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Autore: martamatta    15/03/2012    3 recensioni
Prima di tutto un avvertimento hai lettori, questa storia è un crossover dove ci saranno vari personaggi dell’universo Capcom e Marvel il nostro Albert sarà il protagonista ma i personaggi principali non sono meno importanti diciamo che leggete e basta….a vostro riscio e pericolo!
detto questo vai con l'introduzione: una prigione in un mondo che collega due universi; l'uno completamente diverso dall'altro. Che cosa faresti se ti risvegliassi scoprendo che il tuo mondo è solo una piccola parte di un qualcosa di più grande? E che faresti se una grave minaccia stesse incombendo su quel qualcosa? Seguitemi e lo scoprirete
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albert Wesker, Altro Personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La stanza era quasi del tutto buia da dei piccolo spifferi passavano dei leggeri raggi di luce che illuminavano, leggermente, la stanza. Albert era rannicchiato su una branda, aprì leggermente gli occhi,  si guardò intorno con sguardo assonnato poi, sembrava che stette per richiudere gli occhi ma invece li spalancò e venne seduto.
Scrutò la stanza con attenzione vi erano presenti solo la branda, in cui era seduto, e un piccolo specchio dall’altro lato della stanza, non c’era neanche una porta o una finestra. Provò a muovere le mani ma solo in quel momento capì che delle massicce e leggere manette bloccavano le sue braccia, legate fra di loro davanti a sé.
Si alzò bruscamente sconcertato e andò verso lo specchio, mentre non smetteva di guardarsi in torno, arrivato allo specchio si bloccò e notò che i suoi occhi non avevano più quel bagliore rossastro di sempre (dovuto all’effetto del virus Progenitor che gli scorreva nelle vene) ma aveva riacquistato quel colore azzurro, che credeva non avrebbe mai più rivisto occupare le sue orbite. Poi si accorse che i suoi vestiti erano cambiati, non aveva più i suoi abiti neri, ma dei pantaloni arancioni tenuti da una cintura di pelle marroncina; insieme ad una maglietta arancione (abbinata a i pantaloni) con una piccola scritta sopra, in alto a destra, che diceva “A. Wesker” ; l’unica cosa che non era cambiata nel suo abbigliamento erano i suoi anfibi neri, che oltretutto si spogliavano bene con la divisa che aveva.
Stava riflettendo su questo quando sentì un fortissimo rumore e la parete davanti a lui si aprì come se fosse uno sportello di un grande velivolo. Al di là non riusciva a vedere niente se no una forte luce che quasi lo accecava.  Delle persone, che indossavano un armatura nera, salirono quella strana rampa, che prima sembrava il muro della sua stanza, lo circondarono e una di esse attacco una lunga catena alle sue manette. 
A quel punto Albert esplose dalla rabbia  disse –Che volte da ME!!!??- la guardia (quella che gli stava attaccando la catena) sollevò la testa e poi disse in tono autoritario e severo – Wesker Albert, lei è colpevole per aver tentato più e più volte  di far ingoiare il mondo da cui proviene nell’oscurità, pertanto i supremi dei due universi anno deciso di confinarla alla prigione di massima sicurezza all’intreccio dei modi. Dove rimarrà con i suoi coetanei fino a tempo indefinito! E le sue capacità sono state separate da lei!- Albert rimase a bocca aperta “è solo un sogno questo!” e il soldato capendo il suo stato d’animo gli disse –la nostra dimensione è fatta di due universi chiamati Capcom, dalla quale viene lei, invece l’altro universo si chiama Marvel. L’intreccio dei mondi è un mondo molto speciale dove i due universi si collegano, su di esso è stata eretta la più grande e maestosa prigione mai esistita, creata a scopo di contenere e controllare i tipi oscuri e malvagi come lei!-, poi il soldato fece cenno con la testa e altri due militari misero delle catene alle sue caviglie e disse severamente –mi segua senza fare storie- e pian piano Albert seguì il soldato entrando in quella strana e accecante luce, che poi scoprì essere la luce del sole. Dall’altra parte si stagliò uno spettacolo stupefacente, una selvaggia e immensa foresta gli si stagliò davanti, e al centro di essa si trovava un maestoso e sconfinato edificio completamente nero, circondato dalla vegetazione. Era proprio una fortezza con un immenso ingresso davanti a se.
Albert rimase estasiato da quel panorama finché un forte strattone ai polsi non lo fece tornare con i piedi per terra. Seguì silenziosamente la guardia era tropo immerso nei suoi pensieri da non rendersi conto che era finito su una piattaforma a forma ovale, non molto grande, ma poi i suoi pensieri venero interrotti quando la piattaforma cominciò a fluttuare nell’area e si stava dirigendo verso l’immenso edificio, la guardia gli disse ironico e divertito –benvenuto a “The Rock of Titans”, signor Wesker!-.
Quando la piattaforma arrivò davanti la porta, essa si spalancò facendoli passare all’interno c’era molto movimento. All’inizio solo guardie, poi superati diversi ingressi davanti a loro si stagliò un mucchio di corridoi aperte con scale nella quale giravano dei detenuti con manette accompagnati dalle guardie, che entrambi guardavano Albert incuriositi. Diversi metri dopo la piattaforma andò ad incastrarsi in un muro poi il soldato fece cenno ad Albert di scendere. Mentre camminarono passarono molte celle, con porte blindate, e il soldato disse ad Albert –è quasi ora di pranzo quando suonerà la campanella le celle si apriranno e un detenuto ti farà da guida e ti spiegherà come funzionano le cose qui…- mentre parlava si arresto davanti una cella numerata “1994” e l’aprì con una carta speciale. –questa è tutta tua , le auguro un buon soggiorno, signor Wesker! – Albert entrò dentro, poi venne liberato dalle catene e dopo pochi secondi la porta si chiuse con un suono metallico lasciandolo solo ai suoi pensieri.
La cella era piccola aveva un bagno pulito con un lavandino vicino e vicino ad esso una branda con un materasso e delle coperte sopra insieme ad un cuscino. Si accorse all’ultimo momento del marchio dell’Umbrella sul muro davanti alla branda con  vicino uno specchio.
Poi un suono molto acuto si sentì riecheggiare nel corridoio e la porta si riaprì, vedette molte persone vestite come lui passare, senza che facessero caso alla sua presenza. Poi riprese a guardare il marchio dell’Umbrella. 
Finché una voce non interruppe i suoi pensieri dicendogli –i soldati li mettono per non confonderci tra di noi, è un vero onore fare la sua conoscenza signor Wesker!-  Albert si girò di scatto e vedette un uomo con i capelli castani, leggermente ricci, e gli occhi azzurri, che lo guardavano pensieroso, poi l’uomo continuò –ho sentito parlare di te, sei molto temuto nel tuo mondo, quasi quanto me! Ahh, mi scusi non mi sono ancora presentato mi chiamo Victor… Victor Von Doon!-  
 
Nota dell'autrice:
 
spero che vi sia piaciuta, diciamo che volevo fare diversi cross-over, chissà forse farò anche quello di mischiare il mondo di Batman con quello di Resident Evil, poi si vedrà. E poi volevo proprio scrivere qualcosa di diverso, spero che vi sia piaciuto, non so fra quanto scriverò il seguito però.
Comunque torniamo a noi, se siete appassionati di fumetti e videogiochi troverete molti personaggi famosi in questo cross-over (almeno quelli che piacciono a me e conosco). Alla prossima un bacione e ricordate che una recensione fa sempre piacere, 
 
baci martamatta
  
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