Condizionati dai nostri pensieri, siamo giudici indiscussi della nostra vita, responsabili delle nostre decisioni e criminali dei nostri sbagli.
Mi sento tanto una criminale in questo momento, ho mentito a tutti come al solito.
Ho paura di essere giudicata, anche se sono l’unica che può essere giudice.
Ma sono responsabile dei miei pensieri e delle mie azioni, sono al di sopra di ogni concezione, di ogni voce, di ogni sussurro.
Non mi toccano, non mi toccano i loro pensieri, non rispettano la realtà, la mia realtà con la mia verità.
Lo vedo in ombra, ai piedi del faggio, il parco è completamente vuoto, illuminato solo dalla luna e dalle stelle.
Mi avvicino a lui, lui complice e aguzzino, colpevole quanto me di tutto questo nascondersi, di tutto questo fuggire, di tutta questa oscurità.
Sono stata baciata dalla sua oscurità, sono stata attirata nel suo abbraccio freddo, gelido e solo.
Sono stata così sciocca da rimanere intrappolata nella spirale del suo sguardo, nelle spire dell’oscurità diventata luce.