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Autore: Barn Owl    13/03/2012    1 recensioni
La notte mi parla del cielo e delle stelle, giunge dinnanzi ai miei stanchi occhi rimanendo come un’impotente spettatrice di un’infinita commedia trattante un mondo dimostratosi l’immagine di ciò che siamo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Where have all the feelings gone?
Why has all the laughter ceased?
 

Mi avvicino alle scalinate dell’antica facciata di un’anonima chiesa posta davanti una piccola piazza, circondata da tanti stretti  passaggi sparpagliati quasi per gioco da una mano creativa.


Il cielo, appare limpido con qualche leggera e umida nuvola, copre la scenografia di una città a me nota.


È ottobre, un qualsiasi giorno di un primo autunno che porta ancora con se i ricordi di una passata estate.
Le stagioni si presentano in modo casuale, scambiandosi i ruoli, invertendosi in una folle danza  nei riguardi delle condizioni sensibili.


Un’auto dal lungo cofano pratica una faticosa manovra sull’umido terriccio, per poi fermarsi davanti la porta della chiesa, pronto a liberarsi del  suo peso: una cassa di legno lucido che racchiude in se il corpo di una giovane.


Le nubi si addensano nel cielo,  che con il trascorrere dei minuti  diventa sempre più opprimente.
Sembra quasi voler partecipare a questo particolare momento di lacrime, progetti e storie mai raccontante, mettendo in risalto un evento così indubitabile della vita in se.


Un cane, all’angolo della strada dorme sotto quel che rimane della pallida luce di un Sole pomeridiano, che sta pian piano scomparendo, mugolando di tanto in tanto a causa di qualche strano sogno.


Ma ecco, nel momento stesso che il carro funebre si ferma, amare gocce bagnano il terreno umido, i parenti e gli amici in attesa,porgono un ultimo e dolce saluto all’amata.

Time pays us but with earth & dust,
and a dark,silent grave.


Il cielo piange per lei ,la donna, mentre il vento da poco alzatosi trascina con se la speranza che possa  riprendere la sua marcia verso l’eterno riposo per poter  sognare il  destino che fu.


 



È ormai buio, amare illusioni e passioni si alternano come il giorno e la notte, in un mondo  dove la solitudine dell’immenso spazio e la nostalgia di ciò che non è, regnano sovrane.


Vago nell’oscurità in cerca della luce della Luna, di una storia, di  domande mai fatte e risposte mai date.
Dov’è quello che vado da tempo cercando? Forse tra i volti delle mille persone o nel racconto di un passato di passione, sogni e voglia di rivalsa.


Mi lascio andare come una foglia che cade lenta dai nodosi rami degli alberi.
La notte mi parla del cielo e delle stelle, giunge dinnanzi ai miei stanchi occhi rimanendo come un’impotente spettatrice di un’infinita commedia riguardante un mondo dimostratosi l’immagine di ciò che siamo.

Now unblessed, homesick in time,
soon to be freed from care, from human pain.

Chiudo gli occhi, posso correre per le verdi terre e volare tra i caldi raggi del sole che avvolgono la mia mente come il mare lambisce le bianche coste.
Forse un giorno riuscirò a trovare quel sentiero nascosto che mi porti alla mia passata e tanto desiderata verità.
Sono stanca, la mia voce rimanda l’eco al polveroso spazio circostante, ma non c’è più  tempo, il cuore pulsa , ed io sono ancora in cammino verso un’infinita attesa.


Angolo autrice:
La voglia di definire un mio stile attraverso le caratteristiche dei miei personaggi, mi spinge a cercare l'ispirazione nelle domande e nelle sensazioni che vivo quotidianamente.
Mi auguro che questa storia sia gradita. 
 
I periodi  in inglese sono tratti dalla canzone "Bless the child" del gruppo finlandese dei Nightwish.

 Barn Owl

  
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