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Autore: CowgirlSara    16/04/2004    2 recensioni
I ragazzi della nazionale giovanile giapponese hanno appena vinto un’amichevole e la loro federazione ha deciso di concedergli una vacanza, lasciando che trascorressero alcuni altri giorni nello splendido albergo che ha ospitato il loro ritiro, in una ridente località termale del Giappone. Le ragazze, che come sempre li hanno seguiti per fare il tifo, decidono di restare anche loro. Vediamo che cosa stanno facendo…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Jun Misugi/Julian Ross, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL BACIO DELLA BUONA NOTTE

IL BACIO DELLA BUONA NOTTE

(OVVERO: COME TENERE A BADA GLI ORMONI)

 

Amy uscì dallo spogliatoio con indosso un kimono rosa pesca con farfalle giallo pallido, e s’incamminò verso la sua stanza, ma qualcuno l’aspettava nel corridoio coperto che portava dal laghetto termale all’albergo. Era Julian, il suo Julian, ma… ma che cosa aveva fatto?

Il ragazzo aveva un sorriso strano, gli occhi lucidi e rossi e l’aspettava con le mani in tasca ed aria indifferente.

“Julian, che c’è?” Gli chiese la ragazza; lui le sorrise dolcemente, rassicurandola subito.

“Niente, è che, con i ragazzi, abbiamo riso un po’…” Le rispose.

“Avete… riso? E perché?”

“Stupidaggini.” Glissò il ragazzo. “Adesso smettiamola di parlare dei miei amici, e parliamo di noi…” Sussurrò prendendole le mani. “Non vuoi darmi il bacio della buona notte, stasera?”

“Certo…” Rispose Amy, alzandosi sulle punte dei piedi, per permettere a Julian di baciarla sulle labbra. Fu, come sempre, un bacio dolcissimo, pieno di complicità ed amore.

“Hm… buono… che cos’è?” Commentò il ragazzo, staccandosi dalle labbra di lei.

“Burro di cacao all’arancia.” Confessò timidamente lei.

“Mi piace!” Annunciò Julian, stringendo a se la sua minuta ragazza, dai lunghi capelli ramati.

 

Era passato qualche minuto e Patty non accennava a riemergere; Benji cominciava a preoccuparsi.

La ragazza aveva deciso che non sarebbe riemersa finché lui non se ne fosse andato, ma forse la sua mente cominciava ad annebbiarsi per mancanza di ossigeno; improvvisamente Patty sentì una forza misteriosa tirarla fuori dall’acqua. Quando aprì gli occhi si trovò di fronte la faccia aggrottata di Benji; il ragazzo la reggeva per le spalle.

“Patty, che cazzo! Volevi morire affogata?!” Le urlò, mentre lei stava ancora riprendendo fiato. Cominciarono a guardarsi negl’occhi; passarono i secondi.

“Scu… scusa.” Disse poi la ragazza.

“Pazzerella, mi hai fatto prendere un colpo!” Sorrise lui, abbracciandola; solo quando le sue braccia circondarono la ragazza, e quelle di lei il suo torace, entrambi si resero conto di essere nudi, gli asciugamani chissà che fine avevano fatto. Si respinsero velocemente, e, altrettanto velocemente, Patty sparì negli spogliatoi.

“Il bagno termale più strano della mia vita!” Commentò il portiere abbassando lo sguardo. “Oh, no!” Esclamò poi, notando che un parte del suo corpo stava reagendo a quel contatto… femminile; poi si sprofondò nell’acqua, arrossendo violentemente.

 

Davanti alla porta della sua stanza, Jenny, trovò il suo amato ‘capitano’ che l’aspettava, col suo sorriso dolce stampato in faccia… un po’ troppo stampato…

“Philip, amore, che…”

“Nulla, nulla!” Si affrettò a dire Callaghan. “Battute tra amici, non preoccuparti.” Jenny non era molto persuasa. “E dai, vieni qui, non sarai gelosa dei miei amici?”

“A volte siete un po’ troppo complici…” I due ragazzi si erano avvicinati.

“Lo sai, io amo solo te!” Affermò Philip, stringendola tra le braccia; lei sorrise confortata dal tono sicuro con cui lui aveva pronunciato quelle parole.

“Baciami.” Gli sussurrò all’orecchio.

Le labbra di Philip percorsero la sua guancia, il mento, fino a trovare le sue labbra, che si dischiusero con esasperante lentezza, mentre le mani del ragazzo percorrevano il suo kimono azzurro, cercando uno spiraglio per toccare la sua pelle morbida.

 

“Hm…” Sospirò Julian Ross, stendendosi sul letto e posando un bicchiere d’acqua sul comodino.

“Hai salutato la tua Amy?” Gli chiese il suo compagno di stanza, Philip Callaghan.

“Hm… le sue labbra sapevano d’arancia…”

“Hm, hm.” Rise l’amico. “Jenny profumava di cioccolato.” Entrambi sospirarono, poi seguirono alcuni secondi di silenzio. “Julian, a che punto siete?” Domandò poi Philip, Ross si voltò verso di lui.

“Al famoso punto, credo.” Ammise il ragazzo.

“Io e Jenny ci siamo andati vicino, un paio di volte, ma lei non si sente ancora pronta, ed io ho deciso di aspettarla.” Raccontò Philip.

“Giusto, ma per me è un po’ diverso.” Rispose l’amico. “Vedi, dopo il trapianto sto bene, anzi benone, ma so che la mia vita non sarà lunga come quella di una persona normale…” Spiegò Julian, con una calma impressionante. “…e ho deciso che voglio tutte le cose belle della vita…”

“Compreso il sesso…”

“Sì, ma non voglio forzare Amy, ma non perché credo che lei non si senta pronta, solo perché si preoccupa troppo della mia salute, che io non faccia sforzi…”

“Ma, cavolo, Julian, se puoi reggere un partita di calcio! Quello dura molto meno, purtroppo…” Intervenne Philip.

“Lo so, ma considera anche il coinvolgimento emotivo… Mi pare di immaginarmi Amy, che tra le mie braccia, si chiede se io stia bene.”

“Effettivamente… l’idea non è troppo stimolante…”

“Bah, per ora aspetto, visto che sto bene!” Affermò sorridente Ross, scartandosi una caramella. “Ne vuoi una?”

“I dolci prima di dormire fanno male ai denti.” Rispose ironico l’altro.

“Chissenefrega, è l’unica cosa che posso godermi, per ora. Tu non hai idea di quanto mi abbiano stancato quelle schifosissime braciole di soia!”

“No, ma me lo posso immaginare!”

“Sono convinto che hanno lo stesso sapore di pezzi di cartone pressato. Sono arrivato al punto che mi sogno la notte panini grondanti di unto, pizze di mezzo metro quadro, gelati ricoperti di panna, spaghetti pieni di sugo…”

“Questo, di te, non l’avrei mai sospettato!” Esclamò stupito Callaghan.

“Beh, quando uno mangia, per tutta la vita, roba che ha tutta lo stesso sapore, alla fine cede all’esasperazione!”

“Penso proprio di sì.”

“Adesso è meglio che dormiamo un po’, sono già le due.” Concluse Julian, ancora sorridendo.

“Spengo io la luce.” Affermò Philip, allungando la mano verso l’interruttore. “Buona notte, Julian.” “Buona notte Philip.”

 

CONTINUA...

 

   
 
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