PESCE TROPICALE MORTALE
L'unica passerella che unisce Camuspharna e Terni 12 e'
quella che passa sott'acqua e che viene supervisionata da
Creatura Marina.
Era l'unico piccolo ceppo di una tradizione ininterrotta. E
cosi', coloro che sulla soglia dell'accingersi a varcare il
confine tra giorno perenne e notte costante, Creatura Marina
era li' a fare una cernita dei traversoni per giudicarli e
dunque instradarli per il verso giusto. Ma le due citta' non
erano le uniche destinazioni disponibili ai piu' curiosi.
Sott'acqua c'erano tre materassi su una base di legno laccato.
Alla Creatura Marina non piace il legno laccato, e neanche
i tubi metallici ricurvi dai quali sboccano gli individui che
non sono adegui al varco.
Queste persone, di solito ricchissime, sono poi immersi in
tele robuste da sei posti ognuna, dandogli cibo che dura
pochi minuti e liquore prodotto nell'orto principale di
Camuspharna.
Sopra il livello dell'acqua pende un globo di vetro rosa con
tre strisce bianche che girano intorno. Neanche quel globo
piace alla Creatura Marina, e nemmeno il monumento a
Capitan Nemo, dietro il cui vetro e' esposto molto altro vetro
inutile.
L'unica cosa che la Creatura Marina adorava era il Bagnino
di Terni 12. Quando lo incontro' per la prima volta, per caso,
successe che era di passaggio verso la riva di Terni 12 e senti'
una voce raccontare una storia a dei bagnanti. Il racconto del
bagnino era tanto bello che Creatura Marina fu presa da un
dolce languore.
Era disteso sul bagnasciuga...si sentiva solo la sua voce...
poi si zitti' e si udivano soltanto le pernacchie dei bambini
per deriderlo. Era tanto bello che avevo paura di venire a
galla. Ma non c'era niente da fare. Sapevo che era giunta
l'ora e che dovevo apparirgli davanti.
Il Bagnino di Terni 12 controlla gli esseri che da Terni 12
vogliono tornare a Camuspharna, quindi a vivere durante
il giorno in piena luce; tutti gli esseri di questo mondo sono
nati a Camuspharna, poi la tentazione estranea li ha gettati
nella vita notturna di Terni 12, dove, come peccatori, sono
capaci di dormire senza il rimorso delle loro colpe.
Comunque il ruolo del Bagnino non e' quello di ostacolare
infiltrazioni illegali, ma solo di essere sicuro che nessuno
cada per errore nell'acqua senza volerlo. Difatti, in alcune
parti del sottofondo marino c'e' una strada, se cosi' si puo'
chiamare, che si snoda fra le forze magnetiche che si
oppongono fra Terni 12 e Camuspharna. In quella direzione
si intravvedono solchi sottili con rispettivo declivio.…........
ATTENZIONE!!!
E' segno che il Fish Eater e' vicino.
Questo simpatico incrocio non mangia affettato, ma interi
pesci tropicali, almeno e' quello che vuole farci pensare.
E' un trucco bello e buono; in effetti, alla base della gola ha
un gozzo a forma di pesce tropicale; in realta' Fish Eater, con
la bocca che rotea come una sega circolare, sbriciola i
malcapitati senza ingoiarli. Molto pericoloso!
Un'altra insidia degli abissi che tappetano il tragitto fra i due
mondi e' il Predatore di Dak; Dak fu un grande sultano che
costrui' il Predatore dapprima con la testa d'ippocampo, poi
rivestendolo di ali di libellula ed infine cucendogli il proprio
volto al posto della testa d'ippocampo.
La sua presenza irrita molto, specie l'impressionante
velocita' che prende quando l'ago del'odio raggiunge il
massimo. Evidentemente, gli individui capitati male perche'
giustiziati dalla Creatura Marina, venivano offerti al
Predatore di Dak che li divorava nell'intimita' di una ondata
contro-corrente, con comandata crudelta'.
Qualche povero bastardo, prima del tremendo fato che lo
aspettava da parte o del Predatore o del Fish Eater, aveva
l'occasione di gustarsi un ricordo marino.
Del resto, non e' molto piu' comodo morire insieme a quel
ricordo potente piuttosto che il contrario? Tipico di chi
osserva eccezzionali persone che costituiscono un pessimo
esempio.
Ma chi era a trasportare i curiosi da una riva all'altra?
La Barca di Oreste!
Che bellezza di vascello che era; recintata come da caserma
quasi ogni giorno per tutto il periodo che Oreste ebbe il
turno di mattina. Chi vi metteva piede riceveva un
mazzolino di fiori (una volta durante l'ispezione dei sacchi,
Oreste li getto' tutti a terra) scambiando poche frasi con
l'equipaggio; non si scambiavano nemmeno pensieri o
notizie, si confermavano a vicenda semplicemente un'unica
verita' piu' volte ripetuta: erano tutti stronzi!
La Barca di Oreste aveva dei riflettori sulla torre di guardia,
dei cani che alla sera abbaiavano, un bellimbusto che
risiedeva sulla barca senza permesso, e Oreste, la quale
mente era solo concentrata sull'arrivo e la partenza.
Chi era invece molto felice a bordo di quella caserma
sorvegliata dai cani, era Remo. Egli era amato, amato
pubblicamente e in maniera dimostrabile. Certo,
dall'apparenza si vedeva che ne aveva passate di tutte. Il
mare piu' vicino a Terni 12 era pieno di buche, che avevano
formato profonde voragini; Remo, infangato, stanco,
fradicio, sognatore del riposo, e che gia' da un mese non
aveva avuto una sola domenica libera, ce la metteva tutta
per far rimanere a galla l'imbarcazione di Oreste. Solo a
destinazione raggiunta Remo e compagine potevano
estraniarsi un po'. A poppa, dietro la baracca dove Oreste
dormiva, c'era un campo piccolo dove si poteva giocare a
pallone, ma anche fare ginnastica e correre. Remo decise di
organizzare una gara di corsa. Alla fine, erano ciascuno al
loro posto, pronti alla partenza di una gara che, nel modo
stesso in cui era concepita, era il culmine dell'assurdo:
dovevano correre e allo stesso istante scrivere su di un
cartoncino, nome, cognome e indirizzo. Oreste, che
passeggiava ai lati del campo, aveva cominciato ad incitare
ad alta voce-”Forza...Forza...Sputero' sulle vostre tombe!”.
Remo correva zoppicando; del resto solo cosi' poteva
correre.
Mentre Oreste era occupato a trasformare le sue buffe
smorfie in espressioni straordinarie, Remo si domandava
soprattutto se sarebbe riuscito a ottenere la libera uscita.
Tradizionalmente, ma anche erroneamente, si associa la citta'
di Camuspharna ai climi caldi, mentre, al contrario del
cugino Terni 12, la Barca di Oreste e' perfettamente
adattabile a quelli freddi riuscendo a sopportare
temperature fino a -29 gradi centigradi. Una curiosita':
gli antichi pescatori, che indicarono Oreste come non uno di
loro, ma bensi' uno scemo da soma e da circo, lo costrinsero
a sopravvivere alla dura fra le acque infestate da ogni
possibile insidia. Proprio per questo, ogni dettaglio della
testa di Oreste sembra programmato per la sopravvivenza
in un ambiente ostile. Gli occhi hanno delle ciglia
piccolissime, per proteggerlo dalla salsedine; le orecchie, per
la stessa finalita', piccole e pelose, le narici sono
estremamente mobili e possono, in caso di bisogno,
chiudersi per evitare l'inalazione di scorregge inflitte da lui
medesimo. Era gia' guasi un anno che Remo sgobbava sulla
barca di Oreste, all'inizio insopportabile, era diventato
qualcosa di abituale e di normale; certo, era spiacevole e
faticoso, e tuttavia era riuscito a trovare un modo di vivere,
ad avere un paio di amici, addirittura a essere felice; quella
per lui fu una bella estate (i pali delle porte del campetto di
calcio pieni di fuliggine, eppure a lui gli apparivano
straordinariamente bianchi quando li guardava con l'occhio
buono), ma come in genere avviene, il germe dell'infelicita'
si nasconde proprio nella felicita'. I tristi avvenimenti di
quell'autunno ebberonti la loro origine quando Remo
tenne troppo tesa la vela con sopra il marchio di Oreste.
Quest'ultimo si era sposato a marzo con Germana, e gia'
dopo un paio di mesi cominciarono ad arrivargli notizie che
la moglie se ne andava in giro per i locali notturni di Terni
12, accompagnata dall'imbellimbusto di nome Febo.
Febo e Germana chiedono l'autostop!
Oreste si agito', scrisse alla moglie lettere su lettere e gli
arrivavano risposte tranquillizzanti...ad esempio -”Nun te
preoccupa'...prendi e medicine...io nun faccio gniente...sto' solo in
posa!”.
Piu' tardi pero' (pilastro ornamentale), venne a fargli visita il
Medico di Terni 12. Oreste passo' con lui tutto il sabato e
torno' sulla barca pallido e taciturno; all'inizio non voleva
dire tutto perche' si vergognava, ma il giorno dopo si
confido' con Remo e poi con il resto dell'equipaggio, e in
breve lo seppero tutti, e quando Oreste vide che tutti lo
sapevano si mise a leggere il giornale ad alta voce, in
continuazione.
Fra una notizia e l'altra interponeva frasi che sua moglie si
era messa a fare la puttana, che lui sarebbe andato a casa e
che le avrebbe torto il collo. A quelle parole Remo gli ando'
vicino a chiedergli due giorni di permesso, ma Oreste si
rifiuto' e ando' su tutte le furie, incazzato com'era per via di
Germana. Remo allora gli chiese un permesso di 24 ore;
Oreste, dopo qualche breve scatto d'ira si impietosi' alla vista
di Remo e di com'era conciato, e glielo concesse. Remo si
congedo' e non torno' mai piu'! Quello che gli accadde lo si
sa' solo per sentito dire.