Meow!!
Sono tornata! In occasione del “Titoli per Tuttigusti+1
contest” indetto dal
gruppo fb HPeace&Love ho scritto la mia prima Dramione *-*
*felice e
soddisfatta*.
Anyway
quanto ho da dire lo rimando al solito Piccolo Angolino Buio
dell’Autrice a
fine storia, non vorrei mai influenzare i miei lettori u.u
E
poi, ovviamente, ringrazio Francesca che mi ha fatto da Beta :)
Buona
Lettura. :3
Rima.
Io,
Tu e Grattastinchi.
Tutte
le mattine Grattastinchi si desta, si occupa del suo stretching e della
sua
pulizia – muso, orecchie, zampe e coda – e infine
va a svegliare la sua
coinquilina1
che dorme ancora,
raggomitolata sotto le coperte.
-
PurrrrrrMeow?! -
Balza
sul letto con la grazia tipica dei felini e inizia a strusciarsi su
quel poco
di Hermione che fuoriesce dalle lenzuola.
Ma
quella mattina, invece di iniziare
il
solito giro mattutino di fusa, Grattastinchi si siede e osserva:
c’è qualcosa
che non va, qualcosa di diverso dal solito.
Un
odore che non gli è per nulla familiare aleggia in quella
stanza e la cosa non
gli va a genio.
Inizia
ad annusare il copriletto, passeggiandoci sopra del tutto incurante di
quello
che vi è sotto. Continua a sentire quell’aroma
nuovo e strano che, tutto
considerato, gli piace,
pur
non sapendo a chi appartiene.
Arriva
in prossimità dei cuscini e si ferma a osservare: dalle
lenzuola spunta la ben
nota testa riccia di Hermione e vicino a lei – anche troppo
vicino per i suoi
gusti – una testa bionda2.
Si
avvicina a quest’ultima per annusare meglio: è il suo quell’odore nuovo.
La
cosa non gli importa più di tanto nel momento in cui vede la
sua umana aprire
gli occhi; subito le miagola il buongiorno, come da copione, mentre lei
allunga
una mano e gli da una grattatina veloce dietro le orecchie, prima di
dedicarsi
all’altra presenza nel suo letto che evidentemente ha aperto
gli occhi.
-
Buongiorno, Malfoy. Dormito bene? –
La
cosa chiamata “Malfoy” mugugna una frase
inintelligibile che potrebbe essere
considerata un “buongiorno” e poi si gira
dall’altra parte.
-
Draco, - continua Hermione – sono già le nove.
Forse dovremmo alzarci. -
Grattastinchi
si sente ignorato: non si può mica trascurarlo
così! Inizia allora a strusciarsi
sulla sua umana e, di proposito, solletica con la coda
l’orecchio della testa
bionda che lo allontana in malo modo,
senza
però riuscirci.
Quando
Malfoy – o Draco? – si gira, si ritrova in faccia
niente di meno che il sedere
di un gattone rosso.
-
Ma che diav… - comincia. - Granger, si può sapere
cosa ci fa lui nel tuo letto?
-
Grattastinchi
vorrebbe chiedere la stessa cosa, mentre finalmente si sposta in modo
tale da
vedere sia la sua coinquilina che la cosa bionda.
-
È il nostro rituale mattutino: tutte le mattine
Grattastinchi mi viene a
svegliare. Non è forse così, Micione? -
Il
Gatto risponde con un “Purrrr” appagato, mentre gli
vengono fatti i grattini
sotto il mento; la sua soddisfazione è destinata a durare
poco, poiché la sente
continuare:
-
Vuoi che lo mandi via? -
-
Un gatto non dovrebbe stare nel letto di una persona. –
risponde Draco
acidamente. Non lo vuole nel letto: la situazione è
già per sé stessa
abbastanza paradossale – lui e la Granger a letto insieme,
chi l’avrebbe mai
detto? – senza che quell’animale malefico lo fissi
con i suoi occhi gialli
facendolo sentire sporco e inadeguato.
Hermione sospira, mentre si
alza.
-
Dai, Grattastinchi, vai a fare la colazione che tra un po’ ti
raggiungo. -
Il
Gatto continua a guardare la ragazza senza muoversi di un passo:
“Non ho
intenzione di muovermi di qui, nossignore!” sembra dire.
La
vede venire verso di sé e prenderlo il braccio per portarlo
fuori dalla camera:
non gli piace per niente la piega che stanno prendendo gli eventi e
pertanto
graffia la sua umana per mostrare il suo disappunto, riuscendo solo a
prendersi
una sculacciata e ad essere chiuso fuori dalla porta.
§
Sono
settimane ormai che Grattastinchi non salta più sul letto di
Hermione la
mattina. L’umano “Malfoy” –
ormai Draco – sembra esservisi stabilito in pianta
stabile e non gradisce troppo la presenza del felino. Ma la cosa
è
assolutamente reciproca.
Inoltre
è diventato un gatto dispettoso: si fa le unghie sulla
valigetta in pelle di drago di
Draco, gli nasconde la cravatta e gli mangia i lacci delle scarpe.
E quando
si riuniscono in cucina per la colazione i due si lanciano occhiate
storte.
-
Mudblood3,
credo che il tuo gatto
stia meditando di uccidermi! - dichiara ogni tanto l’umano
biondo.
-
Non essere sciocco, Draco, - risponde inevitabilmente Hermione. -
È solo geloso
perché crede che tu stia invadendo il suo territorio. -
-
Ma mi guarda con odio! E l’altro giorno, quando tu non eri
ancora tornata, ha
lasciato un topo morto sulla mia
parte di letto. Era un segnale. Non capisci?! -
-
Tecnicamente è la sua
parte di letto,
tu sei ancora un ospite per lui. E poi ti stava solo portando un premio
per
farti vedere quanto è bravo. -
Grattastinchi
assiste tutte le mattine a scenette di questo tipo. A volte, giusto per
infastidire
Draco, salta sul tavolo – mentre la ragazza non guarda
– e passeggia tra i
biscotti e il succo d’arancia con aria di sfida, ben conscio
che, quando la sua
umana si girerà, lui sarà già sceso e
si starà rotolando per terra con aria
innocente.
Sa
che la sua Hermione lo
difenderà
sempre e comunque ripetendo all’altro
che “deve imparare a farsi accettare” e che
“accusarlo in continuazione serve
solo ad indispettirlo di più”.
§
Dopo
mesi di convivenza forzata la situazione tra Draco e Grattastinchi non
è certo
migliorata: continuano a guardarsi in cagnesco e a farsi i dispetti,
anche se
fondamentalmente si piacciono.
Hermione
ha sorpreso più di una volta il suo nuovo ragazzo che,
convinto di non essere
visto, tenta di persuadere il Gatto a saltargli in braccio.
Dal
canto suo Grattastinchi ha iniziato a considerare di sua
proprietà pure quello
strano umano dal pelo biondo tanto da strusciarsi sulle sue gambe ogni
volta
che l’altro sta camminando.
Draco
continua a pensare che stia solo cercando il modo più
semplice per ucciderlo.
§
Hermione
è partita per andare dai suoi e starà lontana da
casa per il finesettimana, ma
ha lasciato le chiavi di casa a Draco, così può
dare la pappa a Grattastinchi e
“fargli un po’ di compagnia”.
Appena
entrato in casa, il giovane Malfoy – l’unico in
circolazione visto che il
vecchio Lucius si trova ad Azkaban – viene accolto dal
felino, impettito sul
tappeto nell’ingresso.
Non
sa cosa fare se non sostenere la vista di quei rotondi occhi gialli
sfidandoli
a distogliere lo sguardo, ma nessuno dei due cede.
-
Allora, - gli dice, sempre guardandolo fisso. - Io non piaccio a te e
tu
non piaci a me, ma Hermione mi ha chiesto di nutrirti e di farti
compagnia,
quindi vedi di fare il bravo. -
Grattastinchi
in risposta si volta e, a coda
ritta, trotterella verso il salotto senza degnare l’altro di
qualsivoglia
attenzione.
Da
sopra il tavolino osserva Draco accomodarsi sul divano e cercare di far
funzionare il “tevelisore”: dopo più di
cinque mesi non ha ancora idea di come
accenderlo.
-
Accenditi! - sbotta guardando lo schermo ancora nero.
-
Ti ho detto di accenderti, per Merlino! - ma il televisore continua a
non
funzionare; Grattastinchi, che ha avvistato il telecomando, va a
sdraiarcisi
sopra.
-
Maledetti oggetti babbani! - Draco
è
sempre più nervoso e sta per mettere mano alla bacchetta. -
Perché non
funzioni, stupido coso?! –
Arriva
perfino a chiedere aiuto a Grattastinchi.
-
Dai, gatto, dammi una mano. Come si accende questo affare?! -
Il
felino per tutta risposta si limita ad uno sbadiglio: guardare
l’umano sta
diventando noioso. Si alza dalla sua postazione e si stiracchia per
bene la
schiena prima di raggiungere le gambe di Draco e appallottolarsi sopra
di esse.
Il
ragazzo rimane stupito da quel gesto così inusuale che per
un attimo dimentica
il televisore e si gode le fusa del “gattaccio
malefico”, almeno finchè il suo
sguardo non cade sulla poltrona e sul telecomando che giace
lì abbandonato: è
piuttosto sicuro che Hermione usi quello per accendere la tevelisione.
Cerca
di allungarsi per prenderlo, con l’unico risultato di
trovarsi le unghie di
Grattastinchi conficcate nelle cosce.
-
Ahi! Maledetto gatto! Scollati! – impreca tentando in vano di
staccare il
felino che, per aggiungere il danno alla beffa, decide di graffiare le
mani di
Draco.
Alla
vista del sangue il ragazzo inveisce nuovamente contro Grattastinchi
che,
soddisfatto e compiaciuto, se ne va verso la cucina, coda eretta e
sedere in
bella mostra.
§
Quando
Hermione ritorna a casa domenica sera non trova nessuno ad accoglierla.
-
Draco, sei qui? Grattastinchi? Dov’è il mio
gattone? - chiama, ma non ottiene
risposta.
È
possibile che Draco sia tornato al Manor da Narcissa, ma Grattastinchi?
Come mai non le è ancora
venuto incontro? Possibile che si sia di nuovo arrampicato sulla
credenza e che
non sappia come scendere?
Insospettita
si toglie scarpe e giacca e inizia a cercare il suo gatto: in cucina
non c’è e
in salotto nemmeno. Quando si avvicina alla camera da letto sente il
suono di
un miagolio sommesso e vede Grattastinchi uscire trotterellando dalla
stanza
per poi stiracchiarsi senza trattenere uno sbadiglio.
-
Eccoti qui! Ma cosa ci facevi in camera mia tutto solo? Draco
è andato a casa?
–
-
Mrrrrmeow! - miagola il Gatto in risposta mentre la sua umana gli fa le
coccole.
In
camera da letto si sente un fruscio e un biascicato:
-
Hermione?! -
Dopodiché
l’elegante figura semiaddormentata di Draco Malfoy si staglia
sulla porta, ormai aperta.
-
Eri già a letto? -
-
No, Granger, sono in pigiama perché io e il gatto abbiamo
deciso di fare un
pigiama-party. -
-
Siamo scontrosetti, eh, Malfoy? –
Grattastinchi
assiste alla scena: guardare la sua Hermione che rimprovera Draco lo
diverte un
mondo.
-
Stavo dormendo, mi sembra il minimo. -
-
In camera mia? –
Il
ragazzo guarda stranito l’altra, senza capire il
perché di una domanda così
ovvia.
-
No, nella vasca da bagno, ma sono sonnambulo e sono finito qui per
caso. Certo
che dormivo in camera tua! -
Hermione
sposta velocemente lo sguardo dal suo ragazzo al suo gatto. Possibile
che…?
-
Draco, hai dormito con Grattastinchi? -
-
Ma che ca…? Hermione, ti pare che io possa anche solo
pensare di dividere il
letto con qualcuno che mi vuole palesemente morto? Guarda! - Esclama,
mostrandole il braccio su cui spiccano i segni di profondi graffi,
ancora
arrossati.
-
Sarà, ma Grattastinchi è uscito dalla camera
sbadigliando e tu pure. Non c’è
niente di male se ammetti che siete diventati amici. -
-
Non credo proprio. - ribatte Draco ostinato, mentre la sua ragazza
accenna un
mezzo sorriso.
-
Anche perché, - continua, - preferisco di gran lunga dormire
con le gatte. –
Detto ciò la tira verso di sé e le lancia uno sguardo estremamente eloquente, prima di stamparle un bacio a fior di labbra.
Grattastinchi,
che non si è ancora mosso dalla postazione precedente,
osserva i due chiudersi
la porta alle spalle, prima di girarsi e andarsene in cucina a
sgranocchiare
qualche croccantino.
Piccolo
Angolino Buio dell’Autrice:
Innanzitutto
partiamo dalle note al testo:
1 Coinquilina
perché i gatti non hanno
padroni, hanno un team di schiavi adoranti. Al massimo dei coinquilini.
2
Lo
so che i gatti non vedono tutta la gamma dei colori così
come la vediamo noi,
ma mi serviva ai fini della storia per far capire subito di chi era la
testa in
questione.
3 Draco che
chiama Hermione “Mezzosangue” è uno dei
miei cliché dramioneschi preferiti,
tuttavia ormai sappiamo tutti che in inglese è diverso,
quindi ho deciso di
usare la versione originale che mi piace un pochino di più.
Poi,
copio quanto ho scritto alle Giudicesse nelle NdA:
“Draco/Hermione
e Grattastinchi. No, non è un triangolo (e ci
mancherebbe xD), anche se non mancano le gelosie. Prima Dramione che
scrivo, ho
messo l'avvertimento OOC perché qui, forse, l'unico IC
è Grattastinchi - ma non
voglio influenzare nessuno, quindi sto zitta al riguardo -. Ci sono
delle note
interne al testo, ma sono infilate nel documento word in fondo alla
storia. E
poi boh.”
Lo
so, sono sempre
molto esaustiva quando scrivo le note, ma non so mai che dire. In ogni
caso è
vero: i miei personaggi sono OOC e non potrebbe essere diversamente in
una
coppia così estranea al Canon. Non mi sto giustificando, sto
solo mettendo le
mani avanti visto che, quando si recensisce una Dramione, la prima cosa
che si
fa notare è l’OOC.
Sono consapevole di
quanto ho scritto, so che avrei potuto chiamare Antonio e Genoveffa i
miei
protagonisti e sarebbe stato lo stesso, ma è la prima volta
che scrivo di loro
e per me è già un traguardo.
Se poi non è così
smentitemi pure con una recensione, eh? Mi fate solo felice. xD
Eppoi… boh.
Attendo il
giudizio, quindi…
Bye, for now.
R.