L’Incontr’anniversario.
«
Rose! Dove diamine ti sei cacciata? »
Era
inevitabile per me udire le urla di mio cugino James che,
contrariamente a ciò
che probabilmente stava pensando lui, non faceva altro che irritare
quasi mezzo
treno.
L’espresso
per Hogwarts viaggiava lento, eravamo saliti da pochi minuti ed io, in
quel
frangente, avevo deciso di scegliermi uno scompartimento e restarci da
sola per
tutto il tempo del viaggio. Ero troppo furiosa per dividere lo spazio
con
chicchessia, specialmente con James, Albus, Hugo e, soprattutto,
quell’idiota
di Scorpius Malfoy.
Okay,
mi rendevo conto di essere Rose Weasley, figlia di Ron Weasley ed
Hermione
Granger, due Grifondoro per eccellenza, ma Scorpius, nonostante fosse
un
Serpeverde, non era esattamente come potrebbe sembrare. In quel caso,
l’apparenza ingannava eccome. Non per questo però
l’avrei di certo difeso
proprio quel giorno: non aveva giustificazioni, non aveva scuse.
Era
il 1° Settembre, giorno della partenza per Hogwarts ed era
esattamente quel giorno
di sei anni fa che, io e Scorpius, avevamo parlato per la prima volta.
Il 1°
Settembre, da allora, era sempre stato il nostro Incontr’anniversario,
come lo avevamo scherzosamente definito.
Eppure lui sembrava esserselo completamente dimenticato.
Avevo
salutato mia madre frettolosamente, quella mattina, per cercare di
raggiungerlo
in tempo e festeggiare insieme, ma lui si era limitato a schioccarmi un
bacio
sulla guancia senza proferire parola sull’Incontr’anniversario.
Ovviamente, prima di tutto ciò, non avevo potuto sottrarmi
alle solite
raccomandazioni di mio padre sul Quidditch e su qualche tecnica
speciale per
vincere la Coppa. Ma dopo cinque anni come portiere, non credevo di
aver
bisogno ancora di certi suggerimenti.
Lo
zio Harry non aveva nemmeno sprecato due parole per Albus e James, si
era solo
premurato di ridare il baule al più piccolo, dopo che il
fratello James lo
aveva gentilmente nascosto dentro
un
sacco della spazzatura. Ovviamente, Lily fu la prima a salire
sull’espresso per
Hogwarts insieme a Dominique, ormai facevano coppia fissa: le avresti
trovate
dovunque a parlottare di chissà cosa e, per la maggior parte
del tempo, ad
acconciarsi i capelli in delle folte trecce o in altre acconciature
varie che
le facevano sembrare parecchio ritardate.
«
Rose! Ma dove è finita?
»
Stavo
per spalancare la porta dello scompartimento e picchiare James a
sangue, ma mi
resi conto che avrei rivelato la mia posizione, così
preferii rimanere in
silenzio continuando a leggere il mio libro preferito, l’Otello di William
Shakespeare,
uno scrittore babbano del 1500 che mia mamma adorava e che,
sicuramente, mio
padre avrebbe scambiato per una nota marca di attrezzature da Quidditch.
Notai
un’ombra oltre la porta e alzai gli occhi al cielo non appena
la testa ricciuta
di James fece capolino.
«
Avete visto.. Rose! Eccoti! » continuò ad urlare
come se fosse isterico.
«
Shh, non urlare! »
«
Cosa ci fai qui? » chiese stranito.
Alzai
un sopracciglio confusa.
«
Leggo, non ti pare? » chiuse la porta scorrevole e si sedette
di fronte a me.
«
Perché non ci hai aspettati? Ti abbiamo tenuto il posto!
»
Feci
spallucce e posai gli occhi di nuovo sul libro, rendendomi conto di
aver appena
perso il segno.
«
Rose? » si fece serio, e ciò era un evento assai
raro « Che succede? »
Sbuffai
sonoramente e richiusi il libro di scatto facendo sobbalzare mio cugino.
«
Succede che il tuo amichetto Scorpius è un idiota!
»
«
A proposito, ti cercava anche lu.. »
Non
lo feci nemmeno finire « Non mi importa »
Con
un gesto meccanico riaprii il libro e stranamente capii che, forse, mi
stavo
comportando io da idiota. Forse non dovevo nemmeno prendermela
così tanto solo
per una dimenticanza futile.
«
Comunque » continuò James, passandosi una mano tra
i capelli ricci « So
perfettamente com’è una Weasley infuriata, quindi
se ti va noi siamo nello
scompartimento in fondo.. ehm, sì.. d’accordo.. a
dopo! »
E
se ne andò così come era arrivato.
Alla
chiusura della porta, scaraventai il libro sul vetro che, dopo lo
schianto,
cadde al suolo richiudendosi.
James
era più idiota di quell’idiota di Scorpius, e la
cosa che più mi mandava in
bestia era che avesse anche lui dei geni Weasley, e ciò mi
portava a chiedermi
se in realtà non fossi un’idiota anche io, con
tutto il rispetto per la zia
Ginny. Beh, forse l’idiozia da mio padre dovevo averla
ereditata, perché nel
momento in cui sentii la risata sguaiata di Albus in lontananza, mi
sentii
stupida. Loro erano tutti insieme a ridere delle battute pessime di
James, ed
io ero lì sola, infuriata con un biondo ossigenato, a
leggere un libro di un
autore babbano che nessuno conosceva.
Recuperai
il libro con decisione e varcai la soglia percorrendo il corridoio,
evitando
categoricamente le provocazioni di quei ritardati dei Serpeverde,
purtroppo
amici di Scorpius.
Raggiunsi
l’ultimo scompartimento ed aprii ritrovandomi tutti gli occhi
puntati addosso:
Albus tossì, James cominciò a grattarsi la testa
come un matto biascicando la
parola ‘’Nargilli’’,
mio fratello
Hugo era intento a ridere senza un motivo logico, Lily, dal canto suo,
non
poteva far altro che guardarlo sconcertata e Scorpius fu
l’unico a rivolgermi
un sorriso gentile.
«
Disturbo, per caso? » sussurrai stranamente a disagio.
Albus
mi tirò per un braccio portandomi seduta al suo fianco, in
modo da avere
Scorpius esattamente di fronte.
«
Non fare la stupida! » mi rimproverò mio cugino
« Peccato però, ti sei persa la
caduta di Hugo su Lily »
Albus
scoppiò a ridere per la seconda volta e non potei non
aggiungermi a quella
risata contagiosa a cui, dopo pochi secondi, si unirono tutti.
In
quei minuti in cui James ne aveva sparato una delle sue, mi dimenticai
completamente di essere arrabbiata, ma quando incontrai gli occhi color
del
ghiaccio di Scorpius il ricordo tornò a galla.
«
Vado ad indossare la divisa » esordì Lily
alzandosi.
«
Ti do una mano » disse mio fratello in risposta, seguendola.
«
Hugo, smettila di provarci! »
«
Sei mia cugina, non potrei mai! »
Sentii
le loro voci ormai in corridoio e risi di gusto mentre James gli urlava
« E in
quel caso sarebbe un incesto! » seguendoli, probabilmente
preoccupato per la
virtù della sorella.
Io,
Scorpius e Albus ci guardammo negli occhi e quest’ultimo
sembrò capire i miei
pensieri.
«
Scusate, vado un attimo da Fred e gli altri » e
sparì lasciando me ed il mio
migliore amico da soli.
Dopo
pochi secondi in cui cercai di guardare tutto fuorché la sua
faccia, Scorpius
si schiarì la gola.
«
Cosa ci facevi tutta sola a leggere Shakespeare? » mi chiese
con un sorriso.
«
James ha cantato, eh? »
«
In realtà, per lui era Shonesper, ma
ho intuito stessi leggendo l’Otello » rispose
ridendo « E’ il tuo libro
preferito »
«
Già »
Non
se lo ricordava. Non ricordava fosse il nostro Incontr’anniversario,
e io stavo cominciando a trattenere la voglia
di piangere.
«
Rose? » i suoi occhi si posarono sui miei e mi sentii in
soggezione « Qualcosa
non va? »
«
Davvero non lo ricordi? » tentai, mordendomi un labbro.
Sembrò
spaesato e per un attimo sperai se ne uscisse con un ‘’Ti
stavo prendendo in giro! Buon Incontr’anniversario,
Rose!’’,
ma in realtà si limitò ad aggrottare la fronte
balbettando.
«
A cosa ti riferisci? »
«
A nulla » risposi prontamente « Indossiamo le
divise? »
Quando
il professor Lumacorno mi chiese di chiudere la porta, la sbattei con
tanta
ferocia che notai Dominique sobbalzare spaventata.
Cominciare
il primo giorno di scuola con un orario di merda come il mio era
demoralizzante. Due ore di pozioni erano demoralizzanti. Il professor
Lumacorno
era demoralizzante!
Quando
ci sistemammo in uno strano cerchio asimmetrico, non potei non sentire
il « Che
palle! » di James al mio fianco. Lumacorno guardò
il calderone di fianco a lui
con espressione estasiata e notai mio cugino guardarlo con aria
schifata.
«
Che roba è? »
«
E’ Amortentia! » trillò Dominique
entusiasta, sgomitando con le sue compagne
Corvonero.
Il
professore si rivolse a lei felice come una pasqua «
Esattamente, signorina
Weasley! L’Amortentia è il filtro
d’amore più potente al mondo. Ha un odore
diverso per ognuno di noi, a seconda di ciò che ci attrae,
naturalmente! »
«
Sono l’unico a sentire puzza di.. ? »
Ma
il borbottio di James fu interrotto dalla voce squillante di Dominique
che non
si era sottratta al fascino del volersi mettere costantemente in mostra.
«
Io sento odore di mar dei Caraibi e di cioccolata al peperoncino!
»
Lumacorno
continuava a guardarla come fosse una visione celestiale.
«
Io continuo a sentire puzza di mer.. » questa volta il
vociare di James fu
interrotto dal professore.
«
Come dice, signor Potter? »
«
Credo di aver perso l’uso dell’olfatto, signore
»
Scoppiai
a ridere e metà della classe si unì a me, mentre
Dominique fulminava James con
lo sguardo per aver rovinato il suo momento di gloria.
Lumacorno
rimise l’ordine in aula e, ad uno ad uno, ci
intimò di farci avanti ed
affermare quale profumo sentissimo all’interno del calderone,
il che, per
quanto mi riguardava, significava dover confessare apertamente cosa ci
attraeva
maggiormente.
E
a quel pensiero, involontariamente, mi prese il panico. James
continuava a
blaterare di aver sentito solo puzza di merda, ma ne dedussi fosse solo
una
scusa per non rivelare cosa sentisse veramente. Gran parte dei
Serpeverde si
rifiutò di parlare e Lumacorno li caricò di
compiti da fare, e in tutto questo
Dominique non si trattenne dal ripetere una seconda volta il suo
verdetto.
In
modo inevitabile, arrivò il mio turno ed avanzai verso il
calderone con una
faccia estremamente terrorizzata.
«
Forza, signorina Weasley » mi incitò il professore
con un grande sorriso
eccitato.
Annusai
cauta e quasi sperai di sentire puzza di merda per davvero.
«
Ehm.. sento odore di libri nuovi e.. » continuai ad annusare
« ciliegie.. e..
c-cannella.. »
Arrossii
di colpo incrociando, per caso, lo sguardo di James che mi stava
fissando
sospettoso.
Dovevo
avere le guance completamente in fiamme, poiché sentii la
risata di Molly alle
mie spalle.
Okay,
dovevo solo far finta che Scorpius non fosse tra i suoi compagni
Serpeverde
nell’angolo e, soprattutto, che la cannella non fosse
assolutamente il profumo
che di solito usava. Ma ovviamente no.
L’Amortentia
riproduceva gli aromi di ciò che più ci attraeva?
Quindi, ero attratta dalla
cannella o da chi profumava di cannella?
«
Per la prossima lezione scrivete due rotoli di pergamena sulle pozioni
più
strane che conoscete! » urlò Lumacorno nel caos
che aveva comunicato la fine
della lezione « Potete andare! », aggiunse non
curante del fatto che ci fosse
già mezza scolaresca per le scale.
Sgattaiolai
via dalla folla e uscii dall’aula non prima di aver sentito
Scorpius chiamare
il mio nome.
Raggiunsi
la sala comune di Grifondoro e ringraziai Merlino di avere
un’ora libera prima
di andare ad Erbologia (fortunatamente Neville non ci avrebbe riempiti
di
compiti!). Hugo era seduto sulla poltrona di fronte al fuoco, e non
appena mi
vide aggrottò la fronte.
«
Non hai lezione? » mi chiese, sbadigliando.
«
Tra un’ora, tu? »
«
Ho due ore libere » annunciò contento «
Ho un orario fantastico! »
«
Beato te » mugugnai.
«
Guarda che ho capito » se ne uscì lui, fresco come
le rose.
«
Come, scusa? » mi sentii confusa.
«
Ho capito che sei infuriata con Scorpius » rispose Hugo
« A me puoi dirlo, sono
tuo fratello »
Alzai
gli occhi al cielo e mi sedetti sulla poltrona di fianco a lui,
sbuffando.
«
Non puoi capire » mormorai rigirandomi una ciocca di capelli
fra le dita « Ha
dimenticato che oggi è il nostro Incontr’anniversario!
Lo abbiamo festeggiato ogni anno, mangiando schifezze
sull’espresso per
Hogwarts e giocando a scacchi, ma stavolta sembra esserselo
completamente
dimenticato! »
Non
mi resi nemmeno conto di aver scalciato e calpestato i piedi sul
pavimento come
una bambina di sei anni, provocando l’ilarità di
mio fratello.
«
Fossi in te lo avrei già schiantato
»
commentò lui ghignando « E poi, è pur
sempre un Serpeverde »
«
Lui è diverso » mi sentii di difenderlo. Mio
fratello si sbagliava, lui non era
come gli altri Serpeverde, Scorpius era semplicemente Scorpius, era un
mondo
completamente estraneo.
«
Potrà anche essere diverso, è pur sempre nostro
amico » continuò Hugo, stavolta
serio « Ma, a mio parere, non si può scappare
dalla propria natura »
«
Ma.. »
Il
ritratto che si apriva dando spazio all’entrata trionfale di
James Potter, mi
fece bloccare di colpo.
«
Aloha, gente! »
esclamò quest’ultimo
con un sorriso sornione sulle labbra « Tutto bene?
», aggiunse notando lo
strano silenzio che si era venuto a creare.
«
Vi va una partita a scacchi? » continuò James dopo
un’alzata di spalle.
Sbuffai
con una voglia malsana di picchiare mio cugino, e mi alzai di scatto
raggiungendo il ritratto della Signora Grassa.
«
Che ho detto? » il sussurro di James mi arrivò
distintamente, ed io varcai il
ritratto alzando gli occhi al cielo. Io
e Scorpius avremmo dovuto giocare a scacchi quel giorno. Io e..
«
Scorpius! » sbottai ritrovandomelo a pochi centimetri dal mio
viso.
«
Rose! Ti ho cercata ovunque! » esclamò lui
ignorando i gorgoglii della Signora
Grassa.
«
Oh, beh.. adesso ho da fare »
«
Rose, mi stai evitando »
«
E’ una domanda? » cercai di sviare il discorso e di
svignarmela prima di cadere
nel ridicolo.
«
No, è un’affermazione. Adesso ti faccio la
domanda: perché mi stai evitando? »
Tenevo
lo sguardo basso, temevo che se lo avessi guardato negli occhi lo avrei
accusato di non tenere minimamente a me, e nonostante fossi infuriata,
e adesso
amareggiata e delusa, non avevo voglia di litigare.
«
Non ti sto evitando » mormorai, volgendo lo sguardo ad un
paio di quadri alle
spalle di Scorpius, che mi mimarono con le labbra e con gesti eloquenti
un ‘’Bacialo,
idiota!’’.
Per
me, Scorpius, era solo il mio migliore amico, nulla di più:
era colui con cui
avrei potuto parlare di romanzi babbani senza risultare stupida, lui
era colui
con cui non avrei mai potuto parlare di Quidditch, ma avrei potuto
tirargli una
Pluffa sulle parti intime e non si sarebbe mai offeso. Scorpius era il
Serpeverde che non disprezzava le altre Case, Scorpius era quello che a
dodici
anni si era preso una bella cotta per Victoire che stava con Teddy; lui
era
quello con cui in estate dormivo su un letto matrimoniale senza
sentirmi in
imbarazzo, lui non era un punto di riferimento per me, era IL punto di
riferimento. Era insostituibile ed essenziale, ma aveva dimenticato il
nostro Incontr’anniversario
ed io mi sentivo
terribilmente confusa.
«
Sì, mi stai evitando, invece »
«
Possiamo smetterla di ripetere la parola ‘’evitando’’?
Mi irrita! »
Presi
la palla al balzo per superarlo e scendere le scale del settimo piano,
ma
ovviamente mi seguì spazientito.
«
Rose » mi chiamò con un sospiro « Vuoi
dirmi che c’è che non va? »
Sospirai
anch’io in modo rabbioso, e mi voltai affrontandolo.
«
C’è che ti credevo il mio migliore amico e invece
hai completamente dimenticato
il nostro Incontr’anniversario
che,
per la cronaca, è oggi! »
«
E’ per questo? » scoppiò a ridere di
gusto, tenendosi addirittura lo stomaco
con le dita.
«
Sì, è per questo. Scusa se sono rimasta delusa da
questa sciocchezza » lo
fissai amareggiata incrociando le braccia al petto.
«
Rose, sei incredibile! » mi prese per mano con foga e mi
trascinò su per le
scale, con passo svelto. Faticai a stargli dietro a causa delle sue
lunghe
gambe, e sentii gli occhi pizzicarmi leggermente.
«
Dove mi stai portando? Lasciami, non sto scherzando! »
«
Neanche io » rispose, e senza rendermene conto eravamo
già arrivati a quella
che doveva essere la Stanza delle Necessità. James amava
organizzarci feste
clandestine che duravano tutta la notte, in cui non erano ammessi i
Serpeverde,
naturalmente. Tranne Scorpius.
Quando
entrai mi ritrovai categoricamente d’accordo con
ciò che aveva detto: ero
proprio incredibile! Non avevo avuto pazienza, come mio solito, e non
avevo
aspettato di arrivare fin lì.
La
Stanza delle Necessità, in quel caso, era
un’enorme stanza rossa e verde, un
incrocio tra i colori di Grifondoro e Serpeverde. Al centro vi era una
grande
scacchiera magica e sul divano di fianco, torreggiavano centinaia di
dolci di
ogni genere: Cioccorane, Gelatine tutti i gusti +1, bacchette di
liquirizia,
Zuccotti di zucca, biscottini gufici e cioccolata varia.
Rimasi
a bocca aperta quando vidi uno striscione sul soffitto, che recitava:
Buon
Incontr’anniversario, Rose!
«
Se avessi aspettato di più, questa sera ti avrei portata qui
e avremmo
festeggiato come si deve » lo sentii ridacchiare, ma io ero
completamente
assente « Ma, come al solito, trai conclusioni affrettate!
»
«
Io.. »
«
Avevi già intenzione di troncare i rapporti? » la
sua risata cristallina mi
riempì le orecchie e l’odore di cannella mi
passò sotto al naso.
La
cannella..
In
quel momento capii che l’Amortentia aveva ragione: ero
assolutamente attratta
dal profumo dolce della cannella, ma soprattutto dalla persona che
portava
addosso un profumo così intenso.
«
Mi sa che ho capito una cosa, invece » sussurrai incollando i
miei occhi sui
suoi.
«
Cosa? » chiese curioso, con ancora il sorriso sulle labbra.
Gli
strinsi la mano e lo baciai furtivamente, facendomi investire ancora
una volta
dalla cannella che si fuse con la ciliegia del mio profumo.
«
E questo a cosa lo devo? » mi chiese leccandosi le labbra e
facendomi
desiderare di riappropriarmene immediatamente.
«
Ringrazia il professor Lumacorno »
Scoppiò
a ridere e poggiò le labbra sulle mie, trascinandomi verso
la scacchiera al
centro della stanza.
«
Giochiamo? » proposi con gli occhi che, probabilmente, mi
brillavano.
«
Sei pronta a perdere? »
«
Non ci spererei tanto, se fossi in te! »
Ci
sistemammo ed agguantai un paio di ciocco rane al volo.
Scorpius
era quello con cui potevo giocare a scacchi con un paio di dolciumi in
mano,
lui era quello con cui avrei passato le prossime giornate mano nella
mano, con
cui mi sarei imboscata, dopo le lezioni, nei sotterranei, nella sala
comune dei
Serpeverde. Scorpius era colui con cui avrei festeggiato ogni anno
l’Incontr’anniversario
probabilmente sul
nostro letto matrimoniale, con gli avanzi della torta al cioccolato
della sera
prima, e l’Otello di Shakespeare abbandonato su un angolo del
letto, a causa di
distrazioni sicuramente improrogabili.
«
Felice Incontr’anniversario, Rose
»
mi avrebbe sussurrato lui, sotto le lenzuola.
«
Felice Incontr’anniversario, Scorpius
» gli avrei risposto io, ispirando a pieni polmoni
l’essenza mista tra ciliegia
e cannella di cui i nostri corpi erano meravigliosamente
impregnati.
E non sono riuscita a trattenermi, e dopo aver sognato dei dettagli su
questa
Rose/Scorpius, ho deciso finalmente di metterla per iscritto e
pubblicarla.
Spero sia stata di vostro gradimento, ogni critica è ben
accetta (:
Baci ♥,
mere