13/03/2012
1 recensioniIl Cappello aveva gridato “Grifondoro”. Sirius si era guardato intorno, col batticuore, sperando di passare inosservato. Aveva chiuso gli occhi ed immaginato il viso dei suoi parenti.
Il Cappello aveva sbagliato, ne era sicuro. Era matematicamente impossibile che un Black (o meglio, l’unione dei geni di due rispettatissimi e fieri Black) finisse in Grifondoro. Quella parola era stata quasi un tabù in casa sua negli ultimi mesi. Non aveva neanche avuto il coraggio di mandare una lettera ai suoi. Non voleva deluderli.
La prima notte ad Hogwarts fu indimenticabile.
Si disposero tutti in cerchio sul pavimento, in pigiama e senza pantofole, poi il ragazzino occhialuto (quello che a cena aveva gridato “La McGranitt si è vestita attillata per me” facendo perdere i primi dieci punti alla sua casa) prese la parola. Era stata sua l’idea di organizzare una serata di benvenuto per i nuovi studenti della casata rosso ed oro. Qualcuno aveva notato che organizzarsi da soli una serata di benvenuto faceva molto “sfigati”, ma nessuno gli aveva badato.
Ed ecco i piccoli Grifondoro a scambiarsi sguardi curiosi, l’un l’altro, a gambe incrociate.
- Ehm ehm! – si schiarì la voce il bambino dai folti capelli neri sulla testa, guardando i ragazzini uno per uno.
- Beh… la serata non è stata organizzata per guardarci in faccia, quindi do ufficialmente il via alle presentazioni! Comincio io… - qualcuno rise nervosamente, altri (il brunetto altissimo e la ragazzina dai capelli rossi) sbuffarono rumorosamente.
- Dunque, sono Potter, James Potter.
Schiamazzi generali.
- Ho undici anni e tre quarti e vengo da Londra. Mi piace il burrito, da piccolo ne avevo sempre un po’ in tazza, nel frigo; odio disegnare e l’anno prossimo diventerò Cercatore della squadra di Quidditch di Grifondoro! – esclamò James tutto d’un fiato, mostrando un sorriso a trentadue denti a tutte le ragazzine presenti, che cominciavano ad interessarsi al soggetto.
Successivamente, sarebbe dovuto toccare ad un certo Remus Lupin, che però si rifiutò categoricamente.
- Quindi, è il turno di…
- Sirius, Sirius Black – Sirius si guardò intorno, un po’ in imbarazzo. Aveva cento occhi puntati su di lui.
- Dunque… - un colpetto di tosse – Sono Sirius Black, ho undici anni e vengo da Londra. Da piccolo giocavo con le bambole e mia madre si infuriava, adoro fare i dispetti a mio fratello e… - prese un respiro profondo - Sono contento di essere un Grifondoro – concluse Sirius, sorridendo, tra le risate generali.
Vide James Potter applaudire con ardore, e capì di essere da sempre destinato a quella casata. E se prima si era fatto qualche problema, era soltanto la paura di essere un Black.
NdA: Ecco i giudizi (scusate, non capisco perchè siano venuti così :S):
Grammatica e Sintassi: 10/8
Originalità: 5/4
Caratterizzazione dei Personaggi: 10/7
Gradimento personale: 5/3
Totale: 30/22
Che bimbi pucciosi *w*… xD
Ok… torniamo seri. La scenetta di James che organizza quella serata di benvenuto è molto carina (bimbi :3) ma mi sarebbe piaciuto vedere di più. Il protagonista, Sirius, è poco approfondito. Sappiamo solo che è insicuro della scelta del Cappello e che ha paura di deludere i genitori… (cosa che dubito, visto che Sirius non era il tipo che si preoccupava di deludere le aspettative della sua famiglia. Così forse ci vedrei più Regulus.) ma non è abbastanza. Del carattere, il suo modo di fare, non mi hai mostrato quasi nulla. Sì nota più James, che lui. Ma James purtroppo non è il protagonista. Ma ti ho comunque messo discreto sul punteggio della caratterizzazione, perché le varie reazioni dei personaggi sono buone. Ma purtroppo non posso darti di più perché di Sirius si vede molto poco.
Poi, andiamo all’originalità che trovo buona. Hai descritto come Sirius accetta di essere un Grifondoro in un modo nuovo, che non avevo visto. Non ti ho dato il massimo perché spesso si parla di Sirius e di quando viene smistato a Grifondoro, ma così, come l’hai fatto tu, l’ho trovato carino e innovativo ^^.
La grammatica è buona ma la sintassi è un po’ povera. Hai un modo di scrivere molto semplice e acerbo. Non è un male ma non posso darti un punteggio più alto.
Infine il gradimento personale… la storia mi è piaciuta ma avrei preferito vedere un po’ di più e quindi non mi ha convinto del tutto.
Ma in sé, come storia, è davvero tenera ^^!