Questa
flashfic è stata scritta
di getto,
ascoltando le note della canzone che
avevo scelto, Blackbird (merlo in inglese).
La sfida del contest consisteva nell’usare la canzone
senza scrivere una song-fic, con un personaggio
e un prompt assegnato (Remus e “sorriso” nel mio
caso).
Nelle note finali ho inserito la traduzione a cui ho fatto riferimento.
Come tutte le canzoni dei Beatles (che io amo),
Blackbird è meravigliosa
e ve ne
consiglio davvero l’ascolto!
Buona lettura!
PS: Indice, grazie infinite per il tuo giudizio e per il premio Lennon.
Giuro che credevo di non aver combinato niente di buono con questa
storia,
figuriamoci il primo posto e il premio! XD
Take
your broken
wings
Le
prime luci del mattino si infrangono sul tuo
viso, dolcemente, lasciandoti cullare nel tepore che danno i sogni
quando
cedono il posto alla realtà.
In lontananza senti un merlo cinguettare una meravigliosa melodia.
E all’improvviso hai sempre adorato il sorgere del sole.
Lentamente ti alzi dal letto, rivolgendo uno sguardo pieno
d’affetto a chi,
anche quella notte, ti è rimasto accanto.
Devi fare piano, non vuoi svegliarlo.
L’avresti mai immaginato?
Qualcuno ti avrebbe davvero amato, nonostante
tutto.
Qualcuno ti avrebbe insegnato che anche tu hai diritto alla
felicità.
Qualcuno ti avrebbe preso per mano e mostrato che la vita
può essere
meravigliosa. Sempre.
No. Non avresti mai immaginato che una tale perfezione
potesse essere
riservata anche a te.
È un sorriso di contentezza quello che si schiude sul tuo
volto.
Esci
dalla stanza, richiudi la porta senza fare
rumore.
Vedi quel merlo lì, su un albero, pronto a salutare i primi
raggi del nuovo
giorno.
Lui unico concertista, tu suo unico spettatore.
Ti siedi sul prato, proprio sotto il “palco”.
Lo ascolti e nient’altro sembra potere esistere.
La guerra è lontana,
la guerra è un brutto sogno,
la guerra è un’invenzione,
la guerra non esiste.
Esistete solo tu e Sirius.
È un sorriso di pace quello che si
schiude sul tuo volto.
Hai sempre aspettato che arrivasse questo momento, vero Remus?
Oh, tutta la vita.
Hai sempre aspettato questo momento, per sentirti libero.
Per essere libero.
Ti senti come un folle, ubriaco di felicità.
Ubriaco d’amore.
Ti senti come quel merlo, che canta e ringrazia il nuovo giorno
perché
finalmente ha imparato a volare.
È un sorriso di follia quello che
si
schiude sul tuo volto.
All’improvviso una voce lontana ti ridesta dai tuoi pensieri.
È Sirius, si è svegliato. Quanto adori perderti
nei suoi occhi grigi.
Si avvicina, ti abbraccia, dà un bacio sulle tue labbra.
E i vostri visi si specchiano e si perdono l’uno
nell’altro.
È un sorriso d’amore
eterno quello che si
schiude sui vostri volti.
***
Ma
il vento continuò a soffiare.
Non si placò per farti ascoltare il suono della voce che
amavi un’ultima volta.
Le stagioni continuarono a scorrere.
Non si fermano per sentire il canto di libertà di un merlo.
Il tempo avvolse il presente, lo trascinò via, gettandogli
la polvere
dell’oblio, dell’odio e degli inganni.
Non ebbe cura di risparmiare un povero lupo col cuore già
pieno di troppe cicatrici.
Il merlo volò via. E non tornò mai più.
L’albero si arrese alla maestosità dei venti.
Perse tutte le sue foglie.
Sirius divenne un’ombra leggera, dolorosa, sempre
più impalpabile.
Tu rimanesti lì.
E non sorridesti mai più.
Andiamo, Remus, è ora di rialzarsi.
Spero che
la storia vi sia piaciuta! Grazie a
tutti
voi coraggiosi che l’avete letta e, in particolare, grazie di
cuore a chi avrà
la pazienza di fare sapere a questa povera
pazza autrice che si è tuffata nel fantastico
mondo dello slash, cosa ne pensa.
(Si accettano anche pomodori e verdura di
vario tipo, eccetto il radicchio. Quello proprio
non mi piace.)
Avete
appena letto la mia primissima storia slash e la
mia primissima Remus/Sirius,
pairing che amo ma che ho non ho mai affrontato per paura di non
rendere
giustizia alla loro bellezza. E infatti non penso assolutamente
di esserci
riuscita, anzi...
NdA:
L’immagine
della mia testolina era quella di
rappresentare Remus seduto davanti all’albero mentre il tempo
scorre: Sirius
che lo ama, le stagioni che cambiano, il tempo che va avanti, Sirius
che
scompare, l’albero che perde le foglie, il merlo che non
farà più ritorno.
Tutto passa davanti a lui, che assiste impotente a quello che accade.
Fino a
quando la voce che lo ha accompagnato gli tende una mano e lo invita a
rialzarsi e a riprendere la sua vita (idealmente il momento in cui
Silente lo
cerca per offrirgli il posto di insegnante).
Come
avevo detto, ecco la traduzione a cui ho fatto riferimento:
Merlo
che
canti nel cuore della notte
prendi queste ali spezzate e impara a volare
Per tutta la vita
hai solo aspettato questo momento per librarti
Merlo che canti nel cuore della notte
prendi questi occhi scavati e impara a vedere
Per tutta la vita
hai solo aspettato questo momento per essere libero
Vola merlo Vola merlo
nella luce dell'oscurità della notte
Vola merlo Vola merlo
nella luce dell'oscurità della notte
Merlo che canti nel cuore della notte
prendi queste ali spezzate e impara a volare
Per tutta la vita
hai solo aspettato questo momento per liberarti
hai solo aspettato questo momento per liberarti
hai solo aspettato questo momento per liberarti....
In
più ho sfruttato leggenda secondo cui questa
canzone venne ispirata dall’esperienza vissuta da Paul
McCartney quando fu
svegliato da un merlo che cantava alle prime luci dell’alba!
Ecco
il bellissimo banner realizzato da Indiceindaco
per il Premio Lennon (aka Premio Stile) che mi ha reso davvero felice: