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Autore: LittleMilkshake    14/03/2012    2 recensioni
Blaine non ha mai conosciuto Kurt, frequenta la Dalton Academy ed è ETERO!!
Un giorno, arriva un nuovo vicino.. Sebastian Smythe!!
E le cose, quando c'è di mezzo Sebastian, non prendono mai una bella piega!!! :)
E se, questo nuovo vicino, fosse più di un semplice vicino?
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[SESSO ESPLICITO nel capitolo 8]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Sono Sebastian, ma puoi chiamarmi.. Quello che aspettavi da tutta una vita».
Quella frase continuava a risuonare nelle orecchie di Blaine e a martellargli la testa.
Era un chiodo fisso, non riusciva a togliersi l’incontro con il suo nuovo vicino dalla mente.
E quel bacio… Quel bacio leggero, dato a fior di labbra, senza uno scopo ben preciso.
«Signor Anderson, vorrebbe gentilmente dire a tutti cosa sta fissando di così interessante in mezzo al soffitto? Vede per caso i santi del Paradiso?».
Una voce fastidiosa e autoritaria distolse Blaine dal filo logico dei suoi pensieri.
Scosse la testa e guardando di fronte a lui, vide tutti i suoi compagni che lo fissavano curiosi e il professore di Letteratura Francese che lo fulminava con lo sguardo.
«Allora, signor Anderson?! Ci illustri un po’ la figura di Edmond Dantès nella celeberrima opera di Alexandre Dumas» continuò l’uomo fissando Blaine.
«Io… Ehm, ecco…» Blaine iniziò a farfugliare frasi sconnesse e parole inesistenti, tentando di arrampicarsi sugli specchi.
«Forse la memoria inizierà a tornarle dopo una bella passeggiata fino all’ufficio del preside».
Blaine poté distintamente vedere un sorriso sornione sul volto del suo professore; con l’espressione in un misto tra stupore, rabbia e imbarazzo, Blaine si alzò dal suo banco e ucì dall’aula.
 
Perfetto, ci mancava solo questa. Prevedo una bella litigata con papà questo fine settimana pensò il Warbler tra se e se, sbuffando mentre si dirigeva nell’ufficio del preside.
Tutta colpa di Sebastian.
Eccerto, di chi altro poteva essere la colpa?
Lui e quei suoi stupidi modi di fare. Se non lo avesse baciato, Blaine adesso non si sarebbe trovato in questa situazione, a pensare completamente a lui e a logorarsi il fegato sul perché di quel gesto.
 
Ma perchè cavolo mi faccio mettere nei casini da uno stupido bacio, per di più di uno sconosciuto?
 
-Forse perché quel bacio non ti ha lasciato indifferente-
 
Eccola lì, la sua solita vocina interiore.
Si presentava sempre, anche quando a nessuno interessava una ceppa della sua stupida opinione.
 
Stai zitta. Nessuno ti ha chiesto niente. Non sono affari tuoi
 
-Oh, lo sono eccome mio caro. Stando agli ultimi censimenti, io faccio parte di te. Sono parte del tuo cervello e del tuo corpo. Quindi sì, quelle piccole strette allo stomaco che ti provoca il pensare al tuo vicino di casa sono affari miei-
 
Non.. non mi provoca nessuna stretta allo stomaco!!
 
-Certo, come no?! Ci vuole convinzione nella vita!!-
 
«Oh, e finiscila cazzo!!» urlò Blaine senza accorgersene.
Due ragazzi che passeggiavano per i corridoi si fermarono a pochi metri da lui e si voltarono guardandolo, per poi andarsene via confabulando qualcosa.
 
Bene, mi hanno pure preso per un’idiota!!
 
-Perché? Già non lo eri?-
 
Blaine sbuffò e scosse la testa. Meglio non pensare più a tutto quel casino.
Arrivò davanti all’ufficio del preside, bussando alla porta.
La segretaria, una signora sovrappeso con i capelli castani sempre raccolti, gli occhi castani e le labbra sempre colorate da un rossetto troppo appariscente, gli aprì la porta e lo fece accomodare su di una poltrona.
A quanto pare, il preside era occupato con un nuovo alunno.
Blaine aspettò circa 10 minuti, prima di vedere la porta del preside aprirsi e uscire fuori, nientemeno che il suo vicino di casa, con un sorriso meraviglioso come l’ultima volta che l’aveva visto.
 
-Ma guarda?! Bellicapelli frequenta questa scuola adesso. Ci sarà da divertirsi!!-
 
Blaine ignorò il sarcasmo della sua piccola voce interiore, limitandosi ad abbassare lo sguardo sperando di non essere notato.
Avete notato che ultimamente le speranze di Blaine non si avverano?! Bene, questa non fa eccezione.
«Oh, signor Anderson. Giust’appunto».
Il preside lo chiamò e Blaine non potè evitare di alzare lo sguardo, incontrando gli occhi verdi di Sebastian e il suo splendido sorriso.
«Questo ragazzo è Sebastian Smythe, il nostro nuovo allievo. Nonché suo nuovo compagno di stanza» sentenziò il preside.
Cosa?! Compagno di stanza?! No, questa era sfiga proprio!!
Blaine imprecò persino in giapponese antico in quel preciso momento. Tutti, ma non Sebastian come compagno di stanza!!
«.. E lei gli farà da guida e da tutore qui alla Dalton Academy» concluse con un sorriso il preside.
Ma che lo faceva apposta quel vecchio idiota?!
Blaine stava per ribattere quando una mano tesa gli si parò davanti agli occhi.
«Lieto di conoscerti Blaine. Spero che diventeremo grandi amici» Sebastian gli strinse la mano, facendogli l’occhiolino.
Il Warbler abbozzò un sorriso, più di cortesia che di altro e strinse la mano del ragazzo.
Bene, i guai erano appena cominciati.
 
 



«E questa qui è la biblioteca».
Controvoglia, Blaine stava facendo fare il giro turistico di routine al nuovo arrivato.
Le aule, la mensa, le sale lettura, la biblioteca, i dormitori e la sala comune dei Warblers.
Sebastian era stato zitto e in silenzio per tutto il tragitto, non aveva proferito parola.
Blaine era convinto che avrebbe colto l’occasione di picchiare sulla storia del bacio, alla prima occasione buona; invece ancora niente, se ne stava tranquillo spostando lo sguardo sulle porte indicategli dal compagno.
Infine, arrivarono nei dormitori e Blaine si fermò davanti a una porta alta e scura.
«Questa è la mia camera, o meglio la nostra» sbuffò entrando e facendo strada a Sebastian.
Quest’ultimo entrò, guardandosi intorno e commentando con un flebile «Carina».
Blaine iniziò a spiegargli dove si trovavano le lenzuola, i cuscini, la parte dell’armadio libera e stava per uscire, quando si sentì tirare per un braccio e si ritrovò a pochi centimetri dal viso di Sebastian.
«Ma.. Ma che fai??» chiese arrossendo.
«Volevo solo testare il mio letto. Che ne pensi, è comodo?» sorrise l’altro bloccandolo sul letto.
«Lasciami, idiota! Lasciami subito» Blaine iniziò ad agitarsi ed urlare, finchè non si sentì tappare la bocca con un bacio.
Più intenso del primo.
Il Warbler sentì il respiro che si fermava, la sua voce morirgli in gola e la lingua di Sebastian far visita alle sue tonsille.
Sebastian, piano piano, si allontanò.. Giusto in tempo per prendersi una gomitata da Blaine.
«La devi finire di baciarmi, razza di stronzo!»
«Uh uh, non sembrava che la volta precedente ti avesse lasciato indifferente» sorrise Sebastian.
Il moro arrossì di botto, iniziando a farfugliare parole non appartenenti ad una qualche lingua umana.
Sebastian ridacchiò «Il tuo corpo è molto più sincero di te».
«Ti avverto, Smythe. Smettila subito con questi baci».
«Tranquillo» rispose il francese avvicinandosi a Blaine, che ormai era incollato allo stipite della porta, «stanotte andremo più sul lato fisico».
E detto questo, sorrise e uscì dalla stanza.
Blaine si lasciò cadere sul pavimento vicino alla porta, ansimando rumorosamente.
 
-Sembra che qualcuno stanotte avrà di che divertirsi!!-
 
«Oh, datti fuoco e fai un favore a tutti» grugnì Blaine sbuffando.

  
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