Alla brà.
A questo dolce giorno di canizie e candeline. <3
Avrebbe voluto rannicchiarsi, James, muovere le braccia, tendere le dita, afferrare il mantello infangato a pochi centimetri dai suoi piedi e ripararsi.
Avrebbe voluto appellare un ombrello, sfilarsi gli occhiali e guardare qualcosa che non fossero solo goccioline spiaccicate sulle lenti ed imbrigliate tra le ciglia; avrebbe voluto voltarsi, James, ignorare il fiume d’acqua che aveva preso a scorrergli addosso, fin dentro le mutande e dare un volto al ciaff ciaff cauto e scortese che seguitava ad azzerare le distanze.
Le dita sbadigliarono un segno di vita, contraendosi all’improvviso. Si chiusero a pugno, in un riflesso sconosciuto. Strinsero. Acqua e vento.
Avrebbe voluto morderle, James; iniettando il sangue di furia e lacrime, assieme alla saliva.
Avrebbe voluto voltarsi, anche, e chiedere di essere lasciato in pace.
Avrebbe voluto afferrare la bacchetta e schiantare il qualcuno dei passi. E ci sarebbe anche riuscito se quell’assurda imprecazione – Porca Morgana e tutte le sue mutande – non avesse ammutolito il suo cervello e il vento.
Le labbra pizzicarono e s’inarcarono. Il calore della risata gli s’impigliò in gola e riempì i polmoni di aria leggera. Pulita.
“Ramoso aveva bisogno di fare due passi.” Sputò tutto fra i denti, mordendo labbra e parole. Lo spettro di una risata a scorrergli sulla lingua.
Il peso sullo stomaco divenne via via più sopportabile, meno acido ed imperioso. Il ciaff ciaff ammutolì tra i fili d’erba a pochi centimetri di distanza.
“Anche Felpato, fratello.”
Sirius tirò su col naso, grugnendo qualcosa. James sorrise.
“Mi ci voleva una doccia, no? La tua mogliettina non fa che ripeterlo.”
Risata.
“Sono qui, James.”
“Lo so.”
E rimasero così, immobili, a contare le gocce d’acqua impigliate tra le foglie. Stettero così, a completarsi, senza una parola. Vicini, come sempre.
Perché ci sarebbero stati, in un modo o nell’altro. Insieme.
La pioggia, i litigi, l’orgoglio ed un pazzo furioso ben intenzionato a mietere vittime e fratelli non sarebbero mai stati abbastanza.
Mai.
Loro sarebbero stati molto più di abbastanza, invece.
Avrebbe voluto piangere, James, e abbracciare il suo migliore amico.
Avrebbe voluto piangere e prendere a pugni chiunque lassù avesse deciso di fargli così male.
Aveva paura, James, ma si sarebbe rialzato ancora. Per Lily, per Harry. Per Harry.
“Mi si è gelato il culo.”
Risata.
Due risate.
Voldemort e la condanna che pendeva sulle loro teste divenne una macchiolina nera poco lucida.
Un misero frammento di vuoto mescolato al caldo piombo delle iridi di Sirius; l’ultima pausa tra le parole del cagnaccio.
Ce l’avrebbe fatta, James. Per loro.
Ce l’avrebbe fatta, James.
Con Sirius. Per Sirius, anche.
Ciaff. Ciaff.
Nd n(als):
James ha appena saputo delle intenzioni di Voldemort circa il futuro suo e di Lily, ma principalmente sul destino di Harry. E poi c’è Sirius. Ma Sirius c’è sempre, questo è il fulcro di tutta la miriade di sillabe qui sopra. ù.ù
Writ! TU! Perdona questa Pulciosa, ma è stata avvisata in ritardo ù.ù
Oggi dovrai sorbirti questo regalo già pronto…ma niente vieta che in ritardo, ne riceverai uno fresco fresco!
Un abbraccio forte e ancora auguri! :3
PUC