Piccola flash venutami in mente ascoltando la canzone "stasera torno prima" dedicata alle vittime del lavoto (cercatela sul tubo, è molto bella).
Ho ampliato però il discorso, perché in Italia uccide anche lo stare a casa di notte...
Spero vi piaccia.
Un abbraccio,
;Sunny.
Esco, forse non torno, ma va così.
Chi non è di Torino forse non li ricorda.
Io si.
Erano sei, sposati, con famiglia, che pagavano le tasse.
Erano sei e lavoravano alle acciaierie Thyssen appena fuori città, ancora alle Vallette.
Era inizio dicembre, la città si colorava di luci per il natale che stava arrivando.
Per loro quel natale non è mai arrivato.
Sono morti di notte, in un incendio.
Un incendio che in un paese civile non sarebbe mai capitato.
Perché in un paese civile i lavoratori sono messi in sicurezza, sono tutelati.
Cosa sarebbero, dopo tutto, i grandi della terra senza gli operai? Quale villa al mare costruita senza muratori? Quale auto blu circolerebbe senza l'operaio che l'ha assemblata o il benzinaio che le riempe il motore?
Loro erano sei.
Poi ci sono le operaie in nero di Barletta.
I morti alla stazione di Viareggio.
Le vittime dello speculatissimo terremoto de L'Aquila.
Le vittime del materiale cancerogeno di Asti.
I due ragazzi caduti mentre costruivano un palco, uno per Jovanotti e l'altro per la Pausini.
Chi vittima del proprio lavoro, chi della negligenza dei nostri “superiori”.
No, non solo al sud. Ovunque.
Torino, Milano, Roma, Napoli, Palermo, Bari, Catania, Genova, Varese, Bergamo, Venezia.
Quante ancora? Quante Thyssen? Quante L'Aquila? Quante Genova e Messina alluvionate?
Quanti penseranno ancora “esco, forse non torno, ma va così”?
Quante vite devono ancora spezzarsi perché qualcuno faccia qualcosa?
- Una Torinese che non scorda