Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: S e n    17/03/2012    9 recensioni
[Long-fic]
Quel giorno invece, le appariva strano, spossato, quasi scocciato. Tutto quel silenzio non era da lui, che di solito esprimeva le sue opinioni con battute alquanto imbarazzanti.
Quell'aria di prepotenza che gli leggeva negli occhi non la faceva stare tranquilla; vedeva uno sguardo diverso, maligno. Eleva rabbrividì al solo pensiero e cercò di convincersi del contrario, intrecciando convulsamente le sottili dita nel vano tentativo di calmarsi.
"Tutto bene?" Le iridi azzurre di lui, così angeliche nei giorni precedenti, erano ora fonte di preoccupazione per l'umana che si limitò a fare un cenno con la testa in segno d'assenso.
-------------------------------------------------------------------------
Sono passati ormai diversi mesi dalla partenza di Stefan ed Elena ha deciso di lasciarsi il passato alle spalle.
Quando però Damon, l'affascianante vampiro dagli occhi color ghiaccio, inizia a comportarsi in modo strano e si trova nei guai, la ragazza decide di aiutarlo. Le cose non saranno però semplici e mentre nuovi sentimenti si fanno spazio nel suo cuore, Elena capisce che può permettersi il lusso d'amare ancora una volta.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alaric Saltzman, Bonnie Bennett, Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Unusual white nightmare - capitolo 1
Image and video hosting by TinyPic
UN MESE PRIMA


L'inverno era ormai alle porte. Il vento freddo faceva svolazzare le foglie cadute degli alberi ormai spogli e il cielo era di un grigio chiaro sbiadito.
Ed era proprio a causa di quel vento che Elena aveva dovuto indossare la sua sciarpa preferita, l'unica in grado di tenerle caldo ed evitarle quanlche malanno; era una sciarpa semplice, di lanetta sottile, che sua madre le aveva comprato in una bancherella a una delle solite feste commemorative organizzate dalla città. Era costata davvero poco, ma, nonostante fossero passati molti anni, il tessuto sembrava come nuovo e il colore arancio vivo non era sbiadito negli anni.
L'umana rabbrividì a una folata di vento più potente delle altre e si strinse ancora di più nel suo cappotto sancrato; i lunghi capelli scuri li aveva raccolti in una treccia ordinata e si era truccata un po' più del normale. Lo faceva sempre quando andava a trovare i suoi genitori, forse perchè voleva sembrare più adulta, forse per una qualche forma di rispetto nei loro confronti o forse perchè lì vicino se ne stava Jenna a riposare per un'eternità a tempo indeterminato, a cui avrebbe sicuramente fatto piacere constatare che la nipote non aveva preso dalla zia, evitanto di diventare la disperata donna trasandata troppo presa dagli impegni personali.
E mentre camminava silenziosa lungo il grigio marciapiede, in mano solo il suo diario e in tasca la solita penna nera che utilizzava sempre per scrivere su di esso, si guardava intorno chiedendosi dove fossero finiti tutti gli abitanti di Mystic Falls.
La metà sono morti, constatò con amarezza e un briciolo di umorismo nero. Inevitabilmente, la sua testa si trasformò in un album fotografico e nella sua mente iniziarono a susseguirsi persone morte negli ultimi anni a cui lei era affettivamente legata. Ma tra loro c'era anche un'altra persona, diversa perchè ancora viva. Già, viva, ma chissà dove. Il vampiro che l'aveva fatta innamorare come un normale adolescente e che, involontariamente, l'aveva trascinata in una serie di avvenimenti e accaduti sovrannaturali.
Elena sospirò, emettendo una piccola nuvoletta di fumo dalla bocca socchiusa; arrivò poi al cimitero e si sedette accanto alla lapide della madre, aprendo il libricino e iniziando a scrivere. Era tanto che non scriveva, era tanto che si teneva tutto dentro. Eppure era riuscita ad andare avanti, a passare oltre, sopprimendo la malinconia e la tristezza dentro di sè.
Fu un rumore, una foglia calpestata, a farla smettere di scrivere e guardarsi intorno; quando constatò però di essere sola, riprese a riempire la pagina bianca con eleganti letterine nere. Non fece in tempo a scrivere due righe, che udì un altro rumore, e poi un altro ancora.
Appoggiò distrattamente il diario sull'erba ancora bagnata di rugiada della notte e si alzò in piedi, facendo due o tre giri su se stessa, anche se, per quanto si sforzasse, non riusciva a scorgere nessuno. I lievi suoni però non cessarono e questo convinse la giovane umana a prendere il paletto di legno -che portava sempre con sè- dalla borsa. Sentiva una presenza alle proprie spalle e si preparò per sferrare un colpo che avrebbe impalettato il più terribile dei vampiri. Ma quando si girò, lo vide scansare il colpo e sorridere.
"Attenta, Buffy." 
"Damon." Gli occhi che rotearono inevitabilmente al cielo e un piccolo sopiro di sollievo che accompagnò quel nome.
"Il solo e unico." Una smorfia si dipinse sul volto dell'affascinante eternamente giovane. "Perchè quel paletto?"
"Mi hai spaventata. Non credevo che fossi tu." Un altro sospiro di sollievo. "Non potevi comparire normalmente?"
"Eri così assorta nei tuoi pensieri che non ti sei accorta del corvo." Spiegò lui, quasi infastidito.
"Oh."
Il silenzio s'impossessò di quella situazione ed Elena si sentì strana. Negli ultimi tempi, Damon l'aveva aiutata molto a superare il vuoto che la mancanza di Stefan aveva provocato e i due erano diventati ottimi amici, nonostante lui fosse tremendamente apprensivo. Era stato davvero paziente con lei, sorbendosi i suoi pianti per la partenza del fratello e le notti insonni a causa degli incubi, ma non si era mai lamentato una volta. Quel giorno invece, le appariva strano, spossato, quasi scocciato. Tutto quel silenzio non era da lui, che di solito esprimeva le sue opinioni con battute alquanto imbarazzanti.
Quell'aria di prepotenza che gli leggeva negli occhi non la faceva stare tranquilla; vedeva uno sguardo diverso, maligno. Eleva rabbrividì al solo pensiero e cercò di convincersi del contrario, intrecciando convulsamente le sottili dita nel vano tentativo di calmarsi.
"Tutto bene?" Le iridi azzurre di lui, così angeliche nei giorni precedenti, erano ora fonte di preoccupazione per l'umana che si limitò a fare un cenno con la testa in segno d'assenso.
Damon si voltò e posò gli occhi sul piccolo libretto che l'umana aveva abbandonto sull'erba scura. Si avvicinò a esso sotto lo sguardo attento di lei che non comprendeva ancora le sue intenzioni; fu quando però il vampiro prese in mano l'oggetto e iniziò a sfogliarne le pagine che la ragazza capì quali fossero le sue vere intenzioni.
"Hei. Che stai facendo?" Cercò di afferrare il diario dalla possente stretta del vampiro, ma ogni tentativo fu vano.
"Caro diario, sono così depressa..." Iniziò lui, teatralmente.
"Finiscila..."
"Non so come farò ad andare avanti, mi sento così male.." Continuò portando il libretto più in alto per evitare che Elena lo afferrasse.
"Damon, adesso basta!"
"Vorrei tanto che Jeremy fosse qui per offrirmi un po' della sua roba."
A quelle parole l'umana si bloccò, quasi rimanendo paralizzata. Non era da Damon dire certe cose, soprattutto nell'ultimo periodo, in cui il vampiro si era dimostrato dolce e disponibile, alle volte fin troppo, anche quando Elena non credeva di meritarselo.
Annusò l'aria, tremendamente vicino alle labbra di lui, in cerca di un qualche aroma di bourbon o whisky che giustificasse tale comportamento, ma ciò che sentì fu solo il suo profumo dolce ma allo stesso tempo deciso che conosceva bene; lo stesso profumo che nelle notti insonni le aveva inebriato le narici mentre era stretta tra le braccia di Damon e che aveva imparato ad amare, abbraccio dopo abbraccio, per la sensazione di sicurezza che sapeva trasmetterle.
Non si accorse subito di una voce che la chiamava, troppo persa nei ricordi e nella malinconia. "Elena, Elena..."
Inevitabilmente una sottile lacrima salata scivolò lungo la sua guancia rosea per quella frase pronunciata con cattiveria che non aveva mancato di ricordarle che suo fratello era lontano.
"Elena.. Perchè piangi?" La voce preoccupata di Damon sembrava quasi irreale dopo il tono usato in precedenza.
"Perchè? C'era bisogno di dire una cosa del genere?" L'umana aggrottò la fronte mentre altre piccole gocce scappavano dagli occhi cioccolato. Le parve di vedere il vampiro strizzare più volte gli occhi, quasi vi fosse entrato qualcosa all'interno. Si avvicinò a lui e gli strappò il diario dalle mani, aprì la borsa e lo mise dentro.
"Di che parli? Io..." Un forte dolore alla testa imperdì al vampiro di continuare a parlare; posò entrambe le mani sul capo, premendole contro di esso.
Elena lo guardò, senza capire. C'era qualcosa di strano in lui che non faceva altro che aumentare il senso di ansia che l'umana percepiva.
"Io me ne vado."
"Ma come, di già?" Ed eccolo di nuovo, quel tono prepotente e diverso dal solito. Elena si allontanò da lui, quasi correndo. "Oh, e va bene... Però di a Rick che ho bisogno di parlargli, oggi pomeriggio sarò al Grill, digli di esserci." Violò il silenzio del cimitero, aumentando il tono di voce nel tentativo di farsi sentire dall'umana, sempre più lontana, che sospirò un impercettibile, per qualsiasi orecchio umano, "d'accordo" con le labbra.

*    *    *

L'acqua calda, bollente, della doccia le scivolava su tutto il corpo nudo, rilassandola. Erano più di venti minuti che se ne stava lì, a crogiolarsi nel vapore in quel bagno preriscaldato da una stufetta elettrica.
Tutti i problemi sembrava scivolarle addosso. Eppure, Elena non aveva problemi. No, Elena non aveva più nemmeno quelli; li aveva avuti con Klaus, con Stefan, con Katherine... Adesso era semplicemente sola in una calma piatta che non faceva altro che innervosirla.
Se guardava davanti a sè non vedeva futuro e non riusciva a capirne il motivo. Certo, non poteva negare di sentirsi sola e di sentire la mancanza di Stefan. Ma la malinconia poteva davvero far si che tutto il resto non contasse?
Ma con Damon era diverso, o almeno lo era stato fino a quella mattina. Damon era in grado di farle dimencare qualsiasi catastrofe e di farla sorridere dopo qualsiasi disgrazia. Bastava una battuta, un sorriso, spesso un'abbraccio o una rassicurazione che l'umana si tranquillizzava.
C'erano state volte in cui Elena aveva perso ogni percezione della realtà, cullata da quell'angelo dannato con gli occhi magnetici, dai quali spesso rimaneva folgorata.
Aveva cercato più e più volte di convicersi che la sua fosse solo attrazione fisica, ma poi, dopo quel bacio sul portico di casa, che, ovviamente, lei aveva ricambiato, non aveva più potuto nascondere a se stessa ciò che provava per il vampiro.
Il cellulare sulla mensola vicino al lavandino iniziò a vibrare.
"Ehi, Rick, tutto bene?"
"Beh, a dire la verità no. Damon deve aver cambiato idea, perchè qui al Grill non lo vedo."
"Sei sicuro? Eppure.." L'umana si bloccò, non sapendo cosa dire. Infondo, Damon quel giorno le era sembrato più strano e lunatico del solito, poteva aver benissimo cambiato idea.
"Sicurissimo." Il silenzio che ne seguì dopo fu una pausa di riflessione per entrambi; pareva strano che il vampiro non si fosse presentato a un appuntamento che lui stesso aveva organizzato, ma considerando che si trattava di Damon, quasi non c'era da stupirsi.
"Beh, sarà in ritardo. Mi prendo qualcosa da bere e aspetto, ci vediamo a casa."
"Ok. Fammi sapere. Ciao, Rick."
Chiuse la chiamata e sospirò fissando la sua immagine nello specchio. Ultimamente, dopo che si era ripresa dalla partenza di Stefan e di suo fratello, era ritornata in forma. Le occhiaie non c'erano più da settimane e la faccia non era più sciupata. E di nuovo, il merito era di Damon. Lei stessa lo aveva ammesso: senza di lui non sarebbe stata capace di affrontare tutto.
Quando aprì la porta del bagno un spiffero di aria fredda la investì, facendola rabbrividire nello striminzito asciugamano bianco che si era delicatamente avvolta attorno all'esile corpo. La finestra era completamente spalancata e una pioggia fitta e fredda scendeva all'esterno. L'umana era consapevole di non averla lasciata aperta, anzi, ricordava addirittura di aver controllato che fosse chiusa prima di andare in bagno.
Si guardò più volte attorno nel silenzio di quella stanza vuota. Chiuse poi la finestra, spaventata dal brutto presentimento che vagava senza sosta nella sua mente confusa. Si girò per tornare in bagno e asciugarsi i lunghi capelli castani, ma un enorme uccello nero le si fiondò contro: le grosse ali dal manto lucido e il lungo becco. Elena era sicura di aver già visto quell'uccello e questo la spaventata ancora di più, mentre con tutte le forze che aveva, cercava disperatamente di farlo allontanare da sè.
Gli affilati artigli delle zampe la graffiavano sulle spalle e sulle braccia nude, scorticando la candida pelle e facendola arrossare. Il lungo becco cercava di colpirla ripetutamente e i vispi occhi dell'animale non smettevano di fissarla, quasi fosse una preda.
Una beccata in pieno viso le fece emettere un grido più acuto degli altri, mentre un rivolo di sangue scendeva lungo la guancia. Improvvisamente, il corvo scomparve. Elena scrutò la stanza, spaventata e senza forze. E poi, i suoi occhi color cioccolato ne incontrarono altri due, rossi come il sangue, appartenenti a una scura figura maschile appoggiata allo stipite della porta.


Ahh, ma io l'avevo detto che questa cosa senza senso sarebbe stata una sciocchezza e, se non l'ho detto, lo dico ora.
Ma, voglio dire, non è mica colpa mia se in testa tengo tremila idee e poi su carta ne scrivo solamente mezza... che poi, parliamoci chiaro, fa schifo pure quella.
Vabbeh, sappiate che questa long avrà circa dieci capitoli più prologo ed epilogo, quindi, state pure tranquille, non vi romperò per molto (...magari poi cambio idea, eh!). Se volete recensire, fatelo, perchè credetemi, mi fa davvero davvero davvero piacere sapere che cosa ne passa nella vostra testolina mentre leggete certe cavolate :)



Image and video hosting by TinyPic
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: S e n