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Autore: taylorsbanjo    13/03/2012    8 recensioni
"Sì, Mary proprio lei... Quella Mary... La 'mia' Mary" spiegò Louis.
Harry rimase sbalordito.
"Mary, Mary, Mary?!? Quella Mary?!" chiese incredulo.
"Sì, Harry lei. Mary è la sorella di Catherine"
"Louis, stai scherzando..."
"Harry!? Ti pare che ho la faccia di uno che scherza? Secondo te mi sto inventando tutto?!"
"Aspetta quindi..." disse Harry, ma non finì di parlare. Era pensieroso.
[...]
"Harry?!" domandò Louis.
"Louis... Non dirmi che Catherine è la piccola rossa di cui mi sono preso una cotta dodici anni fa..." domandò Styles.
"Sì, Harry... è lei. Catherine è la piccola rossa, ma ora di anni ne ha diciotto..." concluse Louis.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era un bellissimo lunedì mattina, c’era il sole. Londra sembrava più bella del solito.
Erano le otto e mezzo, stavo facendo colazione tranquilla. Squillò il telefono.
“Pronto” risposi.
“Pronto. Sono Liam Payne. Parlo con Catherine Smith?”  
“Sì…”
“Bene. Per prima cosa volevo dirti che il tuo numero me l’ha dato un amico che abbiamo in comune: Louis Tomlinson.”
“A... E perché?” chiesi. Louis non lo vedevo da una sola settimana. Era successo qualcosa?
“Niente di che. So che stai cercando lavoro”
Mi ero trasferita a Londra da soli sei mesi, e quindi stavo cercando un lavoro perché vivendo da sola, in qualche modo dovevo arrangiarmi e non sempre con i soldi che ogni mese mi spedisce la mia famiglia.
“E ne avrei uno per te” continuò. Io feci un sorriso trentadue denti.
“E di che cosa si tratta?” chiesi.
“Beh… Voglio dirtelo di persona. Louis mi ha spiegato dove abiti. Posso passare da te tra venti minuti?” mi chiese.
“Con piacere. Se vedi Louis, salutamelo” dissi.
“Se vuoi te lo passo..” mi disse
“No, non serve, grazie comunque a dopo... ”
“A dopo” mi disse.

Appoggiai il telefonino sul tavolo della cucina e iniziai a saltare in giro per la casa. Ero troppo felice. Louis stava facendo tutto questo per me. Poi pensai “Sono ancora in pigiama!”. Corsi ad aprire il mio armadio (dopo mille scivolate sulle scale) e presi i miei adorati jeans, una maglia viola e una felpa nera che avevo comprato il giorno prima. Mi pettinai i miei rossi e lunghi capelli e non feci in tempo a truccarmi perché suonò il campanello. Corsi verso la finestra e vidi Louis con Liam.
“Catherine!” urlò Louis. Scesi le scale così tanto velocemente che non capisco come ho fatto a non rompermi qualche parte del corpo. Aprii la porta e Louis corse ad abbracciarmi.
“Louis! Non è mica da anni che non ci vediamo!” dissi ridendo.
“Lo so, ma mi devi perdonare… Devo andare via. Ti lascio sola con Liam” poi si voltò verso Liam e disse “Sia chiaro che te l’ho presentata solo perché lei ha bisogno di un lavoro. Non per altro.” Liam scoppiò in una risata.
“C A P I T O?” urlò Louis.
"Sì, sì…” rispose, cercando di calmarsi dalle risate.
“Bene… Anche se non mi convinci tanto” rispose Louis facendo finta di essere serio. Poi mi stampò un bacio sulla guancia e ci salutò.

Feci entrare Liam e ridendo dissi “Quel ragazzo non è normale”.
“Concordo…” poi guardandosi intorno mi chiese: “Comunque in questa casa abiti da sola?”
“Sì, non da molto. In effetti, è molto grande per una persona solo, però con tutte le mie cose ci sto anche troppo bene” risposi facendolo sedere sul divano.
“Allora, il lavoro che ti volevo proporre era da Babysitter. Louis mi ha detto che adori i bambini. Ed io ho una sorellina di sei anni. I miei genitori sono a casa soltanto nei week-end e io non riesco a badare a lei” mi spiegò.
“Capisco… Come lavoro non mi dispiacerebbe. La piccola come si chiama?”
“Elisabeth”
“E quando la posso conoscere?”
“Adesso è a scuola. Nel pomeriggio.”
“Va bene. Venite qua?” chiesi. Ero troppo felice.
“Ok…” mi disse.
“Comunque è una bimba tranquilla? Altrimenti mi devo preparare” dissi ridendo
“Beh… Io direi che non è molto tranquilla, cioè con me non è mai tranquilla… Quando è con persone che non conosce è molto timida” rispose facendomi un sorriso
“Una via di mezzo quindi”
“Sa essere una grande rompiscatole, ma anche una bambina gentile…” disse Liam ridendo
“Bene bene…”
“A ti avviso già… Ogni tanto può dormire qui da te? Sai, anche io ho bisogno di divertirmi alle feste, con i miei amici…” disse
“Dipende da che amici hai…”
“In che senso?”
“Che se tutti i tuoi amici sono intelligenti con Louis… Non servono le feste. Ti diverti anche solo stando in una stanza completamente vuota!!!”
Ci stavamo divertendo troppo insieme, quasi quasi sarei rimasta a parlare con lui per ore.
“Comunque potresti tenerti ogni tanto mia sorella di notte?” mi domandò
“Certo! Con molto piacere! Basta solo che tu non la venga a prendere alle tre di notte ubriaco” dissi trattenendomi dalle risate.
Proprio in quel momento squillò il mio telefono e prima di rispondere mi scusai con Liam “Scusa, è Louis”.
“Tutto ok? Perché mi hai chiamata?” chiesi
“Scusa, non volevo disturbarti, ma volevo sapere se non era già caduto ai tuoi piedi” rispose Louis ridendo. Mentre rideva sentii una voce che diceva “Lou Liam è ancora vivo?” “Sì, sì… Catherine non l’ha stregato” rispose Louis a quella “voce”.
“Comunque Kate, di a Liam che deve tornare a casa perché stiamo per andare a fare la spesa e non so cosa si vuole comprare. Se non viene rimarrà a digiuno!”
“Certo, te lo mando… Ciao… grazie ancora Lou” dissi e chiusi la chiamata.

“Liam…” non riuscii a finire la frase perché squillò il telefono, questa volta però non era il mio, ma quello di Liam.
“Dimmi Harry” disse.
“Dove sono? Ma Louis non ti ha detto niente?” continuò a parlare per due minuti e poi riattaccò.

“Catherine, prima pensavo… Posso chiamarti Kate? Ci metto meno tempo a dirlo” disse facendomi un sorriso.
“Certo! Anche Louis a volte mi chiama così…” dissi ricambiando il sorriso.
“Comunque mi sa che devi andare, almeno questo mi ha detto Lou” continuai
“Mi conviene andare… Altrimenti rimango a digiuno! Che cattivi che sono!”.
Lo salutai e se ne andò.
  
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