Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: irytvb    16/03/2012    2 recensioni
Dal testo:
Un agente della CIA alla disperata ricerca di un persona del suo passato. Una donna che forse può aiutarlo, ma che non parla, non senza che le sue condizioni vengano rispettate.
E le sue condizioni pretendono una storia, la storia dell'agente Hummel.
"Ho una proposta." Disse d' un tratto Santana. "La mia storia per la sua."
Una storia che coinvolge un ragazzo di strada, un italiano davvero singolare...
"Blaine," Disse un altro ragazzo, rivolto a quello con cui stava parlando, "cosa...?"
"Faccio amicizia, Thad. Non avevamo parlato di buone maniere?"
Risero tutti, tranne l'italiano, quello che si chiamava Blaine.
Lui continuava a fissarmi.
"Tira fuori tutti i soldi che hai. E bada che siano tutti, non mi piace che mi si prenda in giro."
Una storia d'amore nata nella confusione di un epoca che non permetteva nessun altro sentimento oltre la paura per la propria vita, in un millenovecento disseminato di stragi che la polizia sceglieva di non vedere.
"Quindi," disse Santana, quando Kurt terminò di raccontare, "è per questo? Lo stai cercando ancora?"
**
E' una storia un po' particolare, e sinceramente non so se piacerà, ma è il mio regalo di compleanno per me stessa, quindi ... :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I will never say goodbye to you

4.Take a bite of my heart tonight

Siccome ogni cosa è piena della mia anima
tu emergi dalle cose, piena dell’anima mia.
Farfalla di sogno, assomigli alla mia anima,
e assomigli alla parola malinconia.
                                                         
                                                                                                                 Pablo Neruda
                                                                                                        "venti poesie d’amore e una canzone disperata”


Blaine Anderons si era promesso milioni di cose, nella sua vita.
E queste promesse le aveva sempre mantenute.
Si era promesso che non avrebbe più vissuto per la strada, e quindi eccolo qui, in una villetta che si era guadagnato all'ombra della legalità.
Si era anche promesso che non avrebbe dimenticato Kurt, qualunque cosa fosse successa.
E, infatti, non aveva dimenticato.
Sospettava che, anche volendo, non sarebbe mai riuscito a dimenticare.
____________________________________________________________________________

Era iniziato tutto con un bacio.
Non si vedevano da una decina di giorni, per colpa del padre di Kurt, ( era partito con la famiglia per New Orleans per incontrare dei pezzi grossi del posto,) e la prima  reazione che Blaine aveva provato vedendo entrare Kurt nella palestra era stata sbatterlo al muro e baciarlo.
E, siccome odiava reprimere i suoi istinti, aveva fatto esattamente quello che aveva pensato.
Aveva schiacciato il suo corpo contro quello di Kurt, chiudendo le sue labbra su quelle dell'altro, le mani strette ai suoi fianchi così forte da lasciare i segni.
Ma non importava, tanto più che ormai il corpo di Kurt era segnato dai lividi che gli faceva: alcuni dai pugni dei loro allenamenti, altri dalla foga dei loro momenti intimi.
A Blaine piaceva segnare la pelle di Kurt: era come gridare al mondo che era suo, di sua proprietà.
Adorava mordere la sua clavicola o la sua spalla, affondare i denti nella carne e sentire i gemiti dell'altro.
Amava gustare sulla lingua la pelle di Kurt, che sapeva sempre di qualcosa di diverso, in base ai bagnoschiuma che cambiava ogni volta.
Quel giorno, quando Blaine leccò una striscia di pelle appena sopra il colletto della sua camicia, sentì il sapore leggermente acidulo del limone.
I suoi occhi si chiusero istintivamente, mentre leccava nuovamente la medesima striscia di pelle, i ricordi che affioravano senza che lui potesse impedirlo.
Il suo primo furto, con il quale era riuscito a comprarsi il ghiacciolo al limone.
Il profumo che impregnava sempre la madre, che lavorava in un campo, raccogliendo limoni da spedire ad una qualche azienda.
L'odore degli alberi che suo padre aveva piantato nel giardino di casa, prima che se ne andasse con tutti i soldi, lasciandoli con una casa troppo grande che non si potevano più permettere.
Blaine affondò i denti nel collo pallido dell'altro ragazzo, mentre le dita si inflavano sotto la camicia, afferrandone i fianchi e stringendolo possessivamente a sè.
Quel profumo di limone gli ricordava tutte le cose che aveva perso, e fosse dannato se si sarebbe lasciato sfuggire anche Kurt.
Probabilmente avrebbe dovuto dosare la forza del morso, siccome sentì nella bocca il sapore acidolo del rame, mischiato a quello salato della pelle di lui.
Blaine leccò via le tracce di sangue dal collo, senza curarsene particolarmente, mentre Kurt gemeva.
Il suono lo fece rabbrividire, e al contempo sudare freddo.
Non si era mai accorto di quanto volesse, di quanto desiderasse il corpo di Kurt.
Prima erano solo pensieri confusi, non aveva mai davvero capito quanto lo volesse in tutti i modi possibili.
Blaine non era mai stato fisicamente vicino a qualcuno, non dopo sua madre.
Non ne aveva mai sentito il desiderio, mentre in quel momento...
In quel momento l'unica cosa che voleva era essere ancora più vicino a Kurt, voleva soltanto- tutto.
Voleva tutto quello che poteva dargli, lo voleva in un modo così profondo e possessivo e passionale che ebbe quasi paura.
Paura che Kurt si rifiutasse, che non volesse lasciarlo essere il suo tutto per almeno qualche secondo.
Aveva sempre saputo di provare sentimenti enormi per Kurt, ma mai, nemmeno per un istante, aveva pensato a questo.
A voler essere con qualcuno in maniera così profonda, così autocancellante- perchè Blaine non voleva solo sesso.
Non desiderava il mero atto fisico.
Lui voleva sentirlo.
Voleva sentire il cuore di Kurt battere contro il suo, voleva sentire il respiro che fuggiva dal suo petto, voleva completare ed essere completato, perchè in quel momento si sentiva come se ci fosse un pezzo di lui che mancava, ed aveva questa -malsana, forse,partendo dal presupposto che ciò che provava era sbagliato- certezza, che Kurt era ciò che gli serviva per sentirsi finalmente completo.
E voleva sentire i gemiti di Kurt al suo orecchio, voleva il suo corpo, voleva fare in modo che nessun altro lo avesse come lui lo aveva in quel momento, così pienamente, in modo così nuovo da essere al contempo spaventoso e eccitante.
Voleva così tante cose, e le voleva subito, in quello stesso istante.
Le sue mani avevano iniziato a vagare per il tronco dell'altro ragazzo, scivolando sulla pancia piatta, morbida e calda al tatto, passando le dita sul suo costato, tirando la camicia sempre più su, fino ad arrivare sul suo petto.
I palmi della sua mano si sistemarono appena a sinistra, sopra il cuore martellante dell'altro..
Blaine alzò gli occhi, incontrando quelli azzurrissimi dell'altro.
"Kurt..." Disse a bassavoce, quasi avendo paura di disturbare qualcuno. "Lo voglio."
"Cosa?"
Le dita di Blaine tamburellarono sul petto dell'altro. "Questo."
"Oh."
"Voglio prenderlo. Io- Non ho- Vorrei che-"
"Blaine." Disse Kurt, interrompendolo. "Prendilo. Non m'importa-non se sei tu."
"Io... Ti offrirei il mio.  Puoi vederlo come uno scambio, se vuoi."
"Credo che possiamo considerarlo come un affare, allora."
In risposta, Blaine lo baciò delicatamente, come non aveva mai fatto prima.
Per la prima volta era dolce, e morbido, e per qualche strana ragione il cuore di Kurt sembrava battere ancora più velocemente.
E poi Blaine venne assalito da un dubbio.
E se non avesse capito? Se non avesse inteso il modo in cui lo voleva, il suo cuore? Se avesse frainteso, non riuscendo a cogliere che voleva tutto insieme, il suo cuore con il suo corpo?
Ma Kurt fugò ogni dubbio, infilando la mano dalla pelle morbidissima sotto la sua stessa maglietta, arrivando a prendere le mani di Blaine,ancora poggiate sul cuo cuore, stringerle dolcemente per un secondo e poi a sfilarsi la camicia, arrossendo leggermente.
Blaine stava per baciarlo di nuovo, quando si accorse di dove erano.
In un angolo della palestra, attaccati al muro, l'uno aggrappato all'altro, in un intreccio nel quale non riusciva a capire dove finiva lui e iniziava Kurt.
Non potevano, semplicemente, farlo lì.
Ma dove altro...? I suoi occhi atterrarono sul ring.
Era pulito, l'aveva lavato lui stesso mentre aspettava l'arrivo dell'altro, ed in un certo senso era giusto. Lì si erano baciati per la prima volta, lì si erano parlati davvero, per la prima volta.
"Vieni." Disse Blaine, districandosi dallo strano abbraccio in cui si erano trovati.
Lo prese per mano, aiutandolo ad alzarsi in piedi.
____________________________________________________________________________

Blaine sobbalzò, quando sentì qualcuno bussare alla porta.
Deglutì rumorosamente, prima di ricomporsi e sedersi più compostamente alla scrivania.
"Avanti."
La porta cigolò piano, rivelando Sam e un uomo asiatico.
"Abbiamo un problema." Disse sommessamente il biondo, le mani strette sul cappello di feltro che si era tolto dal capo.
Poi, lui e l'asiatico si sedettero sulle sedie davanti alla scrivania.
"Quale? Non mi sembrava troppo difficile la missione che ti era stata affidata."
"Brittany S. Pearce è introvabile, al momento. L'ultima volta che è stata vista è stata una settimana fa, ad un negozio di alimentari. Poi è come sparita. Mentre Santana Lopez...." Sam scosse la testa, indicando l'uomo di fianco a lui. "Questo è Mike Chang, ha visto l'FBI portarla via."
"L'FBI?" Chiese Blaine, la mascella serrata. "Sapeva di noi?"
"Non della nostra organizzazione, ma sapeva tutto di Puckerma, St. James e Sylvester."
"E della Fabray. " Aggiunse Mike con voce gravosa.
"Ok. Il piano è semplice. Richiamate i nostri uomini qui all'istante. Se le cose girano per il verso giusto rimarremo gli unici padroni qui. E sarà più facile interrompere il matrimonio della Fabray. Ci serve Hudson vivo, ricordate."
"Anderson, c'è un altra brutta notizia." Disse Chang. " Il matrimonio è stato anticipato."
"Perchè?"
"Ci sono delle voci. Dicono che è rimasta incinta di Puckerman, e stia cercando di dare la colpa ad Hudson. Prima c'è il matrimonio prima potrà ucciderlo e prendere i suoi soldi." Disse Sam.
"E altre voci dicono che vuole usare quei suoldi per scappare da Puckerman e dalla Sylvester. Dicono... dicono che ha incontrato qualcuno per cui è disposta a rinunciare alla criminalità."
"E Puckerman le sa queste cose?"
Chang scosse la testa:"le voci non sono ancora arrivate qui. Per adesso sono ferme a Chicago. Vuole avvertirlo?"
Blaine sorrise. "No. No, non voglio avvertirlo."

^il mio angoletto^
bhè, eccoci qui, nel mezzo della storia.
Non posso credere di stare continuando ad aggiornare con regolarità, ma bhè, finchè continua nn mi lamento, giusto? xD
spero che il capitolo sia di vostro gradimento, e ringrazio infinitamente le due bellissime persone che hanno recensite lo scorso capitolo: grazie! questo è deidcato a voi!
E, naturalmente, alla mia fantastica beta che deve sopportare di leggere pagine epagin di storie tutte in una volta, perchè io, quando inizio, non mi fermo più XD
grazie a tutti per la lettura, e al prossimo venerdì! (spero)
1 baci8
iry

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: irytvb