Una stanza quadrata. Tutti i bambini giocano, si rincorrono, urlano, scherzano. Solo una bambina. È seduta. In silenzio. << ecco il tuo regalo, e` incartato con carta reciclata >> la bambina sorride e porge il regalo alla festeggiata << che sfigata! >> le risponde maleficamente l'altra e getta il regalo alle sue spalle, alla bambina scendono due lacrime che le rigano le guance, le sue mani iniziano a tremare e il suo volto si sbianca. "mi odiano tutti". "me ne vado". Così si alza e ascugandosi le lacrime con una manica della maglietta si avvia verso la porta. << dove vai?! >> e` un bambino piazzato e alto, l'apparecchio ai denti e le lentiggini, la bambina non gli risponde e abbassa la testa << abbiamo una fuggiasca! >> urla quello. << non ti diverti?! >> interviene un altro. << ti facciamo divertire noi >> un altro ancora. Cinque bambini la afferrano. Spalancano la porta. La bambina urla, strilla. Inutile. Le tappano la bocca. "e` un incubo". Le bambine ridono. Sono raggruppate tutte insieme. Tutte amiche. Stronze. Cattive. Malvage. Coalizzarsi contro un unica bambina indifesa. Che cattiveria. Uno apre un cassonetto. "O NO". << UNO >> << DUE >> << TRE >> e la gettano nel cassonetto. Umiliata. Sporca. Puzzolente. Sola al mondo. Nessuno la vuole. Odiata. Emarginata. E sente le risate degli altri. Tutti si divertono tranne lei. Unico essere incompatibile con gli altri. "povera me, nessuno mi vorrà mai. Il mio destino: un cassonetto".
E poi?…