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Autore: HermyLily89    15/03/2012    8 recensioni
Freddo, gelo e poi un attimo di calore.
Di dolce calore.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Sweet Warm



Freddo.
Mi rigiro sulla brandina in cui dormo cercando di non far cigolare troppo le molle, di evitare il minimo rumore perché non voglio che Harry si svegli. La mia coperta pesante in plaid mi avvolge quasi fino alla sommità della testa, ma continuo a rimanere fredda, gelida e soprattutto insonne.
Quasi un mese che l’idiota se n’è andato, venticinque giorni per la precisione e per quanto ne so potrebbe essere stato ucciso.
Al solo pensiero sento le lacrime pungermi gli occhi e rotolare giù per le guance; le asciugo rapidamente, prima che mi lambiscano l’incavo del collo, prima che quel timore diventi paura, terrore e penetri dentro di me.
Freddo.
Chiudo gli occhi cercando di prendere sonno, di pensare a qualcosa che mi faccia rilassare, che mi faccia stare bene giusto per qualche minuto, il tempo di addormentarmi e poi risvegliarmi domani, un nuovo giorno ma che è come quello passato, privo di connotazione temporale.
Immagini sporadiche, quasi non mi appartenessero, vorticosamente si proiettano nella mia testa, momenti di felicità lontani, tra le mura di Hogwarts o condite dal profumo estivo di casa mia. E mi mancano, mentirei a me stessa se dicessi il contrario, ma ho preso una decisione e non mi tiro indietro, non volto le spalle ad Harry, non lo lascio solo, non voglio lasciarlo solo.
Allungo la mano per prendere un po’ di spazio sulla mia brandina, alla ricerca di una posizione comoda, che non mi porti nei prossimi giorni a lamentare dolori fastidiosi e lo sento, finalmente. Un calore che riesce a riscaldare le mie dita gelide, che risale rapido irradiandosi su tutto il mio corpo, un tepore che sa di casa.
La sua mano.
Stringe la mia appena, e per la prima volta dopo anni mi accorgo di quanto si incastrino perfettamente le sue dita tra le mie. Non dice nulla, semplicemente mi trasmette la sua forza, la sua comprensione, la sua voglia di lottare e di non abbandonarmi sfiorando il dorso della mano col pollice della sua, delicatamente.
Non so come mi venga in mente, ma gli faccio spazio sul mio letto, come fosse la cosa più naturale del mondo e leggo nei suoi occhi che, forse, in fin dei conti lo è; d’altronde ci siamo sempre compresi con lo sguardo e non ho imparato a decifrare quel verde, perché è qualcosa di innato, che è solo maturato nel corso di questi sei anni.
Si adagia, poggiandosi sul fianco, in modo che la mia schiena aderisca al suo petto, tenendo la sue braccia attorno a me a mo’ di scudo contro il freddo; sento il suo calore pervadermi, diventare quasi mio, facendomi stare bene dopo così tanto tempo.
Le sue mani che ancora stringono le mie delicatamente sono ultime cose che vedo prima di addormentarmi, finalmente.

 



Non serve che te lo dica.
E' per te.
Per tutto quello che riesci a fare sempre,
con un tuo semplice gesto.
   
 
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