Anime & Manga > Junjou Romantica
Segui la storia  |       
Autore: Temari    16/03/2012    4 recensioni
Cap. 13: [Takahashi Misaki] - Osservando il cielo terso, mentre si incamminava verso la stazione, Misaki pensò che sicuramente anche quel giorno doveva esserci stato un cielo così azzurro e privo di nuvole... Era successo in giugno, dopotutto—era anche vero che in estate gli acquazzoni improvvisi non erano così rari, ma no, era quasi certo che quella giornata fosse stata molto calda. - => B-DAY!FIC per Usagi-san
*Una raccolta dedicata a Junjou e Sekai-Ichi basata su una lista di 51 prompt che hanno come filo conduttore la Divina Commedia.*
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve gente! =D
Beh, la scelta per il prompt per questo capitolo è stata immediata, e l'idea per la one-shot pure... in realtà la cosa mi è un po' sfuggita di mano, haha!!
Con questo, termina il gruppo dell' 'Avarizia'.

Note: Ventenne!Kisa; qualche parola 'volgare' e tematica non proprio 'leggera'--rating passato ad Arancione. ^^"
          50,000
¥= circa 368€

Ja ne,
Temari


A Walk Through the Underworld
§ Le Tre Cantiche §

 
Cantica dell'Inferno


- Avarizia -

[Cinismo - 823 parole]
 
        Shouta si chiuse la porta del bagno alle spalle, curandosi bene di girare la chiave nella toppa, vi si appoggiò con tutto il suo peso e si passò una mano fra i capelli, togliendo le ciocche che gli erano ricadute sugli occhi; erano umide di sudore e disgustosamente appiccicaticce... Schioccando la lingua contro il palato con fare adirato, Shouta resistette all'impulso di tirare un calcio al water per sfogarsi: a piedi nudi non sarebbe stata una grande idea, ed avrebbe finito col danneggiare solo se stesso.
        "Maledetto vecchiaccio col shota-complex!" Imprecò mentalmente, affondando le unghie nella carne mentre stringeva i pugni e digrignava i denti, gli occhi ridotti a fessure. Espirando violentemente, si staccò dalla porta e si diresse verso la vasca da bagno, iniziando a far scorrere l'acqua. «Ugh...!» Una fitta di dolore si fece sentire di nuovo non appena si piegò in avanti per girare il rubinetto; portandosi una mano alla base della spina dorsale, represse per la seconda volta il desiderio di calciare qualcosa.
        «Dannato bastardo!» Imprecò fra i denti, «Gliela farò pagare cara—non solo si è spinto molto più in là di quello che avevamo pattuito, si è infilato dentro senza aspettare che mi preparassi ed ha osato venirmi in faccia!!», disse, urlando l'ultima parte ed incurante di poter svegliare l'uomo dall'altra parte della porta.
        Dopo qualche respiro per calmarsi, il ventenne fissò lo sgabello ed il doccino vicini alla vasca... Non c'era speranza che riuscisse a sedersi su quel cazzo di sgabello, grazie al servizietto che aveva dovuto sopportare. «Sai cosa, non me ne frega. Al diavolo l'educazione!» Dichiarò, afferrando una saponetta ed una spugna ed immergendosi nell'acqua calda senza alcun rimorso.
        Rimase immobile per un minuto, lasciando che il suo corpo si abituasse all'elevata temperatura, e nel frattempo prese coscienza di tutti i segni che gli costellavano la pelle - resi ancora più evidenti dal calore dell'acqua -: traccie di morsi, lividi delle dita che l'avevano stretto fino quasi a bloccare la circolazione, mezze lune delle unghie che gli erano state affondate nella pelle—quel vecchiaccio pervertito si era davvero dato da fare... E non in senso positivo.
        «Tz'!» Con un moto di stizza, Shouta affondò la saponetta nell'acqua insieme alla spugna, le sfregò una sull'altra fino a che non si formò una buona dose di schiuma e prese a lavarsi, in modo meccanico e con più forza del necessario. Ancora gli sembrava di sentire la nauseante sensazione del respiro pesante ed umidiccio di quel dannato bastardo su di lui—fortunatamente si era rifiutato di lasciarsi baciare.
        Traendo un respiro e tappandosi il naso, buttò la testa sott'acqua un istante, risalendo con i capelli grondanti ed afferrando una bottiglia di shampoo, procedendo a lavarli per bene. Non vedeva l'ora di andarsene da quel maledetto Love Hotel.
 
        Se l'era presa comoda, in bagno - non voleva nessun rimasuglio di quell'uomo addosso (già i marchi erano troppo e non desiderava altro che sparissero il più in fretta possibile), così quando Shouta uscì con un asciugamano intorno alla vita, trovò il suo 'amante'—
        "Ch', non diciamo fesserie... Quello non è altro che un 'cliente'." Pensò, correggendosi mentalmente.
        —sveglio e steso a letto con una sigaretta accesa fra le labbra, incurante della propria nudità. Shouta non gli badò - ma si domandò a cosa aveva pensato esattamente mentre faceva sesso con quel tipo... Non avrebbe mai potuto eccitarsi con uno del genere, perciò doveva aver avuto di sicuro qualcun altro in testa -, raccogliendo le sue cose ed iniziando a rivestirsi senza dire una parola.
        «Kawaii ko-chan, che ne dici di un altro round?» Shouta si voltò a fissare l'uomo con espressione impenetrabile.
        «Puoi scordartelo.» Rispose atono, infilando la maglia a maniche corte sopra a quella a maniche lunghe (era una fortuna che non fosse piena estate, altrimenti avrebbe sicuramente attratto attenzione conciato così). «Hai fatto quel cazzo che hai voluto, ora vedi di pagarmi,» disse, afferrando la tracolla piena di libri e quaderni dell'università, «e sappi che la tariffa è il doppio.» concluse lapidario.
        Nulla si mosse per un minuto, «Kawaii ko-chan, non dirai sul serio.» chiese poi l'uomo steso a letto, le sopracciglia aggrottate alla richiesta.
        «Hai voluto scopare, anche se eravamo rimasti d'accordo solo per un pompino. Quindi non fare storie e sgancia i soldi.» Rispose Shouta, gli occhi ridotti a fessure. All'improvviso, si lasciò andare ad un ghigno tutt'altro che adorabile, «Oppure preferisci che vada alla polizia? Basta qualche strappo qua e là ed il gioco è fatto. O magari posso contattare tua moglie, eh?»
        L'uomo lasciò cadere la sigaretta accesa, ma pareva troppo scioccato per registrare il dolore della bruciatura sulla coscia. «Non sono più così 'kawaii', vero?» Commentò Shouta, con una risata cinica e vuota. «Ora, i miei soldi.» L'uomo allungò una mano leggermente tremante verso i pantaloni, ne estrasse il portafogli e gli consegnò 50.000¥ senza aprire bocca.
        Prese le banconote, si voltò e si diresse verso la porta della stanza, «Thank you~~ è stato divertente fare affari con lei, signor cliente~~» cantilenò canzonatorio prima di chiudersi la porta alle spalle.

 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Junjou Romantica / Vai alla pagina dell'autore: Temari