we were born to die.




“Ahah, tu sei pazzo, Styles!” stava ridendo alla sua ennesima battuta.
Era sera tardi, stavano tornando in macchina dopo essere andati al cinema e a mangiare una pizza con gli amici di lui, guidava Harry.
“Davvero, Niall si è mangiato anche la mia pizza!”
Stavano ridendo come matti, forse troppo.
Si trovavano in prossimità di un grande incrocio quando lei urlò per avvisare Harry della presenza di un rospo al centro della strada.
Urlò.
E Harry inchiodò.
Poi tutto il resto successe così in fretta che ancora adesso non ne sono così sicuri.
Harry inchiodò e la macchina che avevano dietro venne dentro la loro spingendoli al centro dell’incrocio.
Avevano paura.
Non volevano morire.
Valerie aveva male alla testa, forse l’aveva battuta nell’impatto.
Si guardò prima le mani, coperte di sangue ed ebbe un tuffo al cuore, poi si girò per guardare se Harry stava bene, ma i suoi occhi si fermarono sui fanali abbaglianti del camion che si stava dirigendo a velocità sparata verso di loro.
L’ultima cosa che sentì prima di vedere quella luce fu il suo corpo stretto dalle braccia del ragazzo che aveva amato.
Forse urlò.
Non è nemmeno riuscita a guardare gli occhi di lui per un’ultima volta.
Non è riuscita a baciarlo per un’ultima volta.
 
‘Let me kiss you hard in the pouring rain.’
 
Erano in trappola, difficilmente si sarebbero potuti salvare, e lui lo sapeva.
Non potevano muoversi e non ne avevano il tempo, così lui l’abbracciò, per un'ultima volta, sussurrandole all’orecchio che l’amava.
 
‘Choose your last words,
this is the last time.’
 
Quando il camion li colpì Harry si vide passare davanti tutta la sua vita.
La sua infanzia, la musica, la band, i concerti, le fan e Valerie.
Non sarebbe dovuta finire così.
Non vedeva più nulla, si sentiva come se fosse stato dentro una pallina da tennis colpita più e più volte da due tennisti particolarmente bravi e veloci.
Ad un certo punto tutto si fermò.
La macchina non esisteva più, il suo corpo non esisteva più.
Sentiva soltanto un terribile dolore lancinante percorrerlo dalla testa ai piedi, non c’era un punto preciso che gli facesse più male.
Provò ad aprire gli occhi, aveva paura, la luce lo abbagliava.
Cercò di mettere a fuoco quel poco che riusciva a vedere.
Eccola.
Trascinò il suo corpo dolorante fino a quello della sua amata.
Le prese una mano, la chiamò, la strattonò.
Niente, non si muoveva.
Si tirò su, tra un gemito di dolore e un altro.
Era a terra immobile coperta di sangue.
Harry piangeva e urlava, senza lacrime e voce però.
Una parte di lui, del suo cuore, della sua vita era appena morta, in quell’istante.
Si accasciò sul petto della ragazza ormai vuoto a piangere il suo pianto muto.
 
Era un notte buia, il cielo pieno di stelle sopra le loro teste.
Due corpi coperti di sangue abbracciati in mezzo ad una strada tra auto e camion distrutti.
Il silenzio, interrotto soltanto dal suo pianto muto.
 
“Valerie” fu la sua ultima parola.
Il suo viso fu l’ultima cosa che vide prima che il camion esplodesse.
Sentì le orecchie scoppiargli e poi vide quella luce bianca.
Silenzio e pace.
Non sentivano più nessun tipo di dolore, stavano bene ed erano felici.
“Valerie” fu la prima parola che pronunciò Harry nella sua nuova esistenza.
“Ti amo.” fu la prima frase che pronunciò Valerie nella sua nuova esistenza.
 
‘Cause you and I,
we were born to die.’
 
‘Ti amo e ti amerò sempre, qualsiasi cosa accada.’
Glielo aveva detto una sera dopo aver litigato.
Glielo aveva promesso e ha mantenuto la sua promessa.



ALORS,
premetto (?) che questa specie di os mi è arrivata in sogno.
si, mi sono accorta che è tremendamente noiosa e drammatica.
ma in fondo cos'è la vita senza un po' di tristezza e depressione?
non possiamo mica vivere di sola gioia e speranza!
quindi aprite gli occhi, bruciate i libri di favole a lieto fine... e fatevi una vita.
ok, basta sparare minchiate.
fatemi sapere quanto vi ha fatto piangere/strappare i capelli da uno a dieci.
grazie, l'autrice.