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Autore: Azzu Evans    13/10/2006    5 recensioni
Harry e Ginny, ormai sposati, erano seduti sulla poltrona del salotto della loro nuova abitazione. Ginny era diventata una famosa scrittrice e, prima di pubblicare ogni sua opera la faceva leggere prima a Harry. Negli ultimi tempi la ragazza se ne stava rintanata giorno e notte nel suo ufficio e finalmente Harry, che era diventato Auror a pieni voti, e Ginny avevano un po’ di tempo libero in cui la ragazza diede al marito la sua ultima opera letteraria già rilegata e con il titolo: - “Libro di una Storia Vera” di Ginevra Weasley. Di che parla? - Leggi e lo scoprirai!- replicò Ginny in risposta allo sguardo interrogativo del marito. - D’accordo... Ciao ragazzi! ecco un altro parto della mia mente malata! LEGGETE E RECENSITE PLEASE!!! 1 kiss Azzu Evans
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Libro di una Storia Veramente Accaduta

Di Azzu Evans

 

Harry e Ginny, ormai sposati, erano seduti sulla poltrona del salotto della loro nuova abitazione. Ginny era diventata una famosa scrittrice e, prima di pubblicare ogni sua opera la faceva leggere prima a Harry.

Negli ultimi tempi la ragazza se ne stava rintanata giorno e notte nel suo ufficio e finalmente Harry, che era diventato Auror a pieni voti, e Ginny avevano un po’ di tempo libero in cui la ragazza diede al marito la sua ultima opera letteraria già rilegata e con il titolo:

-         “Libro di una Storia Vera” di Ginevra Weasley. Di che parla?

-         Leggi e lo scoprirai!- replicò Ginny in risposta allo sguardo interrogativo del marito.

-         D’accordo...

Si mise a leggere la storia:

“Pioveva quel giorno di 18 anni fa.

Si pensava fosse perfetto per la notte di Halloween, la notte delle streghe e delle anime. Purtroppo, a quest’ultima categoria se ne sarebbero aggiunte due sicuramente, ma anche un’altra infantile secondo i piani dell’Oscuro Signore.

Essendo tutti mascherati, bambini e genitori, nessuno aveva fatto caso a un’ombra nera che si avvicinava ad un ammasso di mattoni, probabilmente i resti di una casa demolita, che, dopo un complicato gesto eseguito con la bacchetta al cui interno era presente una piuma di fenice, diventò una bellissima casa ben tenuta, Godric’s Hollow, sulla targhetta della cassetta per le lettere era inciso in bella calligrafia: “James Potter,

Lily Evans Potter

e il figlioletto

Harry James Potter

(prima di scrivere a

quest’ultimo assicuratevi che

sappia leggere!!!)”

Egli entrò nel grazioso giardino dei Potter, ad ogni suo passo i fiori al suo fianco appassivano irreversibilmente e le zucche incise dai bambini prendevano fuoco sciogliendosi lentamente mentre i sorrisi dei piccoli mostriciattoli (ovvero i bambini) si spegnevano vedendo l’oggetto del loro duro lavoro andare in cenere.

Arrivato alla porta, non si sprecò a bussare, la aprì con un incantesimo non vocale rilasciante un raggio di luce giallina.

Essa, aprendosi, emise un cigolio molto sinistro che si infiltrò negli angoli di tutta la casa e nei cuori dei tre abitanti.

Il rumore avvertì i due ragazzi abbracciati sul divano guardando la new entry in famiglia, il loro bellissimo figlioletto dormiente tranquillamente fra le braccia della madre.

Una volta vista la porta che si stava schiudendo il ragazzo scattò sull’attenti senza perdere tempo, sapeva che non sarebbe uscito vincitore da questo scontro: il suo avversario era troppo forte, ma non voleva scappare, voleva morire proteggendo la cosa più importante della sua vita, la moglie per cui aveva tanto lottato e il figlio adorato.

“Lily, prendi Harry e scappa! È lui, scappa!” sussurrò alla moglie in modo da farsi sentire solo da lei e da non svegliare il piccolo che, malgrado il bisbigliare di James, si svegliò aprendo quei bellissimo occhi verdi sonnacchiosi.

“No James, non ti lascio qui a combattere da solo!” rispose piano.

“Va’ ho detto! Voglio vederti viva quando vi guarderò da lassù, vedrò il nostro campione crescere e diventare un asso del Quiddich senza mai fare visite a quel suo cugino che, anche se piccolo, sembra già una balena, e vedrò te diventare vecchia e rugosa, ma ugualmente bellissima! Lily, sappi che io ti amo, neanche la morte potrà dividerci, ripetilo sempre a Harry, morirei per voi, ed è quello che sto per fare, ti amo amore mio!” dicendo questo asciugò le lacrime della moglie che solcavano la sua pelle perfetta e vellutata.

Poi baciò appassionatamente la moglie e diede un bacio sulla fronte a Harry.

“James?”

“Sì?”

“Ti amo, ti amo con tutta me stessa”

Egli,dopo quelle parole, le sorrise dolcemente, quel sorriso affettuoso che riservava solo a lei e a Harry, il sorriso che non avrebbe mai più visto.

Si scambiarono un ultimo bacio veloce e poi Lily corse di sopra, nella stanza del bambino.

James, rimasto al piano inferiore, vide entrare il loro ospite sgradito in un lungo mantello nero che emanava tristezza e crudeltà.

“Voldemort...” James pronunciò quel nome con enorme freddezza e disprezzo.

“Potter, vedo che ricordi in mio nome! È un piacere!”

“Più che un piacere e un dispiacere!” disse James con un tono di sfida.

“Dimmi, visto che vuoi morire senza preamboli, dimmi la tua morte ideale e ti accontenterò!”

“Non sarò io a morire questa notte, ma tu! Stupeficium!!!” urlò con tutto il fiato che aveva in corpo James cercando di dare all’incantesimo tutta la forza possibile, peccato che venne, però, subito sviato da un rapido gesto manuale di Voldemort sbattendo il ragazzo a terra contro la scala, rompendogli la spalla e la pelle dalla quale uscì molto sangue.

“Qualunque cosa cerchi di fare, non funzionerà. Tu morirai, James Potter, io ti ucciderò- disse Voldemort con voce glaciale- Dopo stanotte, se parleranno di te, parleranno solo di come tu hai implorato di morire e di come io, da signore misericordioso, ti ho favorito!” concluse il Signore Oscuro avvicinandosi al ragazzo.

“Quanto sei ballista... forse stanotte morirò, ne sono quasi certo, ma non ti implorerò mai e poi mai!” ribattè James alzandosi furente, dolorante e insanguinato, fermamente convinto che sarebbe morto di lì a poco.

“Bene, poverino, ti sei fatto male... quanto mi dispiace!” replicò falsamente dispiaciuto Voldemort.

“E smettila!! Petrificus Totalis!” Voldemort, totalmente preso alla sprovvista, fu pietrificato.

James corse così a perdifiato nella stanza del suo pargolo, dove lo trovò insieme alla madre che cercavano di uscire.

Quest’ultima si spaventò a morte udendo la porta aprirsi, così si voltò pronta ad affrontare il suo destino a tenta alta, verificò poi, con sua grande sorpresa, che si trattava del marito ancora vivo.

“James!!! Grazie a Dio sei ancora vivo! E Voldemort?” disse Lily piangendo di gioia e abbracciando il marito e lo baciò impedendogli di rispondere.

“È in salotto, pietrificato, dobbiamo scappare in fretta! L’effetto dell’incantesimo svanirà da un momento all’altro. Io scendo per primo, vi do un segnale se è libero, altrimenti scappate dalla finestra con la mia scopa, l’ho lasciata nel cassettone di Harry ieri mentre lo facevo svolazzare per la stanza... ops...” disse il ragazzo, convinto di aver detto troppo...

“Cosa hai fatto James Edward Potter???” replicò Lily furiosa.

“Nulla amore... stavo solo scherzando! Apri le finestre per una fuga veloce.”

“ Sono tutte bloccate!” affermò Lily terrorizzata.

“Te l’avevo detto di non sigillare le finestre! Harry non avrebbe mai potuto cadere giù! Ci sono pure le grate!” James era abbastanza infastidito dal fatto che la moglie non gli desse mai retta.

“James, ti sembra il momento di fare dello spirito???” disse Lily indignata.

“Forse, sarebbe la mia ultima battuta... comunque trova un modo! Siamo maghi! Una soluzione ci sarà! C’è sempre qualcosa! Vado, ti amo Lily, ti amo più di me stesso.” disse James baciandola un’ultima volta.

Il ragazzo uscì e chiuse la porta.

Subito dopo un urlo straziò il cuore di Lily, insieme a un bagliore verde da sotto la porta e dalla serratura.

James era morto, mai più Lily avrebbe visto il suo dolce sorriso, mia più avrebbe sentito sulla sua pelle candida i baci e le carezze amorevoli, Voldemort le aveva levato una parte importante della sua vita, non gli permetterà di toglierle anche l’altra!

Basta, era tutto finito.

Si sentirono dei passi sulle scale, era di certo lui, era la fine.

Entrò nella stanza un’aura nera, quanto la persona a cui apparteneva..

Voldemort era lì per.... per chi era lì???

Lily decise di estirpare la sua curiosità, ma Voldemort la precedette.

“Per il bambino” rispose freddamente.

“Ma perchè?” replicò Lily con le lacrime agli occhi, aveva perso il suo primo amore, ovvero James, e ora questo essere le chiedeva di rinunciare anche a suo figlio?

Sangue del suo sangue?

Il suo Harry?

Voldemort era andato fuori di testa!

“Non ti interessa, lurida Mezzosangue!” disse il Signore Oscuro sprezzante.

“Sì! Sì che mi interessa! È mio figlio! Immagino che tu non sappia neanche cosa sia l’amore per un figlio! E poi, devo ricordarti che sei anche tu un mezzosangue???” ribattè altrettanto freddamente Lily.

“Taci donna! Devo ricordarti che ho ucciso mia madre traditrice del suo sangue e quello sporco babbano di mio padre? Devo ricordarti che ho cambiato nome pur di non assomigliare a loro? In ogni modo non sono qui per fare salotto, solo per uccidere tuo figlio, perciò... LEVATI HO DETTO!”

“Mai!!!” urlò in risposta Lily.

“NO!!!” mentre Voldemort scagliava la terza maledizione senza perdono che poco prima aveva scagliato contro James Potter verso Harry, Lily si gettò sulla traiettoria dell’incantesimo davanti al figlio, donandogli, così la sua protezione per sedici anni.

La ragazza cadde esanime davanti al bambino piangente.

Harry era rimasto orfano e stava per morire anch’egli.

Voldemort puntò la bacchetta contro il pargolo, enunciò l’incantesimo, ma qualcosa andò storto e questo gli si rivolse contro lasciandolo in uno stato poco più che spirituale, se egli ha mai avuto un’anima.

Harry rimase con solo una cicatrice, mentre i poteri di Voldemort sono andati distrutti.

Solo una cicatrice a forma di saetta e senza genitori.

Quella stessa sera il bambino venne raccolto da Hagrid, il custode delle chiavi e dei luoghi ad Hogwarts, e portato dagli zii che lo tenettero a malavoglia.

Visse con loro per undici, lunghi anni e senza sapere nulla della sua natura magica e di come i suoi genitori fossero morti per salvarlo finché non ricevette una lettera che lo invitava alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Harry si recò così a scuola, dove incontrò i suoi migliori amici e la sua attuale moglie, ovvero l’autrice di questo libro.

Era molto intelligente e diligente, in questo aveva preso dalla madre come i suoi meravigliosi occhi verdi e smeraldini.

Aveva, però, un’attitudine innata per il Quiddich, ma anche per cacciarsi nei guai, in questo aveva certamente preso da James con grande sconforto rassegnato da parte di Lily.

Era oltretutto molto coraggioso, infatti per sette anni consecutivi ha affrontato Voldemort, finché il settimo lo ha finito definitivamente.

Ora Voldemort non esiste più ed è solo un ricordo lontano da dimenticare.

Per questo ringraziamo HARRY POTTER!!!

 

FINE

 

-Allora? Cosa ne pensi?

- Ginny, è... è bellissimo questo libro...

- Ma grazie amore!

Si baciarono appassionatamente e restarono abbracciati per tutto il tempo, senza pensare a Voldemort.

 

 

Ciao gente!!! Questa ff è il parto di 6 ore di liceo di ozio completo... l'ispirazione mi è venuta quando la prof di italiano ha chiesto in che tempo di fanno le descrizioni facendo un esempio: "PIOVEVA" da lì è venuta l'ispirazione!

Vi prego, recensite!!!

ringrazio in anticipo chi recensirà questa storia!!!

 Modificata solo per voi!

Ciao ciao!

1 kiss

Azzu Evans

RECENSITEEEEEEEEEE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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