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Autore: M4RT1    13/03/2012    3 recensioni
Sette Drabble per sette anni. Sette anni per sette compleanni. I sette compleanni che James Potter trascorse a Hogwarts.
[Le Drabble sono tutte di 100 parole, tranne l'ultima che è di 110.]
Storia classificatasi quinta su sette al "Vecchia generazione Contest" indetto da Sherry MDP.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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-Sai, oggi è il mio compleanno!
-Ah, auguri…
-Sai Sir, è il mio compleanno!
-Auguri. E non chiamarmi Sir!
Il bambino dagli occhialetti rotondi camminava cercando di contrastare la folla, alla ricerca di qualcuno disposto a festeggiare con lui.
-Ehi! Ehi, Remus! Lo sai che è il mio compleanno?- gridò, ma né lui né Peter dissero più di un “auguri”.
 Per undici anni il suo compleanno era stato fonte di grande gioia, ma quell’anno era diverso: lontano dalla famiglia, aveva capito di non essere al centro del mondo.
Quell’anno il viziato James Potter festeggiò mangiando Cioccorane con i suoi compagni.
 
 
-Sai oggi che giorno è?
-Sì, è il tuo compleanno, James.
Il neo-tredicenne James Potter scese dal letto baldanzosamente, andando a sbattere contro la trave del baldacchino.
-I miei non mi hanno mandato niente?- domandò sgomento, poi si riprese alla vista di un pacchetto.
-E’ una bussola per scope!- esclamò, un po’ deluso –Come se potessi perdermi nel campo da Quidditch!
Remus Lupin gli avvicinò un pacco decisamente più grande:
-Fornitura annuale di Gelatine!
-Grazie!- esclamò il festeggiato, iniziando a mangiucchiarne qualcuna a gusto cioccolato.
-Bleah! Concime di cacca di Drago!
Risero: i compleanni ad Hogwarts non erano tanto male!
 
 
-Quattordici anni! Sono quattordici anni! E voi ne avete ancora trediciiiiiii!
-Certo, siamo a Gennaio! Sei stato tu a nascere in anticipo: siamo ancora al terzo anno!
Per i Grifondoro del suo Dormitorio, festeggiare i compleanni di James era assolutamente naturale.
-Perché tu non festeggi i nostri?- gli aveva domandato Peter, ma il ragazzo l’aveva ignorato.
-Comunque quest’anno niente regali!- esclamò Remus Lupin, vestendosi.
James spalancò gli occhi, esterrefatto.
-Come? E perché?
-Finesettimana a Hogsmeade!- gli annunciò Sirius, infilandosi le mutande al contrario.
-Avevo  detto che entro oggi avrei conquistato Lily Evans!
Peter sbuffò, scuotendo la testa:
-Facciamo l’anno prossimo?
                                  
 
-Siri…
-Auguri, James: sì, sappiamo che oggi è il tuo compleanno, che hai quindici anni e sei più grande di noi, che come regalo volevi un Set di Gobbiglie nuove e che non te l’abbiamo comprato. E sappiamo anche un sacco di altre cose su di te, tipo che oggi conquisterai Lily Evans!
James restò un attimo attonito, poi si accigliò e disse:
-Veramente volevo solo sapere se potevi prestarmi la tua maglietta Cambia-Colore. E comunque cos’è questa storia del regalo?
L’occhiataccia di Remus Lupin penetrò il giovane Black fin al midollo osseo.
-Venite qui, ingrati!
Quell’urlo svegliò probabilmente tutti.
 
 
-James! Ehi, James!
-Che c’è… Remus!?
-Non sono Remus! Sono Sirius!
-Cosa cambia?
-Auguri!
-E tu mi avresti svegliato solo per questo?
-No…
Sirius ciondolò un po’ in giro, prima di prendere coraggio:
-Remus ha… vietato le feste. Sai, la storia dei Prefetti gli ha un po’ dato alla testa…
James balzò giù dal letto, scivolando sul lenzuolo e finendo col naso tra le pantofole di Sirius:
-Cosa?- urlò, incurante della figuraccia –Nessuno impedisce a James Potter di festeggiare il suo sedicesimo compleanno!
-Neanche un Prefetto impazzito come Remus John Lupin?- domandò Sirius, corrugando la fronte.
-Beh, forse lui sì…
 
 
-BENVENUTI ALLA FESTA DI COMPLEANNO DI JAMES POTTER, CIOE’ IO!
-Era proprio necessario un Megafono Magico? La McGranitt mi ucciderà!- gemette Lupin, ma gli altri lo ignorarono: non era cosa di tutti i giorni festeggiare il diciassettesimo compleanno di James Potter.
-COME SAPRETE, OGGI SONO DIVENTATO MAGGIORENNE, IL CHE SIGNIFICA CHE HO UN GRANDE POTERE SU DI VOI!
Alcuni studenti del Settimo Anno scossero la testa, seguiti da Sirius:
-Significa soltanto che sei più vecchio e che hai un anno in meno per conquistare la Evans!
Il pugno della suddetta ragazza colpì Felpato giusto sulla testa, scatenando le risa generali.
 
 
-Sai, oggi è il mio compleanno!
-Ah, auguri…
-Ehi Sir, è il mio compleanno!
-Auguri. E non chiamarmi Sir!
Il ragazzo dagli occhiali rotondi camminava cercando di contrastare la folla, alla ricerca di qualcuno disposto a festeggiare con lui.
-Ehi! Ehi, Remus! Lo sai che è il mio compleanno?- gridò, ma né lui né Peter dissero più di “auguri”.
 Per sei anni il suo compleanno ad Hogwarts era stato giorno di festa, ma quel giorno c’era qualcosa di strano.
Quel giorno il viziato James Potter compiva diciotto anni e non c’era nessuno a festeggiare con lui.
Fino alla sera e alla festa a sorpresa.
Quello fu l’ultimo compleanno ad Hogwarts.
  
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