Com’era stato possibile?! Prima che arrivasse lui a stravolgermi la vita, avrei potuto definirmi una ragazza dalla vita perfetta. Avevo tutto ciò che si potesse desiderare: la mia famiglia era tra le più ricche di Orange County, mia madre e mio padre si amavano allo stesso modo di diciott’anni fa, quando si fidanzarono ufficialmente. Ero tra le ragazze più popolari della scuola e il mio ragazzo non era da meno.  
Eppure da quando lui è arrivato qui, non faccio altro che pensare. Pensare. Pensare…
Lui non c’entra niente, però mi sta cambiando. Non so come. Non so perché.
Ricordo come se fosse ieri, quella mattina. Stavo uscendo dal cancello di casa mia, quando mi passò davanti quella macchina. Sandy Cohen guidava concentrato sulla strada. Sul sediolino accanto al suo era seduto lui. Guardava fuori dal finestrino della grossa auto allo stesso modo in cui un carcerato guarda al di fuori della sua cella. Era concentrato sulle onde del mare che si infrangevano rumorosamente giù dal pendio sull’altro lato della strada. Un attimo e si girò. Quegli occhi stanchi e profondi: mi sembrò come se mi avesse guardato in profondità, come se potesse leggere ciò che mi passava per la testa.
Rimase a guardarmi finchè l’auto non svoltò ed entrò nel cancello di casa Cohen. Io rimasi lì. Immobile. Oltre ciò, non ricordo molto di quel momento, ho molte idee confuse, riesco a ricordare soltanto che sentii un brivido salirmi su per la schiena: solo adesso ne ho capito il significato.
Da quel giorno la mia vita precipitò in fretta. E’ passato quasi un anno da allora, eppure ho vissuto più in questo singolo anno che nei precedenti diciassette.
 
La luce dell’alba penetrò attraverso i vetri della casetta. La grande vetrata di fronte a me rifletteva stanca la mia immagine. Mi guardai. Ero diversa dalla Marissa Cooper che credevo di essere. Mi sentivo diversa.
Mi girai lentamente verso il letto. Mi strinsi nelle spalle e cercando di fare meno rumore possibile, arrivai accanto al letto.  
Di solito era lui quello che mi guardava dormire.
Mi avvicinai di più al letto. Sfiorai con una gamba un lembo del lenzuolo che penzolava distratto dal materasso.
 
Chi lo avrebbe mai detto … chi lo avrebbe mai immaginato …
 
Sentivo il suo respiro caldo e regolare.
Aprì gli occhi.
Riuscì a mettere a fuoco dopo pochi secondi. Con gli occhi ancora stropicciati dal sonno, mi sorrise.
Mi alzai e mi sedetti accanto a lui.
Rimase a guardarmi in silenzio per qualche minuto. Poi mi tirò dolcemente verso di lui.
 Non opposi resistenza. Neppure la minima.
In pochi attimi mi ritrovai distesa accanto a lui. Le sue braccia mi cingevano calde e rassicuranti. Lasciai cadere la mia testa sulla sua spalla.
Chiusi gli occhi.
Tra le sue braccia sentivo che non mi sarebbe potuto succedere nulla.
Lo sentii spostarsi. Non mi mossi.
Percepii le sue labbra appoggiarsi delicate sulle mie: avevo gli occhi ancora chiusi quando Ryan mi baciò.
Mi baciò a lungo. Io non opposi per nulla resistenza, mi limitai ad accarezzargli i capelli.
Quando le sue labbra si allontanarono dalle mie, sentii il suo respiro sul mio collo, poi tornò a stendersi al mio fianco. Non disse nulla. Non era mai stato un tipo di molte parole.
Aprii gli occhi e rimasi a guardarlo. Sorrisi dolcemente. Lui fece lo stesso. Mi abbracciò.
 
 
Chi lo avrebbe mai detto … chi lo avrebbe mai immaginato … che mi sarei innamorata di quel ragazzo.