Il ritiro
La porta della camera si chiuse con un leggero rumore, ma
Lily non vi fece caso siccome sapeva che la sua compagna di stanza sarebbe
rientrata un poco dopo di lei, siccome voleva allenarsi ancora. Ignorando
completamente questo evento la giovane riprese ad asciugarsi i capelli, mentre
i suoi pensieri ripercorrevano la giornata che aveva appena trascorso. Era
partita la mattina presto assieme alle sue compagne prendendo il treno per
raggiungere la destinazione del ritiro ed appena avevo raggiunto il vagone loro
destinato vi aveva trovato Taro e gli altri della nazionale giovanile di
calcio, aveva infatti scoperto proprio il giorno prima che per qualche strano
motivo avevano organizzato anche loro un ritiro nello stesso luogo! E nello
stesso hotel. Quando poi aveva visto Jun il cuore di Lily non aveva retto e
così assieme a Nessa era fuggita il più possibile lontano da lui, almeno quanto
la carrozza lo permettesse. Gli aveva scritto che si sarebbero chiariti, ma di
certo non si aspettava di trovarselo lì. Non era ancora psicologicamente pronta
a quell’incontro. Fortunatamente avevano avuto una giornata pienissima e fra
l’arrivo in albergo il pranzo e poi subito agli allenamenti, Lily non avevo
avuto altre occasioni per pensare a lui o per vederlo. Sospirando pesantemente
spense il phon e lo poggiò sul lavandino, sistemandosi poi la canotta le
culottes, non era un problema per lei uscire dal bagno così poco vestita, tanto
aveva fatto così tante volte la doccia con le sue compagne che non vi erano
segreti fra di loro. Aprendo la porta il suo sguardo cadde immediatamente sulla
persona che sedeva sul letto, decisamente poco vestita ed il suo cuore prese a
battere a mille mentre richiudeva di scatto la porta.
“Oh mio dio! Oh mio dio! Tu cosa ci fai qui!?” disse agitata verso la porta
chiusa.
“Lily...cosa ci fai tu . . .?”
“Questa è la mia camera! Come che ci faccio qui!” sbottò la ragazza aprendo
nuovamente la porta e guardando Jun dritto negl’occhi, con il cuore che le
martellava violentemente nel petto.
“Sono certo che questa sia la camera che mi è stata assegnata, ma ora vado
subito a chiedere!” mormorò il ragazzo tornando alla propria valigia per
rivestirsi, anche Lily raggiunse la sua mettendosi a frugare al suo interno.
“Va bene! Questa cosa non ha senso!” disse più a se stessa che a lui.
“Ehm... Lily... abbiamo un problema!”
“E adesso cosa c’è?!” chiese lei alzando gl’occhi al cielo prima di volgersi
verso di lui e guardar darlo mentre le mostrava la porta che non si apriva,
qualsiasi tentativo il ragazzo facesse.
“Ma stiamo scherzando!?” urlò quasi lei dopo aver attraversato di corsa il
letto ed aver armeggiato con la porta per qualche minuto “Adesso chiamo Taro...
lui ci aiuterà” detto questo riattraversò la stanza e arraffò il cellulare
componendo il numero del gemello, il quale dopo pochi attimi rispose:
“Ciao Lily! Dimmi!” la sua voce era gioviale come sempre.
“Sei in albergo?” gli chiese immediatamente siccome sentiva diversi rumori di
sottofondo e anche qualche risata sommessa.
“No, mi spiace... sono uscito con Hikaru, Nessa e Tsubasa... siamo in un locale
dall’altra parte della città perché?”
“Perché? Perché? Perché adesso sono leggermente chiusa in camera assieme a Jun
e la porta non si apre! Sarà meglio che veniate ad aprire!” urlò lei al
microfono del cellulare su tutte le furie.
“Ma Lily... siamo dall’altra parte della città... mi dispiace!” mormorò Taro
tutto contrito, mentre le risate in sottofondo si facevano più forti ed
evidenti.
“Ti giuro che se scopro che c’entri qualcosa a casa ti uccido!” sbottò
chiudendo immediatamente la telefonata e tornando a guardare Jun rossa di
rabbia in viso. Per diversi minuti fra i due ragazzi regnò il silenzio più
assoluto.
“Quindi siamo bloccati qui?” chiese timidamente il giovane, cercando di non
farla irritare ancora di più.
“Già” rispose lasciandosi cadere fra i cuscini con solo l’intimo addosso.
“Allora... ehm... io vado a fare una doccia...” disse Jun cercando di non
guardare il corpo perfetto di Lily steso invitante davanti a lui.
“Va bene... io dormo allora! Buona notte!” dette queste parole si mise sotto le
coperte e spende la luce sul comodino dalla sia parte.
“Notte...” disse Jun entrando in bagno.
Per quanto fosse stanca, il suo cervello si ostinava a non volersi spegnere.
Sapeva benissimo che quella era un’occasione perfetta per chiarire, ma non ci
riusciva. Forse essere “arrabbiata” con lui era più semplice che mettere a
parole i sentimenti ingarbugliati che provava. Immersa nella semi oscurità
della camera Lily ascoltò il suono dell’acqua della scendeva dalla doccia,
cercando di scacciare lontano tutti i birichini pensieri che le erano saliti
alla mente. Quasi quindici minuti dopo Jun uscì dal bagno e prontamente lei
finse di dormire, anche se in realtà il suo corpo era teso e con i sensi
all’erta controllava ogni suo minimo movimento. Lo sentì aprire la valigia e
prendere qualcosa per poi alzare le coperte e stender visi sotto. Il cuore di
lei martellava ad un ritmo pauroso e quasi aveva paura che lui se ne
accorgesse.
“Lily... dormi?” le chiese in un sussurro e siccome non ricevette risposa dalla
ragazza si mise più comodo preparandosi per dormire. Il suono di un messaggio
che arrivato sul cellulare di Lily la fece sbuffare infastidita, mentre
allungava il braccio per vedere chi le aveva scritto.
“Ma allora sei sveglia!” disse Jun.
Nessa: smettila di far finta di dormire!
Questa è la tua grande occasione!
A quelle parole gl’occhi di Lily si sgranarono e per
qualche attimo si guardò attorno per la stanza, come a cercare telecamere
nascoste, quindi rispose.
Lily: Ma hai installato delle telecamere? O_O
“Si, sono sveglia...” mormorò in direzione del ragazzo
dandogli però ancora le spalle e prima che il giovane potesse replicare il
telefono suonò di nuovo.
Nessa: No, ma so che lo vuoi... chiarire!
E poi ti conosco. Datti una mossa!
Scuotendo esasperata la testa Lily posò nuovamente
l’apparecchio sul comodino, mentre avvertiva il corpo di Jun che piano, piano
si avvicinava a lei.
“Senti Lily... non credi che questa sia un’ottima occasione per chiarire?” iniziò
Jun cercando di sondare il terreno per non cadere in un campo minato e siccome
il silenzio della giovane ancora perdurava prese il coraggio a 4 mani e
dolcemente le carezzò la spalla, facendole correre un lungo e piacevole brivido
lungo la schiena.
“Si... direi che è il momento...” mormorò lei voltandosi verso di lui per
guardarlo dritto in viso. La stanza era semi illuminata dalla luce al neon che
filtrava dalla tapparella che non avevano chiuso quindi potevano distinguersi
quasi nettamente.
“Lily . . . mi spiace per questo . .
.ehm . . .fraintendimento, Amy ora è andata sparita, io non voglio avere più
nulla a che farci.’
“E se dovesse tornare ancora Jun? Quella ragazza è imprevedibile e per quanto
tu non voglia averci nulla a che fare riesce sempre a farci del male...” adesso
che dava voce al pensiero che per notti intere l’aveva tormentata iniziava a
sentirsi meglio.
'Noi
la cacceremo . . . assieme!' le mormora dolcemente attirandola verso di se in
un tenero abbraccio, per poi delicatamente posarle un bacio sulla fronte.
“Ti amo Jun!” mugugna Lily alzando il viso per guardarlo in quella semi luce e
far si che finalmente le loro labbra potessero tornare a sfiorarsi in un dolce
bacio carico di passione. Un bacio dolce ed intenso.
“Ti amo anche io tesoro!” rispose dolcemente sulle labbra della ragazza, che
presto tornò avidamente a baciare. Finalmente Lily era di nuovo sua e questa
volte niente e nessuno l’avrebbe portata via da lui. Avide, le mani di Jun
iniziarono a scendere lungo il corpo semi coperto di lei provocandole dolci
brividi lungo la schiena, mentre i baci divennero sempre più ardenti e focosi. Si
staccavano soltanto quando il bisogno d’aria era impellente e subito dopo
ansanti tornavano a baciarsi. I loro corpi fremevano di una passione che da
mesi avevano costretto nel silenzio del loro cuore. Con delicatezza la mano di
Jun s’insinuò sotto la canottiera di lei andando a carezzarle con delicatezza
il seno così da farla fremere ad ogni suo tocco. Birichina Lily gli tolse la
maglietta, mentre il suo cellulare prendeva a suonare annunciandole l’arrivo di
una mail, ma lei lo ignorò, andando ad attaccare il collo di Jun con focosi
baci e piccoli morsi che ebbero il risultato di farlo gemere. Un piccolo
sorriso si aprì sul viso di lei, mentre anche il ragazzo andava a sfilarle la
canotta così da poter ammirare il suo corpo prefetto, temprato dai duri
allenamenti di pallavolo e dalle ore di danza, ma quell’esame non durò a lungo,
siccome il desiderio che aveva di lei lo spinse ad andare con le labbra a
stuzzicarle i capezzoli facendola gemere ed inarcare contro di se. Le mani di
Lily scorsero fra i suoi capelli forse un poco tirandoli ad ogni ansito di
piacere, mentre prendeva a scendere verso il suo torace con la punta delle
dita. Con un sospiro di piacere Jun ricadde fra i cuscini, permettendo così a
lei di poggiarsi contro il suo petto andando a baciarlo dolcemente sulle
labbra, mentre la sua mano curiosa scendeva sotto l’elastico dei suoi boxer andando
ad accarezzare la sua virilità evidentemente eccitata. Sorridendo maliziosa
prese a far scorrere la mano su e giù ad un ritmo quasi ipnotico, mentre il
ragazzo affondava la testa sotto al cuscino per evitare di urlare di piacere.
Il tocco di Lily aveva il potere di sconvolgerlo. Le sue mani si mossero da
sole andando infine a toccare la parte più intima di lei, così da poter almeno
in parte restituirle il piacere che gli stava regalando. Avevano fatto l’amore
solo una volta, ed era stato meraviglioso. Inondati di desiderio che bruciava
loro nelle vene come fuoco ardente, i due giovani si liberarono ben presto dei
pochi indumenti e finalmente si unirono nel vortice della passione. Fecero
dolcemente l’amore, stretti l’uno all’altra come se quella fosse l’ultima cosa
che avrebbero fatto nella loro vita. Il bisogno che avevano di stringersi,
accarezzarsi e baciarsi era immenso, dati i lunghi e dolorosi mesi che avevano
passato lontani a reprimere quello che provavano. Alla fine vennero assieme
crollando stanche e soddisfatti fra i cuscini. Immediatamente Jun strinse Lily
a se.
“Lily... cosa abbiamo fatto...” mormorò Jun stringendola
dolcemente contro il suo torace nudo mentre le carezzava con la mano i capelli.
“Lo sai cosa abbiamo fatto sciocchino...” rispose lei dandogli un bacio sul
naso mentre prendeva il telefono e leggeva le sue mail che Nessa le aveva
mandato:
Nessa: Brava Lily vai così!
Questo era il primo messaggio che le era
arrivato, appena lei e Jun avevano iniziato a baciarsi, mentre il secondo
recitava:
Nessa: Scommetto
che ora siete
moltooo
soddisfatti... :P
Sconcertata la ragazza fece vedere a Jun i due
messaggi con il risultato di farlo scoppiare a ridere mentre lei con sguardo
furbetto si avvicinava al suo orecchio e gli sussurrava qualcosa, facendolo
annuire e scoppiare a ridere nuovamente.
“Va bene... “ disse solo prima che il sonno cogliesse entrambi portandoli alla
dolce corte di Morfeo.
Il mattino seguente quando Nessa e gl’altri
arrivarono di sotto per fare colazione trovarono Jun e Lily seduti a sue tavoli
opposti che si davano le spalle. Alzando un poco le sopracciglia i ragazzi si
avvicinarono. Tsubasa e Hikaru raggiunsero l’amico, mentre gl’altri due la
ragazza.
“Allora ieri sera?” chiese il capitano abbastanza incuriosito siccome anche lei
era complice della cosa.
“Ieri sera?” iniziò Jun finendo il suo cappuccino per poi guardare in faccia
l’amico “Niente di più che una bella scopata.” Quindi si alzò lasciando la
stanza e gl’amici basiti, siccome anche Lily aveva dato la medesima avvelenata
risposta ed ora si rifiutava categoricamente di dire altro sull’argomento.
Quando alla fine infastidita dalle domande si alzò sbottò in direzione dei
ragazzi “Avete fatto bene a chiuderci dentro! Almeno adesso posso metterci una
pietra sopra!” e lasciò la stanza molte velocemente
Scusate
per il ritardo con cui vado a pubblicare questo capitolo, ma purtroppo ho avuto
qualche problema nella mia vita... spero che vi piaccia ^^
Baci!