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Autore: OnlyHope    15/10/2006    6 recensioni
Tutto comincia da una fermata d'autobus una mattina di marzo. L'inizio di una nuova vita che deve in qualche modo andare avanti, nonostante il distacco, la lontananza e le paure. È la storia del coraggio di una ragazza che ama incondizionatamente un ragazzo. Questa è la storia di Sanae.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Don't Be Afraid to Fly ' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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BUTTERFLY

CAPITOLO 11

Preparativi

 
 
 
"Arrivederci, allora! Ci vediamo tra una decina di giorni per la consegna dei biglietti!" esclama la ragazza dell'agenzia viaggi mentre sto per uscire.
Le sorrido prima di chiudere la porta alle mie spalle e con aria soddisfatta, incamminarmi per le vie affollate del centro.
Alzo gli occhi al cielo sospirando felice.
Le nuvole grigie all’orizzonte incupiscono questo freddo pomeriggio di fine novembre, ma io non me ne curo.
Per me oggi è come se passeggiassi in un'accogliente e vivace giornata di primavera!
Sono troppo felice!
Tra qualche settimana partirò per il Brasile!
E non mi sembra vero!
Per assicurarmi della realtà dei fatti, apro così ancora una volta il foglio della prenotazione piazzandolo davanti ai miei occhi, che scorrono famelici ogni informazione.
L’orario dei voli diretti per e da Sao Paulo, il mio posto sull’aereo e il costo dei biglietti.
Sorrido in maniera spropositata leggendo la data della partenza.
E non importa se potrò fermarmi solo due giorni, escluso il viaggio... queste vacanze invernali me le ricorderò di sicuro, per tutta la vita!
Presa dall’euforia, bacio il pezzo di carta che stringo tra le mani prima di stringerlo al petto, proprio come se fosse il più prezioso dei tesori.
Ridacchio sospirando ancora, quando con la coda dell’occhio, noto una vecchietta che mi fissa decisamente allibita.
"Salve, signora!" esclamo allegra nella sua direzione.
"Non crede anche lei che oggi sia una bellissima giornata?" e le sorrido radiosa.
La nonnina mi guarda perplessa, sbattendo le palpebre poi si allontana velocemente, invertendo il suo senso di marcia e borbottando qualcosa.
Mi avrà presa per pazza... Ma chi se ne frega!
Riprendo a camminare anch'io per le vie del centro, con la convinzione che nulla al mondo potrà mai rovinare una giornata memorabile come questa!
Mi sembra quasi di poter volare tanto mi sento leggera!
E quando osservo la mia immagine riflessa sulle vetrine dei negozi, mi sembra di essere addirittura più carina del solito, tanto è l’entusiasmo che sento dentro!
Raggiungo così la mia pasticceria preferita sempre sorridendo beata.
Sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio mentre entro, la ragazza al bancone mi saluta, dandomi il benvenuto.
Senza fretta attendo il mio turno, tentando di scegliere un dolce degno della giornata tra le delizie esposte oltre la vetrina.
Se Yukari fosse qui, impazzirebbe! 
Penso, scorrendo gli occhi su tutte queste prelibatezze poi ricordo che a quest’ora dovrebbe già essere al cinema con Ishizaki.
Sicuramente sta meglio dov'è!
"Desidera?" mi chiede gentilmente la commessa, una volta arrivato il mio turno di ordinare.
"Una fetta di crostata alla fragola, grazie!" rispondo cortesemente e quando ho in mano il mio delizioso piattino, mi sposto nella sala da tè della pasticceria.
Passando tra i tavoli, mi dirigo verso un angolo tranquillo.
Alla mia destra, noto una ragazza che indossa l’uniforme della mia vecchia scuola media.
Sorrido spontaneamente mentre la sorpasso, ripensando a quei tempi sereni che sembrano davvero così lontani ora.
"Nakazawa senpai!"
Mi volto curiosa, dopo aver sentito pronunciare in maniera familiare il mio nome.
Con stupore scopro l'identità ragazza delle medie... Kumi Sugimoto mi saluta con un gesto della mano, senza smettere mai di sorridere.
Sorpresa, mi avvicino al suo tavolo, ricordando che non la vedo dal giorno del mio diploma.
Quando la raggiungo, lei si alza subito educatamente.
"Ciao, Kumi!" esclamo sorridente.
"È passata una vita dall’ultima volta!"
"Già!" risponde, annuendo allegra.
La osservo mentre si sposta la frangetta dagli occhi, pensando che sia ancora più carina di un paio di anni fa.
"Ma sei sola, senpai?" chiede, guardandosi intorno.
"Perché non ti siedi qui con me?" esclama poi con molta spontaneità.
Spiazzata dal suo invito, rimango per un secondo in silenzio prima di accettare, cercando poi di non dare troppo peso al disagio che potrebbe scaturire, per via di vecchie questioni del nostro passato.
Quando ci accomodiamo allo stesso tavolo, avverto comunque un po' d’imbarazzo tra noi.
Per spezzare questa strana tensione, inizio a parlare di cose futili.
"Come vanno le cose alla vecchia scuola?" chiedo, assaggiando il primo boccone del mio dolce.
Kumi prende subito parola, animata dal solito entusiasmo che l'ha sempre contraddistinta e inizia a raccontarmi dei vecchi professori e naturalmente del club di calcio.
Che coincidenza incontrarla di nuovo, proprio oggi...
 
I miei occhi si posano di riflesso sul foglio dell’agenzia, poggiato aperto sul tavolino, vicino alla mia borsa.
Mi sembra così strano, essere qui con lei...
Non siamo state mai così intime da passare un pomeriggio insieme, da sole a chiacchierare.
Non potevamo proprio visto che volevamo entrambe lo stesso ragazzo.
Osservo ancora Kumi mentre i ricordi riaffiorano nella mia mente.
In fondo non è cambiata molto, è sempre stata una ragazza estremamente vivace.
Lo era in particolar modo al club di calcio e soprattutto con il Capitano della squadra. 
E nonostante Tsubasa fosse molto popolare tra le ragazze, probabilmente è stata Kumi, l’unica a farmi sentire un po' gelosa.
Non gelosa della persona in sé ma più del sentimento che Tsubasa riusciva a suscitare in lei.
Un sentimento lontano dal mio, perché non ci sarà mai nessuna che lo amerà più di me, ma in qualche modo anche simile.
Probabilmente Kumi è stata la sola ad aver superato l’infatuazione iniziale per il famoso Capitano della squadra di calcio, avendola trasformata con il tempo in amore.
Tra le tante cose, ricordo di averla invidiata a un certo punto.
Lei poteva essere spontanea mentre cercava di avvicinarsi a lui.
Kumi dichiarava apertamente avanti a tutti il proprio amore, senza timori, senza nascondersi.
In quel periodo non potevamo essere più diverse. 
Lei voleva Tsubasa pubblicamente e lo gridava al mondo.
Io lo desideravo nell’intimo, in silenzio.
Kumi era molto più coraggiosa di me mentre continuava a cercare di raggiungerlo, nonostante sapesse di avere poche speranze.
Io mi limitavo invece ad aspettare, nonostante sapessi in fondo al mio cuore, che eravamo così vicini.
In quei momenti d’indecisione e paura, confesso di aver desiderato essere un po' più come lei, così spontanea e libera.
"Come sta il Capitano, senpai?" mi chiede all'improvviso, la voce un po' esitante e un velo d'imbarazzo, che le imporpora le guance.
Mi rendo conto di essermi estraniata, seguendo il flusso dei miei pensieri.
"Bene!" le rispondo serena.
"È diventato titolare della squadra del Sao Paulo! E non è cosa da poco per un non giapponese!" aggiungo scherzando.
Kumi annuisce convinta prima di sorseggiare il suo milk-shake al cioccolato.
Il suo sguardo allora si posa sul foglio di carta accanto alla mia borsa.
Quando lo rialza su di me, posso leggere chiaramente sul suo volto tutto il suo stupore.
"Andrai in Brasile, Nakazawa senpai?" chiede innocentemente, assecondando senza filtri la sua curiosità.
"I tuoi ti lasciano andare?"
Esito a rispondere, spiazzata dalla sua domanda, ma Kumi fraintende il mio silenzio e arrossisce.
"Scusa, senpai! Sono stata troppo indiscreta!” esclama imbarazzata.
"Non dovevo chiedere ma mi è caduto l’occhio per caso, così..." cerca di giustificarsi ancora.
Per tranquillizzarla le rivolgo un sorriso sereno.
"I miei partiranno per un viaggio soli soletti nello stesso periodo, così non si preoccupano troppo per me. Ho quasi diciassette anni poi, quindi si sentono liberi di fare un po' quello che vogliono. In fondo è vantaggioso essere considerata una figlia modello, di quelle con la testa sulle spalle!"
Kumi inizia a ridere poi torna seria all'improvviso.
"Non vi siete più visti dalla sua partenza, vero?" chiede con una semplicità disarmante, guardandomi dritta negli occhi.
Annuisco, avvertendo comunque un po' di tristezza, all'idea di quanto tempo sia passato dall'ultima volta che ho visto Tsubasa.
"Ora sarai al settimo cielo, senpai! Immagino che lo sia anche il Capitano!"
Il mio sorriso si distende di nuovo mentre rispondo che niente può rendermi più felice di questo viaggio.
"Tsubasa mi scrive ogni santo giorno per sapere la data di arrivo del mio volo! Oggi potrò finalmente accontentarlo!" esclamo allegra, indicando con l'indice la prenotazione.
Kumi sorride, senza cercare di nascondere di nuovo un certo stupore.
"State ancora insieme nonostante tutto..." esclama mentre arrossisce.
"È per questo che ho sempre saputo di non poter competere con te, senpai. Di non poter competere con quello che c'è tra voi..." e abbassa lo sguardo sul bicchiere avanti a lei, ormai vuoto.
Rimango per un attimo senza parole...
In una circostanza come questa infatti, non c'è nulla che possa dire mentre continua a tenere gli occhi bassi.
"Kumi..." chiamo piano, non sapendo bene cosa fare poi.
Quando torna a guardarmi però, sembra di nuovo serena.
"Il prossimo anno... Alle superiori m'iscriverò di nuovo come manager al club di calcio!" esordisce con il solito entusiasmo, come se niente fosse.
"Sarà una rimpatriata, senpai!" esclama infine allegramente.
Le mie labbra si distendono di nuovo in un sorriso.
Kumi Sugimoto è veramente una brava ragazza.
 
 
 
 
"Allora, Anego! Devi portare queste cose in Brasile!" esclama Ishizaki, posando un enorme sacco di plastica sul tavolo dello spogliatoio del club.
Devo portare cosa?!
Perplessa, osservo il mio amico mentre fruga all'interno della busta, tirando fuori un'infinità di oggetti e posandoli sull’asse di legno.
I miei occhi si spalancano alla vista di quelli che dovrebbero essere, almeno secondo la mente malata di Ishizaki, regali per Tsubasa.
"Andiamo, Ryo! Non parte mica con venti valigie!"
Taro interviene in mia difesa.
Annuisco, ringraziandolo con un sorriso.
"Non posso portare con me tutta questa roba!" mi rivolgo così a Ishizaki, che mi guarda perplesso come se parlassi un’altra lingua.
"Già! Anche Sanae avrà comprato dei regali per Tsubasa, quindi queste... ehm cose, gliele manderai un'altra volta, Ryo!" aggiunge Taro, perseverando nella sua opera di convincimento.
Ishizaki ci fissa per un attimo, gli sorrido sperando che si sia finalmente reso conto delle stramberie che a volte gli passano per la testa.
"Ma è Sanae il regalo per Tsubasa!" esclama all'improvviso, rivolgendosi di nuovo a Taro.
"Tu non hai bisogno di portargli altro! Basta la tua presenza fisica!" aggiunge con un sorrisetto malizioso, tornando a fissarmi. 
Arrossisco in maniera decisa mentre Yukari gli sferra una violenta gomitata al braccio.
La mia espressione deve essere comunque estremamente divertente, visto che Taro riesce a stento trattenere una risata.
"È da tanto che non vi vedete! Non riuscirete a togliervi le mani di dosso, nemmeno per un secondo!"
Ishizaki rincara la dose, facendo addirittura l'occhiolino verso agli altri.
"Ryo!" lo rimprovera con poca convinzione Yukari, senza riuscire a nascondere una sorrisetto divertito.
Ecco, sento le mie guance avvampare ancora di più ora.
Non riuscendo a rispondere a tono per l'imbarazzo, afferro il primo oggetto che mi capita sotto mano e lo scaglio contro Ishizaki.
Taro scoppia a ridere a crepapelle, quando il suo compagno di squadra evita per un pelo gli scarpini che gli ho tirato.
Mi volto verso così verso di lui per rimproverarlo con lo sguardo, aggrottando le sopracciglia.
"Proprio divertente prendermi in giro con certi argomenti, vero?"
Misaki si avvicina ridacchiando ancora e per rabbonirmi, mi dà un pizzicotto sulla guancia. 
Sbuffo, alzando gli occhi al cielo.
"Sei sempre la solita manesca!" borbotta Ishizaki divertito.
Gli intimo di stare zitto, perché altrimenti la prossima volta non avrò pietà di lui.
Anche Yukari continua a sorridere mentre posa un braccio intorno alle mie spalle.
"Mi raccomando, Sanae... Datti da fare in Brasile!" sussurra piano al mio orecchio.
"Yukari! Ti ci metti pure tu adesso?!" sbotto, sentendo le mie guance ancora più in fiamme.
La mia amica mi regala un sorriso malizioso prima di scoppiare a ridere e abbracciarmi forte.
"Uffa! Smettetela di prendermi in giro!" mormoro sconsolata da sopra la sua spalla.
Lo faranno mai?
Temo di no!
Ma non importa, niente potrà offuscare la gioia che provo all'idea del viaggio che mi attende!
 
 
 
 
"Questo sì!" poggio delicatamente il vestito sul letto, accanto alla valigia aperta.
"No! Questo proprio no!" quest’altro finisce invece sul tappeto, vicino ai miei piedi.
Mi guardo allo specchio mentre sto provando tutti, ma proprio tutti, i capi estivi che ho tirato fuori dall’armadio.
"Uff!" sbuffo nervosa, buttando l'ultima camicetta a terra.
Nulla infatti sembra convincermi davvero.
Abbattuta, contemplo la mia immagine riflessa nello specchio.
E il nervosismo sale ancora di più.
Di certo sono cambiata in questi anni... 
I capelli castani adesso raggiungono le spalle, li sistemo alla meglio dietro le orecchie.
Il mio sguardo critico scorre giù, lungo tutto il corpo coperto solo dagli slip e una canotta bianca.
Non sono una pin-up ma sicuramente nemmeno più una ragazzina di quindici anni!
Ne sto per compiere diciassette e direi che la differenza si nota, soprattutto all’altezza del seno.
E se non dovessi piacergli più?! 
Mi chiedo agitata, girandomi e rigirandomi davanti allo specchio.
Sbuffo di nuovo prima di voltarmi e afferrare la maglia del Sao Paulo, abbandonata su una sedia.
Dopo averla indossata come ogni sera, mi butto poi a peso morto sul letto.
E mi sento così stupida!
Mi sto facendo prendere troppo dall’agitazione e questo non va bene!
Per cercare di calmarmi, inizio così a respirare a pieni polmoni, gonfiando bene il petto.
Quando rilascio l'aria, sposto lo sguardo sul comodino.
Tsubasa mi sorride dentro una cornice e mi torna in mente cosa mi ha scritto nell'ultima mail.
"Da quando so la data del tuo arrivo, il tempo si è fermato! Non scorre più come prima e mi sembra che quel giorno non arrivi mai! Ma forse sono semplicemente io a essere impaziente... Perché non mi sembra vero! Sbrigati ad arrivare, Sanae! Ti prego..."
Ma cosa importano i vestiti, i capelli e tutto il resto, quando l'importante è stare insieme?
Prendo in mano la foto e osservo più da vicino il suo sorriso.
D'istinto lo bacio, facendo aderire le mie labbra alla superficie fredda del vetro.
Due anni...
Sono passati quasi due anni, fatti solo di lontananza. 
E sembra impossibile che sia riuscita a resistere tutto questo tempo senza di lui.
La vibrazione del telefonino mi distoglie dai miei pensieri, leggo il nome della mia migliore amica sul display.
Mi appresto a rispondere felice di sentirla.
"Ciao, Yukari!"
"Allora, finita questa valigia?" la sua voce è allegra e squillante, anche più del solito.
"Più o meno..." mento spudoratamente, fissando la confusione che regna nella mia camera.
"Credo che la finirò domani, non so decidermi su alcune cose..."
"Mm, ok! Vorrà dire che ti aiuterò io a prepararla!" esclama ridacchiando.
"Mancano solo tre giorni alla partenza, non è che ti resti tutto questo tempo! Facciamo così: domattina sarò da te con le foto che Ryo e la squadra vogliono mandare a Tsubasa. Prepareremo iinsieme la valigia e se mancherà qualcosa, ce ne andremo in centro a comprarla! Ti va bene?" 
"Ok!" le rispondo, divertita dall'esposizione tutta d'un fiato del suo piano.
"Ma non penso mi manchi niente!"
"Io non credo. Una cosa la dovresti comprare di sicuro!"
"Cosa?" le chiedo curiosa.
"Ma della biancheria intima sexy, Sanae!"
Yukari scoppia a ridere mentre io arrossisco fino alla punta delle orecchie.
"Te lo devo proprio dire, Yukari. Ishizaki ha una pessima influenza su di te, davvero pessima!" borbotto, poggiando una mano sulla guancia.
La mia amica continua a ridere mentre sbuffo rumorosamente.
"A parte gli scherzi, Sanae. Hai messo un costume in valigia?"
"Costume? No, non ci avevo pensato! Perché pensi che possa servirmi?"
"Ovvio! Laggiù è estate!" esclama Yukari con tono saccente.
"Capito. Domani lo andiamo a comprare insieme!" insiste, arrivando alle sue conclusioni senza interpellarmi.
Vorrei contraddirla, dicendole che posso benissimo portare via uno di quelli che ho già a casa, ma non mi azzardo.
Conoscendo bene la mia migliore amica, so già che ormai si è messa in testa questa cosa e che è inutile cercare di farle cambiare idea.
"Va bene, ti spetto alle nove allora!" è la riposta arrendevole che esce dalla mia bocca.
"Perfetto!"
"Ok, allora notte e grazie per la chiamata!" 
"Notte...." risponde con una sorta di esitazione della voce.
"Sanae?"
"Dimmi?"
"Sono felice per te, tanto! Sarà fantastico, vedrai!" esclama in tono dolce, perché Yukari è sicuramente una delle persone che mi vogliono più bene al mondo.
Sono davvero fortunata ad averla come amica!
"Grazie..." le rispondo commossa prima di chiudere il cellulare.
Un sospiro felice sgonfia il mio petto.
Mancano solo tre giorni alla partenza.
Abbraccio il cuscino, affondando il viso nella federa profumata.
Emetto uno strilletto, non riuscendo a trattenere la gioia e l'eccitazione.
"Tre giorni..." sussurro piano.
"Mancano finalmente solo tre giorni, Tsubasa..." e i miei occhi si chiudono, finché non cado in un sonno sereno e senza sogni.
 
 
 
 
 
Ciao!^^
Come prima cosa supplico Rossy affinché non mi odi per questo capitolo!^^' Non sarà contenta immagino… Ma il prossimo giuro che ci siamo, promesso!^^
E magari alla fine penserai che non sono poi così cattiva… Spero!^^
Questo vale anche per Lithtys che aspetta pazientemente l'incontro tra Sanae e Tsubasa, un bacio grande con un grazie per le recensioni assidue e i complimenti!^^
Ovviamente stesso discorso per tutte le persone che si aspettavano l'incontro in questo capitolo, scusatemi!^^
Un bacio anche a Sakura chan nella lontana Germania, grazie ancora per le recensioni, di cuore!^^
E uno anche a chi non ho nominato, vi chiedo di scusarmi ma non sto molto bene e comincio ad avere dei seri cedimenti strutturali!
Mi è dispiaciuto non mettere il capitolo on-line ieri come avevo progettato, ma stavo pure peggio... Brutti mali di stagione!
Non me ne vogliate quindi, siete tutte nel mio cuore!^^
Spero che la Sanae allegra di quest’undicesimo capitolo vi sia piaciuta!
Ultimo saluto a chi non aveva mai recensito prima la mia storia, spero di non deludervi mai! Con un ringraziamento speciale a Fantasie per aver colto il senso del mio lavoro così bene, hai capito il mio intento e ti ringrazio per questo!^^
Grazie ancora per l'attenzione che mi concedete ogni volta, mi rende sempre molto felice... ^^
Buona ninna, ci vediamo presto... In "Brasile"!^^
OnlyHope... ZZZ... ZZZ...
   
 
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