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Autore: Lily BlackRose    13/03/2012    2 recensioni
I compagni di squadra di Taro erano sorpresi e basiti, non si aspettavano di certo che avesse una sorella, figuriamoci gemella. Ed infatti solo in quel momento si resero conto della somiglianza sorprendete che li accomunava.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Jun Misugi/Julian Ross, Nuovo personaggio, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ritiro

La porta della camera si chiuse con un leggero rumore, ma Lily non vi fece caso siccome sapeva che la sua compagna di stanza sarebbe rientrata un poco dopo di lei, siccome voleva allenarsi ancora. Ignorando completamente questo evento la giovane riprese ad asciugarsi i capelli, mentre i suoi pensieri ripercorrevano la giornata che aveva appena trascorso. Era partita la mattina presto assieme alle sue compagne prendendo il treno per raggiungere la destinazione del ritiro ed appena avevo raggiunto il vagone loro destinato vi aveva trovato Taro e gli altri della nazionale giovanile di calcio, aveva infatti scoperto proprio il giorno prima che per qualche strano motivo avevano organizzato anche loro un ritiro nello stesso luogo! E nello stesso hotel. Quando poi aveva visto Jun il cuore di Lily non aveva retto e così assieme a Nessa era fuggita il più possibile lontano da lui, almeno quanto la carrozza lo permettesse. Gli aveva scritto che si sarebbero chiariti, ma di certo non si aspettava di trovarselo lì. Non era ancora psicologicamente pronta a quell’incontro. Fortunatamente avevano avuto una giornata pienissima e fra l’arrivo in albergo il pranzo e poi subito agli allenamenti, Lily non avevo avuto altre occasioni per pensare a lui o per vederlo. Sospirando pesantemente spense il phon e lo poggiò sul lavandino, sistemandosi poi la canotta le culottes, non era un problema per lei uscire dal bagno così poco vestita, tanto aveva fatto così tante volte la doccia con le sue compagne che non vi erano segreti fra di loro. Aprendo la porta il suo sguardo cadde immediatamente sulla persona che sedeva sul letto, decisamente poco vestita ed il suo cuore prese a battere a mille mentre richiudeva di scatto la porta.
“Oh mio dio! Oh mio dio! Tu cosa ci fai qui!?” disse agitata verso la porta chiusa.
“Lily...cosa ci fai tu . . .?”  
“Questa è la mia camera! Come che ci faccio qui!” sbottò la ragazza aprendo nuovamente la porta e guardando Jun dritto negl’occhi, con il cuore che le martellava violentemente nel petto.
“Sono certo che questa sia la camera che mi è stata assegnata, ma ora vado subito a chiedere!” mormorò il ragazzo tornando alla propria valigia per rivestirsi, anche Lily raggiunse la sua mettendosi a frugare al suo interno.
“Va bene! Questa cosa non ha senso!” disse più a se stessa che a lui.
“Ehm... Lily... abbiamo un problema!”
“E adesso cosa c’è?!” chiese lei alzando gl’occhi al cielo prima di volgersi verso di lui e guardar darlo mentre le mostrava la porta che non si apriva, qualsiasi tentativo il ragazzo facesse.
“Ma stiamo scherzando!?” urlò quasi lei dopo aver attraversato di corsa il letto ed aver armeggiato con la porta per qualche minuto “Adesso chiamo Taro... lui ci aiuterà” detto questo riattraversò la stanza e arraffò il cellulare componendo il numero del gemello, il quale dopo pochi attimi rispose:
“Ciao Lily! Dimmi!” la sua voce era gioviale come sempre.
“Sei in albergo?” gli chiese immediatamente siccome sentiva diversi rumori di sottofondo e anche qualche risata sommessa.
“No, mi spiace... sono uscito con Hikaru, Nessa e Tsubasa... siamo in un locale dall’altra parte della città perché?”
“Perché? Perché? Perché adesso sono leggermente chiusa in camera assieme a Jun e la porta non si apre! Sarà meglio che veniate ad aprire!” urlò lei al microfono del cellulare su tutte le furie.
“Ma Lily... siamo dall’altra parte della città... mi dispiace!” mormorò Taro tutto contrito, mentre le risate in sottofondo si facevano più forti ed evidenti.
“Ti giuro che se scopro che c’entri qualcosa a casa ti uccido!” sbottò chiudendo immediatamente la telefonata e tornando a guardare Jun rossa di rabbia in viso. Per diversi minuti fra i due ragazzi regnò il silenzio più assoluto.
“Quindi siamo bloccati qui?” chiese timidamente il giovane, cercando di non farla irritare ancora di più.
“Già” rispose lasciandosi cadere fra i cuscini con solo l’intimo addosso.
“Allora... ehm... io vado a fare una doccia...” disse Jun cercando di non guardare il corpo perfetto di Lily steso invitante davanti a lui.
“Va bene... io dormo allora! Buona notte!” dette queste parole si mise sotto le coperte e spende la luce sul comodino dalla sia parte.
“Notte...” disse Jun entrando in bagno.
Per quanto fosse stanca, il suo cervello si ostinava a non volersi spegnere. Sapeva benissimo che quella era un’occasione perfetta per chiarire, ma non ci riusciva. Forse essere “arrabbiata” con lui era più semplice che mettere a parole i sentimenti ingarbugliati che provava. Immersa nella semi oscurità della camera Lily ascoltò il suono dell’acqua della scendeva dalla doccia, cercando di scacciare lontano tutti i birichini pensieri che le erano saliti alla mente. Quasi quindici minuti dopo Jun uscì dal bagno e prontamente lei finse di dormire, anche se in realtà il suo corpo era teso e con i sensi all’erta controllava ogni suo minimo movimento. Lo sentì aprire la valigia e prendere qualcosa per poi alzare le coperte e stender visi sotto. Il cuore di lei martellava ad un ritmo pauroso e quasi aveva paura che lui se ne accorgesse.
“Lily... dormi?” le chiese in un sussurro e siccome non ricevette risposa dalla ragazza si mise più comodo preparandosi per dormire. Il suono di un messaggio che arrivato sul cellulare di Lily la fece sbuffare infastidita, mentre allungava il braccio per vedere chi le aveva scritto.
“Ma allora sei sveglia!” disse Jun.

Nessa: smettila di far finta di dormire!
Questa è la tua grande occasione!

A quelle parole gl’occhi di Lily si sgranarono e per qualche attimo si guardò attorno per la stanza, come a cercare telecamere nascoste, quindi rispose.

                Lily: Ma hai installato delle telecamere? O_O

“Si, sono sveglia...” mormorò in direzione del ragazzo dandogli però ancora le spalle e prima che il giovane potesse replicare il telefono suonò di nuovo.

Nessa: No, ma so che lo vuoi... chiarire!
E poi ti conosco. Datti una mossa!

Scuotendo esasperata la testa Lily posò nuovamente l’apparecchio sul comodino, mentre avvertiva il corpo di Jun che piano, piano si avvicinava a lei.
“Senti Lily... non credi che questa sia un’ottima occasione per chiarire?” iniziò Jun cercando di sondare il terreno per non cadere in un campo minato e siccome il silenzio della giovane ancora perdurava prese il coraggio a 4 mani e dolcemente le carezzò la spalla, facendole correre un lungo e piacevole brivido lungo la schiena.
“Si... direi che è il momento...” mormorò lei voltandosi verso di lui per guardarlo dritto in viso. La stanza era semi illuminata dalla luce al neon che filtrava dalla tapparella che non avevano chiuso quindi potevano distinguersi quasi nettamente.
 “Lily . . . mi spiace per questo . . .ehm . . .fraintendimento, Amy ora è andata sparita, io non voglio avere più nulla a che farci.’
“E se dovesse tornare ancora Jun? Quella ragazza è imprevedibile e per quanto tu non voglia averci nulla a che fare riesce sempre a farci del male...” adesso che dava voce al pensiero che per notti intere l’aveva tormentata iniziava a sentirsi meglio.
'Noi la cacceremo . . . assieme!' le mormora dolcemente attirandola verso di se in un tenero abbraccio, per poi delicatamente posarle un bacio sulla fronte.
“Ti amo Jun!” mugugna Lily alzando il viso per guardarlo in quella semi luce e far si che finalmente le loro labbra potessero tornare a sfiorarsi in un dolce bacio carico di passione. Un bacio dolce ed intenso.
“Ti amo anche io tesoro!” rispose dolcemente sulle labbra della ragazza, che presto tornò avidamente a baciare. Finalmente Lily era di nuovo sua e questa volte niente e nessuno l’avrebbe portata via da lui. Avide, le mani di Jun iniziarono a scendere lungo il corpo semi coperto di lei provocandole dolci brividi lungo la schiena, mentre i baci divennero sempre più ardenti e focosi. Si staccavano soltanto quando il bisogno d’aria era impellente e subito dopo ansanti tornavano a baciarsi. I loro corpi fremevano di una passione che da mesi avevano costretto nel silenzio del loro cuore. Con delicatezza la mano di Jun s’insinuò sotto la canottiera di lei andando a carezzarle con delicatezza il seno così da farla fremere ad ogni suo tocco. Birichina Lily gli tolse la maglietta, mentre il suo cellulare prendeva a suonare annunciandole l’arrivo di una mail, ma lei lo ignorò, andando ad attaccare il collo di Jun con focosi baci e piccoli morsi che ebbero il risultato di farlo gemere. Un piccolo sorriso si aprì sul viso di lei, mentre anche il ragazzo andava a sfilarle la canotta così da poter ammirare il suo corpo prefetto, temprato dai duri allenamenti di pallavolo e dalle ore di danza, ma quell’esame non durò a lungo, siccome il desiderio che aveva di lei lo spinse ad andare con le labbra a stuzzicarle i capezzoli facendola gemere ed inarcare contro di se. Le mani di Lily scorsero fra i suoi capelli forse un poco tirandoli ad ogni ansito di piacere, mentre prendeva a scendere verso il suo torace con la punta delle dita. Con un sospiro di piacere Jun ricadde fra i cuscini, permettendo così a lei di poggiarsi contro il suo petto andando a baciarlo dolcemente sulle labbra, mentre la sua mano curiosa scendeva sotto l’elastico dei suoi boxer andando ad accarezzare la sua virilità evidentemente eccitata. Sorridendo maliziosa prese a far scorrere la mano su e giù ad un ritmo quasi ipnotico, mentre il ragazzo affondava la testa sotto al cuscino per evitare di urlare di piacere. Il tocco di Lily aveva il potere di sconvolgerlo. Le sue mani si mossero da sole andando infine a toccare la parte più intima di lei, così da poter almeno in parte restituirle il piacere che gli stava regalando. Avevano fatto l’amore solo una volta, ed era stato meraviglioso. Inondati di desiderio che bruciava loro nelle vene come fuoco ardente, i due giovani si liberarono ben presto dei pochi indumenti e finalmente si unirono nel vortice della passione. Fecero dolcemente l’amore, stretti l’uno all’altra come se quella fosse l’ultima cosa che avrebbero fatto nella loro vita. Il bisogno che avevano di stringersi, accarezzarsi e baciarsi era immenso, dati i lunghi e dolorosi mesi che avevano passato lontani a reprimere quello che provavano. Alla fine vennero assieme crollando stanche e soddisfatti fra i cuscini. Immediatamente Jun strinse Lily a se.
“Lily... cosa abbiamo fatto...” mormorò Jun stringendola dolcemente contro il suo torace nudo mentre le carezzava con la mano i capelli.
“Lo sai cosa abbiamo fatto sciocchino...” rispose lei dandogli un bacio sul naso mentre prendeva il telefono e leggeva le sue mail che Nessa le aveva mandato:

            Nessa: Brava Lily vai così!

Questo era il primo messaggio che le era arrivato, appena lei e Jun avevano iniziato a baciarsi, mentre il secondo recitava:

                Nessa: Scommetto che ora siete
            moltooo soddisfatti... :P

Sconcertata la ragazza fece vedere a Jun i due messaggi con il risultato di farlo scoppiare a ridere mentre lei con sguardo furbetto si avvicinava al suo orecchio e gli sussurrava qualcosa, facendolo annuire e scoppiare a ridere nuovamente.
“Va bene... “ disse solo prima che il sonno cogliesse entrambi portandoli alla dolce corte di Morfeo.

 

Il mattino seguente quando Nessa e gl’altri arrivarono di sotto per fare colazione trovarono Jun e Lily seduti a sue tavoli opposti che si davano le spalle. Alzando un poco le sopracciglia i ragazzi si avvicinarono. Tsubasa e Hikaru raggiunsero l’amico, mentre gl’altri due la ragazza.
“Allora ieri sera?” chiese il capitano abbastanza incuriosito siccome anche lei era complice della cosa.
“Ieri sera?” iniziò Jun finendo il suo cappuccino per poi guardare in faccia l’amico “Niente di più che una bella scopata.” Quindi si alzò lasciando la stanza e gl’amici basiti, siccome anche Lily aveva dato la medesima avvelenata risposta ed ora si rifiutava categoricamente di dire altro sull’argomento. Quando alla fine infastidita dalle domande si alzò sbottò in direzione dei ragazzi “Avete fatto bene a chiuderci dentro! Almeno adesso posso metterci una pietra sopra!” e lasciò la stanza molte velocemente

Scusate per il ritardo con cui vado a pubblicare questo capitolo, ma purtroppo ho avuto qualche problema nella mia vita... spero che vi piaccia ^^

Baci!

   
 
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