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Autore: telesette    16/03/2012    4 recensioni
Per coloro che avrebbero voluto vedere Minerva impartire una dura lezione a quella "strega" ( nel senso dispregiativo del termine, ovviamente ) della Umbridge, una What If? in piena regola...
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Dolores Umbridge, Minerva McGranitt, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Forza Minerva, dagliele!

Stavolta la Umbridge aveva veramente esagerato!
All'inizio sia i professori che gli studenti di Hogwarts avevano passivamente accettato la sua presenza, come niente di più che un'insopportabile seccatura. Ora invece era fin troppo chiaro che razza di intenzioni avessero lei, Caramell e il Ministero... E la cosa peggiore era che Dolores aveva già cominciato a far sentire il peso della sua autorità, senza che nessuno immaginasse fino a che punto costei intendesse spingersi.
Sbattere fuori la professoressa Cooman a quel modo, oltretutto facendo portare fuori del castello gli effetti personali di quest'ultima senza il minimo riguardo. Più della rabbia, la Cooman avvertiva profondamente la tristezza e la mortificazione di quell'atteggiamento inqualificabile, con il quale la Umbridge la stava mettendo alla porta. La poverina aveva trascorso in quel castello buona parte della sua vita, quelle mura storiche e gloriose erano tutto il suo mondo, e adesso le veniva tassativamente ordinato di andarsene immediatamente, come una mendicante indesiderata.

- Hogwarts è la mia casa - singhiozzò la Cooman, cercando di trattenere le lacrime. - Voi non potete farmi questo, non potete...

La Umbridge si limitò a guardarla freddamente, attraverso i suoi disgustosi occhietti porcini, e strinse appena le labbra sottili con una smorfia priva di qualsivoglia emozione.

- In effetti - mormorò sottovoce, sollevando con noncuranza la lettera di licenziamento, suonando ancora più odiosa e detestabile all'orecchio dei presenti. - Posso!

In quel preciso momento, uscendo nel cortile a passo svelto e deciso, fu proprio Minerva McGranitt a prendere le difese di Sibilla. L'austera insegnante di Trasfigurazione era a dir poco sconvolta e indignata, sia dall'atteggiamento della Umbridge che dal silenzio rassegnato dei presenti. Certo, mettersi contro la Umbridge significava mettersi apertamente contro il Ministero e contro Caramell, ma ugualmente Minerva non poteva accettare una simile ingiustizia davanti ai suoi occhi.

- Oh, Minerva...

Sibilla riuscì appena a sussurrare qualcosa, affondando il volto in lacrime tra le braccia dell'amica e collega, ma la McGranitt cercò di confortarla e si offrì di accompagnarla nuovamente all'interno del castello. Interpretando il suo gesto come un atto di sfida, la Umbridge aggrottò le sopracciglia e rivolse alla McGranitt un'occhiata di fuoco.

- Minerva cara - esclamò melliflua. - Ha forse qualcosa da dire, riguardo la decisione espressa dal Ministero?

Charlotte McGonagall Efp

- Oh, ci sono un sacco di cose che vorrei dire, in questo momento - replicò in fretta la McGranitt, sforzandosi di contenere il suo disappunto.

La Umbridge sorrise.
Tutto non sarebbe potuto procedere meglio di così: grazie all'intemperanza di Minerva, sarebbe bastata una qualunque scusa per chiedere ed ottenere anche il suo licenziamento; cosicché si sarebbe sbarazzata di due fastidiosi piccioni con una fava e, avanti di questo passo, ben presto Caramell avrebbe potuto rimpiazzare tutti gli insegnanti di Hogwarts con persone scelte dal Ministero stesso.
Ovviamente adesso si trattava solo di farla cadere in trappola, con un'altra piccola spintarella...

- Eh-ehm - tossì la Umbridge, con la mano davanti alla bocca. - Se ha qualcosa da dire, non ha che da dirla: il Ministero agisce secondo gli interessi di questa scuola ma, se non vi è collaborazione, siamo costretti ad adottare... come dire... delle misure più drastiche!

Se Silente non fosse intervenuto in quel preciso momento, senza dubbio Minerva avrebbe risposto in modo molto energico a quell'insopportabile scrofa arrogante. L'anziano preside dagli occhiali a mezzaluna comparve dunque sulla soglia dell'ingresso principale, suscitando mormorii e sguardi di stupore da parte dei presenti. Pacatamente ma con energia, Silente ricordò dunque alla Umbridge che il diritto di "allontanare" o meno le persone dal castello era ancora un potere di spettanza del preside... Tuttavia la malefica arpia burocratica aveva tenuto conto anche di questo dettaglio.

- Mi dispiace, caro Silente, ma temo che sia in errore - esclamò lei, tirando fuori un pezzo di carta recante timbri e sigilli di ceralacca. - Secondo questo nuovo Decreto Didattico, tutte le decisioni da adesso dipendono esclusivamente dal Ministero! E in qualità di Inquisitore Supremo di Hogwarts, intendo applicare il mio diritto seduta sta...

Prima che potesse finire la frase, un lampo accecante disintegrò il decreto ministeriale. Sotto lo sguardo incredulo della Umbridge e di Silente, insieme ovviamente a tutti coloro che avevano assistito alla scena a bocca aperta, Minerva McGranitt soffiò sulla punta fumante della bacchetta, con uno sguardo molto simile a quello di una potenziale Calamity Jane armata di calibro 45.

- Professoressa McGranitt - strillò la Umbridge, in preda ad una crisi isterica. - Si rende conto di quello che ha appena fatto ?!?
- Minerva... - fece la Cooman, sbarrando gli occhi.
- Non preoccuparti, Sibilla - rispose la McGranitt con un sorriso. - E' ora di farla finita con questa farsa, una volta per tutte!

La Umbridge non riusciva a credere alle proprie orecchie.

- Questa è "insubordinazione" - gracchiò. - Le assicuro che gliene farò pentire amarame...
- Expelliarmus!

Un secondo lampo partì dalla bacchetta della McGranitt e strappò di mano alla Umbridge la lettera di licenziamento. Mentre questa era ancora in aria, Minerva prese la mira e scoccò un terzo fulmine che incenerì il documento, lasciandone ricadere a terra nient'altro che un mucchietto di cenere.

- Dicevate, Dolores?

Un silenzio generale scese nel cortile, tanto si faceva fatica a credere che fosse successo realmente, ma poco dopo un debole applauso si levò dal gruppo degli studenti. Altre mani batterono ammirate, all'indirizzo della McGranitt, e ben presto lì fuori risuonò una vera e propria ovazione al coraggio dell'insegnante. La Umbridge fu colta completamente alla sprovvista, certo non si aspettava una simile reazione, tuttavia provò ad impugnare a sua volta la bacchetta per rispondere ma... Prima che potesse usarla, Pix colse al volo l'occasione per farle uno sgambetto e costei ricadde all'indietro con le gonne alzate e i suoi ridicoli mutandoni in bella vista.

- Serve una mano, professoressa? - domandò il folletto alla McGranitt, rivolgendole un ampio inchino cavalleresco.
- Grazie, Pix - rispose la McGranitt, facendosi avanti e rimboccandosi le maniche. - Ma è una questione personale, tra me e questa signora!
- Forza Minerva, dagliele sode - fece dunque l'altro, incitandola con i pugni sollevati verso l'alto.

La Umbridge si rialzò faticosamente tra le risate generali degli studenti e, dopo essersi riassestata le gonne, provò ad additare minacciosamente la McGranitt.

- Le assicuro che pagherà cara la sua sfrontatezza!
- Non mi dica...

Con rapidi e semplici movimenti del polso, la serie di lampi che scoccarono dalla punta della bacchetta di Minerva sfrecciarono accanto ai piedi della Umbridge, costringendo quest'ultima a ballare una specie di frenetico can-can per evitare di bruciarsi le scarpe nuove. Dal canto suo Pix, avendo recuperato vario pentolame dalle cucine del castello, accompagnò a ritmo il brillante "concerto" della McGranitt. La Umbridge dovette darsela a gambe levate, correndo come una disperata per tutto il cortile, ma il gran finale doveva ancora arrivare...

- Professoressa - urlò uno dei gemelli Weasley, lanciandole al volo quella che sembrava essere una bacchetta magica. - Usi questa, per favore!
- Grazie, signor Weasley - rispose lei, afferrando l'oggetto e indovinando a cosa potesse servire. - Con vero piacere!

La Schioppettatrice Magica dei Weasley era proprio quello che ci voleva per mettere ancora più pepe alla fuga dellaUmbridge. Quest'ultima ebbe appena il tempo di voltare leggermente la testa d'istinto che un fitto intreccio di spirali colorate si sprigionò dalla bacchetta e puntò dritto contro il suo prominente fondoschiena. La Umbridge urlò disperata e, dopo aver ampiamente polverizzato il record babbano dei cento metri piani, scomparve all'orizzonte inseguita dai magici proiettili a propulsione inestinguibile.

- EVVIVA !!!

Studenti e insegnanti gridarono all'unisono ( perfino Piton non riuscì a trattenere quello che sembrava una specie di fremito divertito all'angolo della bocca, unendosi al suono degli applausi, battendo appena le palme delle mani ). Minerva sembrava essersi finalmente sfogata ma, rendendosi conto delle conseguenze di questo suo scatto di nervi, si rabbuiò in volto. Il Ministero non avrebbe tardato a mettere in atto i provvedimenti necessari per far chiudere la scuola, cosicché la professoressa non poté fare a meno di sentirsi terribilmente in colpa.
Fortunatamente però, indovinando la sua preoccupazione, Silente si avvicinò a lei per rassicurarla.

- Albus - mormorò lei, cercando di evitare il suo sguardo. - Io... Non so cosa mi sia preso... Non ho mai provato tanta rabbia e frustrazione insieme, oltretutto per una disgustosa arrogante come quella, e non potevo più sopportare oltre!
- Ho visto - ribatté Silente semplicemente, aggiustandosi gli occhiali sul volto. - E credo proprio che se ne sia accorta anche Miss Umbridge...
- Che ne sarà della scuola, adesso? - domandò Minerva preoccupata. - Come risponderemo di questo con Caramell e il Ministero?

Silente fece un respiro profondo, intrecciando le mani dietro la schiena, e sollevò lo sguardo solenne prima di rispondere.

- "Viviamo Ampiamente, Fieramente e Fraternamente, Augurandoci Nella Consapevolezza Uguaglianza, Lealtà e Obbedienza"...
- Che cosa significa?
- Il Ministero avrebbe inteso chiudere Hogwarts comunque, su questo non ci piove, tuttavia la nostra è più di una scuola: è la nostra casa, la nostra vita; e noi ci aiuteremo l'un l'altro, per difendere i nostri amici dai veri nemici...

Minerva sorrise, una volta compreso il significato delle sue parole.

- Detto tra noi, Minerva - tossicchiò Silente. - Io stesso non avrei saputo mandar via quella donna con maggior stile, te lo assicuro!

FINE

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori
 

   
 
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