non avrebbe potuto trovare di meglio, erano i migliori amici che avesse mai potuto incontrare.
“Dai secondo Bibi dovremmo arrivare presto ad una città!”
Annunciò cercando di placare gli animi di quei due. Grazie al cielo invece Zoro e Sanji avevano energie sufficienti per litigare tra di loro e non voleva neppure sapere riguardo a cosa, tanto per quei due ogni scusa era buona per insultarsi o picchiarsi.
“Parli così perché sei su quel coso!”
Osservò invece il cecchino, guardando male l’amica che per tutta risposta tirò fuori la linguaccia, ancora prima che il biondo si voltasse di scatto verso Usopp iniziando ad urlargli dietro con i denti a squalino.
Ridacchiò divertita osservando la figura sfocata della città e finalmente tutti iniziarono a correre, chi affamato, chi assetato e chi semplicemente voleva starsene tranquillo all’ombra.
La città era un via vai di commercianti, e nonostante la situazione politica del Paese, alla ragazza sembravano tutti abbastanza tranquilli, constatò mentre tutti insieme si avviarono alla prima locanda che trovarono, entrando e sedendosi ad un tavolo, iniziando a guardarsi attorno cercando una cameriera disponibile, onde evitare ulteriori lamentele dei suoi compagni.
Trattenere Rufy stava diventando un’impresa più epica di quella in cui si stavano imbarcando, ma che ci potevano fare, amavano il loro Capitano anche per quello, no? Anche se ogni tanto non ne era proprio sicura!
E fu allora che lo vide..o meglio vide la sua schiena curva intenta a mangiare, con un tatuaggio enorme sulla schiena, osservandolo meglio poteva riconoscerlo..era il simbolo di Barbabianca..si parlava parecchio del Vecchio gigante che raccoglieva pirati e li trattava come se fossero una dei figli. Viaggiando con Rufy, doveva ammettere che non tutti i Pirati erano come Arlong..lo stesso Capitano era stato aiutato da un personaggio importante come Shanks il Rosso.
Ricordava perfettamente come una notte si erano incontrati sotto i suoi mandarini e il ragazzo di gomma le aveva confidato che quel pirata si era fatto mangiare un braccio per salvarlo quando era piccolo. Ovviamente tutto era nato perché il marmocchio si era messo nei guai per rivendicare un torto subito dal suo idolo.
Ah..Rufy..impulsivo già da piccolo!
Quando glielo aveva raccontato aveva compreso come mai si era tanto alterato quando Sanji non voleva imbarcarti sulla Going Merry come cuoco per li debito di vita che aveva con Zeff. Per lui che aveva subito lo stesso trattamento da un altro pirata era come se il cuoco insultasse il gesto di Zeff e non lo accettasse.
Sospirò tornando nel mondo normale all’ennesimo urlo del Capitano, al che gli tirò un bel pugno in testa per cercare di farlo calmare un poco.
“Ahi Nami, mi hai fatto male!”
Commentò portandosi entrambe le mani sulla testa, mettendo il broncio come fanno i bambini. Eppure la sua voce deve aver attirato lo sconosciuto, perché si girò e lei sentì il suo cuore perdere un battito.
Chi..chi era?
Non aveva mai visto degli occhi così intensi ed espressivi, gioviali ma maliziosi allo stesso tempo. Sembravano gli occhi di un bambino ma che ti dicono chiaramente di non sottovalutarlo. Ad ogni modo potè chiaramente vederlo alzarsi e venire verso di loro. I suoi occhi non si persero un solo centimetro di quel corpo decisamente ben attrezzato, partendo dalle spalle ampie, il petto muscoloso, il ventre con una tartaruga ben disegnata e poi arrossì inevitabilmente quando osarono posarsi sul bacino.
Oh, mamma!
E adesso? Avrebbe sentito il suo cuore fino a quella distanza?
“Rufy..non posso crederci..fratellino!”
Commentò sorridendo facendole sgranare gli occhi.
Quello? Quello era il fratello del suo Capitano?
Sentiva il cuore pompare a mille, le guance terribilmente rosse e calde, la testa leggera persa nella visione di quel dio scolpito
“Ace! - Saltò su Rufy andando a salutare calorosamente suo fratello – lascia che ti presenti la mia ciurma!”
Commentò ancora, ma le sue orecchie non captarono più niente dopo il nome di quello che non era più uno sconosciuto..
ACE..
Che bel nome
“Nami..ehi..Nami..che ti prende?”
Osservò il capitano e solo allora la bella navigatrice si accorse che tutti la stavano osservando intensamente, anche lui e si sentì terribilmente in imbarazzo sotto lo scrutinio di quegli occhi scuri e magnetici che adesso la stavano osservando con attenzione.
“Stavo pensando.. – osservò immediatamente – stavo pensando se posso far passare i tuoi debiti a tuo fratello..anche se da come è conciato secondo me ha meno soldi di te!”
Commentò prontamente cercando di trovare una soluzione plausibile alla sua totale mancanza di attenzione. Solamente una persona, tra l’altro l’unica ragazza del gruppo, sogghignava divertita e maliziosa insieme, mentre Sanji invece sembrava ugualmente sospettoso al riguardo.
Zoro scoppiò a ridere tenendosi la pancia con entrambe le mani, mentre dei due fratelli un mise il broncio e l’altro l’osservava più attentamente.
“Solo tu potevi pensare ai soldi con quello sognante strozzina di classe A!”
Osservò lo spadaccino.
La ragazza lo fulminò
“Vogliamo parlare dei TUOI di debiti, Marimo?”
Chiese sogghignando, adesso nuovamente padrona delle sue emozioni.
“Come vedi, Ace, lei non è solo la nostra navigatrice, ma anche la strozzina!”
Ridacchio alla fine Rufy beccandosi un pugno in testa da Sanji
“No parlare così di Nami-swann”
Osservò irritato
Ace osservò bene la ragazza, non aveva mai visto una donna più bella e sensuale di lei, quel vestito poi lasciava proprio ben poco all’immaginazione ed era sicuro che la navigatrice non stesse davvero pensando ai soldi, come spiegare quel dolce rossore sulle sue guance?
Certo, poteva essere dovuto al caldo, ma Pugno di Fuoco non ci credeva, o meglio non voleva crederci!
Era sicuro di aver percepito il suo sguardo poco prima, quando stava ancora mangiando e ancora quando stava andando verso suo fratello.
Fosse stata una ragazza qualunque ci avrebbe provato e amen, ma era una compagna di suo fratello e doveva andarci cauto, non voleva creare attriti tra di loro
“Dovete ancora ordinare?”
Chiese e Nami annuì
“Sì trattenere tuo fratello quando ha fame è impossibile!”
Commentò scrollando le spalle e sussultò quando lo avvertì sedersi accanto a lei e il suo profumo le stuzzicò le narici, le sembrava quasi di terra bruciata e considerò che non aveva mai avvertito niente di simile, chissà se anche il suo sapore era uguale?!
Arrossì nuovamente. Nami, ti sembrano questi i pensieri della navigatrice che vuole disegnare la carta nautica del Mondo?
Sembrano più quelli di una donna che vuole far famiglia!
Anche i pensieri di Ace vagavano in quel senso.
Sentiva accanto a sé il profumo dolce e allo stesso aspro dei mandarini che lo invogliavano ad assaggiare la ragazza vicino, ma nello stesso tempo non poteva assolutamente, c’erano sogni e missioni più grandi di loro in gioco e, come aveva pensato prima soprattutto suo fratello.
Ad ogni modo per distrarsi dai pensieri sulla rossa iniziò a guardare tutta la ciurma di suo fratello mentre mangiavano, ridacchiando di tanto in tanto per quanto erano buffi..sì decisamente erano i compagni adatti per un capitano del tutto anormale come Rufy, anche se poteva vedere che erano molto più  di questo, erano suoi amici e di questo li ringraziava di cuore.
Al fine del pasto si divisero ognuno per il proprio cammino, lui a cercare informazioni su Barbanera mentre suo fratello e la rossa per risolvere il problema della loro amica, ritrovandosi poi al palazzo del Re, visto che si era spaventato molto quando aveva incontrato Sanji e gli aveva detto che suo fratello era ancora sotto cure mediche perché non si svegliava. Ma tornati a palazzo avevano scoperto che si era destato e come al solito aveva chiesto del cibo
E fu baldoria per tutta la sera, grazie al party di festeggiamento che il Re aveva offerto a quei ragazzi dal cuore d’oro
E fu lì, dopo che si erano abbioccati tutti troppo ubriachi per pensare anche solo di tornarsene nelle loro stanze. Fu lì, che si ritrovarono sul balcone e, grazie all’alcool ingerito, con i sensi intorpiditi le loro labbra si incontrarono dapprima in un casto bacio, poi fu passione, gemiti e parole d’amore.
Entrambi i ragazzi ebbero ragione, Ace sapeva di terra bruciata mentre Nami di mandarino.
Ma fu anche delusione
“Forse è meglio se non diciamo niente a nessuno!”
Commentò infatti Ace, accarezzando la schiena liscia di quella che era diventata la sua compagna.
Nami abbasso gli occhi accarezzando il petto scolpito dell’amante, posando infine la testolina rossa contro il suo collo, nell’incavo con la spalla
“Va bene..però io credo che Rufy capirebbe e sarebbe felice per noi”
Tentò in qualche maniera di fargli cambiare idea, ma lui fu irremovibile
“No perché io poi non potrei più lasciarti da lui, ti vorrei sempre al mio fianco, e tu devi portare il mio fratellino fino ai confini del Mondo, per poter incoronare i vostri sogni – commento pensieroso – e io del resto ho la mia ciurma, ma ti giuro Nami, che qualora le nostre ciurme dovessero incontrarsi, non permetterò a nessuno di torcerti un capello!”
Promise e lei dovette arrendersi all’evidenza..prima avrebbe trovato lo One Piece e prima Portuguese D. Ace sarebbe stato suo veramente.
Sospirò un poco salvo annuire seppur dispiaciuta della situazione
“E io ti prometto che un giorno affronteremo nuovamente questo discorso!”
Commento prima di dare l’ultimo bacio, al suo Ace, chissà quando si sarebbero poi rivisti. Non ci voleva pensare perché altrimenti avrebbe fatto di testa sua e le cose sarebbero andate diversamente.
Forse meglio, forse peggio, questo lei non avrebbe potuto dirlo, sapeva solo che per la prima volta nella sua vita si sentiva veramente completa.
Aveva degli amici unici e adesso anche una persona speciale al suo fianco che, anche se nella segretezza, sarebbe stata accanto a lei.
 
 
  
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