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Autore: Nonhounnome    15/03/2012    0 recensioni
-Non te ne andare, ti prego.-
-E' inevitabile, lo sai, lo sapevamo tutti e due dall'inizio. Non rendere le cose ancora più difficili.- Disse Desiree non trattenendo più le lacrime che si confondevano con la pioggia di Londra.
Più lui si avvicinava, più lei si allontanava.
Doveva lasciare Londra. Doveva lasciare i suoi nuovi amici.
Ma soprattutto doveva lasciare lui, il suo migliore amico, il suo primo amore.
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Questa è la mia prima storia, spero vi piaccia. :D
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Desiree! Svegliati che l'aereo parte tra due ore!!- Sentì sua madre urlare dalla cucina, ma lei infilò la testa sotto il cuscino facendo finta di non averla sentita.
-Desiree, è tardissimo. Muoviti.- Due cose lei odiava: chi urla di prima mattina, ma soprattutto chi per svegliarla le toglie le coperte e tira la tenda per far entrare la luce del sole. E sua madre le stava facendo. 
Bene, pensò, iniziamo proprio bene la giornata.
Si alzò dal letto senza degnare di uno sguardo la madre e si diresse verso il bagno.
Si lavò e si pettinò i capelli biondo cenere. Come sempre maledisse il giorno in cui le venì in mente di rasarsi la parte sinistra dei capelli, non tutta, certo ma diciamo la metà. Erano belli, si, finchè non erano cresciuti. Ora stavano sempre dritti e non trovava il modo di tenerli giù.
Con un sospiro tornò in camera sua e prese i vestiti che aveva preparato la sera prima, gli unici che non erano nelle valigie.Si vestì e tornò in bagno per mettersi un pò di mascara. Non era una che si truccava molto. Odiava soprattutto ogni tipo di lucidalabbra, non sopportava avere le labbra appiccicose.
Dopo una breve occhiata allo specchio andò in cucina dove sua madre aveva preparato la colazione.
-Buongiorno tesoro- Desiree di tutta risposta le lanciò un'occhiataccia. 
-Sempre di buon umore la mattina èh!- Disse sua madre ironica.
-Sei tu che mi fai svegliare male.- disse con tono scocciato.
-Si, si, è sempre colpa mia. Inizia a portare giù le valigie che tra un pò dobbiamo andare all'areoporto!-
Con uno sbuffo Desiree si alzò e si diresse in camera sua, prese le valigie e portò all'entrata, dove sua madre le avrebbe messe nel bagagliaio della macchina.
Una volta partite ci vollero 15 minuti di macchina dalla loro casa all'aereoporto.
Una volta arrivate, una voce metallica disse -Preghiamo tutti i passeggeri del volo 2 per Londra di imbarcarsi.-
-Siamo arrivate appena in tempo, che fortuna!-  disse sua madre togliendosi il sudore dalla fronte con fare teatrale.
-Già- Rispose Desiree con tono piatto.
-Eddai Desi, lo sai che lo facciamo per te. Vai pure da amici di tuo padre che già conosci. Guarda il lato positivo, vai a Londraaaaa!!-
-Peccato che di questi amici non mi ricordo nemmeno il nome. E poi l'inglese lo parlo già bene, non capisco cosa devo andare a fare. Soprattutto d' ESTATE! - disse alzando la voce - Potrei stare al mare con i miei amici, e invece no. Devo andare a Londra, la piovigginosa Londra, con degli sconosciuti!- disse sbuffando.
-Si,si, okay. Ora smettila di fare storie e sali su quell'aereo prima che parta senza di te!-
-Si, ciao mà.- disse dandole un piccolo abbraccio, la donna, in risposta, la strinse così tanto da farle male.
-Ciao amore, fai la brava e stai attenta. Appena arrivi mandami un messaggio, mi raccomando.-
-Si, si ciao-
E così Desiree salì su quell'aereo che dopo un paio d'ore atterrò nell'affollato aereoporto di Londra. 
-Cazzo, qui mi perdo sicuramente.- Pensò. Una cosa era certa, lei non aveva per niente il senso dell'orientamento.
Sospirò e seguì la folla verso una direzione che sperava fosse giusta.
Dopo 10 minuti che girava per quell'immenso aereoporto vide un cartello con il suo nome. Quando raggiunse la meta il signore che teneva il cartello le tese la mano.
-Ciao Desiree, come sei cresciuta, come stai?-  
-Emh bene grazie- disse con un sorriso timido.
-Ti ricrodi di me?-
-Si e no...- disse ancora più imbarazzata. 
L'uomo rise -Sono Carl, non ti preoccupare, è normale. E' tantissimo tempo che non ci vediamo più - disse sorridendo - Dai andesso andiamo a casa, sarai stanca-
-Un pò- Disse Desiree già un pò più a suo agio. 
Il viaggio in macchina durò circa mezzora, nella quale parlarono molto di Andrew, il padre di Desiree, originario dell'inghilterra e vecchio amico di Carl.
Una volta arrivati a casa, con lì'aiuto di Carl portò dentro le valigie. 
La casa era tipicamente inglese. Due piani, appena entri una rampa di scale che porta al piano superiore, un salotto sulla sinistra e sulla destra una sala da pranzo comunicante con la cucina. 
Carl disse che Allyson, sua moglie era fuori a fare la spesa e che suo figlio era fuori con gli amici. 
Le mostrò la sua camera e le disse che se voleva poteva farsi la doccia. La sua stanza, che doveva essere quella per gli ospiti, era in fondo al corridoio a destra. Una camera con un letto matrimoniale, le pareti bianche e un grande armadio con le ante a specchio. Poggiò la borsa sul comodino di fianco al letto e ci si sdraiò. Mandò un messaggio a sua madre per dirle che era arrivata sana e salva e si andò a fare la doccia. 
Mezz'ora dopo uscì dal bagno vestita e profumata, decise di andare a disfare i bagagli in camera sua, ma proprio mente apriva la valigia venne chiamata da una voce femminile che diceva che era pronta la cena.
Scese le scale e si incanninò verso la sala da pranzo, una donna le corse incontro abbracciandola -Oh Desiree, come sei cresciuta! Stai diventando proprio una bella donna, hai ripreso tutto da tua madre!!
-Grazie..- disse con una nota di imbarazzo.
-Dai vieni è pronta la cena. Oggi saremo solo noi, che nostro figlio resta a cena dai suoi amici.-
Sipiegò velocemente la donna.
Finirono di magiare e Desiree si andò dritta in camera, troppo stanca per chiacchierare ancora. Ma prima di andare a dormire chiamò la sua migliore amica Francesca, parlare con lei la metteva di buon umore. Era una ragazza che parlava, parlava e parlava. Aveva altre amiche che si chiamavano Francesca, e tutte chiacchieravano moltissimo, delle volte volte si ritrovava a pensare se fosse quel nome a renderle chiacchierone.
Ma le voleva bene anche per questo. Le sue chiacchiere compensavano i silenzi di Desiree.
Lei non era mai stata brava con le parole, ma era una bravissima ascoltatrice. Soprattutto per queste loro differenze che il loro rapporto era bellissimo.
-Allora?! Com'è l'Inghilterra?-
-Bè, considerando che sono arrivata da due ore, moooooolto noiosa.- disse Desiree.
-Dai non sarà così male!! E quel tipo? Il figlio di quelli, come si chiama...?!  Vabè non fa niente, com'è? -
-Non mi ricordo come si chiama, e comuque non l'ho ancora visto, quindi non so che dirti.-
-Vaa beene. Poi mi racconti tutto, vero, vero?! SI - si rispose da sola- Dess, già sensto la tua mancanza. Muoviti a tornare!!
-Se fosse stato per me nemmeno sarei partita, lo sai. Mi manchi anche tu Fràà. Senti devo staccare che sennò finisco subito i soldi, ci sentiamo domani, ti chiamo io!-
-Si, ricordati che mi devi raccontare tuttoooo!! Ti voglio bene, ciao ciao-
-Te ne voglio anche io.-
Quest'estate sarà un incubo, pesò. 
Poi si addormentò.
  
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