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Autore: WING    16/03/2012    8 recensioni
Queste poche righe sono la prima stesura di alcuni pensieri che fluttuavano nella mia mente dopo una giornata un po' così.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardo. Osservo. Sogno. Desidero. Credo

Ti capita, a volte, di non capire. Di non capire cosa provi e allora tutto si confonde, tutto viene immerso nella nebbia. Allora bisogna partire dalle basi: ok. Lui non mi lascia indifferente, non l’ha mai fatto... ma allora cosa provo? Non so.

Lo guardo: il fisico del classico cattivo, alto, magro. Gli occhi ghiacciati, quasi trasparenti con un leggero sfondo verde, lo sguardo profondo. Sembra che gli dei dell’Olimpo se lo siano dimenticati davanti a me. E non me ne capacito! Non posso comprendere come i suoi muscoli così fini eppure scattanti possano riaffiorare come scolpiti al solo movimento di un suo dito. I capelli lisci di un castano rosso favoloso... un po’ ribelli, ma così ubbidienti al suo tocco. Le labbra sottili, dentatura bianca, il sorriso da perenne vincitore, quello di chi sa, appena lancia una sfida, una scommessa, di averla già vinta. Le dita lunghe e il palmo grande: perfetto per un giocatore di basket. Scendo. Il busto magro e slanciato e lì in basso il perfetto profilo delle anche disegna un’incisione perfetta sulla sua pelle ambrata. Le gambe lunghe e muscolose, ma sempre in sintonia con il corpo slanciato; i polpacci scolpiti dagli allenamenti.

Lo osservo: Mentre cammina. Mentre si siede. Mentre sorride. La battuta sempre pronta, sempre disposto a scherzare con i nostri compagni di classe anche nei momenti meno opportuni; ma a volte... il suo sguardo si fa cupo e lontano, le sopracciglia s’inclinano un poco e tra quel ghiaccio sei sicura di scorgere qualcosa ma non riesci a vederlo abbastanza per distinguere la sua figura; allora osservi i suoi occhi vedere ma non guardare e la sua espressione si fa così lontana, concentrata e malinconica... vorresti fare qualcosa ma non puoi. Poi veloce com’è arrivato quel velo se ne va e torna il sorriso di sempre. Lo osservo mentre si addormenta al mio fianco con il cappuccio della felpa calato sul volto e ti viene solo voglia si prendergli il capo e posarlo sopra alle tue ginocchia per accarezzargli i capelli e rendere più dolce il suo sonno.

Sogno: non so nemmeno io cosa. O forse si? Sogno quella complicità che mai ci sarà. Sogno le sue braccia intorno al mio corpo in un caldo abbraccio, che mai mi scalderà. Forse lo so. So cosa provo. Vorrei solo essere unica per lui. Vorrei fargli capire che io ci sarò sempre, se dovesse chiamarmi a mezzanotte ubriaco. Se avesse bisogno di qualcuno con cui parlare. Se desiderasse solo qualcuno che lo ascolti. Io ci sarò sempre, perché sono fatta così.

Desidero: poter tenere la mia mano nella sua e la sua mano nella mia. Desidero che lui mi guardi come non guarda nessun’altra, vorrei essere unica almeno per lui. Unica come amica. Non desidero le sue labbra, desidero solo che mi voglia bene, un bene unico che non vuole a nessun’altro.

…Credo.
   
 
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